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😷 Impatto delle mascherine sul riconoscimento delle emozioni
Studio sull'uso delle maschere e relativo impatto sul riconoscimento delle emozioni, sull'attribuzione della fiducia e sulla reidentificazione ‼️
👁 La pandemia Covid-19 ha favorito un uso pervasivo di maschere facciali in tutto il mondo. Sebbene aiutino a prevenire l'infezione, ci sono preoccupazioni legate al possibile impatto delle maschere sulla comunicazione sociale (in primo luogo rendendo la bocca invisibile), interferendo sulla comprensione dello stato emotivo di chi le indossa.
Inoltre, poiché si ritiene che anche le manifestazioni affettive influenzino le prime impressioni di affidabilità, le maschere possono anche alterare l'affidabilità percepita di portatori di maschere sconosciuti. Rendendo le esibizioni emotive più difficili da interpretare, le maschere facciali possono anche compromettere la mimica facciale e la sincronia comportamentale che, a loro volta, aumentano i legami sociali, l'empatia e le interazioni ludiche.
Ad ogni modo, l'impatto delle maschere sul riconoscimento delle emozioni, sull'affidabilità e sull'identità del viso, tuttavia, non è necessariamente dello stesso grado.
Più specificamente, per quanto riguarda il riconoscimento delle emozioni e l' attribuzione della fiducia, diversi studi sperimentali hanno indagato la quantità e il tipo di informazioni sociali trasmesse da specifiche regioni del viso, rivelando che la bocca è fondamentale per riconoscere le emozioni, in particolare la felicità. Allo stesso modo, i volti sono giudicati più affidabili quando il contrasto delle regioni della bocca (e degli occhi) viene aumentato mediante manipolazioni sperimentali.
Mentre, è noto che il riconoscimento dell'identità si basa sull'elaborazione della configurazione che viene facilmente interrotta quando la percezione del viso viene presentata capovolta o la sua integrità è compromessa a causa di altre manipolazioni sperimentali. Quanto sia profonda la dissociazione emozione-identità e se dipenda da diverse informazioni visive e percorsi neurali, è ancora una questione di contesa.
🔍 In questo studio sono stati reclutati una coorte di 122 partecipanti (47 femmine; età = 33 ± 8), per indagare fino a che punto il riconoscimento delle emozioni, l'attribuzione di fiducia e reidentificazione sono modulati dall'assenza di maschera, dalla presenza di una maschera standard che occlude l'intera regione della bocca o di una maschera trasparente che ripristina l'accesso visivo alla regione della bocca.
I risultati mostrano che, a differenza delle maschere mediche standard, le maschere trasparenti risparmiano in modo significativo la capacità di riconoscere le espressioni emotive. Inoltre, le maschere trasparenti risparmiano la capacità di dedurre l'attendibilità dai volti rispetto alle maschere mediche standard che, a loro volta, smorzano la percepita inaffidabilità dei volti. Sorprendentemente,non compromettono il riconoscimento delle emozioni e l'attribuzione della fiducia, apparentemente compromettono la successiva reidentificazione dello stesso volto smascherato (come le maschere standard).
Prese insieme, queste prove supportano una dissociazione tra i meccanismi che sostengono le emozioni e l'elaborazione dell'identità. Questo studio rappresenta un passaggio fondamentale nell'analisi tanto necessaria della lettura del viso quando la parte inferiore del viso è occlusa da una maschera facciale.
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⚖ L'esperimento "LADRO" mette alla prova la generosità, con risultati che fanno nascere delle riflessioniLe persone che donano liberamente a un singolo individuo diventano egoiste in mezzo alla folla‼️
♻️Un gioco di ricerca chiamato Big Robber potrebbe aiutare a spiegare perché un banchiere ruberebbe denaro ai clienti ma comprerebbe un pasto caldo per un senzatetto: gli individui tendono ad essere egoisti nei loro rapporti con grandi gruppi di persone, sebbene possano essere generosi con uno solo altra persona.
Carlos Alós-Ferrer dell'Università di Zurigo in Svizzera e i suoi colleghi hanno chiesto a 640 persone di giocare a 3 tipi di giochi in cui ogni partecipante decide quanto di una piccola somma di denaro trasferire a un altro partecipante. I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte dei partecipanti ha dato via dei soldi.
Gli autori hanno anche ideato il gioco Big Robber: un 'ladro' decide se rubare fino alla metà dei guadagni di altri 16 partecipanti. Oltre l'80% dei 320 rapinatori ha preso almeno un terzo del denaro e il 56% ne ha preso il più possibile: la metà, circa 100 euro (118 dollari). Solo il 2% degli individui ha rifiutato di derubare.
I risultati suggeriscono che, se viene data l'opportunità, le persone danneggeranno un grande gruppo in cambio di una ricompensa elevata, ma gli stessi individui possono essere compassionevoli dinanzi ad una sola persona.
Stretta di mano e linguaggio del corpo: come fare una buona prima impressione
La stretta di mano è uno dei gesti più comuni nella comunicazione non verbale.
È un modo semplice per salutarsi, presentarsi e stabilire un contatto fisico con un’altra persona.
Tuttavia, una stretta di mano sbagliata può dare un’impressione negativa e compromettere le relazioni interpersonali.
Una buona stretta di mano è sicura e decisa, ma non troppo forte.
Il palmo della mano deve essere rivolto verso l’alto e l’indice dell’altra persona deve essere allineato con il proprio.
Il resto leggilo nel post...
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🔐 IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO
Il dilemma del prigioniero, ispirato alla guerra fredda, è un problema di teoria dei giochi.
Il dilemma in sé, anche se usa l'esempio dei due prigionieri per spiegare il fenomeno, può descrivere altrettanto bene la corsa agli armamenti (un dilemma del prigioniero iterato, ovvero giocato più volte) proprio degli anni cinquanta, da parte di USA e URSS (i due prigionieri) durante la guerra fredda.
Il corollario a questo dilemma, prevede sempre che uno dei due tradisca l'altro.
🔍 Esperimento con 2 sospettati interrogati in stanze separate, ai due viene proposto di:
▫️Confessare: uno sarà libero e l'altro condannato al massimo della pena, di anni (0-18) o (18-0), a seconda di chi confessa;
▪️Non confessare: se nessuno dei due confessa, quindi cooperano per un interesse comune, la pena sarà di (3 - 3);
▫️Se entrambi confessano: quindi competono, la pena sarà di 10 anni per entrambi.
❓ La scelta più razionale, non sapendo cosa farà l'altro, conoscendo le condanne e considerando che lo scopo di entrambi è di minimizzare la propria condanna, è sempre quella di non confessare (collabora - collabora) e se entrambi prendono questa decisione, guardando l'interesse comune, si otterrebbe il cosiddetto ottimo di parieto (la migliore soluzione per entrambi).
Se invece avessero in mente il solo interesse individuale, quindi di confessare, si otterrebbe l'Equilibrio di Nash (ove nessuno è disposto a cambiare la propria posizione).
Questa strategia è irrazionale a livello individuale sul piano matematico, ma è quella che le persone tendono a scegliere più spesso, quindi con un bias a favore della scelta meno razionale.
"Asimmetria del viso e menzogne: c'è un legame?"
L'idea che l'asimmetria del viso possa essere collegata alla menzogna è un argomento che affascina da tempo studiosi e profani. Ma c'è davvero un fondamento scientifico?
Cosa dice la ricerca:
Alcuni studi hanno osservato una leggera asimmetria facciale più accentuata nelle persone che mentono rispetto a quelle che dicono la verità. In particolare, sembra che la parte sinistra del viso sia più coinvolta nelle espressioni emotive legate all'inganno.
Tuttavia, la ricerca è ancora in corso e non è possibile trarre conclusioni definitive. L'asimmetria facciale è un fenomeno complesso influenzato da diversi fattori, tra cui genetica, abitudini e persino l'illuminazione.
Esistono molte eccezioni e non è possibile utilizzare l'asimmetria facciale come un indicatore affidabile di menzogna.
Quindi, che cosa possiamo dire?
L'asimmetria del viso potrebbe essere un indizio sottile di inganno, ma non è una prova definitiva.
È importante considerare altri fattori, come il contesto della conversazione, il comportamento non verbale e la storia personale dell'individuo.
È fondamentale non utilizzare l'asimmetria facciale per discriminare o accusare qualcuno di menzogna.
Esempio:
Immagina di parlare con una persona che presenta un'asimmetria facciale evidente. Durante la conversazione, noti che la sua espressione facciale diventa più asimmetrica quando parla di un argomento specifico.
Questo potrebbe essere un indizio che la persona sta mentendo, ma potrebbe anche essere dovuto ad altri fattori, come stress o nervosismo.
L'asimmetria del viso è un fenomeno affascinante che potrebbe avere un ruolo nella comunicazione umana.
Per approfondimenti leggi il post:
https://formaementis.net/segnali-di-menzogna-lasimmetria/
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Puntata 9 - La forza della prima impressione
Descrizione dell'episodio
Se per ipotesi, mettiamo sui piatti di una bilancia due pesi: il primo rappresentato dal “cosa” dico (contenuto del linguaggio) e il secondo dal “come” lo dico (toni della voce e comunicazione non verbale), il secondo piatto peserà tredici volte più del primo (93% contro il 7% delle parole).
Valutazioni simili sono state effettuate negli anni ’60 in America da Albert Mehrabian, che osservò come in una normale comunicazione la corretta ricezione del messaggio sia data solamente per il 7% dalle parole, mentre il 38% è rappresentato dai toni della voce e il 55% dal linguaggio non verbale.
Pensiamo per un attimo a qualcuno che abbiamo conosciuto nel passato e anche se non sapevamo nulla di lui, abbiamo detto: “non lo conosco, però mi è simpatico, è come se lo conoscessi da sempre”.
Viene dunque da pensare: “la prima impressione può influenzare una comunicazione?” Certo che si!
Quando conosciamo qualcuno, ci facciamo un’idea su che tipo sia, in genere, questa prima impressione si mostra molto tenace alle disconferme.
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⚠️ RINFORZO INTERMITTENTE
Il termine rinforzo intermittente si riferisce al mantenimento di un comportamento rinforzato solo occasionalmente (cioè in modo intermittente) e non ogni volta che esso si presenta.
Alcuni modelli di rinforzo intermittente incrementano e mantengono il comportamento, mentre altri lo riducono.
Tale rinforzo può presentare diverse insidie e si presta ad essere utilizzato come una delle più potenti tecniche di manipolazione finalizzata a cambiare la percezione o comportamento degli altri.
👥 Ad esempio, nei rapporti di coppia, nei casi di abuso, il rinforzo intermittente causa letteralmente una dipendenza dall’imprevedibilità del ciclo di abuso. Questo effetto funziona anche a livello biochimico: quando i momenti piacevoli sono pochi e lontani tra loro, fusi con la crudeltà, i circuiti di ricompensa associati a una relazione tossica si rafforzano (difatti quando il piacere è prevedibile, i nostri circuiti di ricompensa si abituano ad esso e il nostro cervello rilascia in realtà meno dopamina).
♻️ Il rinforzo positivo intermittente, può indurre la vittima a pensare di poter guadagnare qualcosa continuando a comportarsi come richiesto dal manipolatore; si può prendere come esempio il gioco d'azzardo, in particolare il gratta e vinci, in cui vincere piccole somme induce a pensare che sia facile vincere ancora, spingendo a comprarne un secondo e a perdere quanto vinto in precedenza (un esempio analogo è quello delle slot machine).
📲 Tale meccanismo viene sfruttato giornalmente all'interno di dispositivi tecnologici e in particolare nei Social Network.
I likes dei social danno piacere, lo stesso identico piacere di quando, nella vita reale, si riceve un complimento. Sia nel contesto reale che social, infatti, dopo una ricompensa si attivano nel cervello le stesse aree cerebrali, e viene rilasciato lo stesso neurotrasmettitore: la dopamina, altrimenti conosciuta come ormone del piacere.
Nonostante questi rinforzi possano essere percepiti come astratti, di fatto sono concreti.
Difatti, quando viene pubblicato qualcosa su un Social, la persona si aspetta di ricevere like e commenti che scatenano il rilascio di dopamina e che tengono l'utente incollato al dispositivo.
Quindi i social network sfruttano la capacità del nostro cervello di generare all’improvviso delle scariche di piacere per far trascorrere più tempo possibile sugli applicativi (in quella che viene chiamata “economia dell’attenzione”), ma ciò può valere anche per le mail e qualsiasi tipo di notifica push ricevuta sul proprio dispositivo (sia che siano silenziate, spingendoci sempre a controllare ed avere una ricompensa di dopamina, sia che siano attive stimolandoci a guardare nell'immediato).
Pertanto, in particolare lo smartphone, funge da forte calamita, diventando un catalizzatore di attenzioni, fino a rendere quasi impossibile non accendere lo schermo, anche per un breve lasso di tempo, spingendo a controllarlo costantemente anche nei momenti di vuoto.
La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci. (Charles R. Swindoll)
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Se non credi in te stesso, troverai sempre un modo per non vincere. (Carl Lewis, atleta).
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Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso. (Nelson Mandela)
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Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Mahatma Gandhi)
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♨️ La zona di comfort
Motivi per cui a volte uscire dalla zona di comfort può sembrare non funzionare:
1. Aspettative irrealistiche
Se ci si aspetta di ottenere grandi risultati immediatamente, è facile incontrare frustrazione e delusione.
Uscire dalla zona di comfort è un processo graduale che richiede tempo, pazienza e perseveranza.
2. Mancanza di preparazione
Affrontare una nuova sfida senza la preparazione adeguata può aumentare il rischio di fallimento e scoraggiamento.
È importante pianificare i propri passi e acquisire le competenze necessarie per avere successo.
3. Paura del fallimento
La paura di fallire può essere un ostacolo molto potente che impedisce di uscire dalla zona di comfort.
È importante ricordare che il fallimento fa parte del processo di apprendimento e che da esso si possono trarre insegnamenti preziosi.
4. Mancanza di supporto
Avere il supporto di amici, familiari o un professionista può essere molto utile per affrontare le sfide che derivano dall'uscire dalla zona di comfort.
Condividere i propri obiettivi e le proprie paure con persone di cui ci si fida può aiutare a superare le difficoltà.
In definitiva, uscire dalla zona di comfort non è sempre facile, ma è un investimento importante per il proprio futuro.
Con il giusto approccio e la giusta dose di perseveranza, può portare a grandi soddisfazioni e a una vita più ricca e appagante.
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Smaschera i sabotatori del tuo successo: errori da evitare nel linguaggio del corpo
Conoscere i segreti del linguaggio del corpo ti permette di comunicare in modo efficace, trasmettere sicurezza e raggiungere i tuoi obiettivi.
Domina la scena con un linguaggio del corpo impeccabile!
Con questi consigli sarai pronto a conquistare il mondo! 😜
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Ci sono due regole nella vita: 1. Non mollare mai; 2. Non dimenticare mai la regola n° 1. (Duke Ellington)
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Niente è davvero difficile se lo si divide in tanti piccoli pezzettini. Henry Ford
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Il linguaggio del corpo nei colloqui di lavoro, svolge un ruolo fondamentale, poiché comunica molto più di quanto si possa immaginare.
I gesti, le espressioni facciali e la postura possono influenzare notevolmente l’impressione che si ha su un candidato.
Ecco perché è essenziale prestare attenzione al proprio linguaggio del corpo e, altrettanto importante, evitare alcuni errori comuni che possono compromettere il successo di un colloquio di lavoro.
Il linguaggio del corpo è una forma di comunicazione non verbale che può trasmettere un’ampia gamma di emozioni e stati d’animo, e può avere un impatto significativo sulla percezione che l’intervistatore ha di te.
Quali Sono Quindi, I Vari Gesti, Posture E Atteggiamenti Da Evitare Durante Un Colloquio Di Lavoro?
In questo articolo ne presenteremo alcuni
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https://www.fabiopandiscia.it/colloquio-di-lavoro/
Se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti. (Maya Angelou)
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⚓️ BIAS DI ANCORAGGIO
L'ancoraggio è un metodo euristico psicologico che descrive la propensione a prendere decisioni basandosi sulle prime informazioni trovate.
Secondo questo metodo, gli individui cominciano da un punto di riferimento implicito (l'àncora) e vi fanno aggiustamenti per raggiungere la propria valutazione.
Per esempio, il primo prezzo offerto per un'automobile di seconda mano imposta lo standard per il resto della negoziazione, nel senso che un prezzo inferiore sembra ragionevole anche se è comunque superiore al valore dell'automobile.
È uno dei bias più frequenti e che maggiormente influenza le valutazioni degli individui.
Leggi il nostro articolo
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https://formaementis.net/trappole-mentali-come-uscirne/
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♻️ BIAS DI CONFERMA
Il bias di conferma (in inglese confirmation bias / confirmatory bias) in psicologia indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite.
È quindi un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni o ipotesi, e viceversa, ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono.
👉 FONTE
Parleremo anche di questo al nostro prossimo evento dal vivo Linguaggio del corpo, Comunicazione emotiva e Microespressioni facciali
La comunicazione non verbale (CNV) è una parte fondamentale del nostro modo di comunicare con gli altri; possiamo controllarla o simularla con il corpo?
Essa rappresenta più del 60% di tutto ciò che comunichiamo, ed è spesso più importante delle parole che pronunciamo.
La CNV comprende una vasta gamma di segnali, tra cui:
📌 Espressioni facciali
📌 Gesti
📌 Posizione del corpo
📌 Contatto visivo
📌 Tono di voce
📌 Velocità di parola
📌 Distanza interpersonale
Questi segnali possono essere inviati in modo consapevole o inconsapevole, e possono avere un impatto significativo sulla nostra comunicazione.
Possiamo Controllare La Nostra Comunicazione Non Verbale?
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