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...spunti per meditare ...per provare a essere un po' più felici. 🌺🌸🌼 ... ideas for meditation ... to try to be a little happier contatti: contacts: @calmodimorare 🌹 Network: 👣 @disagioinunclick Network: @LaMusanetwork 📚
Buon Natale 🎄💫🎁 a tutti.Читать полностью…
Un abbraccio 🫂.
Andrea
🤍
Merry Christmas 🎄💫🎁 to all.
A hug 🫂.
Andrea
E poi ci sono le voci.Читать полностью…
Spesso, ascoltare una voce dice di piú della persona che ascoltiamo che non ascoltare il contenuto delle sue parole, ci connette con un sottotesto che permette un ascolto piú profondo e meno giudicante, meno personalizzante.
Una pratica non ortodossa ma molto efficace è quella di chiamare il proprio nome durante il giorno, a voce alta se siamo soli, sussurrando se siamo con gli altri, e qualcosa in noi risponde risvegliandosi, un’apertura, una disponibilità a esserci.
Certe volte, soffrendo d’insonnia, mi chiamo anche di notte: «Chandra!?», e mi rispondo: «Non c’è, dorme».
E certe volte serve a suggerirmi di dormire davvero.
E ci sono le voci interne, diverse dai pensieri, sono costellazioni di pensieri, delle vere e proprie voci che parlano a noi o al nostro posto.
Qualcuno urla dentro di noi, qualcuno bisbiglia o piange, c’è chi ci sgrida e chi ci rincuora, chi fa la cronaca della realtà e chi fa a pezzi tutti quelli che incontriamo: sono le voci.
Se non prestiamo attenzione, finiranno per vivere al posto nostro e ci terranno in ostaggio.
Accorgerci: «Oh, una voce…» crea la distanza che rende possibile la relazione, anziché restarne inghiottiti.
Può essere un inaspettato, meraviglioso risveglio accorgerci di essere stati sotto il tiro di una voce critica per anni, per una vita, e di colpo smascherarla: «Voce! Ti ho visto, mascherina!»
È uno spazio liberato quello che si apre tra noi e la voce che ci ha pilotato per anni, uno spazio di ascolto e di non passività, ritorna la capacità di agire, di sentire autonomamente, di scegliere.
di Chandra Candiani
(poetessa italiana)
da: “Il silenzio è cosa viva”
🧡
And then there are voices.
Often, listening to a voice says more about the person we are listening to than listening to the content of their words, it connects us with a subtext that allows a deeper and less judgmental, less personalised listening.
An unorthodox but very effective practice is to call one's name during the day, out loud if we are alone, whispering if we are with others, and something in us responds by awakening, an openness, a readiness to be there.
Sometimes, suffering from insomnia, I even call myself at night: "Chandra!?", and I answer: "He's not here, he's asleep".
And sometimes it serves to suggest that I actually sleep.
And there are the internal voices, different from thoughts, they are constellations of thoughts, real voices speaking to us or in our place.
Some scream inside us, some whisper or cry, some scold us and some hearten us, some chronicle reality and some tear apart everyone we meet: these are the voices.
If we do not pay attention, they will end up living in our place and hold us hostage.
Noticing: 'Oh, a voice...' creates the distance that makes the relationship possible, rather than being swallowed up by it.
It can be an unexpected, wonderful awakening to realise that we have been under the gun of a critical voice for years, for a lifetime, and suddenly unmask it: 'Voice! I saw you, mask!"
It is a liberated space that opens up between us and the voice that has been guiding us for years, a space of listening and of non-passivity, the ability to act, to feel autonomously, to choose, returns.
by Chandra Candiani
(italian poet)
from:”Silence is a living thing”
Quando la mente è aperta, vediamo con chiarezza, facciamo scoperte e ci gustiamo la vita.Читать полностью…
Quando la mente è chiusa, il mondo diventa piccolo, spaventoso e rigido.
Il vostro punto di vista è uno solo, uno fra tutti i punti di vista possibili e con un angolo necessariamente limitato.
In un ritiro sulla costa di Big Sur, in California, invitai alcuni maestri e lama a tenere delle lezioni.
Kobun Chino Roshi, un maestro zen, al termine di una lezione sull’apertura si offrì di fare una dimostrazione della famosa arte zen del tiro con l’arco.
Il pomeriggio stabilito, sistemò il bersaglio sull’estremità ovest di un bel prato che terminava a picco sull’Oceano Pacifico.
Studenti e insegnanti si erano radunati per assistere e il Roshi costruì un bellissimo altare su una pietra vicina, dove recitò le sue preghiere.
Poi, con lentezza e armoniosa eleganza, come fosse un balletto, si inchinò e indossò una veste di seta bianca.
Sollevò l’arco, lo tolse dal fodero di pelle e con attenzione regolò la tensione della corda.
Quindi prese le frecce dalla faretra, sedette a meditare con le frecce sul grembo, le fece ruotare e le esaminò sulla lunghezza, dalle penne alla punta, e infine ne scelse una.
Si alzò e con precisione misurò cinquanta passi dal bersaglio.
Quindi si fermò: attento, in silenzio, concentrato.
Agli spettatori venne chiesto di fare silenzio.
Dopo quello che a tutti sembrò un tempo lunghissimo, il maestro sollevò l’arco e incoccò la freccia.
Si voltò verso il bersaglio, lentamente tirò la freccia all’indietro, prese la mira e dopo un’altra lunga pausa sollevò con decisione l’arco più in alto e fece scoccare la freccia.
E la freccia volò sopra il bersaglio, oltre la scogliera e giù nell’oceano.
Sorrise beato.
Poi impiegò un altro quarto d’ora per allentare elegantemente l’arco, impacchettare le frecce, inchinarsi davanti all’altare e rimettersi la sua veste nera.
Alla fine scoppiò in una fragorosa risata e fece un inchino per tutti i presenti.
di Jack Kornfield
(insegnante buddhista statunitense)
da: “Qui e ora”
🩵
When the mind is open, we see clearly, make discoveries and enjoy life.
When the mind is closed, the world becomes small, frightening and rigid.
Your point of view is only one, one of all possible points of view and with a necessarily limited angle.
At a retreat on the coast of Big Sur, California, I invited some masters and lamas to give classes.
Kobun Chino Roshi, a Zen master, at the end of a lecture on opening offered to give a demonstration of the famous Zen art of archery.
On the appointed afternoon, he set up the target on the west end of a beautiful meadow that ended high above the Pacific Ocean.
Students and teachers had gathered to watch and Roshi built a beautiful altar on a nearby stone, where he recited his prayers.
Then, slowly and gracefully, as if in ballet, he bowed and donned a white silk robe.
He lifted his bow, removed it from its leather scabbard and carefully adjusted the tension of the string.
Then he took the arrows from the quiver, sat down to meditate with the arrows on his lap, rotated them and examined them over their length, from feather to tip, and finally chose one.
He stood up and precisely measured fifty paces from the target.
Then he stopped: attentive, silent, concentrated.
The spectators were asked to be silent.
After what seemed a very long time to all, the master lifted his bow and nocked the arrow.
He turned towards the target, slowly drew the arrow backwards, took aim, and after another long pause, he lifted the bow higher and released the arrow.
And the arrow flew over the target, over the cliff and down into the ocean.
He smiled blissfully.
Then he took another quarter of an hour to elegantly loosen his bow, pack up his arrows, bow before the altar and put on his black robe again.
At the end he burst into a roaring laugh and made a bow for all present.
by Jack Kornfield
(us buddhist teacher)
from: "Here and now”
Abbiamo fame di tenerezza,Читать полностью…
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza
per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene,
la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.
~ Alda Merini ~
❤️🩹
We hunger for tenderness,
in a world where everything abounds
we are poor in this feeling
which is like a caress
for our heart
we need these small gestures
that make us feel good
tenderness
is a selfless and generous love
which asks nothing more
than to be understood and appreciated.
~ Alda Merini
L’aria fredda può far stare male se non si indossano vestiti sufficientemente caldi, ma quando ci si sente accaldati o se si cammina all’aperto con un abbigliamento adatto, la sensazione tonificante dell’aria fredda può suscitare sensazioni di gioia e vitalità.Читать полностью…
La sofferenza non è una specie di fonte esterna, oggettiva, di oppressione e di dolore.
Magari ci sono cose che fanno soffrire te, come una musica troppo alta o luci troppo forti, e che invece possono dare gioia ad altri.
Ci sono cose che a te danno gioia e che infastidiscono altri:
la giornata piovosa che ti rovina i piani per un picnic è una manna per l’agricoltore che ha il campo riarso.
La felicità è possibile proprio adesso, oggi - ma non può esserci felicità senza sofferenza.
Alcuni pensano di dover evitare ogni sofferenza per essere felici, quindi sono costantemente preoccupati e all’erta.
Finiscono per sacrificare tutta la loro spontaneità, libertà e gioia, e questo non va bene.
Se sai riconoscere e accettare il dolore senza rifuggirlo, scoprirai che, nonostante la sua presenza, nello stesso tempo in te può esserci anche la gioia.
Alcuni dicono che la sofferenza è solo un’illusione, che per vivere saggiamente dobbiamo “trascendere” sia la sofferenza sia la gioia.
Io dico il contrario:
il sistema per soffrire bene e per essere felici è stare in contatto con ciò che sta succedendo nella realtà; così facendo si ottengono in compenso intuizioni profonde, liberatorie, sulla vera natura della sofferenza e della gioia.
di Thich Nhat Hanh
(monaco zen vietnamita)
da: “Trasformare la sofferenza”
💟💟💟
Cold air can make one feel sick if one is not wearing sufficiently warm clothes, but when one feels hot or is walking outdoors in suitable clothing, the invigorating sensation of cold air can arouse feelings of joy and vitality.
Suffering is not some kind of external, objective source of oppression and pain.
Perhaps there are things that make you suffer, such as music that is too loud or lights that are too bright, and that can give joy to others instead.
There are things that give you joy and annoy others:
the rainy day that spoils your plans for a picnic is a boon to the farmer whose field is parched.
Happiness is possible right now, today - but there can be no happiness without suffering.
Some people think they have to avoid all suffering to be happy, so they are constantly worried and alert.
They end up sacrificing all their spontaneity, freedom and joy, and that is not good.
If you know how to recognise and accept pain without shunning it, you will discover that, despite its presence, there can also be joy in you at the same time.
Some say that suffering is just an illusion, that to live wisely we must 'transcend' both suffering and joy.
I say the opposite:
the way to suffer well and to be happy is to stay in touch with what is going on in reality; in doing so we gain deep, liberating insights into the true nature of suffering and joy.
by Thich Nhat Hanh
(vietnamese zen monk)
from: "Transforming suffering”
Everyone can apologise but not everyone is able to resolve the problem caused.Читать полностью…
If you want to make sense of your apology you have to work hard to regain trust but the truth is hard to swallow and that is why many people avoid it.
Trust is gained in drops but lost in litres.
Remember what you do matters more than what you say.
https://vm.tiktok.com/ZNewJf63D
Tutti vogliamo essere felici,Читать полностью…
nel mondo ci sono molti libri e insegnanti che cercano di aiutare le persone a essere più felici, eppure continuiamo tutti a soffrire.
Potremmo pensare che "stiamo sbagliando qualcosa", quindi, e che per qualche ragione "non riusciamo a essere felici".
Non è vero: per assaporare la felicità non è necessario essere privi di sofferenza.
Di fatto, l'arte della felicità è anche l'arte di soffrire bene.
Quando impariamo a riconoscere, abbracciare e capire la nostra sofferenza, soffriamo molto meno.
Non solo, siamo anche in grado di andare oltre e di trasformare la sofferenza in comprensione, compassione e gioia, per noi stessi e per gli altri.
Una delle cose più difficili da accettare è che non esiste un regno dove c'è solo felicità e non c’è sofferenza.
Ciò non significa che ci dobbiamo disperare:
la sofferenza può essere trasformata.
Appena apriamo la bocca per dire "sofferenza”, sappiamo che nello stesso momento è già presente anche l'opposto della sofferenza.
Dove c'è sofferenza, c'è felicità.
Secondo la storia della creazione nel libro biblico della Genesi, Dio disse:
"Sia la luce".
Mi piace immaginare che la luce abbia risposto, dicendo: "
Signore, devo aspettare che il mio fratello gemello, il buio, sia con me.
Non posso esserci senza il buio".
Dio chiese:
“Perché devi aspettare? II buio c'è già".
La luce rispose: "
“Allora ci sono già anch'io".
Se ci concentriamo esclusivamente sulla ricerca della felicità, potremmo considerare la sofferenza qualcosa da
ignorare o a cui opporre resistenza: la consideriamo qualcosa che ci ostacola sulla strada della felicità.
Ma l'arte della felicità è allo stesso tempo anche l'arte di saper soffrire bene.
Se sappiamo utilizzare la nostra sofferenza, possiamo trasformarla e soffriamo molto meno.
Saper soffrire bene è un elemento essenziale per realizzare la vera felicità.
di Thich Nhat Hanh
(monaco zen vietnamita)
da: “Trasformare la sofferenza”
🧘
We all want to be happy,
there are many books and teachers in the world trying to help people be happier, yet we all continue to suffer.
We might think that 'we are doing something wrong', therefore, and that for some reason 'we cannot be happy'.
This is not true: to savour happiness, it is not necessary to be devoid of suffering.
In fact, the art of happiness is also the art of suffering well.
When we learn to recognise, embrace and understand our suffering, we suffer much less.
Not only that, we are also able to go beyond and transform suffering into understanding, compassion and joy, for ourselves and for others.
One of the most difficult things to accept is that there is no realm where there is only happiness and no suffering.
This does not mean that we should despair:
suffering can be transformed.
As soon as we open our mouths to say 'suffering', we know that at the same time the opposite of suffering is already present.
Where there is suffering, there is happiness.
According to the creation story in the biblical book of Genesis, God said:
"Let there be light".
I like to imagine that the light responded, saying: "
Lord, I must wait for my twin brother, the darkness, to be with me.
I cannot be there without the darkness".
God asked:
"Why must you wait? The darkness is already there".
The light replied: "
"Then I am already there too".
If we focus exclusively on the pursuit of happiness, we might consider suffering something to be ignored or resisted.
ignored or resisted: we consider it something that hinders us on the road to happiness.
But the art of happiness is at the same time also the art of knowing how to suffer well.
If we know how to use our suffering, we can transform it and suffer much less.
Knowing how to suffer well is an essential element in realising true happiness.
by Thich Nhat Hanh
(vietnamese zen monk)
from: "Transforming suffering”
Were you crying?Читать полностью…
No.
Do you want to talk about it?
No.
Do you want a hug?
Yeah.
https://vm.tiktok.com/ZNeTcQLTB
You fall and the ground seems to break, opening up to swallow you up as others move forward you get back up even though it keeps pulling you.Читать полностью…
You lose hope you suffer.
But do not stop.
Step by step, you will see time improve you.
Your history rewrites itself in which you will be the one to save yourself.
So fall and get up and you will learn to love yourself.
https://vm.tiktok.com/ZNeTQpg7J
“Time”Читать полностью…di/by Hans Zimmer
(compositore statunitense/tedesco)
(us/german composer)
https://vm.tiktok.com/ZNeTWFgYj
You are a special mum.Читать полностью…
You who fight against the world.
That you look at your child with the eyes of one who has waited a lifetime for love.
Who had given up hope.
But who is now in your arms.
You are a unique mother.
Because when you talk about your difficulty you end up saying my daughter must have the affection that I did not have.
You have courage.
They say a daughter is a part of you, but it's true.
She's your best part.
The fairy tales at night. The school and the dance.
The crushes and the friends The university and the wedding.
You admire her as she grows up.
Forgetting your life.
She stopped time at the exact moment she was born.
She is wonder.
You spring.
You are delicately human.
Full of doubts, worries.
Mum, your daughter looks like you will become a beautiful woman is nature.
Be proud.
You are a perfect educator, more mum than this was impossible to be.
https://vm.tiktok.com/ZNeT5G4N3
Nella pratica della meditazione 🧘 incoraggio le persone a sedersi solo per sedersi.Читать полностью…
Non c'è niente da realizzare, niente da guadagnare.
Dobbiamo semplicemente diventare consapevoli del punto essenziale che è la consapevolezza del respiro.
Non è una forma da padroneggiare, è un processo con cui essere coinvolti.
Dobbiamo farlo solo per il piacere di farlo, senza cercare di ottenere nulla, perché se stiamo cercando di ottenere qualcosa, allora ciò che in realtà ci viene rivelato attraverso il processo, non lo vedremo, ci mancherà.
Questo processo non riguarda il diventare buoni, si tratta di risvegliarsi.
di Claude Anshin Thomas
(monaco zen statunitense)
da Tumblr
🤍
In the practice of meditation 🧘 I encourage people to just sit.
There is nothing to realise, nothing to gain.
We simply have to become aware of the essential point that is breath awareness.
It is not a form to be mastered, it is a process to be involved with.
We have to do it just for the pleasure of it, without trying to achieve anything, because if we are trying to achieve something, then what is actually revealed to us through the process, we will not see it, we will miss it.
This process is not about becoming good, it is about awakening.
by Claude Anshin Thomas
(us zen monk)
from Tumblr
Remember this when life gets tough.Читать полностью…
Life is a lot like driving.
Sometimes you get lost and other times you have to take roads you don't like.
Maybe they are full of traffic or maybe they are too bumpy.
But they take you where you need to go.
Every difficult stretch has a purpose, to teach you a lesson and make you stronger.
You may not understand why you are on a complicated road.
But trust the process.
Every path however difficult is necessary for your growth.
Obstacles on the road are steps towards where you need to be.
Keep going even when the path seems uncertain or crowded.
There is a place you are destined to reach.
The strange thing about life is that we can have so much and still feel that something is missing.
There is always that emptiness that makes us wonder why.
We look for excuses.
Reasons for that feeling by thinking about how to fill it.
It's because we can't let go.
Clinging to the dream of a perfect life we forget that good things take time.
https://vm.tiktok.com/ZNeTpUBC4
A volte non importa quanto sei gentile, quanto sei premuroso, quanto sei affettuoso…per alcune persone non è abbastanza.Читать полностью…
https://vm.tiktok.com/ZNeTfT8vS
Rinasciamo a ogni istante.Читать полностью…
Quando celebriamo il Natale o la nascita del Buddha, ciò che celebriamo è la venuta al mondo di un bambino davvero speciale.
La nascita di Gesù e quella di Buddha sono stati due eventi cruciali nella storia del genere umano.
Pochi giorni dopo la nascita del Buddha, tra i tanti abitanti tanti di Kapilavastu che si presentarono per rendergli omaggio ci fu un vecchio saggio di nome Asita.
Dopo aver contemplato il Buddha in fasce, Asita scoppiò in un pianto dirotto.
Le sue lacrime spaventarono il re, il padre del Buddha. «Sant’uomo, perché piangete?» gli chiese. «Mio figlio sarà colto dalla sventura?»
Il sant’uomo rispose: «No, vostra maestà.
La nascita del principe Siddhārta è un evento prodigioso.
Vostro figlio diverrà un maestro importante per il mondo.
Ma io sono troppo vecchio e non ci sarò: è questo l’unico motivo per cui sto piangendo».
La Bibbia riporta una storia simile:
otto giorni dopo la nascita, il piccolo Gesù fu portato al tempio per la circoncisione.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.
La nascita di ogni bambino riveste la stessa importanza della nascita di un Buddha.
Siamo tutti Buddha in potenza, futuri Buddha, e rinasciamo a ogni istante.
Anche noi siamo figli di Dio e dei nostri genitori.
Dobbiamo aver cura in modo speciale di ogni nascita.
di Thich Nhat Hanh
(monaco zen vietnamita)
da: “Buddha vivente, Cristo vivente”
🎄
We are reborn at every moment.
When we celebrate Christmas or the birth of the Buddha, what we celebrate is the coming into the world of a very special child.
The birth of Jesus and the birth of Buddha were two crucial events in the history of mankind.
A few days after the Buddha's birth, among the many inhabitants of Kapilavastu who came to pay homage to him was a wise old man named Asita.
After contemplating the Buddha in swaddling clothes, Asita burst into tears.
His tears startled the king, the Buddha's father. "Holy man, why are you crying?" he asked him. "Will my son be seized by misfortune?"
The holy man replied, "No, your majesty.
The birth of Prince Siddhārta is a prodigious event.
Your son will become an important teacher to the world.
But I am too old and will not be there: that is the only reason I am weeping".
The Bible relates a similar story:
eight days after his birth, the baby Jesus was taken to the temple for circumcision.
Now in Jerusalem there was a man named Simeon, a righteous and godly man, who was waiting for the consolation of Israel, and the Holy Spirit was upon him.
The Holy Spirit had foretold him that he would not see death without first seeing the Lord's Christ.
Moved by the Spirit, he went to the temple and, as the parents brought the child Jesus there to do what the Law prescribed concerning him, he too took him into his arms and blessed God, saying: "Now you may let your servant go in peace, O Lord, according to your word, for my eyes have seen your salvation, prepared by you before all peoples:
light to reveal you to the nations and glory to your people Israel".
The birth of every child is as important as the birth of a Buddha.
We are all Buddhas in power, future Buddhas, and reborn at every moment.
We too are children of God and our parents.
We must take special care of each birth.
by Thich Nhat Hanh
(vietnamese zen monk)
from:”Living Buddha, living Christ"
You cannot build your future if you continue to live in the past.Читать полностью…
Every mistake, every regret weighs on your shoulders like a boulder.
You look back and wonder what you could have done differently.
But you know what?
The past cannot be changed.
It's time to let it go.
Look at the future is yours and every day is an opportunity to rewrite your history.
https://vm.tiktok.com/ZNewJ3es2
We do not see things as they are.Читать полностью…
We see things as we are.
As a child you used to look at the rain and dream of rainbows.
Today you only think of the extra traffic on the way to work.
What has changed?
Perhaps the truth is that we have not grown up but that we have grown old, and those are two very different things.
Reality is only a mirror reflecting what we have inside.
If inside you are empty...well there's the explanation.
Maybe it is not the world that has lost its colours.
Maybe it is you who have forgotten where you left them.
And maybe then that means we don't have to change the world.
Maybe we just need to change the eyes we look at it.
https://vm.tiktok.com/ZNeweoe7C
If I could I would take all your bad thoughts and also your monsters.Читать полностью…
So that you can get better
🩵
When we realise that we are the stars we stop chasing them.Читать полностью…
When we realise that we are the love we stop chasing love.
When we realise that we are the whole we stop chasing everything.
And when you see yourself as the truth you stop looking for the truth outside.
In these moments we understand all that is and all that is not, for every answer we have sought is within us.
https://vm.tiktok.com/ZNewRmh3e
🌿Sin dai primordi dell'umanità, le piante e le erbe hanno costituito una risorsa naturale essenziale per il benessere e la salute dell'essere umano. Distinti per il loro inestimabile valore e potere curativo. Esploriamo insieme l'affascinante e straordinario universo delle piante.
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Here's the thing.Читать полностью…
You are younger today than you will ever be in the future and you still have enough time to become all you ever wanted to be in life.
The best time to plant a tree might have been twenty years ago but the second best time is right now.
https://vm.tiktok.com/ZNeTGWC5r
All the best things in life require a certain degree of risk.Читать полностью…
You can't cook without risking burning a dish.
You can't dance without risking losing your rhythm.
And you can't fall in love without risking losing that person and the truth is that it's scary to be in pain, embarrassment, rejection but only by facing these risks can you really find deeper meaning than just existing.
https://vm.tiktok.com/ZNeTTysDF
PRATICAЧитать полностью…
Praticare l’imperfezione
E se tu potessi amarti interamente, imperfezioni comprese?
E se potessi amare tutti gli altri nello stesso modo?
Forse hai paura che se ami la tua rabbia o la pigrizia, le debolezze o l’ansia, potresti non migliorare mai.
Temi di poter solo diventare più rabbioso o più pigro, più dipendente dalle tue manie o concentrato esclusivamente su te stesso.
Ma se fai una prova ti accorgerai che spesso succede esattamente il contrario.
L’amore sa per intuito qual è il tuo bisogno principale in ogni momento:
un amore animato dalla sacralità degli affetti del cuore.
Provaci:
siediti comodo e lasciati pervadere da un senso di presenza e di consapevolezza amorevole esattamente dove sei.
Dopo qualche minuto, inizia a riflettere:
pensa a ciò che ritieni le tue imperfezioni e i tuoi difetti.
Dapprima pensa a come vedi il tuo corpo.
Quali sono i suoi difetti o le sue imperfezioni?
Poi, sposta l’attenzione, nello stesso modo, sulla tua personalità e il tuo carattere:
quali sono i difetti o le imperfezioni che ritieni più importanti?
Quindi rifletti sugli stati mentali:
sei ansioso, tendi a preoccuparti per tutto, o piuttosto sei facile preda dell’ira, dell’ambizione, delle dipendenze?
Pensa alle imperfezioni che riconosci di avere in questo ambito.
Includi anche le difficoltà nei tuoi rapporti con gli altri.
Immagina che tu debba amarti esattamente come sei – con il tuo carico di debolezze umane.
Ogni essere umano ha delle imperfezioni:
fa parte dell’incarnazione.
Il tuo compito è prenderne atto con chiarezza e amarti lo stesso.
Adesso diventa la consapevolezza amorevole che può osservare e abbracciare la propria vita con i suoi successi e le sue imperfezioni e circondarla con un manto d’amore.
Tu non sei i tuoi difetti, i traumi e le paure.
Tu sei consapevolezza senza tempo, dotato di bellezza originale, il figlio dello spirito che vive un’incarnazione umana complessa, come gli altri sette miliardi di persone sulla terra.
di Jack Kornfield
(insegnante buddhista statunitense)
da: “Qui e ora”
♥️
PRACTICE
Practising imperfection
What if you could love yourself entirely, including imperfections?
What if you could love everyone else equally?
Maybe you are afraid that if you love your anger or laziness, weaknesses or anxiety, you might never improve.
You fear that you might only become angrier or lazier, more dependent on your foibles or focused solely on yourself.
But if you give it a try you will realise that often exactly the opposite happens.
Love knows by intuition what your main need is at any given moment:
a love animated by the sacredness of the heart's affections.
Try it:
sit comfortably and allow yourself to be pervaded by a sense of loving presence and awareness exactly where you are.
After a few minutes, begin to reflect:
think about what you consider your imperfections and flaws.
First think about how you see your body.
What are your flaws or imperfections?
Then, shift your attention, in the same way, to your personality and character:
which flaws or imperfections do you consider most important?
Then reflect on your mental states:
are you anxious, do you tend to worry about everything, or rather are you easy prey to anger, ambition, addictions?
Think about the imperfections you recognise you have in this area.
Include also the difficulties in your relationships with others.
Imagine that you have to love yourself exactly as you are - with your load of human weaknesses.
Every human being has imperfections:
it is part of the incarnation.
Your task is to recognise this clearly and love yourself anyway.
Now become the loving awareness that can observe and embrace your life with its successes and imperfections and surround it with a mantle of love.
You are not your flaws, traumas and fears.
You are timeless awareness, gifted with original beauty, the child of the spirit living a complex human incarnation, like the other seven billion people on earth.
by Jack Kornfield
(us buddhist teacher)
from: "Here and now”
PRATICAЧитать полностью…
Ti vedo, Mara
Mara, la mitologica personificazione dell’avidità, dell’odio e dell’ignoranza ha la sua strategia per fare visita regolarmente a tutti gli esseri umani.
Maestro del travestimento, Mara sa benissimo come attirare le sue vittime.
Può assumere le sembianze della paura o dell’incertezza, oppure trasformarsi in tentazioni che ci danno dipendenza o perfino in una legittima arrabbiatura.
Tutti noi abbiamo il nostro Mara personale che ci viene a trovare.
Come la top ten trasmessa dalla radio, anche Mara ha le proprie forme preferite:
il primo passo è imparare a riconoscerle come sue manifestazioni.
Possono essere vergogna o confusione, irritazione o ansia, rabbia o odio per se stessi.
Spesso si avvalgono di un sostegno ideale che ti suggerisce come potresti sentirti meglio, essere più intelligente, più magro o più saggio.
Oppure ti dice come dovrebbero comportarsi le altre persone.
Puoi affibbiare un soprannome alle sembianze più frequenti di Mara o magari chiamarle con un numero.
È possibile che in cima alla top ten delle sue manifestazioni ci sia la vergogna o l’autocritica, la preoccupazione o la rabbia.
E allora dirai: «Oh, Mara numero due, ti vedo». «Oh, Mara l’ansioso, ti riconosco.»
Ricorri al senso dell’umorismo e alla consapevolezza ampia e amorevole: «Tu vuoi venire a farmi visita, ma non posso lasciarti fermare a lungo, ho un altro impegno».
Anche se Mara fa pressione e impone il suo punto di vista, rimani equilibrato e colmo di gentilezza.
Puoi trattare Mara con compassione, ma non cedere ai suoi ricatti.
È come un vecchio amico e gli basta sentirti dire: «Ti vedo, Mara».
La tua vera identità è la consapevolezza amorevole, e ogni volta che dichiari «Ti vedo, Mara», Mara perde il suo potere e tu fai un passo avanti dentro la libertà.
di Jack Kornfield
(insegnante buddhista statunitense)
da: “Qui e ora”
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PRACTICE
I see you, Mara
Mara, the mythological personification of greed, hatred and ignorance has her own strategy for regularly visiting all human beings.
A master of disguise, Mara knows very well how to lure his victims.
It can take the guise of fear or uncertainty, or transform itself into addictive temptations or even legitimate anger.
We all have our own personal Mara coming to visit us.
Like the top ten broadcasts on the radio, Mara also has its own favourite forms:
the first step is to learn to recognise them as her manifestations.
They can be shame or confusion, irritation or anxiety, anger or self-hatred.
They are often an ideal support that suggests how you could feel better, be smarter, thinner or wiser.
Or tell you how other people should behave.
You can give a nickname to Mara's most frequent appearances or perhaps call them by a number.
Chances are that at the top ten of her manifestations are shame or self-criticism, worry or anger.
Then you will say: 'Oh, Mara number two, I see you. "Oh, anxious Mara, I recognise you."
You resort to a sense of humour and a broad, loving awareness: "You want to come and visit me, but I can't let you stay long, I have another commitment".
Even if Mara presses and imposes her point of view, remain balanced and full of kindness.
You can treat Mara with compassion, but do not give in to his blackmail.
He is like an old friend and it is enough for him to hear you say, 'I see you, Mara'.
Your true identity is loving awareness, and every time you say "I see you, Mara", Mara loses her power and you step into freedom.
by Jack Kornfield
(us buddhist teacher)
from: "Here and now”
Starts in December.Читать полностью…
Starts at 40.
Starts at 20.
Starts on a Friday.
Starts at 8pm.
Starts broke.
Starts tired.
STARTS
https://vm.tiktok.com/ZNeTphyPu
Kitten ❤️❤️❤️Читать полностью…
...The sweetness in imitating her mamma❤️❤️
https://vm.tiktok.com/ZNeTp5Y8s
It is so strange how certain friendships fade away.Читать полностью…
People who once seemed to be part of your family become memories in the gallery of your phone that you no longer visit so often.
Yet they used to be everything.
Late night chats, laughing, crying.
Back then you couldn't imagine a single day without them.
But then the course of things takes over.
Different cities.
Different dreams.
And so the calls get shorter and shorter.
And the messages become rarer and rarer.
One day you realise it's been months since you last spoke.
And neither of you makes the first step.
It's all a slow drifting apart.
And that is perhaps the hardest part.
Not all goodbyes are said out loud.
Sometimes they happen slowly.
Until they become final, leaving memories of how you were.
Guardo l’azzurro del cielo.Читать полностью…
Non c’è nessuna porta.
O forse è aperta da sempre.
A volte in questo azzurro sento una risata, la stessa dei fiori.
~ Christian Bobin ~
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I look at the blue sky.
There is no door.
Or perhaps it has always been open.
Sometimes in this blue I hear a laugh, the same as the flowers.
~ Christian Bobin ~