è uscito un articolo sul Journal of Nurological Disorders dal titolo ‘Potenziali meccanismi per l’integrazione genetica del genoma umano. Codice della vaccinazione con mRNA SARS-CoV-2’, e io invito tutti a leggerlo. È firmato da Anthony M Kyriakopoulos, Peter A Mccullough, Greg Nigh e Stephanie Seneff”.
Читать полностью…Depressione ed S adenosilmetionina (SAME)
Molecola tutta italiana , fu descritta infatti per la prima volta nel 1952 dallo scienziato italiano Giulio Cantoni.
Oltre 40 studi hanno testato la capacità della SAMe di agire sui sintomi della depressione. Questa sua capacità si crede sia dovuta al fatto che è un intermedio essenziale del ciclo del carbonio, necessario alla sintesi di numerosi composti implicati nella neurotrasmissione e nella regolazione dell'espressione genica. Anomalie nel ciclo del carbonio mediato dalla SAMe e diminuzione dei livelli di folato sono stati rilevati nel 10-30% dei pazienti depressi.
Inoltre una diminuzione dei livelli di SAMe nel fluido cerebrale è stata rilevata nei pazienti depressi.
dosi comprese tra i 400 mg ed i 1600 mg al giorno di SAMe siano superiori al placebo nel trattamento della depressione, mostrando in alcuni studi una efficacia comparabile ad alcuni antidepressivi, con una maggiore rapidità di azione (pochi giorni) e minori effetti collaterali e comportando anche un miglioramento delle capacità cognitive dei pazienti depressi.
📎 Multidisciplinary Digital Publishing Institute | Nutrients • 21 LUGLIO 2022
📃 "Rapidly Increasing Serum 25(OH)D [...]"
🇮🇹 "IL RAPIDO INCREMENTO SIERICO DI 25(OH)D POTENZIA IL SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO LE INFEZIONI, SEPSI E COVID-19"
📝 "Un sistema immunitario robusto è essenziale per superare le infezioni senza complicazioni. Ciò dipende dall'ingresso adeguato di vitamina D3 e 25(OH)D nelle cellule immunitarie per generare calcitriolo. Quest'ultimo richiede il mantenimento di una concentrazione sierica di 25(OH)D superiore a 50 ng/mL. Pertanto, per gestire e superare con successo un'epidemia infettiva o una pandemia, è fondamentale mantenere la concentrazione sierica di 25(OH)D della popolazione al di sopra del livello terapeutico menzionato."
❗️"Nelle persone con malattie acute [...] aumentare rapidamente le concentrazioni sieriche di D3 e 25(OH)D è fondamentale e salva la vita. [...] da 0,5 a 1,0 mg di calcifediolo possono aumentare in 4 ore le concentrazioni sieriche di 25(OH)D al di sopra dei livelli terapeutici minimi di 50 ng/mL e potenziare il sistema immunitario in un giorno, e ciò facilita il superamento delle infezioni."
⚠️ "Mentre il calcifediolo aumenta la 25(OH)D sierica in poche ore, dosi orali anche elevate di vitamina D ne richiede da 3 a 5 giorni [...]. Tuttavia, considerando le azioni benefiche non genomiche della vitamina D3 [...], la combinazione di D3 e calcifediolo fornisce risultati clinici migliori rispetto a entrambi da soli. Pertanto, la somministrazione di dosi adeguate di D3 e calcifediolo è raccomandata per i pazienti con infezioni come terapia aggiuntiva al primo approccio ambulatoriale o ospedaliero."
✅ "Molteplici osservazioni e studi randomizzati hanno dimostrato che le concentrazioni sieriche di 25(OH)D (pre-infezione o al momento del ricovero) erano inversamente correlate con l'incidenza, la gravità e i tassi di mortalità per COVID-19. Contemporaneamente, l'integrazione di vitamina D riduce significativamente le complicanze e i decessi."
Alzheimer ed acetilcolina
Scinto e collaboratori, hanno utilizzato la carenza di acetilcolina come base per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer, dimostrando che le pupille dei pazienti con malattia di Alzheimer si dilatano notevolmente in risposta a una soluzione diluita del farmaco bloccante l'acetilcolina, la tropicamide (Mydriacil ), mentre i soggetti normali non ne sono praticamente influenzati.
https://www.cureus.com/articles/93826-correlation-between-mask-compliance-and-covid-19-outcomes-in-europe
Questo studio non solo dimostra l'inutilità delle mascherine ma addirittura la sua correlazione con l'aumento della mortalità.
Articolo pubblicato su Nature :La proteina spike della variante A.30 di SARS-CoV-2 è fortemente mutata ed elude gli anticorpi indotti dal vaccino con alta efficienza».
Читать полностью…La perdita di olfatto e gusto dopo il COVID-19: perché e come recuperarli.
La perdita dell'olfatto è una caratteristica del post COVID-19, tanto da essere considerata un buon
indicatore del fatto che qualcuno sia stato infettato rispetto ad altri sintomi comuni, come febbre o
tosse. Gli studi suggeriscono che più di metà delle persone infettate perde temporaneamente la
capacità di percepire gli odori, e la percentuale può raggiungere il 67% nelle persone con infezioni
da lievi a moderate, probabilmente perché tendono ad essere più giovani e quindi ad avere più
percezione al fatto di avere l’olfatto alterato. La buona notizia è che vari studi hanno suggerito che
per le persone la cui percezione olfattiva è stata danneggiata, l'esposizione ripetuta a breve termine
agli odori può aiutarle a riprendersi il senso perduto.
Il modo in cui percepiamo gli odori è attraverso un gruppo di cellule nervose chiamate "neuroni
sensoriali olfattivi", che si trovano in alto nella parte posteriore del naso in una struttura chiamata
bulbo olfattivo. Questi neuroni hanno minuscole proiezioni simili a peli che si estendono nel
rivestimento nasale ricoperto di muco e rispondono alle molecole odorose che respiriamo attraverso
il naso. All'inizio della pandemia, gli scienziati temevano che SARS-CoV-2 potesse innescare la
perdita dell'olfatto infettando questi neuroni olfattivi e poi facendosi strada nel cervello, dove avrebbe
potuto causare danni permanenti. Ulteriori ricerche hanno rivelato che questi neuroni mancano dei
recettori ACE2 che il virus utilizza per infettare le cellule, ma si trovano sulle cellule di supporto nel
rivestimento nasale che interagiscono con questi neuroni.
Il compito di queste cellule di supporto, chiamate cellule sustentacolari, è mantenere l'equilibrio degli
ioni di sale nel muco nasale, e i neuroni si affidano a loro per inviare segnali al cervello. Forniscono
inoltre supporto strutturale e metabolico ai neuroni olfattivi. Un recente studio sui criceti ha suggerito
che sono state queste cellule di supporto a essere invase da SARS-CoV-2, piuttosto che i neuroni
olfattivi, e che ciò ha provocato una massiccia infiltrazione di cellule immunitarie, seguita da
un'interruzione della normale organizzazione del rivestimento nasale, compresa la perdita delle
proiezioni simili a peli che i neuroni usano per rilevare le molecole di odore.La buona notizia è che hanno anche scoperto che il rivestimento nasale inizia a ricostruirsi dopo circa
14 giorni dall’infezione, anche è difficile valutare quanto sia tornato l'olfatto ad un criceto.
Gli studi sugli esseri umani stanno dando alcune risposte. Uno studio recente, che ha monitorato la
salute di 2.428 persone che affermavano di aver perso l'olfatto e/o il gusto a causa del COVID-19, ha
scoperto che il 40% di loro aveva completamente riacquistato l'olfatto sei mesi dopo, mentre solo il
2% non ha riportato alcun miglioramento. Un sondaggio separato ha suggerito che il recupero
potrebbe essere più rapido per molti individui, con il 71,8% che ha riportato un ritorno a una
percezione dell’odore "molto buona" o "buona" dopo un mese.
La perdita del gusto - un altro sintomo di COVID-19 - è più difficile da valutare, perché la maggior
parte degli studi si basa su pazienti che riferiscono i propri sintomi e parte di ciò che percepiscono
come perdita del gusto può essere il risultato della perdita dell'olfatto. La percezione del sapore è
fortemente influenzata dal nostro senso dell'olfatto, motivo per cui tapparsi il naso può rendere più
facile la deglutizione dei cibi sgradevoli. Tuttavia, nel precedente studio su 2.428 individui, solo il
3% di loro ha riferito di non essere ancora in grado di discriminare tra dolce, acido, salato, amaro e
Qualche studio sull'efficacia del plasma iperimmune.
Convalescent plasma or hyperimmune immunoglobulin for people with COVID-19: a living systematic review.AUPiechotta V, Chai KL, Valk SJ, Doree C, Monsef I, Wood EM, Lamikanra A, Kimber C, McQuilten Z, So-Osman C, Estcourt LJ, Skoetz N SOCochrane Database Syst Rev. 2020;7:CD013600. Epub 2020 Jul 10.
Treatment of Coronavirus Disease 2019 Patients with Convalescent Plasma Reveals a Signal of Significantly Decreased Mortality.AUSalazar E, Christensen PA, Graviss EA, Nguyen DT, Castillo B, Chen J, Lopez BV, Eagar TN, Yi X, Zhao P, Rogers J, Shehabeldin A, Joseph D, Leveque C, Olsen RJ, Bernard DW, Gollihar J, Musser JM SOAm J Pathol. 2020;190(11):2290. Epub 2020 Aug 11.
Improved clinical symptoms and mortality among patients with severe or critical COVID-19 after convalescent plasma transfusion.AUXia X, Li K, Wu L, Wang Z, Zhu M, Huang B, Li J, Wang Z, Wu W, Wu M, Li W, Li L, Cai Y, Bosco B, Zhong A, Liu X, Lv T, Gan Z, Chen G, Pan Y, Liu C, Zhang K, Xu X, Wang C, Wang Q SOBlood. 2020;136(6):755.
Convalescent plasma treatment of severe COVID-19: a propensity score-matched control study.AULiu STH, Lin HM, Baine I, Wajnberg A, Gumprecht JP, Rahman F, Rodriguez D, Tandon P, Bassily-Marcus A, Bander J, Sanky C, Dupper A, Zheng A, Nguyen FT, Amanat F, Stadlbauer D, Altman DR, Chen BK, Krammer F, Mendu DR, Firpo-Betancourt A, Levin MA, Bagiella E, Casadevall A, Cordon-Cardo C, Jhang JS, Arinsburg SA, Reich DL, Aberg JA, Bouvier NM SONat Med. 2020;26(11):1708. Epub 2020 Sep 15.
Effect of Convalescent Plasma on Mortality among Hospitalized Patients with COVID-19: Initial Three-Month Experience.AUJoyner MJ, Senefeld JW, Klassen SA, Mills JR, Johnson PW, Theel ES, Wiggins CC, Bruno KA, Klompas AM, Lesser ER, Kunze KL, Sexton MA, Diaz Soto JC, Baker SE, Shepherd JRA, van Helmond N, van Buskirk CM, Winters JL, Stubbs JR, Rea RF, Hodge DO, Herasevich V, Whelan ER, Clayburn AJ, Larson KF, Ripoll JG, Andersen KJ, Buras MR, Vogt MNP, Dennis JJ, Regimbal RJ, Bauer PR, Blair JE, Paneth NS, Fairweather D, Wright RS, Carter RE, Casadevall A SOmedRxiv. 2020;
Significantly Decreased Mortality in a Large Cohort of Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) Patients Transfused Early with Convalescent Plasma Containing High-Titer Anti-Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) Spike Protein IgG.AUSalazar E, Christensen PA, Graviss EA, Nguyen DT, Castillo B, Chen J, Lopez BV, Eagar TN, Yi X, Zhao P, Rogers J, Shehabeldin A, Joseph D, Masud F, Leveque C, Olsen RJ, Bernard DW, Gollihar J, Musser JM SOAm J Pathol. 2021;191(1):90. Epub 2020 Nov 4.
Convalescent Plasma Antibody Levels and the Risk of Death from Covid-19.AUJoyner MJ, Carter RE, Senefeld JW, Klassen SA, Mills JR, Johnson PW, Theel ES, Wiggins CC, Bruno KA, Klompas AM, Lesser ER, Kunze KL, Sexton MA, Diaz Soto JC, Baker SE, Shepherd JRA, van Helmond N, Verdun NC, Marks P, van Buskirk CM, Winters JL, Stubbs JR, Rea RF, Hodge DO, Herasevich V, Whelan ER, Clayburn AJ, Larson KF, Ripoll JG, Andersen KJ, Buras MR, Vogt MNP, Dennis JJ, Regimbal RJ, Bauer PR, Blair JE, Paneth NS, Fairweather D, Wright RS, Casadevall A SON Engl J Med. 2021;384(11):1015. Epub 2021 Jan 13.
Una nuova malattia che colpisce il cervello e la possibile correlazione con “i vaccini” Covid 19.
Il 27 dicembre 2020 è stato pubblicato un articolo scientifico che parla del collegamento tra i vaccini
a mRNA e la malattia da prioni (https://scivisionpub.com/pdfs/covid19-rna-based-vaccines-and-the-
risk-of-prion-disease-1503.pdf)
Più di recente c'è stata la preoccupazione che le molecole intracellulari ubiquitarie
potessero essere attivate per causare malattie da prioni tra cui il morbo di Alzheimer, la SLA e altre
malattie neurodegenerative.
Questa preoccupazione nasce a causa del potenziale uso improprio dei dati di ricerca su
i meccanismi mediante i quali alcune proteine leganti l'RNA come TDP-43, FUS e altre possono
essere attivate per formare prioni che causano malattie.
A quanto pare è stato scoperto che i vaccini covid possono causare una serie di eventi avversi cronici
a sviluppo tardivo. Alcuni eventi avversi come il diabete di tipo 1 potrebbero non verificarsi fino a 3-
4 anni dopo la somministrazione del vaccino con una frequenza dei casi di questi eventi avversi che
andrebbero a superare la frequenza dei casi di malattia infettiva grave che il vaccino è stato progettato
per prevenire.
Dato che il diabete di tipo 1 è solo una delle tante malattie immunomediate potenzialmente causate
dai vaccini, gli eventi avversi cronici tardivi rappresentano un serio problema di salute pubblica.
L'avvento della nuova tecnologia dei vaccini crea nuovi potenziali meccanismi di eventi avversi del
vaccino.
Anche i vaccini a base di RNA presentano il rischio di indurre eventi avversi specifici.
Tra questi potenziali eventi avversi ci sono le malattie a base di prioni causate dall'attivazione di
proteine intrinseche a formare prioni. Molto è stato pubblicato su di una classe di proteine leganti l'RNA che hanno dimostrato di partecipare alla causa di una serie di malattie neurologiche tra cui il
morbo di Alzheimer e la SLA. TDP-43 e FUS sono tra le meglio studiate di queste proteine [2].
Il vaccino COVID-19 a base di RNA Pfizer è stato approvato dalla FDA degli Stati Uniti con
un'autorizzazione all'uso di emergenza senza dati di sicurezza a lungo termine. A causa delle
preoccupazioni sulla sicurezza di questo vaccino, è stato condotto uno studio per determinare se il
vaccino potesse potenzialmente indurre una malattia basata sui prioni, valutando il suo potenziale di
convertire TDP-43 e / o FUS nei loro stati che causano malattie a base di prioni.
L'interazione della proteina spike trascritta con il suo bersaglio è stata analizzata per determinare se
questa azione potesse attivare anche TDP-43 e FUS ed è risultato che la sequenza di RNA nel vaccino
[3] contiene sequenze che si ritiene inducano TDP-43 e FUS ad aggregarsi nella loro conformazione
basata sui prioni portando allo sviluppo di comuni malattie neurodegerative.
In particolare, è stato dimostrato che le sequenze di RNA GGUA [4], le sequenze ricche di UG [5],
le ripetizioni tandem di UG [6] e le sequenze di quadruplex G [7], hanno una maggiore affinità per
legare TDP-43 e / o FUS e possono causare TDP-43 o FUS per prendere le loro configurazioni
patologiche nel citoplasma.
La proteina spike codificata dal vaccino si lega all'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2),
un enzima che contiene molecole di zinco [8]. Il legame della proteina spike all'ACE2 ha il potenziale
per rilasciare la molecola di zinco, uno ione che fa sì che TDP-43 assuma la sua trasformazione
prionica patologica [9].
La malattia da prioni potrebbe essere ancora più comune e debilitante dell'infezione virale che il
vaccino è progettato per prevenire.
Aprile 2021: in questi giorni è uscito sui giornali il seguente articolo:
Paura in Canada per una misteriosa malattia: “Simile alla mucca pazza, morte 5 persone”
L'estate secondo la tradizione medica cinese
È il momento di massimo yang. E' l'esteriorizzazione massima, e anche le energie dell'organismo si superficializzano. Il sudore, più abbondante in questa stagione, porta il qi verso l'esterno. Con un'opportuna alimentazione bisogna favorire questo movimento verso l'esterno, aiutando il qi a galleggiare ma, allo stesso tempo, occorre recuperare i liquidi per non perderli. In estate è utile mangiare cibi dolci e acidi: essi, insieme, supportano da una parte il movimento di esteriorizzazione (il dolce è anche diaforetico), e dall'altra il riequilibrio dei liquidi (il dolce è umidificante ma l'acido trattiene). L'associazione di questi due sapori "genera liquidi".
In quest'ottica è consigliabile assumere una buona quantità di frutta che nella maggior parte dei casi ha un sapore dolce ed acido .
Per favorire il movimento di superficializzazione dell'energia si possono mangiare anche alimenti quali Fiori e Foglie che portano in alto l'energia.
Anche i cibi di sapore piccante possono essere utili poiché facendo sudare conducono il Qi in superficie. Per quanto riguarda la natura dei cibi sarà preferibile assumere alimenti di natura fresca o fredda che aiutano a contrastare il calore dell'estate. L'utilizzo di alimenti di sapore acido che ha proprietà contratturanti coopera all'azione del cuore organo che trova il suo acme energetico in estate il quale teme il rilassamento .
Oltre ad armonizzare il cuore il sapore acido nutre lo xing, la forma del fegato, il quale è l'organo che è stato più attivo nella stagione che precede l'estate la primavera.
L. plantarum GKM3 ha ritardato il processo di invecchiamento, alleviato il deterioramento cognitivo legato all'età e ridotto lo stress ossidativo.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34445020/
Miocardite e pericardite solo col mRNA
La miocardite e la pericardite sono delle riconosciute reazioni avverse dell’inoculo di mRNA per proteina spike. Le malattie possono colpire da 10 a 2000 persone circa ogni 100.000 dosi inoculate (con grande variabilità di incidenza secondo la dose di prodotto, l’età, il sesso e il tipo di farmacovigilanza adottata).
In qualche caso provocano arresto cardiaco e decesso. “Malore improvviso”, per intenderci.
I difensori ad oltranza di quegli intrugli obiettano che tali malattie si presenterebbero anche come complicazioni della COVID-19.
Questa obiezione è semplicemente una balla.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9025013/
📎 Trends in Molecular Medicine • 12 SETTEMBRE 2022 [Letter]
📃 "The spike hypothesis in vaccine-induced adverse effects"
🇮🇹 "L'IPOTESI SPIKE NEGLI EFFETTI AVVERSI INDOTTI DAL VACCINO: DOMANDE E RISPOSTE"
❓ "La proteina S [Spike] entra in circolazione, in quale concentrazione e per quanto tempo?
Trougakos e colleghi opportunamente hanno sottolineato la cruciale importanza della misurazione nel sangue e nei tessuti della proteina S indotta dal vaccino e il suo decorso nel tempo. [...] La proteina S in circolo dopo la vaccinazione [...] ha origine dalla produzione endogena e la sua concentrazione è quindi probabilmente maggiore nei tessuti in cui avviene la produzione. Ad esempio i livelli della dopamina sono fino a 100 milioni di volte superiori nelle aree del cervello in cui viene prodotta, rispetto al plasma [...]. Dovrebbe essere studiato se lo stesso si verifica per la proteina S indotta dal vaccino, portando alla fine a concentrazioni potenzialmente tossiche nei tessuti e negli organi in cui viene prodotta la proteina S."
❗️"Prove circostanziali suggeriscono anche che la produzione endogena di proteina S dopo la vaccinazione possa verificarsi per molto tempo. Sia l'mRNA del vaccino che la proteina S sono stati rilevati nei linfonodi ascellari fino a 60 giorni dopo la seconda dose del vaccino Moderna o Pfizer, e almeno uno studio preliminare afferma di aver identificato la proteina S nei campioni di sangue [...] fino a oltre 6 mesi dopo la somministrazione del vaccino Covid-19 a mRNA. Se la produzione indotta dal vaccino di proteine S si verificasse per così tanto tempo, allora la plausibile finestra temporale per la valutazione della causalità delle sospette reazioni avverse [...] dovrebbe essere opportunamente estesa."
❗️"Tali considerazioni nel loro insieme supportano la possibilità che i vaccini a mRNA COVID-19 in alcune circostanze inducano quantità elevate e possibilmente tossiche di proteine S negli organi e nei tessuti, che a loro volta entrano in circolazione."
📚 Unisciti a STUDI SCIENTIFICI
📎 Nature | 27/05/21 [News]
📄 "Had COVID? You’ll probably make antibodies for a lifetime"
🇮🇹 "Avevi la COVID? Probabilmente farai anticorpi per tutta la vita"
📊 "Le persone che si riprendono dalla COVID-19 lieve hanno cellule del midollo osseo che possono sfornare anticorpi per decenni, anche se le varianti virali potrebbero smorzare parte della protezione che offrono."
📊 "Molte persone che sono state infettate dal SARS-CoV-2 probabilmente produrranno anticorpi contro il virus per la maggior parte della loro vita. Lo suggeriscono i ricercatori che hanno identificato le cellule produttrici di anticorpi di lunga durata nel midollo osseo di persone che si sono riprese dalla COVID-19."
✅ "Lo studio fornisce la prova che l'immunità innescata dall'infezione da SARS-CoV-2 sarà straordinariamente duratura."
📎 La Verità | 04/03/22
📄 "Pfizer ammette: calo immunitario dopo il vaccino. Documentata la «diminuzione transitoria dei linfociti» in tutte le età."
📊 "[...] documento ufficiale ma riservato della stessa Pfizer-Biontech [...] datato maggio 2021."
⚠️ "A pagina 8 della relazione si legge chiaramente il perché aumentino i contagi subito dopo il vaccino. Ecco uno dei motivi: «Le valutazioni cliniche di laboratorio hanno mostrato una diminuzione transitoria dei linfociti che è stata osservata in tutti i gruppi di età e di dose che si è risolta entro circa 1 settimana». Insomma, un calo immunitario transitorio dei linfociti, che sono globuli bianchi preposti alle difese immunitarie dell’organismo e, come tali, sono coinvolti in svariati processi patologici e non. Una loro riduzione, fra le varie cause, può essere provocata come reazione dell’organismo all’assunzione di alcuni farmaci, quindi, nel caso attuale, nell’inoculazione di un vaccino."
📚 Unisciti a STUDI SCIENTIFICI
Mangiate avocado!!!!
Avocado Consumption and Risk of Cardiovascular Disease in US Adults
https://2medical.news/2022/04/12/avocado-consumption-and-risk-of-cardiovascular-disease-in-us-adults/
Sulla chiusura delle scuole si esprime uno studio pubblicato sul "Lancet" .I dati dell'epidemia della Sars nella Cina continentale, a Hong Kong e a Singapore suggeriscono che la chiusura delle scuole non ha contribuito al controllo dell'epidemia. La modellizzazione sulla COVID -19 prevede che la chiusura delle scuole arrivi a impedire solo il 2-4 % dei decessi ,molto meno di altri interventi di allontanamento sociale .
I responsabili politici devono essere consapevoli delle prove equivoche quando prendono in considerazione la chiusura delle scuole.
Viner RM et al, School closure and management practised during coronavirus outbreak including COVID 19. A rapid systematic review. Lancet ,2020 4(5):397-404.
umami - sapori che vengono percepiti direttamente dalle papille gustative sulla nostra lingua - dopo
sei mesi. Durante il recupero, alcune persone riferiscono anche un senso dell'olfatto distorto, o
"parosmia": ad esempio, molte persone che si stanno riprendendo da COVID-19 riferiscono di sentire
un odore sgradevole e rancido. Per quanto disgustoso possa essere, di solito è un segno che le cellule
nervose si stanno riprendendo.
Quando si parla di alimentazione i sensi come il sapore e gli odori sono molto importanti, in quanto
un cambiamento o la completa assenza di uno di questi due sensi può influire sulle esperienze
gustative di cibo e bevande.
Le conseguenze nutrizionali di anosmia e ageusia generalmente sono le seguenti:
- Perdita dell’appetito
- Difficoltà nel cucinare
- Perdita d’interesse nei confronti del cibo
- Perdita di peso, specie di massa magra
Rischio di deficit nutrizionali
- Ridotta qualità della vita in generale
Il tipo di effetto sul cambiamento o perdita di sapori o odori può variare da persona a persona e non
è detto che chi abbia anosmia sia anche in presenza di ageusia. Può capitare di non sentire gli odori
ma di avvertire comunque il sapore dolce, salato, aspro o amaro.
Tuttavia, in Covid-19 sintomi del genere possono apportare perdita dell’appetito, perdita di massa
magra e soprattutto rischiosi deficit nutrizionali che possono debilitare l’organismo e influir
negativamente sul sistema immunitario.
La buona notizia è che vari studi hanno suggerito che per le persone la cui percezione olfattiva è stata
danneggiata dopo un'infezione virale, l'esposizione ripetuta a breve termine agli odori può aiutare la
ripresa. Gli esperti consigliano di scegliere quattro profumi che vi piacciono o con cui avete una
connessione e di annusarli attivamente due volte al giorno, spendendo circa 20 secondi su ogni
profumo. Idealmente, dovresti provare a scegliere profumi che rappresentano le quattro categorie di
fiorito, fruttato, speziato e resinoso, utilizzando oli essenziali o la sostanza reale da cui derivano. Ad
esempio, se avete scelto il limone, potreste usare della buccia di limone grattugiata: mentre la
annusate, concentrate i tuoi vostri pensieri sul limone e cercate di ricordare le vostre esperienze
passate con questo frutto.
Uno dei metodi più seguiti è quello pubblicato dal Professor Thomas Hummel dell’università di
Dresda. La rieducazione consiste nell’annusare due volte al giorno 4 diversi oli essenziali: rosa,
eucalipto, limone e chiodi di garofano per 5-6 mesi seguendo il procedimento appena descritto.
Non è una soluzione veloce, ma nel tempo dovrebbe aiutarvi a recuperare l'olfatto perduto.
Qui potete scaricare un utile manualetto su come creare da soli un kit per quello che viene chiamato
“smell training” ed allenarvi a recuperare l’olfatto perduto.
https://abscent.org/application/files/7015/8525/1422/How_to_make_a_smell_training_kit_March_2
020_ITALIAN.pdf
Bibliografia
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7401831/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK549775/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3733708/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3341581/
https://link.springer.com/article/10.1007/s12078-012-9129-5
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1601-0825.2011.01788.x
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1601-0825.2011.01788.x
La Spike è una tossina e lo sapevamo.
Concetto ribadito dal celebre Dr Cole della Mayo Clinic
https://www.dailymotion.com/video/x83jpin
Segnalati oltre 40 casi di una sindrome neurologica di origine sconosciuta nella provincia del New
Brunswick, sulla costa orientale del Paese. Secondo i dati preliminari colpirebbe tutte le fasce di età e
potrebbe essere contrata dall’acqua, dal cibo o dall’aria, manifestandosi con sintomi che includono
cambiamenti del comportamento, problemi di coordinazione, dolori inspiegabili e allucinazioni visive.