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Un pensiero sul Vangelo

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE
LUNEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime».
(Sal 55,2)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Io sono la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,12-20).
In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Simeone il Nuovo Teologo [(ca 949-1022) monaco greco] Inno 18; SC 174

Signore, tu sei luce!

Chi potrà, Signore, parlare di te? Incomprensibili e irraggiungibili sono le tue opere; la tua gloria e la tua conoscenza. Eppure, abbiamo la speranza, possediamo la fede e sappiamo l'amore che ci hai dato, senza limiti, indicibile, che nulla può contenere; è luce, luce inaccessibile, luce che agisce in tutto.
Cosa non fa, infatti, questa luce, cosa non è? E' fascino e gioia, dolcezza e pace, misericordia senza ombra, abisso di compassione, invisibile, la si vede; e la si comprende senza poterla contenere. Intoccabile, impalpabile, può essere colta dallo spirito. Quando la possiedo, non me ne accorgo; la vedo solo quando se ne va; mi precipito per raggiungerla, ed ella scompare del tutto. Non so cosa fare e mi consumo. Imparo a chiedere ed a cercare con le lacrime e grande umiltà, e a non considerare come possibile ciò che oltrepassa la natura, né come effetto della mia potenza o di sforzo umano, quanto viene dalla compassione di Dio e dalla sua misericordia. (...)
La luce invita al silenzio e insegna l'umiltà che tutto può. Quando la conquisto e divento umile, da quel momento, lei pure resta inseparabilmente con me, si unisce a me e mi illumina; Mi guarda ed io la guardo. E' nel mio cuore e si trova in cielo; mi rivela le Scritture, mi porta la conoscenza e mi insegna misteri che non posso esprimere.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Padre, che con il dono del tuo amore
ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove,
per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
« Io son la luce del mondo, dice il Signore,
chi segue me avrà la luce della vita». (Gv 8,12)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE
V DOMENICA
DI QUARESIMA
- ANNO C
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«Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa». (Sal 42,1-2)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,1-11).
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Sant'Ambrogio [(ca 340-397) vescovo di Milano e dottore della Chiesa] Lettere, 26, 11-20 ; PL 16, 1088-1090

Il sole di giustizia: la Legge nuova nel Tempio nuovo

Gli scribi e i farisei avevano condotto al Signore Gesù un'adultera con questo tranello: se l'avesse assolta sarebbe sembrato non tenere in nessun conto la Legge; se invece l'avesse condannata, avrebbe tradito la sua missione, essendo venuto per rimettere i peccati di tutti...
Mentre essi parlavano, Gesù chinò il capo e si mise a scrivere in terra col dito. E poiché aspettavano la sua risposta, alzando il capo disse: « Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei ». Quale sentenza è più divina di questa, che cioè punisca i peccati solo colui che è senza peccato? Come potresti sopportare che punisca i peccati degli altri chi difende i propri? Non si condanna da sé colui che condanna in altri ciò che egli stesso commette?
Questo disse Cristo, e intanto scriveva in terra. Che cosa? Forse così: « Tu osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio » (Lc 6, 41). Scriveva in terra con quel dito con cui aveva scritto la Legge (Es 31, 18). I peccatori « saranno scritti nella polvere » (Ger 7, 13), i giusti in cielo, come disse ai discepoli: « Rallegratevi, perché i vostri nomi sono scritti nei cieli » (Lc 10, 20).
Udita quella parola, andarono via uno dopo l'altro « cominciando dai più anziani », ... È ben detto che uscirono fuori coloro che non volevano essere con Cristo: fuori del Tempio c'è la lettera, dentro i misteri. Coloro che vivevano all'ombra della Legge senza poter vedere il sole di giustizia (Ml 3, 20), nelle sacre letture andavano dietro a cose paragonabili più alle foglie degli alberi che al frutto.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Dio di misericordia,
che hai mandato il tuo Figlio unigenito
non per condannare ma per salvare il mondo,
perdona ogni nostra colpa,
perché rifiorisca nel cuore
il canto della gratitudine e della gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
«Nessuno, Signore».
«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv 8,10-11)

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Caffè Spirituale

Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
All'udire le parole di Gesù, dicevano:
«Costui è il Cristo». (Gv 7,40-41)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

«Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora».

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Caffè Spirituale

«Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna:
sono proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita». (Gv 5,39-40)

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE GIOVEDÌ 03 APRILE 2025
GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto». (Sal 104,3-4)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47).
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
San Cirillo di Gerusalemme [(313-350) vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa], Catechesi battesimale n° 10,19

I testimoni di Cristo

Miei carissimi, tante sono le testimonianze vere riguardo a Cristo.
Testimonianza del Padre, che viene dal cielo, riguardo al Figlio; testimonianza dello Spirito Santo che discende sotto forma corporale di colomba; testimonianza dell'arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la buona notizia; testimonianza della vergine Madre di Dio: testimonianza del luogo benedetto del presepio. (...) Giovanni Battista testimonia, il più grande dei profeti, che introduce la Nuova Alleanza, colui che in certo modo lega nella sua persona le due alleanze, l'Antica e la Nuova. Fra i fiumi il Giordano testimonia, e fra i mari quello di Tiberiade; testimoniano i ciechi, testimoniano gli zoppi, testimoniano i risuscitati; i demoni testimoniano dicendo: "Sappiamo chi sei: il Santo di Dio" (Mc 1,24). Testimoniano i venti riportati all'ordine e al silenzio; i cinque pani testimoniano, che furono moltiplicati fra cinquemila presenti. (...) I nemici di quel tempo testimoniano, e fra loro il beato Paolo, nemico di un istante, schiavo per lungo tempo; i dodici apostoli testimoniano che, non solo a parole, ma ognuno col supplizio e la morte, hanno proclamato la verità. (...)
Tutti quelli, diversi, e altri più numerosi ancora, sono testimoni. Cristo, sostenuto da queste testimonianze, incontra ancora incredulità? Se qualcuno fino ad oggi è rimasto incredulo, creda; se qualcuno fosse già credente, cresca nella fede, credendo nel nostro Signore Gesù Cristo, e sappia di chi porta il nome.

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Caffè Spirituale

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chiunque crede in me non morirà in eterno». (Cf. Gv 11,25a.26)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

«Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina
quando l’acqua si agita».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». (Gv 5,7-8)

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CAFFÈ SPIRITUALE MARTEDÌ 01 APRILE 2025
MARTEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«O voi tutti assetati, venite all'acqua;
voi che non avete denaro, venite
e dissetatevi con gioia». (Cf. Is 55,1)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
All'istante quell'uomo guarì.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,1-16).
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"». Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina?"». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
San Massimo di Torino [(? - ca 420) vescovo], Discorso per la Quaresima ; CC Sermon 50, 202-204 ; PL 57, 585A-586B

"Vuoi guarire?" La Quaresima conduce al battesimo

Leggiamo nell'Antico Testamento che al tempo di Noè, poiché l'intero genere umano era in preda al peccato, le cataratte del cielo si sono aperte ed ha piovuto per quaranta giorni. … Era un simbolo: più che di un diluvio, si tratta di un battesimo. Infatti è proprio un battesimo che ha spazzato via l'iniquità dei peccatori e risparmiato la giustizia di Noè. Allo stesso modo, oggi il Signore ha dato anche a noi la Quaresima affinché, per lo stesso numero di giorni, si aprano i cieli per inondarci della misericordia divina. Una volta lavati nelle acque salutari del battesimo, il sacramento ci illumina; come una volta, le acque spazzano via l'iniquità delle nostre colpe e rafforzano la giustizia delle nostre virtù.
La situazione di oggi è simile a quella del tempo di Noè. Il battesimo è diluvio per il peccatore e consacrazione per coloro che sono fedeli. Nel battesimo il Signore salva la giustizia e distrugge l'iniquità. Lo vediamo nell'esempio di un uomo unico; l'apostolo Paolo, prima di essere stato purificato dai precetti spirituali, era persecutore e blasfemo (1Tim 1,13). Una volta bagnato dalla pioggia celeste del battesimo, il bestemmiatore è morto, morto il persecutore, morto Saul; allora nasce l'apostolo, il giusto, Paolo... Chiunque vivrà religiosamente la Quaresima e osserverà le prescrizioni del Signore vedrà morire in sé il peccato e vivere la grazia : … muore in quanto peccatore, e vive come giusto.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Dio fedele e misericordioso,
questo tempo di penitenza e di preghiera
disponga i cuori dei tuoi fedeli
ad accogliere degnamente il mistero pasquale
e a proclamare il lieto annuncio della tua salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Crea in me, o Dio un cuore puro;
rendimi la gioia della tua salvezza». (Sal 50 (51), 12a.14a)

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE LUNEDÌ 31 MARZO 2025
LUNEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Io confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria». (Sal 30,7-8)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Va', tuo figlio vive.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,43-54).
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Sant'Anastasio d'Antiochia [monaco poi patriarca d'Antiochia 549-570 e 593-599], Omelia 5, sulla Resurrezione di Cristo, 6-9; PG 89, 1358-1362

"Tuo figlio vive!"

“Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi” (Rom 14,9). Ma “Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi” (Lc 20,38). Quindi, poiché il Signore dei morti è vivo, i morti non sono più morti, ma viventi: la vita regna in loro, perché vivano e non temano più la morte. Come “Cristo risuscitato dai morti non muore più” (Rom 6,9), così, sciolti e liberati dal loro stato mortale, essi non vedranno più la morte. Parteciperanno alla risurrezione di Cristo, come lui stesso ha partecipato della nostra morte. Infatti Cristo è venuto sulla terra solo per “infrangere le porte di bronzo e spezzare le barre di ferro” (Sal 107,16) che erano da sempre chiuse, e per strappare la nostra vita dal suo stato mortale e attirarci verso di lui, chiamandoci dalla schiavitù alla libertà.
Non sia assolutamente un ostacolo alla fede il fatto che il piano di salvezza non si è ancora compiuto, poiché gli uomini muoiono ancora e i loro corpi si dissolvono nella tomba. Fin da ora abbiamo ricevuto la caparra di tutti i beni promessi, nella persona di colui che è la primizia: attraverso lui siamo saliti nel più alto dei cieli. Infatti siederemo vicino a lui che ci ha portato con lui in alto, come dice San Paolo: “Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù” (Ef 2,6).

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi ineffabili sacramenti, fa' che la Chiesa si edifichi con questi segni delle realtà del cielo e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi». (Cf. Am 5,14)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

All'immolazione del vitello grasso,
che è il sacrificio della Croce,
e al sangue uscito dal Costato per la lancia,
da dove scaturì per noi il fiotto di Vita,
fammi comunicare nuovamente,
seguendo la parabola del Figlio Prodigo,
per mangiare il pane che dà vita
e bere la tua coppa celeste.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Padre,
che in Cristo crocifisso e risorto
offri a tutti i tuoi figli
l’abbraccio della riconciliazione,
donaci la grazia di una vera conversione,
per celebrare con gioia la Pasqua dell’Agnello. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te».
(Lc 15,18)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata e buona domenica. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

Il pubblicano, fermatosi a distanza,
si batteva il petto dicendo:
«O Dio, abbi pietà di me peccatore». (Lc 18,13)

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Caffè Spirituale

«Amare Dio con tutto il cuore
e amare il prossimo come se stessi
vale più di tutti i sacrifici». (Cf. Mc 12,33)

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Caffè Spirituale

«Chi non è con me, è contro di me,
chi non raccoglie con me, disperde», dice il Signore. (Lc 11,23)

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Caffè Spirituale

«Chi osserverà e insegnerà i precetti del Signore
sarà grande nel regno dei cieli». (Cf. Mt 5,19)

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Caffè Spirituale

In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata e buona domenica. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

«Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!».

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE SABATO 05 APRILE 2025
SABATO DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
nell'angoscia ho invocato il Signore:
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce». (Sal 17,5.7)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,40-53).
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
San Giovanni Paolo II [(1920-2005) papa], Lettera enciclica Dives in misericordia, cap. V,7 (© Libreria Editrice Vaticana)

"Questi è il Cristo!"

Il significato vero e proprio della misericordia non consiste soltanto nello sguardo, fosse pure il più penetrante e compassionevole, rivolto verso il male...: la misericordia si manifesta nel suo aspetto vero e proprio quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo e nell'uomo. Così intesa, essa costituisce il contenuto fondamentale del messaggio messianico di Cristo... [Questo] messaggio messianico di Cristo e la sua attività fra gli uomini terminano con la croce e la risurrezione... La dimensione divina della redenzione consente di svelare la profondità di quell'amore che non indietreggia davanti allo straordinario sacrificio del Figlio, per appagare la fedeltà del Creatore e Padre nei riguardi degli uomini...
Gli eventi del Venerdì Santo e, prima ancora, la preghiera nel Getsemani introducono, in tutto il corso della rivelazione dell'amore e della misericordia, nella missione messianica di Cristo, un cambiamento fondamentale. Colui che «passò beneficando e risanando» e «curando ogni malattia e infermità» (At 10,38; Mt 9,35)sembra ora egli stesso meritare la più grande misericordia e richiamarsi alla misericordia, quando viene arrestato, oltraggiato, condannato, flagellato, coronato di spine, quando viene inchiodato alla croce e spira fra tormenti strazianti. È allora che merita particolarmente la misericordia dagli uomini che ha beneficato, e non la riceve. Perfino coloro che gli sono più vicini non sanno proteggerlo e strapparlo dalle mani degli oppressori. In questa tappa finale della missione messianica si adempiono in Cristo le parole dei profeti e soprattutto di Isaia, pronunciate riguardo al Servo di Jahvè: «Per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53,5). [...]
«Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore», scriverà san Paolo (2 Co 5,21), riassumendo in poche parole tutta la profondità del mistero della croce ed insieme la dimensione divina della realtà della redenzione. Proprio questa redenzione è l'ultima e definitiva rivelazione della santità di Dio, che è la pienezza assoluta della perfezione.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
La tua misericordia, o Signore, guidi i nostri cuori,
poiché senza di te non possiamo fare nulla che ti sia gradito.

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE VENERDÌ 04 APRILE 2025
VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca».
(Sal 53,3-4)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30).
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.  Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Origene [(ca 185-253) sacerdote e teologo], Commento al vangelo di Giovanni, XIX, 12; PG 14, 548

"Cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora"

Cercare Gesù è spesso un bene, poiché è come cercare il Verbo, la verità e la sapienza. Direte però che le parole "cercare Gesù" sono a volte pronunciate riguardo a coloro che gli vogliono del male. Per esempio: "Cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora". "So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi" (Gv 8,37). "Ora cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio" (Gv 8,40).
Tali parole... non contrastano con quest'altra parola: "Chi cerca trova" (Mt 7,8). Esistono sempre differenze fra coloro che cercano Gesù: non tutti lo cercano sinceramente per la loro salvezza e per ottenere il suo aiuto. Vi sono uomini che lo cercano per innumerevoli motivi lontanissimi dal bene. Perciò hanno trovato la pace solo coloro che l'hanno cercato in piena rettitudine, coloro di cui si può veramente dire che cercano il Verbo che è presso Dio (Gv 1,1), affinché lui li conduca da suo Padre...
Minaccia di andarsene se non è accolto: "Io vado e voi mi cercherete" (Gv 8,21)... Sa da chi si allontana e accanto a chi rimane, senza pure essere ancora trovato, affinché se lo cerchiamo, lo troviamo nel momento favorevole.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Dio, che per la nostra fragilità
hai preparato aiuti efficaci,
fa’ che, accogliendone con gioia la forza rinnovatrice,
la manifestiamo in una degna condotta di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
«In Cristo, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia». (Ef 1,7)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

Sei chiamato "cristiano" - rispetta il tuo nome; nostro Signore Gesù Cristo non sia bestemmiato a causa tua, piuttosto risplendano le tue opere davanti agli uomini, affinché vedendole glorifichino nel Cristo Gesù nostro Signore il Padre dei cieli, a cui la gloria ora e nei secoli dei secoli. Amen.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Padre buono, supplichiamo la tua misericordia
perché, purificati dalla penitenza
e santificati dalle buone opere,
possiamo camminare fedelmente nella via dei tuoi precetti
e giungere rinnovati alle feste pasquali.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna:
sono proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita». (Gv 5,39-40)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco».

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE MERCOLEDÌ 02 APRILE 2025
MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Rivolgo a te la mia preghiera, o Signore,
nel tempo della benevolenza.
Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio,
nella fedeltà della tua salvezza». (Sal 68,14)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30).
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Pio XII [papa dal 1939 al 1958], Allocuzione ai giovani sposi

Il mistero della paternità

Cosa è la paternità? Essere Padre, è comunicare l'essere; molto di più, è mettere in questo essere il misterioso raggio della vita.
Dio è Padre dell'universo: "Per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene" (1 Co 8,6). Dio è il Padre, il Creatore del cielo, del sole, delle stelle che brillano nella sua presenza e cantano la sua gloria(...); tutta questa vita immensa e varia è figlia dell'amore di Dio, ordinata e sostenuta, avvolta nella sua crescita e nel suo sviluppo dalla paterna Provvidenza divina. (...)
Ora la paternità s'innalza più in alto: con l'essere, con la vita vegetale e animale, comunica una vita superiore, la vita d'intelligenza e di amore. (...) L'angelo e l'uomo sono figli di Dio e lo manifestano con l'immagine e la somiglianza che nell'ordine naturale hanno ricevuto da Lui.
Infine Dio possiede una paternità ancora più sublime, che genera figli di adozione e di grazia in un ordine superiore alle nature degli uomini e degli angeli, e li rende partecipi della vita divina stessa: li chiama a condividere la propria beatitudine nella visione della sua Essenza, nella luce inaccessibile dove si rivela, lui e l'intimo segreto della sua incomparabile paternità, col Figlio e lo Spirito Santo.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Dio, che doni la ricompensa ai giusti
e non rifiuti il perdono
ai peccatori purificati dalla penitenza,
abbi misericordia di noi,
perché l'umile confessione delle nostre colpe
ci ottenga la remissione dei peccati.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

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Caffè Spirituale

In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

«Va’, tuo figlio vive».
Quell’uomo credette alla parola di Gesù
e si mise in cammino. (Gv 4,50)

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Caffè Spirituale

«Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò».

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CAFFÈ SPIRITUALE DOMENICA 30 MARZO 2025
IV DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Colore Liturgico Rosa
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«Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l’amate radunatevi.
Sfavillate di gioia con essa,
voi che eravate nel lutto.
Così gioirete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni». (Cf. Is 66,10-11)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3.11-32).
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».  Ed egli disse loro questa parabola:  «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
San Nerses Snorhali [(1102-1173) patriarca armeno], Prima parte, § 19-25 ; SC 203

La preghiera del figlio perduto

Ora Ti supplico, io con lui:
"Padre, ho peccato contro Te, contro il Cielo;
non sono degno d'essere chiamato tuo figlio,
fa' di me l'ultimo dei tuoi operai.
Rendimi degno del più puro
e santo bacio di tuo Padre tanto buono.
Sotto il tetto della sala delle Nozze
voglia tu accogliermi di nuovo.
E del primo vestito,
di cui mi spogliarono i briganti,
voglia tu rivestirmene ancora,
come ornamento di sposa ornata.
L'anello reale,
segno autorevole,
fa' ch'io lo porti nella mano destra,
per non deviare mai più a sinistra.
E a protezione contro il Serpente
dà scarpe ai miei piedi
perché non tocchino la tenebra,
e la sua testa sia schiacciata.

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE SABATO 29 MARZO 2025
SABATO DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici:
egli perdona tutte le tue colpe». (Sal 102,2-3)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Il pubblicano tornò a casa sua giustificato, a differenza del fariseo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 18,9-14).
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Ludolfo di Saxe [(1300-1370) priore della Certosa di Strasburgo], La Vita di Gesù Cristo; 2,30

"Il Signore guarda verso l'umile; il superbo lo riconosce da lontano" (Sal 138,6)

Il fariseo del Vangelo si vantava e si giustificava con orgoglio. Accusava gli altri e si considerava migliore di loro (...). Eccoli i segni dell'orgoglio che Dio riconosce da lontano (cf. Sal 138,6), ma non perdona. Lungi dall'accusarsi, quest'uomo loda se stesso. Invece di pregare Dio, si burla di colui che lo glorifica. E quando gli rende grazie, non pensa ai doni di Dio, ma ai suoi meriti.
"Il pubblicano invece resta a distanza", con l'umile sentimento che non è degno di avvicinarsi, "e non osa nemmeno alzare gli occhi al cielo" per modestia, poiché ha coscienza della sua indegnità di peccatore, il peccato gli impedisce di guardare al cielo. Il dolore del pentimento fa sì che "si batte il petto" dove trova l'origine di ogni male e dice accusandosi umilmente: "Tu che puoi tutto, "Mio Dio, abbi pietà di me che sono peccatore" (lc 18,13). Questa accusa di sé, questa confessione chiara e semplice porta al peccatore il perdono delle sue colpe. Ecco i segni dell'umiltà sulla quale Dio volge lo sguardo e che riconosce. (...)
Quale il frutto di questo comportamento? Dio perdona al pubblicano ciò di cui si accusava, e costui se ne andò giustificato. (...) E' diventato giusto a buon diritto, poiché il fariseo presumeva la sua giustizia, mentre il pubblicano la possedeva realmente. Quello era giustificato ai suoi occhi dalle sue opere; questi lo era da Dio per la sua fede. Quello si gloriava orgogliosamente dei suoi beni; questi riconosce umilmente il suo male. Meglio l'umile peccatore che il giusto orgoglioso, perché dal momento che il peccatore si umilia, non è più peccatore; e dal momento che il giusto s'inorgoglisce cessa di essere giusto. Non bisogna quindi gloriarsi delle proprie azioni, ma affidarsi umilmente alla grazia.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Dio, nostro Padre,
che nella celebrazione della Quaresima
ci fai pregustare la gioia della Pasqua,
donaci di contemplare e vivere
i misteri della redenzione
per godere la pienezza dei suoi frutti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
Il pubblicano, fermatosi a distanza,
si batteva il petto dicendo:
«O Dio, abbi pietà di me peccatore». (Lc 18,13)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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CAFFÈ SPIRITUALE VENERDÌ 28 MARZO 2025
VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Fra gli dèi nessuno è come te, Signore.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio». (Sal 85,8.10)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
«Il Signore nostro Dio è l'unico Signore: lo amerai».
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28b-34).
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Sant'Agostino [(354-430) vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa], De Trinitate, VIII,12 ; PL 42, 958B-959A

"Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso"

Notiamo fino a che punto l'apostolo Giovanni ci raccomanda l'amore fraterno: "Chi ama suo fratello, dice, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo" (1 Gv 2,10). E' chiaro che l'apostolo vede la perfezione della giustizia nell'amore ai fratelli: poiché colui in cui non c'è occasione di errore è perfetto. Tuttavia sembra passare sotto silenzio l'amore per Dio: cosa che non farebbe mai se nella carità fraterna stessa non intendesse Dio. (...)
Chi non è in Dio non è nella luce, poiché "Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna" (1 Gv 1,5). Chi quindi non è nella luce, cosa c'è di strano che non veda nella luce, ossia che non veda Dio, poiché è nelle tenebre? Vede suo fratello in modo umano, cosa che non permette di vedere Dio. Ma se il fratello che egli vede in modo umano lo amasse con carità spirituale allora vedrebbe Dio che è la carità stessa, con quella vista interiore che permette di vederlo. Così quindi, chi non ama il fratello che vede, come può amare Dio che non vede, perché Dio è amore e questo amore manca a chi non ama suo fratello?
E che non sia più questione di sapere quanta carità dobbiamo al fratello, quanta a Dio: incomparabilmente più a Dio che a noi, tanta ai fratelli quanta a noi stessi; e ci amiamo tanto più noi stessi quanto più amiamo Dio. E' quindi con una sola stessa carità che amiamo Dio e il prossimo; ma amiamo Dio per se stesso, noi e il prossimo per Dio.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Padre santo e misericordioso,
infondi la tua grazia nei nostri cuori
perché possiamo salvarci dagli sbandamenti umani
e restare fedeli alla tua parola di vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
«Amare Dio con tutto il cuore
e amare il prossimo come se stessi
vale più di tutti i sacrifici». (Cf. Mc 12,33)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

CAFFÈ SPIRITUALE GIOVEDÌ 27 MARZO 2025
GIOVEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore.
«In qualunque prova mi invocherete, vi esaudirò,
e sarò il vostro Signore per sempre».

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Chi non è con me è contro di me.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,14-23).
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Parola del Signore.

MEDITAZIONE
Sant’Amedeo di Losanna [(1108-1159) monaco cistercense, poi vescovo], Omelia mariana ; SC 72

Il dito di Dio

        « Mi venga in aiuto la tua mano ! » (Sal 118, 173). Il Figlio unico del Padre, per mezzo del quale egli ha creato tutte le cose, è chiamato la mano di Dio. Questa mano ha operato quando si è incarnata, non soltanto nel fatto che non ha causato a sua madre nessuna ferita, ma anche, secondo la testimonianza del profeta, addossandosi le nostre malattie, caricandosi delle nostre sofferenze (Is 53, 4).
        Sicuramente, questa mano, piena di rimedi diversi, ha guarito ogni malattia. Ha respinto ogni causa di morte ; ha risuscitato dai morti ; ha frantumato le porte degli inferi ; ha incatenato l'uomo forte e gli ha strappato via le armi ; ha aperto il cielo ; ha elargito lo Spirito di amore nei cuori dei suoi. Questa mano libera i prigionieri e dona la vista ai ciechi ; rialza coloro che sono caduti ; ama i giusti e custodisce i forestieri ; accoglie l'orfano e la vedova. Strappa dalla tentazione coloro che sono in pericolo ; ristora, riconfortandoli, coloro che soffrono ; ridà gioia agli afflitti ; ripara sotto la sua ombra coloro che faticano ; scrive per coloro che vogliono meditare la sua Legge ; tocca e benedice il cuore di coloro che pregano ; li rafforza nell'amore, per mezzo del suo contatto ; li fa progredire e perseverare nella sua azione. Infine, li conduce alla patria ; li riporta al Padre.
        Infatti, si è fatta carne per attrarre l'uomo attraverso l'Uomo, unendo la nostra alla sua carne, per riportare, nel suo amore, la pecora smarrita a Dio, Padre onnipotente e invisibile. Poiché questa pecora, avendo lasciato Dio, era caduta « nella carne », era necessario che questa mano, fatta uomo, venisse a sollevarla « dalla sua carne » per riportarla al Padre (Lc 15,4s).

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Dio grande e misericordioso,
quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione,
tanto più cresca in noi il fervore
per celebrare santamente il mistero della Pasqua.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

**************
«Chi non è con me, è contro di me,
chi non raccoglie con me, disperde», dice il Signore. (Lc 11,23)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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Caffè Spirituale

sarà grande nel regno dei cieli». (Cf. Mt 5,19)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, il Verbo Incarnato per la nostra salvezza, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.

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