L'invetriata
La sera fumosa d’estate |
Dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra |
E mi lascia nel cuore un suggello ardente. |
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha |
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? — c’è |
Nella stanza un odor di putredine: c’è |
Nella stanza una piaga rossa languente. |
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto: |
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c’è |
Nel cuore della sera c’è, |
Sempre una piaga rossa languente. |
(Dino Campana, Canti Orfici)
#Campana
Bufera
Viene un vento di bufera |
Velocissimo, e scoppia |
In un fragore di grandine. |
Anche tu, immortal natura, |
Perderesti oggi l'ineffabile |
Saggezza: lode a satana! |
Ma dopo? Uguale a te, |
Non a me, tornerà il tempo. |
(Clemente Rebora, Frammenti Lirici)
#Rebora
O musica, soave conoscenza
O musica, soave conoscenza, |
Tanto innaturi l'anima fin ch'ella |
Delle immagini vere la più bella |
In sua voce ritrova e in sua movenza; |
E come a noi si perman l'intelligenza |
Se vada in labil suono di favella, |
Armonïosa in te non si cancella |
L'eterna verità mentre è parvenza. |
Virtù ti crea che non par segreta, |
Ma il ritmo snuda l'amor che discende |
Dall'universo a rivelar la meta: |
Amor che nel cammino nostro accende |
L'inconsapevol brama triste o lieta, |
E in te, raggiunto il tempo, lo trascende. |
(Clemente Rebora, Frammenti Lirici)
#Rebora
"La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede."
(Leonardo da Vinci)
La Domenica dell'ulivo
Hanno compiuto in questo dì gli uccelli |
il nido (oggi è la festa dell'ulivo)|
di foglie secche, radiche, fuscelli;|
quel sul cipresso, questo su l'alloro,|
al bosco, lungo il chioccolo d'un rivo,|
nell'ombra mossa d'un tremolìo d'oro.|
E covano sul musco e sul lichene |
fissando muti il cielo cristallino,|
con improvvisi palpiti, se viene |
un ronzìo d'ape, un vol di maggiolino.|
(Giovanni Pascoli, Myricae)
#Pascoli
I wanna be yours
I wanna be your vacuum cleaner |
Breathing in your dust |
I wanna be your Ford Cortina |
I will never rust |
If you like your coffee hot |
Let me be your coffee pot |
You call the shots |
I wanna be yours |
I wanna be your raincoat |
For those frequent rainy days |
I wanna be your dreamboat |
When you want to sail away |
Let me be your teddy bear |
Take me with you anywhere |
I don’t care |
I wanna be yours |
I wanna be your electric meter |
I will not run out |
I wanna be the electric heater |
You’ll get cold without |
I wanna be your setting lotion |
Hold your hair in deep devotion |
Deep as the deep Atlantic ocean |
That’s how deep is my devotion |
(John Cooper Clarke, Zip Style Method)
Voglio essere tuo
Voglio essere la tua aspirapolvere |
Respirare la tua polvere |
Voglio essere la tua Ford Cortina |
Non mi arrugginirò mai |
Se il caffè ti piace caldo |
Fammi essere la tua caffettiera |
Sei tu a comandare |
Voglio essere tuo |
Voglio essere il tuo impermeabile |
Per quei frequenti giorni di pioggia |
Voglio essere il tuo sogno |
Per quando vorrai navigare via |
Lasciami essere il tuo orsacchiotto |
Portami ovunque con te |
Non mi importa |
Voglio essere tuo |
Voglio essere il tuo contatore elettrico |
Non mi esaurirò mai |
Voglio essere la tua stufetta elettrica |
Non avrai mai freddo |
Voglio essere il tuo fissatore |
Mantenere i tuoi capelli in profonda adorazione |
Profonda come il profondo oceano atlantico |
La mia devozione è così profonda |
(traduzione dal web)
#JohnCooperClarke
Constatato che il sondaggio ha avuto esito inconcludente (dato l'insufficiente margine di differenza tra le due opzioni), riteniamo di procedere con l'adozione di una modalità mista. Pertanto, solamente le poesie che perdono valore estetico quando trasposte in messaggi verranno pubblicate sottoforma di immagini. Ringraziamo per la partecipazione e vi auguriamo una buona lettura!
Читать полностью…"Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere."
(Emily Dickinson)
Aprile
Prova anche tu, |
una volta che ti senti solo |
o infelice o triste, |
a guardare fuori dalla soffitta |
quando il tempo è così bello. |
Non le case o i tetti, ma il cielo. |
Finché potrai guardare |
il cielo senza timori, |
sarai sicuro |
di essere puro dentro |
e tornerai |
ad essere Felice. |
(Anna Frank, Diario di Anna Frank)
#Frank
Goal
Il portiere caduto alla difesa |
ultima vana, contro la terra cela |
la faccia, a non veder l'amara luce. |
Il compagno in ginocchio che l'induce, |
con parole e con mano, a rilevarsi, |
scopre pieni di lacrime i suoi occhi. |
La folla - unita ebbrezza - par trabocchi |
nel campo. Intorno al vincitore stanno, |
al suo collo si gettano i fratelli. |
Pochi momenti come questo belli, |
a quanti l'odio consuma e l'amore, |
è dato, sotto il cielo, di vedere. |
Presso la rete inviolata il portiere |
- l'altro - è rimasto. Ma non la sua anima, |
con la persona vi è rimasto sola. |
La sua gioia si fa una capriola, |
si fa baci che manda lontano. |
Della festa - egli dice - anch'io son parte. |
(Umberto Saba, Canzoniere)
#Saba
Ultimo sogno
Da un immoto fragor di carrïaggi
ferrei, moventi verso l’infinito
tra schiocchi acuti e fremiti selvaggi…
un silenzio improvviso. Ero guarito.
Era spirato il nembo del mio male
in un alito. Un muovere di ciglia;
e vidi la mia madre al capezzale:
io la guardava senza meraviglia.
Libero!… inerte, sì, forse, quand’io
le mani al petto sciogliere volessi:
ma non volevo. Udivasi un fruscio
sottile, assiduo, quasi di cipressi;
quasi d’un fiume che cercasse il mare
inesistente, in un immenso piano:
io ne seguiva il vano sussurrare,
sempre lo stesso, sempre più lontano.
(Giovanni Pascoli, Myricae)
#Pascoli
La pioggia nel pineto, vv. 1-9
Taci. Su le soglie |
del bosco non odo |
parole che dici |
umane; ma odo |
parole più nuove |
che parlano gocciole e foglie |
lontane. |
Ascolta. Piove |
dalle nuvole sparse. |
(Gabriele D'Annunzio, Alcyone)
#Dannunzio
Lasso! per forza di molti sospiri, |
che nascon de’ penser che son nel core, |
li occhi son vinti, e non hanno valore |
di riguardar persona che li miri. |
E fatti son che paion due disiri |
di lagrimare e di mostrar dolore, |
e spesse volte piangon sì, ch’Amore |
li ’ncerchia di corona di martìri. |
Questi penseri, e li sospir ch’eo gitto, |
diventan ne lo cor sì angosciosi, |
ch’Amor vi tramortisce, sì lien dole; |
però ch’elli hanno in lor li dolorosi |
quel dolce nome di madonna scritto, |
e de la morte sua molte parole. |
(Dante Alighieri, Rime)
#Dante
La vita ... è ricordarsi di un risveglio
La vita ... è ricordarsi di un risveglio |
triste in un treno all'alba: aver veduto |
fuori la luce incerta: aver sentito |
nel corpo rotto la malinconia |
vergine e aspra dell’aria pungente. |
Ma ricordarsi la liberazione |
improvvisa è piú dolce: a me vicino |
un marinaio giovane: l’azzurro |
e il bianco della sua divisa, e fuori |
un mare tutto fresco di colore. |
(Sandro Penna, Poesie)
#Penna
La mia sera
Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.
È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Nè io... e che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don... Don... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era...
sentivo mia madre... poi nulla...
sul far della sera.
(Giovanni Pascoli, Canti di Castelvecchio)
#Pascoli
Oggi festeggiamo i 5 anni di attività! Ci auguriamo che il nostro servizio di condivisione della letteratura abbia arricchito la vostra esperienza su Telegram. Buona lettura!
Читать полностью…Turbine
Dall'intensa nuvolaglia |
Giù - brunita la corazza, |
Con guizzi di lucido giallo, |
Con suono che scoppia e si scaglia - |
Piomba il turbine e scorrazza |
Sul vento proteso a cavallo |
Campi e ville, e dà battaglia; |
Ma quand'urta una città |
Si scàrdina in ogni maglia, |
S'inombra come un'occhiaia, |
E guizzi e suono e vento |
Tramuta in ansietà |
D'Affollate faccende in tormento: |
E senza combattere ammazza. |
(Clemente Rebora, Frammenti Lirici)
#Rebora
Horreur sympathique
De ce ciel bizarre et livide, |
Tourmenté comme ton destin, |
Quels pensérs dans ton âme vide |
Descendent? réponds, libertin. |
- Insatiablement avide |
De l'obscur et de l'incertain, |
Je ne geindrai pas comme Ovide |
Chassé du paradis latin. |
Cieux déchirés comme des grèves, |
En vous se mire mon orgueil; |
Vos vastes nuages en deuil |
Sont les corbillards des mes rêves, |
Et vos lueurs sont le reflet |
De l'Enfer où mon cœur se plâit. |
(Charles Baudelaire, Les Fleurs du mal)
Simpatia dell'orrore
Da questo cielo, che è bizzarro, livido,|
tormentato, e somiglia al tuo destino,|
quali pensieri nella tua non vivida |
mente scendono? Parla, libertino! |
- Non sono sazio mai: sempre assetato |
dell'oscuro, del privo di confine, |
non piangerò, come Ovidio, esiliato |
lontano dal paradiso latino. |
Cieli squarciati come riarsi greti, |
in voi si specchia intero il mio orgoglio. |
Le grandi nubi che il lutto travaglia |
sono i funebri carri dei segreti |
sogni, e nei vostri lampi si riflette |
l'Inferno ove il mio cuore trova ricetto.|
(traduzione di Antonio Prete)
#Baudelaire
Uh-oh,
running out of breath,
but I
Oh I,
I got stamina
Uh-oh,
running now,
I close my eyes
Well,
oh,
I got stamina
And uh-oh,
I see another mountain to climb
But I, I,
I got stamina
Uh-oh,
I need another lover,
be mine
Cause I, I,
I got stamina
Don't give up,
I won't give up
Don't give up,
no no no
Don't give up,
I won't give up
Don't give up,
no no no
I'm free to be the greatest,
I'm alive
I'm free to be the greatest here tonight,
the greatest
The greatest,
the greatest alive
[ @musictoyourears99 ]
I Wanna Be Yours è una poesia di John Cooper Clarke, dal suo album del 1982 Zip Style Method. La poesia narra l'amore tra una persona e un'altra, utilizzando metafore su elettrodomestici. Gli Arctic Monkeys hanno dato maggiore visibilità al componimento attraverso un adattamento dello stesso presente nel loro album del 2013 AM.
(EN)
I Wanna Be Yours is a poem by John Cooper Clarke, on his 1982 album Zip Style Method. The poem recounts the love of one person for another, using metaphors around various domestic equipment. Arctic Monkeys brought the poem to a wider audience via an adaptation on their 2013 album AM.
#approfondimenti
La fin de la journée
Sous une lumière blafarde |
Court, danse et se tord sans raison |
La Vie, impudente et criarde. |
Aussi, sitôt qu'à l'horizon |
La nuit voluptueuse monte, |
Apaisant tout, même la faim, |
Effaçant tout, même la honte, |
Le Poète se dit: "Enfin! |
"Mon esprit, comme mes vertèbres, |
Invoque ardemment le repos; |
Le cœur plein de songes funèbres, |
"Je vais me coucher sur le dos |
Et me rouler dans vos rideaux, |
Ô rafraîchissantes ténèbres!" |
(Charles Baudelaire, Les Fleurs du mal)
Fine giornata
Sotto una luce sbiadita |
gira, danza, corre a caso, |
chiassosa e impura la Vita. |
Così, quando, voluttuosa, |
sale Notte all'orizzonte |
e la fame infine acquieta, |
e tutto annulla, anche l'onta, |
"Oh!, finalmente! - il Poeta |
dice - in me vertebre e mente |
gridan pace ardentemente. |
Invaso da sogni funebri, |
mi sdraierò sulla schiena, |
m'avvolgerò nella tela |
di refrigeranti tenebre". |
(traduzione di Antonio Prete)
#Baudelaire
"Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro e, se possibile, dire qualche parola ragionevole."
(Johann Wolfgang von Goethe)
Accarezzami
Accarezzami, amore |
ma come il sole |
che tocca la dolce fronte della luna. |
Non venirmi a molestare anche tu |
con quelle sciocche ricerche |
sulle tracce del divino. |
Dio arriverà all'alba |
se io sarò tra le tue braccia. |
(Alda Merini)
#Merini
Anch'io
Ho provato anch'io.
È stata una guerra
d'unghie. Ma ora so. Nessuno
potrà mai perforare
Il muro della terra.
(Giorgio Caproni, Il muro della terra)
#Caproni
Silenzio
Mariano il 27 giugno 1916
Conosco una città |
che ogni giorno s'empie di sole |
e tutto è rapito in quel momento |
Me ne sono andato una sera |
Nel cuore durava il limio |
delle cicale |
Dal bastimento |
verniciato di bianco |
ho visto |
la mia città sparire |
lasciando |
un poco |
un abbraccio di lumi nell'aria torbida |
sospesi |
(Giuseppe Ungaretti, L'allegria)
#Ungaretti
La salubrità dell'aria, vv. 1- 30
Oh beato terreno |
del vago Eupili mio, |
ecco al fin nel tuo seno |
m’accogli; e del natìo |
aere mi circondi; |
e il petto avido inondi.|
Già nel polmon capace |
urta sé stesso e scende |
quest’etere vivace, |
che gli egri spirti accende, |
e le forze rintegra, |
e l’animo rallegra. |
Però ch’austro scortese |
quì suoi vapor non mena: |
e guarda il bel paese |
alta di monti schiena, |
cui sormontar non vale |
borea con rigid’ale. |
Nè quì giaccion paludi, |
che dall’impuro letto |
mandino a i capi ignudi |
nuvol di morbi infetto: |
e il meriggio a’ bei colli |
asciuga i dorsi molli. |
Pera colui che primo |
a le triste ozïose |
acque e al fetido limo |
la mia cittade espose; |
e per lucro ebbe a vile |
la salute civile. |
(Giuseppe Parini, Odi)
#Parini
What I can do - I will
What I can do - I will - |
Though it be little as a Daffodil - |
That I cannot - must be |
Unknown to possibility - |
(traduzione di Giuseppe Ierolli)
Ciò che posso fare - lo farò
Ciò che posso fare - lo farò - |
Anche se esiguo come una Giunchiglia- |
Quello che non posso - deve restare |
Ignoto alla possibilità - |
(Emily Dickinson, The complete poems of Emily Dickinson)
#Dickinson
Shemà
Voi che vivete sicuri |
nelle vostre tiepide case, |
voi che trovate tornando a sera |
il cibo caldo e visi amici: |
Considerate se questo è un uomo |
che lavora nel fango |
che non conosce pace |
che lotta per mezzo pane |
che muore per un si o per un no. |
Considerate se questa è una donna, |
senza capelli e senza nome |
senza più forza di ricordare |
vuoti gli occhi e freddo il grembo |
come una rana d'inverno. |
Meditate che questo è stato: |
vi comando queste parole. |
Scolpitele nel vostro cuore |
stando in casa andando per via, |
coricandovi, alzandovi. |
Ripetetele ai vostri figli. |
O vi si sfaccia la casa, |
la malattia vi impedisca, |
i vostri nati torcano il viso da voi. |
(Primo Levi, Se questo è un uomo)
#Levi
Virgilio
Come, quando su’ campi arsi la pia |
Luna imminente il gelo estivo infonde, |
Mormora al bianco lume il rio tra via |
Riscintillando tra le brevi sponde; |
E il secreto usignuolo entro le fronde |
Empie il vasto seren di melodia, |
Ascolta il viatore ed a le bionde |
Chiome che amò ripensa, e il tempo oblia; |
Ed orba madre, che doleasi in vano, |
Da un avel gli occhi al ciel lucente gira |
E in quel diffuso albor l’animo queta; |
Ridono in tanto i monti e il mar lontano, |
Tra i grandi arbor la fresca aura sospira: |
Tale il tuo verso a me, divin poeta. |
(Giosuè Carducci, Rime nuove)
#Carducci