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12 Sep 2024 06:57

Prefazione a "Gaudí Distopico" di Watson , le grandi mostre di Distopia

L'immaginario di Antoni Gaudí, con le sue curve organiche, le forme arcaiche e l'eclettismo dei materiali, ha sempre rappresentato un inno alla vita, una celebrazione dell'equilibrio fra natura e architettura. Tuttavia, in "Gaudí Distopico", ci troviamo di fronte a una nuova declinazione del suo mondo visivo: un incontro straniante e visionario tra passato e futuro, tra artigianalità e tecnologia, tra umanità e macchina.

Le immagini che compongono questa mostra sono il frutto di una creatività generata dall'intelligenza artificiale guidata dall'artista Watson che ha utilizzato un linguaggio algoritmico per distillare e trasformare i simboli e le visioni di Gaudí. Qui, la silhouette di un cyborg femminile si staglia contro lo sfondo di alcuni dei luoghi più iconici progettati dal maestro catalano – le sinuose forme delle torri della Casa Milà, i comignoli della Pedrera, le superfici tessellate del Parc Güell. In ogni scatto, la sagoma tecnologica si fonde con l’opulenza art nouveau delle forme gaudiniane, evocando una tensione fra la vita organica e l’artificiale.

Le superfici riflettenti e la doppia esposizione nelle immagini amplificano questa dicotomia: lo sguardo del visitatore è invitato a perdersi in una serie di riflessi e distorsioni che moltiplicano i significati visivi e tematici. Questi ritratti, malinconici e nostalgici, sembrano trasportarci in un futuro non lontano, dove la fusione tra umano e macchina non è più una previsione fantascientifica, ma una realtà tangibile e, allo stesso tempo, perturbante. La tecnica a mosaico di Gaudi, che si insinua come frammenti di un passato distante che, dipingono questo scenario con una sensibilità pop surreale, strizzando l'occhio tanto al fantastico quanto al distopico.

In questo viaggio visivo, ogni scatto è un diorama onirico: il cyborg, protagonista silente, diventa una sorta di testimone e custode di un mondo dove l'equilibrio tra natura e tecnologia appare precario. Nelle intricatamente dettagliate composizioni, il caos e la precisione si intrecciano, creando un'atmosfera sospesa, quasi allucinatoria.

"Gaudí Distopico" è una celebrazione del contrasto: è lo scontro tra l'umano e il meccanico, tra l'antico e l'avveniristico. Eppure, nelle sue trame intricate e nei suoi dettagli acuminati, si percepisce una bellezza struggente, un'armonia tra opposti che dialogano tra loro in modo sorprendentemente organico. Ogni immagine racchiude un monito e un mistero, un invito a riflettere su ciò che siamo stati, su ciò che siamo e su ciò che potremmo diventare.

In queste visioni, l’eredità di Gaudí si fa distopica, ma non smette di essere sublime.

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