Il punto secondo me non è la provocazione, né la rilettura stravolgente dell’icona cultural-religiosa. Il punto è chi, e perché.
Mi spiego: un artista che dipinga una scena considerata iconicamente sacra, stravolgendola con elementi che ne violino o appunto stravolgano il senso persino in modo offensivo, a mio vedere non commette un crimine culturale – anzi, fa il suo lavoro di provocazione, di stimolo e di allenamento. Aiuta lo spettatore ad allargare i propri margini, ad uscire da gabbie percettive e catene tradizionali che inevitabilmente cessano di essere visibili. L’artista che provoca scuote l’albero, insomma, svecchiando il quadro percettivo generale, offrendo opzioni di differenziazione. Dunque, ben venga la provocazione artistica o culturale, anche feroce, anche dissacrante. E ben venga la discussione che ne segue, completa di indignazione e di celebrazione, di spinta al cambiamento e difesa delle ancore, perché questo è ciò che l’arte dovrebbe stimolare quando esprime forza.
Ma qui non siamo di fronte a una espressione artistica, ad una provocazione culturale. Siamo di fronte a un manifesto politico, di un partito politico. Che sceglie, nel suo manifesto, di violentare l’iconografia cristiana della sacra famiglia schiaffandovi all’interno nuovi e diversi modelli di famiglia che ormai da anni vengono imposti in un coro mediatico reso ancora più grottesco dalla sua bassa efficacia, poiché le masse continuano a rifiutarne l’accettazione. Quando un movimento politico si permette di violentare le icone culturali di un popolo, normalmente si è di fronte a un partito di rottura, di estremo cambiamento, un partito rivoluzionario. In questo caso invece siamo di fronte ad un partito di sistema che più di sistema non si può, che predica il raggiungimento del massimo livello di irreggimentazione possibile, con fin nel nome l’idea di un potere superiore, una figura paterna simbolica e remota cui piegarsi. Questo è il punto davvero offensivo di questa operazione di propaganda. Un partito di sistema che si traveste da movimento innovativo e controculturale.
Come già in molti altri aspetti della propaganda di modificazione percettiva di massa in corso d’opera, il paradosso è solo apparente: la rottura innovativa è solo un abito tagliato su misura, un modo di controllare per intero il tavolo da gioco. Un po’ come se un giocatore pretendesse di essere sia maggioranza che opposizione, di giocare sia da un lato del campo che da quello opposto. Così facendo, il sistema assorbe ogni possibile impulso al cambiamento e la traduce in una spinta a correre in tondo nello stesso cortile, restando ancorati alla stessa catena, senza in realtà andare da nessuna parte. Sterilizza e inaridisce ogni possibilità di trasformazione evolutiva e spontanea, convogliando in mutamenti forzati, innaturali e forzosi ogni potenzialità presente in una popolazione. E questo io lo considero l’esatto contrario della potenzialità espressa dalla provocazione artistica. Anziché stimolo e spunto evolutivo, è il suo contrario. Il sistematico svuotamento e la programmata degradazione di ogni anelito al cambiamento, all’evoluzione. Ai miei occhi, un vero e proprio atto criminale.
Chissà se un giorno, magari persino un giorno non così lontano, i responsabili di questi atti criminali dovranno risponderne, davanti a qualche tribunale che conosciamo, o uno che ancora non conosciamo.
❤️ LA CANZONE DI NATALE 2023 ❤️ - Mandatela ai vostri cari e magari per dispetto anche ai vostri meno cari. 😇
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Domani a Roma, a chi interessi, aprirò i lavori del pomeriggio con un intervento sul tramonto dell'occidente e il passaggio dallo stato di diritto allo stato d'emergenza.
Anzi, d'emergenzah.
LA CASA DEL SOLE TV Presenta PRIMO FORUM DI GEOPOLITICA LA NUOVA SCACCHIERA
Roma 2 dicembre 2023 Sala Capranichetta, Piazza di Montecitorio, 125
Ore 10.30 Tavola rotonda COMPLESSITÀ MULTIPOLARE Angelo D’Orsi, Professore di Storia del pensiero politico Alberto Bradanini, ex Ambasciatore Cina e Iran Pepe Escobar, giornalista, analista geopolitico Antonio Mazzeo, giornalista d’inchiesta Elena Basile, scrittrice, ex Ambasciatrice Belgio e Svezia Luisa Morgantini, già vicepresidente Parlamento Europeo, AssoPacePalestina Modera Margherita Furlan, giornalista Ore 15.00 Pièce teatrale SPEZZA LE TAVOLE SENZA LEGGE! di e con Tommaso Minniti, musiche di Johannes Bickler Ore 17.00 Tavola rotonda ATTRAVERSO LA FRONTIERA Stefano Re, scrittore Sara Reginella, documentarista e psicologa Margherita Furlan, giornalista Roberto Quaglia, scrittore Modera Domenico D’Amico, economista
Si avvicina il PORTOFESTIVAL DI CAPODANNO
Quanto sia magico Porto-X chi mi segue lo ha già capito di sicuro, ma per questa maratona di fine d'anno al Porto approderanno un sacco di persone davvero speciali, tra cui Syusy Blady, Nicole Ciccolo, Alessia Susani, Alessandro Fusillo, Fabio Frabetti, Roberto Quaglia... e avremo concerti e spettacoli teatrali a non finire.
Chi vuole festeggiare con tutti noi può prenotare e trova tutte le info a questo link: https://www.porto-x.com/eventi/portofestival-capodanno-a-porto-x/
Stasera alle 21 su Expedition Channel, Nicole Ciccolo ospita Roberto Quaglia e Stefano Re.
Si parlerà di quanto la fantascienza sia stata superata dalla realtà, ma anche di qualsiasi altra cosa.
https://www.youtube.com/watch?v=Ehfrv4ShalQ
Israele, Hamas, popoli e governi, guerre ed emergenzeh: qualche riflessione in più approfondita da Giuseppe Masala e Stefano Re nell'approfondimento di casa del Sole TV.
https://www.youtube.com/watch?v=pt8__aM5N_Q
"Immagina un vaccino così sicuro che devi venire minacciato per prenderlo, per una malattia così letale che devi fare dei test per scoprire di avercela."
Elon Musk, sempre sul pezzo.
PS: 47 milioni di visualizzazioni.
È chiaro perché vorrebbero oscurare Twitter in Europa?
Quando passi due ore e mezza a srotolare e sbrogliare 50 metri di cavo ethernet e lui si oppone ad ogni singolo snodo, quando arrivi alla sua fine non ti resta che dedicargli una canzone con questo titolo.
https://www.youtube.com/watch?v=eU5y-gsKRaw
Dopo 78 giorni di bombardamenti da parte di Israele, la municipalità di Gaza annuncia ieri il collasso totale dei servizi essenziali ai cittadini. Un'intera popolazione, civili, donne, bambini, anziani e malati sotto le bombe, senza acqua, energia, cibo, cure.
Ma il mostro invasore è Putin.
#LaParteGiusta
💥 Arriva il PortoFestival 💥
Per info e prenotazioni:
https://www.porto-x.com/eventi/portofestival-capodanno-a-porto-x/
Mi dicono che, ad oggi, l'attacco israeliano su Gaza ha provocato in 19 giorni di guerra 6.055 morti palestinesi, di cui 2.360 bambini e 1.292 donne.
68 donne uccise al giorno.
124 bambini uccisi al giorno. Uno ogni quarto d'ora circa.
Roba che Erode farebbe causa per furto di immagine.
Ma ovviamente il governo italiano sostiene Israele perché "stiamo dalla parte giusta", vero?
https://www.porto-x.com/eventi/laboratorio-rune/
E presto, grosse novità al Porto😌…
Quindi se[1] gli arabi di Hamas[2] decapitano bambini israeliani, siamo di fronte a neonazisti asintomatici che meritano bombe sui civili, ma quando gli ucraini indossano la svastica e celebrano il nazismo si tratta di eroica militanza partigiana un filo aromatizzata che merita rifornimenti di armi e munizioni e magari una bella mostra in centro a Milano.
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1. e sottolineo “se”. Mentre la stessa Israele non conferma affatto questo ipotetico massacro, io ricordo pacatamente sale ostetriche immaginarie con immaginari neonati lasciati crepare da immaginari crudeli miliziani di Saddam testimoniati da una FINTA infermiera ma VERA figlia dell’ambasciatore americano in Kuwait.
2. Chi ha creato Hamas, che non ricordo bene? Quegli stessi che han creato Al Qaeda, ISIS e compagnia cantante… aspetta, era mica stata rea confessa la CIA?
Libri delle elementari.
Chi ancora manda i propri figli in questo mattatoio mentale si merita quel che gli stanno preparando.
Lo spiegherò anche se non mi pare così complicato arrivarci da soli. In effetti, lo spiegherò perché mi diverte spiegarlo, che poi capiate o meno sono affari vostri e mi riguarda poco.
Anzitutto: un canale telegram, come una pagina facebook o un altro “canale” in un social, non sono il metro della democrazia o dell’espressione del libero pensiero. Sono canali e profili che qualcuno mette in piedi e in cui esprime le sue opinioni, con l’opzione di permettere ad altri di commentarle, selezionare chi può farlo e chi no, oppure proprio non dare questa opportunità.
I canali ufficiali di enti e istituzioni pubbliche, o anche private che svolgono funzioni pubbliche, devono mantenere livelli elevati di trasparenza e partecipazione del pubblico. Ma quando si parla di profili e canali di semplici individui, siano calciatori, saggisti o disoccupati, non vige alcun impegno nel garantire la partecipazione del pubblico.
Infatti, in un social network, la democrazia o la libertà di espressione non sono garantite dalle policy dei singoli canali: sono garantite dal fatto che chiunque possa creare un canale, e lo sono quando qualsiasi canale ha la stessa accessibilità e visibilità di qualsiasi altro. Il problema dunque sorge quando un canale viene reso inaccessibile, o censurato, o chiuso, dai proprietari del sistema, non quando all’interno di un canale taldeitali banna i commenti che non gli piacciono. Ciascuno nei propri canali può fare quel che gli gira: accettare critiche o no, far entrare solo femmine o solo biondi o solo trans o solo balbuzienti: son scelte sue e non minacciano la democrazia né la libertà di espressione a meno che quel canale diventi il luogo in cui, che so, si decide di fatto chi va al governo. Ma non è il caso dei miei spazi virtuali, grazie al cielo.
Ciò detto, io nei miei spazi esprimo quel che mi va di esprimere, e lascio la possibilità a tutti di visualizzare e anche commentare, incluse opinioni che non condivido e non apprezzo, nella speranza che mi offrano spunti di riflessione e nella misura in cui, molto semplicemente, non mi diano fastidio. Se mi danno noia, che sia perché litigano o insultano me o altri utenti, che sia perché mi sembrano paranoici, che sia perché semplicemente mi irritano, che sia perché sono degli idioti loro o perché sono stronzo io, non cambia: non li voglio nei miei spazi. Si facciano un loro canale in cui fare tutte queste cose che a me danno fastidio quanto gli pare. Nel mio spazio non lo gradisco, dunque non lo consento.
Simple as that.
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Lockdown, mascherine, tamponi, green pass, effetti avversi! Vogliamo realizzare un documentario che faccia chiarezza sui tre anni di stato di emergenza covid.
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