Canale del sindacato nazionale forense: Mobilitazione Generale degli Avvocati
ANNUNCIO SMEZZAMENTO DELLA QUARTA RATA
Oggi 7 settembre, il CDA di Cassa Forense, riconosciuta l'impossibilità, per gran parte dell'avvocatura italiana, di pagare la soverchiante quarta rata di euro 1.861,69, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure, ha deliberato di riscuoterla in due tempi.
Entro il 30 settembre dovrà essere pagato il contributo soggettivo minimo di € 974 e il contributo di maternità di € 82,69.
Entro il 31 dicembre dovrà essere pagato il contributo minimo integrativo di € 805, salvo accoglimento del ricorso contro il rigetto della sospensione dell'integrativo minimo.
Conseguentemente gli avvocati italiani dovranno cessare di preoccuparsi per la quarta rata, essi però dovranno comunque pagare entro il 31 dicembre anche la consueta seconda rata in autoliquidazione.
Proseguono nel frattempo i colloqui con i ministeri vigilanti.
Nota a margine: abbiamo così saputo anche che il contributo minimo integrativo ora è di euro 805 e non 770
https://www.cassaforense.it/notizie-in-evidenza/contributo-minimo-integrativo-cassa-forense-rinvia-la-riscossione-a-dicembre/
Si ricomincia.
Dopo diaspore e pandemie, dopo che la sinistra si è fatta asfaltare tutto pare contemporaneamente dejà vu e prima volta.
MGA - Sindacato nazionale forense ritorna in piazza per la giustizia sociale e previdenziale.
Stamattina, sit in a Roma, in Piazza Barberini, davanti ai consiglieri d'amministrazione delle casse previdenziali dei lavoratori autonomi riuniti per “Gli Stati Generali della Pre-Videnza dei Liberi Professionisti”.
Ricostruiamo, sulle ceneri dei tentativi già fatti, un movimento di lotta e protesta, a partire DA OGGI.
LA RATA DEL 3O SETTEMBRE DI CASSA FORENSE SARÀ DI CIRCA € 1.800,00 PER CHI PAGA I MINIMI INTERI
https://www.cassaforense.it/notizie-in-evidenza/contributo-integrativo-minimo-2023-i-ministeri-impongono-la-riscossione/
LA DELIBERA DI CASSA FORENSE SULLA DEFINIZIONE AGEVOLATA 2023 E IL COMMA 247 DELLA LEGGE 197/2022
Читать полностью…DELIBERATO L' AUMENTO DEI CONTRIBUTI MINIMI DI CASSA FORENSE
Ieri, durante un convegno di formazione avvenuto ad Aprilia, il presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Latina ha anticipato ai presenti che Cassa Forense ha deciso di aumentare i contributi minimi.
Vi posto l'estratto della diretta del convegno, che potete trovare al seguente link
https://fb.watch/gsHdnSOxCr/
𝐄𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐂.𝐎.𝐀. 𝟐𝟎𝟐𝟑.
𝐑𝐈𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐈𝐀𝐌𝐎𝐂𝐈 𝐋𝐀 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀 𝐑𝐀𝐏𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐙𝐀 𝐏𝐎𝐋𝐈𝐓𝐈𝐂𝐀.
𝐂𝐀𝐍𝐃𝐈𝐃𝐈𝐀𝐌𝐎𝐂𝐈 𝐓𝐔𝐓𝐓*
In MGA siamo sempre stat* convint* della necessità di separare la rappresentanza politica dell'avvocatura da quella istituzionale; con fortissimi dubbi sulla stessa possibilità di poter estrarre rappresentanza politica da un albo ad iscrizione obbligatoria. Questa è la teoria: la realtà, purtroppo, è diversa.
La realtà è che le colleghe e i colleghi avvertono e sentono i COA come enti rappresentativi di se stess* e della categoria, a prescindere da tutto e prima ancora di qualsiasi altra istituzione.
Noi manteniamo le nostre opinioni, ma, per non cadere nel velleitarismo, di questa realtà dobbiamo tenere conto.
Quindi, se questa è la realtà, se questo è il sistema, se questo è il tavolo e se queste sono le carte con cui giocare, allora al tavolo dobbiamo sederci e con quelle carte dobbiamo giocare: NOI SIAMO DI PIU’!
https://www.facebook.com/groups/MobilitazioneGeneraleAvvocati/permalink/5917878168236974/
CI STANNO TOGLIENDO LA PAROLA AL CONGRESSO NAZIONALE: DOVE È FINITA LA DEMOCRAZIA DELL'AVVOCATURA?
A LECCE SE CI IMPEDIRANNO DI PARLARE AL MICROFONO, PARLEREMO CON IL NOSTRO MEGAFONO
XXXV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: AMMESSE 115 MOZIONI SUI TEMI PIU DISPARATI.
L'ESCLUSIONE DALLA DISCUSSIONE CONGRESSUALE DEL TEMA DELLA MONOCOMMITTENZA E' CON TUTTA EVIDENZA FRUTTO DI UNA DELIBERATA E ARBITRARIA SCELTA DI STAMPO PADRONALE
Stiamo leggendo le circa 115 mozioni ammesse al Congresso nazionale forense prossimo venturo.
Senza pretese di esaustività, sono state presentate mozioni in tema di:
- riforma del processo penale;
- riforma del processo civile;
- riforma della giustizia tributaria;
- trattazione scritta facoltativa;
- creazione di un unico portale telematico giustizia;
- istituzione di tavoli di lavoro per favorire il dialogo fra avvocati;
- CPO;
- gratuito patrocinio;
- difesa d'ufficio;
- esame di Stato;
- tirocinio;
- difesa del diritto di difesa in caso di giustizia predittiva;
- contributo unificato;
- tribunali insulari;
- procedura per sovraindebitamento;
- curatore del minore;
- parcelle vidimate dai coa come titolo esecutivo;
- mediazione;
- negoziazione assistita;
- giudici onorari;
- testamento biologico;
- salvaguardia della specificità della professione forense;
- violenza di genere;
- istituzione di varie scuole forensi;
- procedimento disciplinare;
- titolo di specialista;
- ricerca beni da pignorare;
- e altre e altre e altre ancora.
Troviamo quindi a dir poco scandaloso, alla luce della infinita varietà dei temi che saremo costretti a trattare, che FRA DI ESSI L'UFFICIO DI PRESIDENZA, CON DECISIONE ARBITRARIA, ABBIA STABILITO DI ESCLUDERE IN MODO RADICALE TUTTE LE CINQUE MOZIONI CHE TOCCAVANO UN TEMA GRAVISSIMO PER TANTI E TANTE COLLEGHE COME QUELLO DELLO SFRUTTAMENTO SENZA TUTELE DEI E DELLE LAVORATRICI AVVOCATE DA PARTE DEI LORO DATORI DI LAVORO.
E' DECISAMENTE POCO CREDIBILE, A FRONTE DI UNA PLETORA ETEROGENEA DI ARGOMENTI AMMESSI AL VOTO, CHE SOLO LA MONOCOMMITTENZA FOSSE NON ADERENTE AI TEMI CONGRESSUALI.
CON OGNI PROBABILITA' LA VERITA' E' UN'ALTRA: L'UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONGRESSO HA VOLUTO PRESERVARE IL PRIVILEGIO DI COLORO I QUELI E LE QUALI LUCRANO SUL LAVORO NON GARANTITO DEI COLLEGHI E DELLE COLLEGHE MONOCOMMITTENTI.
ATTENDIAMO SMENTITA.
AD OGGI, PUR A SEGUITO DI REGOLARE RICHIESTA VIA PEC, L'UFFICIO DI PRESIDENZA NON SI E' DEGNATO DI COMUNICARCI LA MOTIVAZIONE DELL'ESCLUSIONE DELLA NOSTRA E DELLE ALTRE MOZIONI IN TEMA DI AVVOCATO DIPENDENTE.
🔴 CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: INVIATO RECLAMO PER L'AMMISSIONE DELLA MOZIONE MGA N. 132, SULLA MONOCOMMITTENZA
Nessun riscontro alla richiesta di accesso agli atti: ad oggi non conosciamo ancora le motivazioni del rigetto della nostra mozione, mozione che riteniamo assolutamente pertinente ai temi congressuali.
Poco fa è stato inviato un reclamo, di cui segue il testo, all'Ufficio di Presidenza chiedendo di rivedere la propria decisione. Non nutriamo molte speranze che ciò accada, ma è chiaro che questi fatti rafforzano la nostra convizione che il tema centrale del prossimo Congresso non potrà che essere la democrazia delle nostre istituzioni e della nostra rappresentanza politica.
Di questo si dovrà discutere, e lo faremo.
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"Il sottoscritto, avv. Cosimo Damiano Matteucci, del foro di Trani, presidente di MGA - sindacato nazionale forense, firmatario e proponente della mozione n. 132 finalizzata al riconoscimento della figura dell’avvocat* dipendente di altr* avvocat*,
premesso:
1. che l’Ufficio di Presidenza ha deciso di non ammetterla all’adesione dei Delegati congressuali con motivazioni, allo stato, ancora ignote, considerando che non vi è stato alcun riscontro alla pec del 13 settembre 2022 con cui il sottoscritto ha formalizzato la richiesta di acceso agli atti con estrazione di copia del relativo provvedimento;
2. che la mozione è, invece, da ritenersi pertinente ai temi congressuali e in particolare al tema n. 1 relativo alla modifica dell’ordinamento professionale;
3. che nella sua redazione e invio sono state seguite pedissequamente sia le norme statutarie che disciplinano il Congresso Nazionale Forense che le indicazioni fornite dal CNF con la comunicazione del 2 agosto 2022;
chiede all’Ufficio di Presidenza il riesame, urgente, della propria decisione con l’ammissione della mozione 132 all’adesione dei Delegati congressuali.
Barletta, 19 settembre 2022.
M.G.A. – Sindacato nazionale forense.
Il presidente nazionale
Avv. Cosimo D. Matteucci"
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: RIGETTATE TUTTE LE MOZIONI SULLA MONOCOMMITTENZA
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La mozione di MGA sindacato nazionale forense finalizzata al riconoscimento della figura dell’avvocat* dipendente di altr* avvocat* non è stata ammessa all’adesione dei Delegati congressuali. E’ stata rigettata dall’Ufficio di Presidenza così come le altre 4, provenienti da altre associazioni, finalizzate a disciplinare i rapporti lavorativi in monocommittenza. In tutto erano 5.
L’unico criterio sulla cui base l’Ufficio di Presidenza può decidere sulla ammissibilità o meno delle mozioni è fissato dall’art. 5 c. 4 dello Statuto congressuale che lo individua nella pertinenza ai temi congressuali.
Noi siamo assolutamente sicuri che la nostra mozione fosse pertinente ai temi congressuali e in particolare al tema n. 1 relativo alla modifica dell’ordinamento professionale; cosí come siamo sicuri di aver seguito pedissequamente le indicazioni fornite dal CNF con la comunicazione del 2 agosto 2022 in merito alla redazione delle mozioni congressuali.
Non condividiamo pertanto la decisione dell’Ufficio di Presidenza che ci appare arbitraria e immotivata. Per questi motivi abbiamo inviato questa sera richiesta di accesso agli atti proprio al fine di conoscere le motivazioni della decisione, verificarne la rispondenza alle norme statutarie che disciplinano il Congresso Nazionale Forense e determinarci sulle nostre azioni.
Se le nostre impressioni dovessero trovare conferme, a maggior ragione se la documentazione richiesta non ci venisse inviata, allora al Congresso non si dovrà parlare dei temi generici imposti dall'alto, ma di democrazia delle nostre istituzioni e della nostra rappresentanza politica.
L'avviso della quinta rata dei contributi minimi, poi scomparso
Читать полностью…RAPPRESENTANZA POLITICA E RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALE DEGLI AVVOCATI: O SONO SEPARATE ANCHE NELLA COMPOSIZIONE, O SONO DUPLICATI INUTILI
PRESENTEREMO UNA MOZIONE SULLA INCOMPATIBILITA' FRA CONSIGLIERE COA E DELEGATO CONGRESSUALE
Roma, Milano, Napoli: nei maggiori fori d'Italia (ma capita abbondantemente anche nei fori più piccoli) per le elezioni dei delegati congressuali i consiglieri degli ordini fanno man bassa.
Quindi, gli amministratori, i rappresentanti istituzionali, coloro che poi eleggono anche il CNF, approfittano del loro radicamento nei territori per occupare anche la politica della professione, cumulando su di sé cariche e cariche in un absurdum che solo un corpo elettorale cieco e sordo (e anche molto disinteressato) può tollerare.
Consigliere dell'ordine, delegato congressuale, delegato OCF: allo stato attuale delle leggi che regolano la nostra professione si può essere tutto contemporaneamente.
Si tratta di una distorsione del sistema, per diversi motivi:
1) due funzioni che sono diverse e che sono state volute separate vengono svolte dalle stesse persone: che cumulano su di sé poteri e cariche che sono ontologicamente incompatibili fra loro;
2) i Coa non sono associazioni, a cui si può liberamente scegliere di appartenere o meno. Per lavorare l'iscrizione è obbligatoria: in conseguenza bisogna costruire una rappresentanza politica che sia quanto più distante possibile dall'Ordine. Perché è un nonsense pensare di estrarre rappresentanza politica da un corpo al quale sono obbligata ad appartenere: come se la politica la facesse l'Ufficio Anagrafe e non i partiti;
3) da quando vige il divieto di mandati eterni, OCF finisce per diventare il modo per i consiglieri dell'ordine ineleggibili per continuare a stare nel mazzo, a conservare una poltroncina in attesa di poter tornare alla carica;
4) i consiglieri dell'ordine partono evidentemente avvantaggiati nella competizione elettorale per i delegati congressuali, dato il loro legame costante (e qualche volta leggermente clientelare) che si stabilisce con gli iscritti;
5) i presidenti dei Coa, ed è questa la peggiore delle follie, sono delegati al Congresso di diritto, senza nemmeno partecipare alle elezioni: cioè a dire: sono istituzioni, ma sono anche politica.
A questa distorsione occorre porre fine: oppure bisogna prendere atto che la duplicazione OCF - CNF non ha senso, e il Congresso stesso (definito pomposamente "massima assise politica dell'Avvocatura") non ha ragione di restare in vita, se non quella di cui al precedente punto 3), finendo per essere una celebrazione inutile in cui gli officianti, i consiglieri coa, maneggiano quel minimo di potere in più che non si rifiuta mai. Il che, francamente, ci pare un po' pochino per tenere in piedi una baracca enorme anche adesso che i numeri di delegati e congressisti sono stati falcidiati da una legge professionale che, a dieci anni dalla sua nascita, appare con chiarezza essere una legge mal fatta, classista, conservatrice di poteri sedimentati.
Per questa ragione MGA al Congresso di Lecce proporrà una mozione che chieda di costituire una nuova incompatibilità: quella fra consiglieri dell'ordine, presidenti dei consigli dell'ordine, e la carica di delegato congressuale prima e delegato OCF.
O che, al contrario, abbia il coraggio di dire quello che nel 2012 fu coperto da una ipocrita foglia di fico: nessuna rappresentanza politica, basta il CNF, perché la classe forense non è né abbastanza matura né abbastanza attenta per darsela.
RESPINTO IL RICORSO DI CASSA FORENSE CONTRO IL DINIEGO DEI MINISTERI VIGILANTI DI ESTENDERE L'ESONERO DEL CONTRIBUTO MINIMO INTEGRATIVO ANCHE PER L'ANNO 2023.
PERTANTO ORA SI DOVRÀ PAGARE ENTRO FINE ANNO € 805 DI CONTRIBUTO MINIMO INTEGRATIVO
https://www.radioradicale.it/scheda/694518
Читать полностью…Noi di MGA - Sindacato nazionale forense non smettiamo, nemmeno di fronte ad un governo cieco e sordo ai diritti delle persone e persino all'umana pietà, di lottare perchè i diritti umani non siano una vuota formula.
Una delle componenti del nostro direttivo nazionale, la mai doma Francesca Pesce, insieme al collega e compagno Vincenzo Medici, è stata la chiave di volta perchè con un blitz subdolo il ministro Piantedosi rimuovesse da Crotone le salme delle vittime del mancato soccorso di Steccato di Cutro prima che arrivasse la Meloni per l'ipocrita consiglio dei ministri in trasferta (continua a leggere 👇🏼)
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid03ZeADQP5doBm8dmKArQBg2orEDMcXtu3XQbmTXjpXMGdMfyTfAWW5NnkXynD6krwl&id=100071259202893
La Delibera di Cassa Forense
Читать полностью…Media
AVVOCATI: CASSA FORENSE ADERISCE ALLA DEFINIZIONE AGEVOLATA
https://www.studiocataldi.it/articoli/news/45450-avvocati-cassa-forense-aderisce-alla-definizione-agevolata.asp?=telegram
Ricordiamo che anche quest'anno è possibile per tutt* gli avvocati e le avvocate eseguire, a spese di Cassa Forense e senza alcun esborso, una serie importante di esami diagnostici e preventivi presso le strutture convenzionate con Unisalute.
Per prenotare le prestazioni sanitarie è necessario accedere al sito unisalute.it e, se non lo si è già fatto negli anni precedenti, registrarsi.
Le prenotazioni andranno effettuate nella sezione "Pacchetti prevenzione", e si differenziano a seconda che il richiedente sia under od over 50.
Anche quest'anno, un'opportunità, fra tanti esborsi, da non perdere.
*A Crotone prassi illegittime della Questura impediscono diritti fondamentali. MGA chiede un intervento immediato del Ministero degli interni per ripristinare la legalità*
https://www.facebook.com/98519591861/posts/pfbid0oJcfgzCSdu7SZahJs8soVctDAjDAp8hWzGXu2q1qvpamrca5SWx3w6caJkUCrsDFl/
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: LA MONOCOMMITTENZA ESCLUSA PER RAGIONI POLITICHE. UN ATTACCO REAZIONARIO ALLA DEMOCRAZIA DEL CONGRESSO.
Il 21 settembre nel corso dell'assemblea OCF finalmente le carte sono state scoperte.
Come si può comprendere dagli interventi di due dei componenti dell'Ufficio di presidenza del Congresso presenti, Sergio Paparo e Raffaele Fatano, le mozioni sulla monocommittenza non sono state ammesse per scelta politica.
L'Ufficio di Presidenza cioè, in spregio non solo delle norme statutarie - che prevedono come unico requisito di ammissibilità delle mozioni la pertinenza ai temi congressuali - ma delle stesse prerogative del Congresso come massima assemblea generale dell'avvocatura, ha sottratto al dibattito uno dei temi più caldi della professione per un unico motivo (non previsto dallo statuto congressuale): che dell'argomento si è già deliberato in un Congresso precedente.
Si tratta di un fatto di una gravità inaudita, un attacco reazionario alla democrazia dell’avvocatura, un bavaglio deliberatamente imposto alla libera discussione congressuale. Come bene ha ricordato Giovanni Malinconico nel corso della imbarazzante assemblea del 21: sarebbe come dire al Parlamento che non può modificare una legge perché già un Parlamento precedente, diversamente composto, ha legiferato (introducendo così il comico concetto delle leggi eterne e immutabili).
Che si sia trattato di un'operazione politica (ottimo l' intervento sul punto di Melania Delogu) lo ha attestato in modo tombale la stessa replica di Sergio Paparo: che, mentre da un lato dava ragione a Malinconico, Stefaní e Delogu che stigmatizzavano lo scivolone dell'esclusione di mozioni fondamentali e auspicava la trattazione del tema in una sessione ulteriore del congresso di là da venire (di fatto sconfessando l'operato dello stesso ufficio di presidenza di cui è componente), dall'altro esprimeva senza mezzi termini l'idea che in tema di monocommittenza bisognerebbe attestarsi sul deliberato catanese, dopo il quale, però, ci sono state una pandemia, una guerra, una crisi energetica ed economica che nel 2018 nemmeno si immaginava e che hanno reso ancora più drammatica la condizione degli avvocati e delle avvocate che operano, senza alcuna tutela, in regime di monocommittenza.
L’Imbarazzo palpabile dei due componenti dell’Ufficio di Presidenza (uno dei due ha tentato persino la carta del "sono andato via prima"!) ha dato la misura del fatto che l’episodio occorso non giova né alla credibilità delle massime istituzioni forensi, né al Congresso che andremo a celebrare fra qualche giorno, ridotto a parvenza democratica dalla gestione proprietaria dei vertici del Congresso stesso. Nè la promessa di Sergio Paparo di trattare la monocommittenza in una sessione ulteriore del Congresso ci soddisfa: sia perchè parlare di una sessione ulteriore mentre quella ordinaria deve ancora tenersi ci pare quanto meno singolare, sia perchè le promesse, certe promesse, spesso non vengono mantenute.
Una cosa è certa però: a Lecce se non ci daranno voce ce la prenderemo. Per denunciare tutto questo, questa ennesima vergogna di una categoria i cui vertici sono interessati, principalmente, alla conservazione dei privilegi di pochi e del potere di alcuni.
Quanto alla monocommittenza, senza né Congresso né OCF né uffici di presidenza vari abbiamo portato una legge in Parlamento: ne porteremo una ancora migliore.
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE CONTRO OGNI LIMITAZIONE AUTORITARIA DELLA DEMOCRAZIA CONGRESSUALE
Con MGA sindacato nazionale forense ci stiamo preparando al Congresso nazionale che inizierà a Lecce il 6 ottobre.
La nostra delegata congressuale, Valentina Restaino, ha deciso di appoggiare la mozione statutaria di Melania Delogu , che tenta di rivedere, sebbene in alcuni punti poco coraggiosa, l'assetto inaccettabile di poteri delineato a Rimini.
La mozione di Melania Delogu però resta monca in un punto specifico, che ci interessa da vicino: quello concernente l'ammissione delle mozioni congressuali al voto dei delegati.
MGA ed altre associazioni hanno presentato mozioni, per un totale di 5, volte a chiedere al Congresso di prendere posizione perché venga introdotta nel nostro ordinamento una seria disciplina dell'avvocato che operi in regime di monocommittenza.
Ebbene, tutte e cinque le mozioni sono state ritenute inammissibili senza alcuna motivazione. La nostra mozione era certamente aderente al primo dei temi congressuali.
Questo stato di cose è inaccettabile.
Prima cosa, perché se è vero che il Congresso, come recita la legge, è il massimo luogo politico dell'avvocatura, non è pensabile che le sue discussioni vengano limitate in maniera arbitraria (o assolutamente discrezionale, il che è lo stesso) da un organo ad esso esterno, a composizione numericamente limitata, inquinato, mi si passi il termine, dalla presenza di membri del CNF privi, per legge, di rappresentanza politica.
Seconda cosa, perché se è vero che il Congresso è l'unico organo che gli avvocati e le avvocate si sono datə per determinare la propria linea politica, nessuno e nessuna può limitarne l'ambito di discussione e di decisione.
Terza cosa, perché impedire senza motivazione una discussione politica è gesto che ha una preoccupante somiglianza con l'autoritarismo, e con la distruzione dei luoghi democratici di confronto.
Quarto punto, la mancanza di un organo a cui fare appello avverso le decisioni dell'ufficio di presidenza (per questo Congresso composto da Maria Masi, Raffaele Fatano , Sergio Paparo, Antonio Tommaso De Mauro, Nicolino Zaffina, Gaetano Giuseppe Iacona e Rosario Pizzino ) sembra disegnare un potere assoluto e intoccabile poco compatibile con un assetto plurale e democratico delle nostre istituzioni.
Chiederemo perciò il riesame del rigetto della nostra mozione, avendo già richiesto senza nessuna risposta che ci venissero comunicate le ragioni del rigetto stesso.
E in ogni caso a Lecce andremo a rivendicare a gran voce che questa Avvocatura in difficoltà, senza identità, incapace di riconoscersi, possa avere organi e luoghi davvero democratici ove confrontarsi e decidere di sé e dei propri destini.
Destini che francamente non ci sentiamo di rimettere nelle mani di pochi e poche, per lo più espressione di una classe sociale in cui non ci riconosciamo per condizioni economiche e per scelte politiche.
XXXV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE PRESENTA MOZIONE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE COLLABORAZIONI FORENSI E PER PORRE FINE ALLO SFRUTTAMENTO DEI COLLEGHI
Si avvicina l'ennesimo Congresso nazionale che interessa solo gli addetti ai lavori e gli aficionados della politica forense, tutti e tutte prese da temi lontanissimi dalla crisi feroce che morde la classe forense da anni e che si aggrava di giorno in giorno.
A fronte di un prossimo inverno accompagnato da profezie di fame, buio e povertà, le maestranze forensi stanno ancora lì a scannarsi sulla forma di una rappresentanza che - come che sia o come che dovesse divenire - resterà molto probabilmente distante dalle necessità vere dei lavoratori - avvocati.
MGA, come sempre, sarà presente al Congresso. Lo faremo per essere testimonianza da un lato: perchè la voce sindacale dell'avvocatura non venga sovrastata e spenta da una classe dirigente neoliberale, vicina ai grandi e medi accumulatori di capitali e sprezzante con la base degli avvocati, numericamente forte ma sperduta, disorganizzata, disorientata.
Ma saremo presenti anche per un fine pratico: per sostenere con forza le posizioni degli avvocati e delle avvocate di fatto dipendenti di studi medi e grandi, abbandonati ed abbandonate dal legislatore, che fino alla recente crisi di governo non ha voluto riportare a giustizia formale e sostanziale lo scandalo dello sfruttamento dei nostri e delle nostre colleghe costrett* a paghe da fame, orari di lavoro impossibili, licenziamenti ad libitum.
Abbiamo depositato in tal senso una mozione.
Abbiamo tempo fino al 21 di settembre per raccogliere le firme di almento 30 delegat* di almeno 5 fori diversi sulla piattaforma dedicata dal Congresso.
Aiutateci. Sensibilizzate i vostri e le vostre elette, i vostri e le vostre delegate. Fra pochi giorni la mozione sarà reperibile sul sito
e ogni delegat* riceverà al proprio indirizzo di posta elettronica le credenziali personali di accesso all’area riservata del sito del Congresso (i c.d. “accrediti”, ai sensi dell’art. 5, comma 5 dello statuto), necessarie per consultare le proposte di mozioni presentate, dichiarate ricevibili ai sensi dell’art. 5, comma 4, dello statuto, e manifestare la propria adesione.
Chi crede nella nostra battaglia, chi crede che tutti e tutte le lavoratrici - anche quelli e quelle che svolgono la professione in forma di fatto subordinata - abbiano diritto a tutele, welfare, maternità e malattia, ci dia una mano.
Grazie
IL MISTERO DELLA QUINTA RATA DEI CONTRIBUTI DI CASSA FORENSE: BUG INFORMATICO O MANCANZA DELL' APPROVAZIONE DEL CONTRIBUTO DI MATERNITÀ ?
La mattina del primo settembre, alcuni colleghi hanno dichiarato, in un gruppo facebook, che nella loro posizione personale era apparso l'avviso di una fantomatica quinta rata dei contributi minmi, da pagarsi entro il 31/10/2022 , mentre la usuale quarta rata dei minimi da pagare entro settembre ammontava ad € 776,00 e riguardava solo il contributo soggettivo minimo, come da screenshot.
Un delegato di Cassa Forense si è subito affrettato a dichiarare che si era trattato di un bug informatico, prontamente risolto. In effetti dopo poco l'avviso della misteriosa quinta rata risultava sparito e la quarta rata disposnibile sul sito di cassa Foresne comprendeva sia il soggettivo minimo di € 776 (per coloro che pagano i contributi senza riduzioni) che il contributo di maternità di € 82 circa.
Pertanto al momento abbiamo creduto che effettivamente si fosse trattato di un banale bug informatico.
Ma successivamente, rimugianando sulla faccenda, siamo andati sul sito del Ministero del Lavoro per vedere se fosse presente l'avviso di approvazione ministeriale del contributo di maternità.
Come potete constatare voi stessi al segeunte link, ad oggi manca l'avviso di approvazione del contributo di maternità 2022 https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/previdenza/focus-on/Vigilanza-enti-previdenza-privata/Pagine/Cassa-nazionale-di-previdenza-ed-assistenza-forense.aspx
Gli unici avvisi di approvazione presenti riguardano delibere di Cassa Forense del 25 gennaio 2022, aventi ad oggetto: rivalutazione dei contributi per il calcolo delle quote di pensione in totalizzazione; la rivalutazione dei redditi per le pensioni; la rivalutazione delle pensioni e dei contributi; la determinazione del trattamento minimo di pensione per l’anno 2022.
Come potete vedere sul sito del Ministero del lavoro, per gli anni precedenti (2021, 2020, 2019, 2018 e 2017) entro il mese agosto l'approvazione dei Ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) era sempre arrivata, di seguito metto i link della pagine della Gazzetta Ufficiale relative alla pubblicazione dei comunicati di approvazione del contributo di maternità dei precedenti anni.
Pertanto ad oggi non risulta l'approvazione ministeriale del contributo di maternitò 2022. Ciò potrebbe essere stata la vera ragione della misteriosa quinta rata.
Di seguito i link alle pagine della Gazzetta Ufficiale relativi aggli avvisi di approvazione del contributo di maternità dei precedenti anni
Approvazione contributo maternità 2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-28&atto.codiceRedazionale=21A03819&elenco30giorni=false
Approvazione contributo maternità 2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-10&atto.codiceRedazionale=20A05414&elenco30giorni=false
Approvazione contributo maternità 2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-06-29&atto.codiceRedazionale=19A04214&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario
Approvazione contributo maternità 2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-07-18&atto.codiceRedazionale=18A04813&elenco30giorni=true
Approvazione contributo maternità 2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-29&atto.codiceRedazionale=17A06044&elenco30giorni=false
Fatturano milioni ai loro clienti ed applicano il 4% come d'obbligo.
Poi, quando devono dare quattro soldi ai colleghi loro dipendenti che alle pratiche hanno lavorato e che a loro volta devono emettere la fattura al monocommittente, pretendono di non corrispondere il 4% in quanto già conteggiato in precedenza nella fattura emessa al cliente.
Gli avvocati del ricco Nord Est ci avevano provato.
Ma per fortuna ogni tanto qualcuno ricorda loro che la legge - e i regolamenti previdenziali - sono uguali per tutti.
VERSO IL CONGRESSO FORENSE: COSTRUIAMO UNA VERA PARTECIPAZIONE POLITICA CON UN CONGRESSO PARALLELO A LECCE
Osservando i risultati delle elezioni dei delegati al Congresso, ci siamo resi conto che il sistema elettorale e soprattutto la assenza di incompatibilità fra la carica di consigliere coa e quella di componente dell'assemblea congressuale ha lasciato fuori tanti e tante valorosi e valorose.
Apprendiamo inoltre oggi che l'organizzazione dell'evento ha previsto una stretta divisione fra congressisti e delegati, anche fisica: con ciò uccidendo sicuramente il dibattito e quindi il Congresso stesso.
Stiamo perciò pensando a costruire, a Lecce, negli stessi giorni del Congresso e nei pressi della location prevista, un altro evento parallelo: una assemblea libera di avvocati e avvocate, congressisti e delegati, da svolgersi all'aperto, con interventi liberi e costruzione di informali mozioni: che saranno poi sottoposte al Congresso costituendo una vera e libera espressione di volontà politica di tutti e tutte coloro che non si riconoscono nelle regole escludenti e conservatrici da cui oggi la rappresentanza politica forense è compressa e tenuta al laccio.
Immaginiamo di avere una amplificazione, microfoni, e una trasmissione in diretta sui canali social maggiori: un "Altro Congresso", un congresso ombra che si affianchi a quello ufficiale invaso di consiglieri degli ordini e dei loro presidenti.
Se l'idea vi piace, dateci una mano.
Chi già pensa di essere a Lecce come congressisti, o i delegati e le delegate che sentono di non condividere del tutto questo sistema, possono scriverci per prenotare un intervento: o a me, all'indirizzo avv.valentinarestaino@gmail.com, oppure a Cosimo D. Matteucci II, all'indirizzo cosimodamianomatteucci@gmail.com, oppure su entrambi in privato su Messenger.
L'evento non sarà targato MGA, ma di tutte e tutti coloro che vorranno costruirlo con noi.
Se saremo abbastanza, avvieremo l'organizzazione pratica dell'Altro Congresso, per raccogliere tutte le voci libere che ancora nell'avvocatura, sorprendentemente esistono, e sono tante.
MGA IN AUDIZIONE IN COMMISSIONE GIUSTIZIA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI IL PROSSIMO 12 APRILE
Mercoledì 12 aprile il presidente di MGA sindacato nazionale forense Cosimo D. Matteucci II (in foto alla conferenza stampa alla Camera) verrà audito in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sul tema dell'avvocato in monocommittenza.
Finalmente, dopo anni di disinteresse da parte di tutto il mondo forense, grazie al nostro lavoro ininterrotto insieme a CGIL e grazie alla deputata Chiara Gribaudo che ha creduto in noi e nel nostro lavoro, la proposta di legge che MGA ha contribuito a redigere è stata calendarizzata.
Saremo quindi in commissione a sostenere la necessità del riconoscimento e della regolamentazione dell'avvocato dipendente da altro avvocato, figura già di fatto esistente nonostante l'ipocrisia delle nostre rappresentanze lo neghi.
Sosterremo i diritti dei nostri colleghi che lavorano in studi altrui a stipendio fisso, con orari fissi e con l'obbligo di rispettare le direttive del titolare di studio: caratteristiche queste che, anche per coloro che non si occupano di diritto del lavoro, sono chiaramente tipiche del lavoro dipendente, di cui però i nostri colleghi non si vedono riconosciute le garanziea solo i doveri.
Si avvicina il congresso nazionale forense.
Continuiamo a credere, in questo incredibile deserto della rappresentanza forense, in questo insostenibile sonno della categoria, che il sindacato resti l'unica via per una politica forense che abbia un senso.
Welfare per chi è in difficoltà reddituale, ammortizzatori per i casi di calo di reddito, sostegni alle lavoratrici avvocate madri, una revisione vera dei parametri forensi, revisione della normativa sul patrocinio a spese dello stato, riconoscimento dell'avvocato dipendente di fatto da altro avvocato, sinergie politiche con il resto del lavoro autonomo, riforma previdenziale sostenibile e che crei una vera redistribuzione dei carichi previdenziali: questo è ciò che oggi, più che mai, serve.
Il resto sono chiacchiere, nemmeno più tanto affascinanti, fra gente che fa mostra di essere rimasta, dolosamente o colposamente, fuori da una realtà generale in cui gli avvocati non sono categoria privilegiata, ma solo lavoratori fra i lavoratori.
A Lecce, al prossimo Congresso, MGA sindacato nazionale forense dirà, con forza e meglio, tutto questo.
Stiamo iniziando a presentare le nostre candidature: chi voglia candidarsi per MGA può proporcelo e saremo felici di dare supporto per la creazione di una lista.
Creeremo una squadra politica e nuova.