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Telegram-канал poesis - Poesie

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Poesie

Anch'io

Ho provato anch'io.
È stata una guerra
d'unghie. Ma ora so. Nessuno
potrà mai perforare
Il muro della terra.

(Giorgio Caproni, Il muro della terra)

#Caproni

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Poesie

Silenzio

Mariano il 27 giugno 1916

Conosco una città |
che ogni giorno s'empie di sole |
e tutto è rapito in quel momento |

Me ne sono andato una sera |

Nel cuore durava il limio |
delle cicale |

Dal bastimento |
verniciato di bianco |
ho visto |
la mia città sparire |
lasciando |
un poco |
un abbraccio di lumi nell'aria torbida |
sospesi |

(Giuseppe Ungaretti, L'allegria)

#Ungaretti

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Poesie

La salubrità dell'aria, vv. 1- 30

Oh beato terreno |
del vago Eupili mio, |
ecco al fin nel tuo seno |
m’accogli; e del natìo |
aere mi circondi; |
e il petto avido inondi.|

Già nel polmon capace |
urta sé stesso e scende |
quest’etere vivace, |
che gli egri spirti accende, |
e le forze rintegra, |
e l’animo rallegra. |

Però ch’austro scortese |
quì suoi vapor non mena: |
e guarda il bel paese |
alta di monti schiena, |
cui sormontar non vale |
borea con rigid’ale. |

Nè quì giaccion paludi, |
che dall’impuro letto |
mandino a i capi ignudi |
nuvol di morbi infetto: |
e il meriggio a’ bei colli |
asciuga i dorsi molli. |

Pera colui che primo |
a le triste ozïose |
acque e al fetido limo |
la mia cittade espose; |
e per lucro ebbe a vile |
la salute civile. |

(Giuseppe Parini, Odi)

#Parini

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Poesie

What I can do - I will

What I can do - I will - |
Though it be little as a Daffodil - |
That I cannot - must be |
Unknown to possibility - | 

(traduzione di Giuseppe Ierolli)

Ciò che posso fare - lo farò

Ciò che posso fare - lo farò - |
Anche se esiguo come una Giunchiglia- |
Quello che non posso - deve restare |
Ignoto alla possibilità - |

(Emily Dickinson, The complete poems of Emily Dickinson)

#Dickinson

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Poesie

Shemà

Voi che vivete sicuri |
nelle vostre tiepide case, |
voi che trovate tornando a sera |
il cibo caldo e visi amici: |

Considerate se questo è un uomo |
che lavora nel fango |
che non conosce pace |
che lotta per mezzo pane |
che muore per un si o per un no. |

Considerate se questa è una donna, |
senza capelli e senza nome |
senza più forza di ricordare |
vuoti gli occhi e freddo il grembo |
come una rana d'inverno. |

Meditate che questo è stato: |
vi comando queste parole. |
Scolpitele nel vostro cuore |
stando in casa andando per via, |
coricandovi, alzandovi. |

Ripetetele ai vostri figli. |
O vi si sfaccia la casa, |
la malattia vi impedisca, |
i vostri nati torcano il viso da voi. |

(Primo Levi, Se questo è un uomo)

#Levi

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Poesie

Virgilio

Come, quando su’ campi arsi la pia |
Luna imminente il gelo estivo infonde, |
Mormora al bianco lume il rio tra via |
Riscintillando tra le brevi sponde; |

E il secreto usignuolo entro le fronde |
Empie il vasto seren di melodia, |
Ascolta il viatore ed a le bionde |
Chiome che amò ripensa, e il tempo oblia; |

Ed orba madre, che doleasi in vano, |
Da un avel gli occhi al ciel lucente gira |
E in quel diffuso albor l’animo queta; |

Ridono in tanto i monti e il mar lontano, |
Tra i grandi arbor la fresca aura sospira: |
Tale il tuo verso a me, divin poeta. |

(Giosuè Carducci, Rime nuove)

#Carducci

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Poesie

The mob within the heart

The mob within the heart |
Police cannot suppress |
The riot given at the first |
Is authorized as peace |

Uncertified of scene |
Or signified of sound |
But growing like a hurricane |
In a congenial ground. |

(traduzione di Giuseppe Ierolli)

I disordini del cuore

I disordini del cuore |
La polizia non può reprimere |
Il tumulto una volta iniziato |
È autorizzato come la pace. |

Non certificato dalla vista |
O rivelato dal suono |
Ma in crescendo come un uragano |
In un terreno congeniale. |

(Emily Dickinson, The complete poems of Emily Dickinson)

#Dickinson

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Poesie

Natale
Napoli il 26 Dicembre 1916

Non ho voglia |
di tuffarmi |
in un gomitolo |
di strade |

Ho tanta |
stanchezza |
sulle spalle |

Lasciatemi così |
come una |
cosa |
posata |
in un |
angolo |
e dimenticata |

Qui |
non si sente |
altro |
che il caldo buono |

Sto |
con le quattro |
capriole |
di fumo |
del focolare |

(Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi)

#Ungaretti

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Poesie

Natale 

Natale. Guardo il presepe scolpito, |
dove sono i pastori appena giunti |
alla povera stalla di Betlemme. |
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti |
salutano il potente Re del mondo. |
Pace nella finzione e nel silenzio |
delle figure di legno: ecco i vecchi |
del villaggio e la stella che risplende, |
e l'asinello di colore azzurro. |
Pace nel cuore di Cristo in eterno; |
ma non v'è pace nel cuore dell'uomo. |
Anche con Cristo e sono venti secoli |
il fratello si scaglia sul fratello. |
Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino |
che morirà poi in croce fra due ladri? |

(Salvatore Quasimodo, Tutte le poesie)

#Quasimodo

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Poesie

Allegria di naufragi
Versa il 14 Febbraio 1917

E subito riprende |
il viaggio |
come |
dopo il naufragio |
un superstite |
lupo di mare |

(Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi)

#Ungaretti

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Poesie

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Poesie

Carmen LI

Ille mi par esse deo videtur, |
ille, si fas est, superare divos, |
qui sedens adversus identidem te |
spectat et audit |
dulce ridentem, misero quod omnis |
eripit sensus mihi: nam simul te, |
Lesbia, aspexi, nihil est super mi |
<vocis in ore>, |
lingua sed torpet, tenuis sub artus |
flamma demānat, sonitu suopte |
tintinnant aures, gemina teguntur |
lumina nocte. |
Otium, Catulle, tibi molestum est: |
otio exultas nimiumque gestis. |
Otium et reges prius et beatas |
perdidit et urbes. |

(traduzione di Luca Canali)

Carme LI

Quegli mi sembra simile a un dio, |
quegli, se è lecito dirlo, mi sembra superare gli dèi, |
che seduto davanti a te può spesso |
vederti e ascoltarti |
mentre dolcemente sorridi: felicità che a me |
sventurato rapisce l'uso di tutti i miei sensi: |
come infatti ti vedo, o Lesbia, non mi resta poi |
neanche un filo di voce, |
la lingua si intorpidisce, una sottile fiamma |
s'insinua nelle mie membra, un ronzio |
interno ottunde il mio udito, una duplice |
tenebra offusca i miei occhi. |
L'ozio, o Catullo, ti tormenta; |
nell'ozio ti esalti e in eccesso folleggi! |
L'ozio in passato perdette anche re |
e fiorenti città. |

(Gaio Valerio Catullo, Liber)

#Catullo

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Poesie

Tutti li miei penser parlan d’Amore; |
e hanno in lor sì gran varietate, |
ch’altro mi fa voler sua potestate, |
altro folle ragiona il suo valore, |

altro sperando m’apporta dolzore, |
altro pianger mi fa spesse fiate; |
e sol s’accordano in cherer pietate, |
tremando di paura che è nel core. |

Ond’io non so da qual matera prenda; |
e vorrei dire, e non so ch’io mi dica: |
così mi trovo in amorosa erranza! |

E se con tutti voi fare accordanza, |
convenemi chiamar la mia nemica, |
madonna la Pietà, che mi difenda. |

(Dante Alighieri, Vita Nova)

#Dante

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Poesie

Qual rugiada o qual pianto

Qual rugiada o qual pianto |
quai lagrime eran quelle |
che sparger vidi dal notturno manto |
e dal candido volto de le stelle? |
E perché seminò la bianca luna |
di cristalline stille un puro membo |
a l’erba fresca in grembo? |
Perché ne l’aria bruna |
s’udían, quasi dolendo, intorno intorno |
gir l’aure insino al giorno? |
Fûr segni forse de la tua partita, |
vita de la mia vita? |

(Torquato Tasso, Rime)

#Tasso

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Poesie

Aurora is the effort

Aurora is the effort |
Of the Celestial Face |
Unconsciousness of Perfectness |
To simulate, to Us. |

(traduzione di Giuseppe Ierolli)

L'Aurora è il tentativo

L'Aurora è il tentativo |
Del Volto Celeste |
Di simulare, per Noi |
L'Inconsapevolezza della Perfezione. |

(Emily Dickinson, The complete poems of Emily Dickinson)

#Dickinson

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Poesie

Goal

Il portiere caduto alla difesa |
ultima vana, contro la terra cela |
la faccia, a non veder l'amara luce. |
Il compagno in ginocchio che l'induce, |
con parole e con mano, a rilevarsi, |
scopre pieni di lacrime i suoi occhi. |

La folla - unita ebbrezza - par trabocchi |
nel campo. Intorno al vincitore stanno, |
al suo collo si gettano i fratelli. |
Pochi momenti come questo belli, |
a quanti l'odio consuma e l'amore, |
è dato, sotto il cielo, di vedere. |

Presso la rete inviolata il portiere |
- l'altro - è rimasto. Ma non la sua anima, |
con la persona vi è rimasto sola. |
La sua gioia si fa una capriola, |
si fa baci che manda lontano. |
Della festa - egli dice - anch'io son parte. |

(Umberto Saba, Canzoniere)

#Saba

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Poesie

Ultimo sogno

Da un immoto fragor di carrïaggi
ferrei, moventi verso l’infinito
tra schiocchi acuti e fremiti selvaggi…
un silenzio improvviso. Ero guarito.

Era spirato il nembo del mio male
in un alito. Un muovere di ciglia;
e vidi la mia madre al capezzale:
io la guardava senza meraviglia.

Libero!… inerte, sì, forse, quand’io
le mani al petto sciogliere volessi:
ma non volevo. Udivasi un fruscio
sottile, assiduo, quasi di cipressi;

quasi d’un fiume che cercasse il mare
inesistente, in un immenso piano:
io ne seguiva il vano sussurrare,
sempre lo stesso, sempre più lontano.

(Giovanni Pascoli, Myricae)

#Pascoli

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Poesie

La pioggia nel pineto, vv. 1-9

Taci. Su le soglie |
del bosco non odo |
parole che dici |
umane; ma odo |
parole più nuove |
che parlano gocciole e foglie |
lontane. |
Ascolta. Piove |
dalle nuvole sparse. |

(Gabriele D'Annunzio, Alcyone)
#Dannunzio

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Poesie

Lasso! per forza di molti sospiri, |
che nascon de’ penser che son nel core, |
li occhi son vinti, e non hanno valore |
di riguardar persona che li miri. |

E fatti son che paion due disiri |
di lagrimare e di mostrar dolore, |
e spesse volte piangon sì, ch’Amore |
li ’ncerchia di corona di martìri. |

Questi penseri, e li sospir ch’eo gitto, |
diventan ne lo cor sì angosciosi, |
ch’Amor vi tramortisce, sì lien dole; |

però ch’elli hanno in lor li dolorosi |
quel dolce nome di madonna scritto, |
e de la morte sua molte parole. |

(Dante Alighieri, Rime)

#Dante

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Poesie

La vita ... è ricordarsi di un risveglio

La vita ... è ricordarsi di un risveglio |
triste in un treno all'alba: aver veduto |

fuori la luce incerta: aver sentito |
nel corpo rotto la malinconia |

vergine e aspra dell’aria pungente. |
Ma ricordarsi la liberazione |

improvvisa è piú dolce: a me vicino |
un marinaio giovane: l’azzurro |
e il bianco della sua divisa, e fuori |
un mare tutto fresco di colore. |

(Sandro Penna, Poesie)

#Penna

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Poesie

Rose in fiamme
Vallone il 17 Agosto 1917

Su un oceano |
di scampanelli |
repentina |
galleggia un'altra mattina. |

(Giuseppe Ungaretti, Naufragi)

#Ungaretti

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Poesie

Annunciamo che il canale interromperà temporaneamente i propri servizi in occasione delle festività natalizie. Riprenderemo ad inviare componimenti a partire dal 13 Gennaio dell'anno venturo.

Vi auguriamo di passare un felice Natale!

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Poesie

Il brigidino

E lo mio amore se n'è no a Siena, |
m'ha porto il brigidin di due colori. |
Il bianco gli è la fé che c'incatena, |
il rosso l'allegria de' nostri cuori. |
Ci metterò una foglia di verbena |
Ch'io stessa alimentai di freschi umori. |

E gli dirò: che il rosso, il verde il bianco |
gli stanno bene con la spada al fianco. |
E gli dirò: che il bianco, il verde, il rosso |
vuol dir che Italia il suo giogo l'ha scosso. |
E gli dirò: che il rosso, il bianco il verde |
gli è un terno che si gioca e non si perde! |

(Francesco Dall'Ongaro)

#Dallongaro

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Poesie

Gentil pensero che parla di vui |
sen vene a dimorar meco sovente, |
e ragiona d’amor sì dolcemente, |
che face consentir lo core in lui. |

L’anima dice al cor: "Chi è costui, |
che vene a consolar la nostra mente, |
ed è la sua vertù tanto possente, |
ch’altro penser non lascia star con nui?" |

Ei le risponde: "Oi anima pensosa, |
questi è uno spiritel novo d’amore, |
che reca innanzi me li suoi desiri; |

e la sua vita, e tutto ’l suo valore, |
mosse de li occhi di quella pietosa |
che si turbava de’ vostri martiri ". |

(Dante Alighieri, Vita Nova)

#Dante

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Poesie

Where every bird is bold to go

Where every Bird is bold to go |
And Bees abashless play |
The Foreigner before he knocks |
Must thrust the Tears away - |

(traduzione di Giuseppe Ierolli)

Dove ogni uccello è libero di andare

Dove ogni Uccello è libero di andare |
E le Api giocano sfrontate |
Lo Straniero prima di bussare |
Deve le Lacrime allontanare - |

(Emily Dickinson, the complete poems of Emily Dickinson)

#Dickinson

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Poesie

Nell'età di Cesare si sviluppò un movimento letterario che operò un profondo cambiamento nella poesia latina: quello dei poetae novi ("poeti nuovi"), anche detti, con termine greco, neóteroi.
Non si trattò probabilmente di una vera e propria scuola, ma piuttosto di un circolo o cenacolo letterario, formato da un gruppo di poeti che condividevano gusti e programmi, uniti da vincoli di amicizia.
Delle opere dei poetae novi, con l'unica eccezione di Catullo (84 a.C. - 54 a.C.), conserviamo soltanto pochissimi ed esigui frammenti.
La poesia dei neóteroi è palesemente e dichiaratamente ispirata alle concezioni elaborate dalla scuola alessandrina. Canoni della poetica neoterica sono:
- la raffinata elaborazione stilistica: si tratta di poesia disimpegnata nei contenuti, mentre l'impegno è massimo sul piano formale;
- la dottrina (mitologica, geografica, linguistica), da qui l'appellativo loro assegnato di docti;
- la brevità dei componenti.
Per il loro distacco dalla tradizione della poesia romana arcaica, furono disprezzati dagli autori più tradizionalisti, tra i quali Cicerone.
Tra i maggiori esponenti del movimento vogliamo citare: Gaio Valerio Catullo, autore del Liber, Gaio Elvio Cinna, autore del poemetto mitologico Zmyrna, e Gaio Licinio Calvo, che scrisse epigrammi, epitalami, epilli ed elegie.

#approfondimenti

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Poesie

Un cestellin di paglie un dì tessea

Un cestellin di paglie un dì tessea |
Tirsi, cantando appiè d'un verde alloro; |
dentro vi chiuse un bacio e poi dicea: |
vanne in dono a colei per cui mi moro. |

Piacque l'opra ad Amor. Dentro al lavoro |
vezzi alla madre tolti anch'ei chiudea, |
e in un le punte di quei dardi d'oro, |
che scelti sol per le bell'alme avea. |

Quando l'aprì la semplice Nigella, |
il bacio del pastore corse non tardo |
a prender loco in sulla fronte bella. |

Ogni vezzo si sparse al viso ond'ardo; |
verso il ciglio volaron le quadrella: |
e son quelle ch'ognor vibra col guardo. |

(Giambattista Felice Zappi, Rime)

#Zappi

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Poesie

Sonetto III

O sicuro, secreto e fido porto, |
dove, fuor di gran pelago, due stelle, |
le più chiare del cielo e le più belle, |
dopo una lunga e cieca via m’han scôrto: |

or io perdono al vento e al mare il torto |
che m’hanno con gravissime procelle |
fatto sin qui, poi che se non per quelle, |
io non potea fruir tanto conforto. |

O caro albergo, o cameretta cara, |
ch’in queste dolci tenebre mi servi |
a goder d’ogni sol notte più chiara! |

Scorda ora i torti e sdegni acri e protervi; |
chè tal mercè, cor mio, ti si prepara, |
che appagherà quant’hai servito e servi. |

(Ludovico Ariosto, Opere minori)

#Ariosto

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Poesie

Carmen XIII

Cenabis bene, mi Fabulle, apud me |
paucis, si tibi di favent, diebus, |
si tecum attulĕris bonam atque magnam |
cenam, non sine candida puella |
et vino et sale et omnibus cachinnis. |
Haec si, inquam, attulĕris, venuste noster, |
cenabis bene; nam tui Catulli |
plenus sacculus est aranearum. |
Sed contra accipies meros amores |
seu quid suavius elegantiusve est: |
nam unguentum dabo, quod meae puellae |
donarunt Veneres Cupidinesque, |
quod tu cum olfacies, deos rogabis, |
totum te faciant, Fabulle, nasum. |

(traduzione di Luca Canali)

Carme XIII

Bene cenerai da me, o mio Fabullo, |
tra pochi giorni, se gli dèi ti assistono, |
se porterai con te una buona cena |
abbondante, non senza una fanciulla |
splendida, e vino e sale, e tante risa. |
Bellezza mia, se porti ciò che dico, |
potrai cenare bene: il borsellino |
del tuo Catullo infatti abbonda solo |
di ragnatele. Avrai in cambio sincero |
affetto, e quanto v'è di più dolce |
e raffinato. Ti darò infatti un profumo, |
dono di Venere e degli Amorini alla mia bella. |
Quando lo odorerai, Fabullo, |
pregherai gli dèi di farti diventare tutto naso. |

(Gaio Valerio Catullo, Liber)

#Catullo

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Poesie

Carmen LXXXV

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. |
Nescio, sed fieri sentio et excrucior. |

(traduzione di Salvatore Quasimodo)

Carme LXXXV

Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile; |
non so, ma è proprio così, e mi tormento. |

(Gaio Valerio Catullo, Liber)

#Catullo

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