Addio a LINDA LAVIN, star della sit-com ALICE ❤️ 📺
https://www.facebook.com/100044305635473/posts/pfbid034XNzuHKNUww1v3vBniKRctEWgEecbjrj13A3MrAb9h5t17ukwAKHpqfadBUCBRRcl/
#video
KILLER da Zero a 100: il MALE in Psicologia - con Valerio Rosso
https://youtube.com/watch?v=0nhK-mHjF3I&si=SEWFIEgJgCQnmy2G
Per riflettere un po'
10 modi per difendersi dalle strategie di controllo 🛡 (secondo l'intelligenza artificiale)
Dopo avervi mostrato i 10 modi per ridurre l’umanità in schiavitù, secondo l’intelligenza artificiale di ChatGPT, ho pensato fosse utile porre a quest’ultima un’altra domanda e cercare di estrapolare qualche spunto positivo.
La mia nuova richiesta è stata questa: “Vorrei che scrivessi una replica a quella strategia, ovvero 10 punti per difendersi in maniera efficace e concreta dai meccanismi di controllo che hai descritto in precedenza”.
Ve li riporto, così come lei li ha scritti, senza alcuna modifica. E vi consiglio di ascoltarli con attenzione, perché per quante cose scontate possano esserci, all’interno si trovano anche una serie di spunti e suggerimenti estremamente preziosi.
https://youtu.be/9QxcaT6PQN8
♻️ Negli anni '60, Freddy Heineken, durante una visita all'isola di Curaçao, rimase allarmato dalla grande quantità di rifiuti, incluse le bottiglie del suo stesso marchio, e dalla mancanza di abitazioni adeguate per gli abitanti locali. Motivato da queste problematiche, decise di cercare una soluzione innovativa. Nel 1963, Heineken collaborò con l'architetto John Habraken per creare la 'Heineken World Bottle' (WOBO), un progetto visionario che trasformava le bottiglie di birra in blocchi di costruzione riutilizzabili.
Il design della WOBO era rettangolare, con scanalature laterali che permettevano un'efficiente impilamento delle bottiglie, facilitando il loro utilizzo come mattoni per la costruzione di case. L'idea era che, una volta vuote, le bottiglie potessero essere usate per creare abitazioni accessibili e sostenibili. In una fase sperimentale, Heineken produsse circa 100.000 di queste bottiglie e costruì persino una casa prototipo per dimostrare il potenziale dell'idea.
Tuttavia, il progetto incontrò resistenza sul mercato. Il dipartimento di marketing della Heineken decise di non procedere con la commercializzazione della WOBO, citando come principale motivo la preferenza dei consumatori per le tradizionali bottiglie rotonde. Nonostante il fallimento commerciale, il concetto della 'Heineken World Bottle' fu un precursore importante nell'integrazione della sostenibilità e del riciclaggio, anticipando discussioni su questi temi che sarebbero diventate sempre più rilevanti nelle decadi successive.
🆘Hai ricevuto un'offerta di lavoro che sembra perfetta?
💻Hacker e truffatori riescono a recuperare ogni giorno centinaia di migliaia di numeri telefonici a cui inviare messaggi massivi, utilizzando in modo illegittimo il nome di o un brand famoso o di un’Agenzia per il Lavoro.
https://bit.ly/FakeAndPishing
A proposito di cult: qualcuno di voi rimarrà sorpreso sapendo che Gremlins e Ritorno al Futuro condividono lo stesso set.
Per la precisione si chiama Courthouse Square ed è situato presso gli Universal Studios Lot a Universal City, California.
Il set è composto da diverse facciate che formano un'archetipica piazza cittadina americana con un tribunale come fulcro.
Il set è stato costruito per il film del 1948 An Act of Murder ed è stato presentato come downtown Hill Valley nella trilogia di Ritorno al Futuro, così come Kingston Falls nella serie Gremlins.
Lo abbiamo visto anche in varie serie cult come Hulk, Supercar e Magnum P.I.
Ha subito vari incendi anche piuttosto gravi ma bene o male è sempre stato ricostruito anche se purtroppo alcune parti sono andate perse.
#gremlins #backtothefuture #cult #curiosita #cinema
https://www.facebook.com/100064596557634/posts/pfbid037jagqtahznsNf5vv1s4GVjQK8ZZexMWEMRtnvbn1YuyG6mGkdmGFH2LMxRbm3rpal/
Simone Cristicchi, il monologo sulla malattia mentale alla presentazione del libro di Eleonora Daniele
LaVoce del popolo (RSS)
(Adnkronos) – Simone Cristicchi e il monologo sulla malattia mentale alla presentazione del libro di Eleonora Daniele ‘Ma siamo tutti matti? – Storie di malati mentali, delle loro famiglie e di un sistema che è rimasto a guardare’ oggi a Roma e di cui il cantautore romano firma la prefazione. “Il tema della salute psichica mi tocca molto perché io stesso ho rischiato da bambino e da ragazzo di...
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Ragazzi, circa sei mesi fa il mio vicino mi ha chiesto la password del Wi-Fi.
Sono passato da lui e ho pensato: “Ok, non è un problema, vado d’accordo con lui”. Ieri, mentre tornavo a casa, l’ho incontrato sulla porta. Ci siamo fermati a parlare come al solito, e a un certo punto mi ha detto, tutto contento, che aveva appena acceso Netflix.
Scherzando, gli ho risposto: “Io lavoro tanto, non ho quasi tempo di guardare la TV, ma va bene, allora prestami la tua password per guardare qualche serie”.
Sua moglie, che era seduta in veranda, ha subito detto: “Non è possibile, io non faccio queste cose, perché sono io che pago e non vado in giro a distribuire soldi!”.
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante. Lui, mortificato, si è scusato e io ho cercato di sdrammatizzare, cambiando argomento. Poco dopo sono rientrato in casa.
Più tardi, ho sentito sua moglie chiamarlo nervosamente, dicendo che la TV non funzionava. Sono rimasti dentro per un po’, poi sono usciti e sono venuti da me dicendo che la connessione internet non andava, e che la password non funzionava più.
Li ho guardati e ho risposto: “Ho cambiato la password, perché sono io che pago e non spetta a me andare in giro a distribuirla”.
La moglie, visibilmente imbarazzata, ha cercato di controbattere, ma l’ho interrotta dicendo: “Signora, facciamo così: io tengo la mia connessione internet e lei il suo Netflix. Così siamo tutti contenti e nessuno si arrabbia”.
Sono rientrati in casa con delle facce scure, sbattendo la porta, e da quel giorno non mi hanno più rivolto la parola.
“La storia non è mia, ma è un ottimo spunto di riflessione!”
Tutto deve essere reciproco: amicizia, amore, considerazione e condivisione.
#friendship
#love
#life
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FISICA QUANTISTICA ⚛
“Ero convinta che non sarei mai più stata in grado di indossare un costume da bagno a due pezzi davanti a tante persone sulla spiaggia, con la tasca visibile.
Per molto tempo mi sono detta che non ce l'avrei fatta. Era impensabile per me. Impensabile.
Due anni fa, a Hyères, l'ho fatto (più di sette anni dopo l'operazione, meglio tardi che mai!). È stato un grande passo per me. Ho avuto la sensazione di essere "nuda"..Ero stressata, terrorizzata da come mi avrebbero guardato gli altri e nonostante tutte le mie ansie stessero venendo a galla alla velocità della luce, avevo comunque fatto il grande passo ed ero orgogliosa di poter dire: ce l'ho fatta!
Oggi, a due anni da quella prima volta e a quasi dieci dall'intervento, ho voluto riprovare e questa volta è andata molto meglio. Con il passare degli anni, il tempo aiuta e guarisce a poco a poco.
I primi cinque minuti sono sempre i più difficili, quando ci si spoglia, ci si toglie il vestito e ci si butta in acqua, in tutti i sensi. Quei pochi minuti in cui incontrate gli occhi delle altre persone intorno a voi, che vi guardano dall'basso verso l'altro o fissano la tasca..
Ho incontrato alcuni sguardi, quelli temuti, e per la prima volta dopo tanto tempo non mi sono sentita ferita dentro, capite cosa intendo? Non ero ferita da quegli sguardi, ho sorriso e ho detto "ciao!".
Indipendentemente da come la gente mi guardava, ero felice di essere in acqua, di condividere questo momento con la mia migliore amica e di godermi questo bellissimo giorno che la vita mi ha permesso di vivere intensamente. D'ora in poi ho scelto che sarà così.
E ragazzi, che sensazione di liberazione!
Mi sono resa conto di quanti momenti così preziosi e dolci ho rovinato per la paura degli sguardi. Ma è finita! Vi assicuro che, se vi guardate intorno, siamo tutti un po' diversi..”
Autore sconosciuto
IKEA introduce le “Quiet Hours” per le persone neurodivergenti, senza musica e rumori ridotti al minimo - greenMe
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Una commessa caccia via una cliente disabile
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Dalla paralisi all’infarto, cosa rischi se ti colpisce un fulmine
LaVoce del popolo (RSS)
(Adnkronos) – Dall’afa all’allerta fulmini. In Italia cadono in media circa 1.600.000 fulmini all’anno, soprattutto, nei mesi di luglio e agosto. Proprio una scarica elettrica è caduta su una spiaggia ad Alba Adriatica in provincia di Teramo e alcuni bagnanti sono rimasti feriti. L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha una pagina dedicata con un focus alla prevenzione. “Un fulmine può provocare…
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Il Vlog di Elenoire: Lipedema
Il Lipedema è una malattia progressiva e cronica del tessuto adiposo, che comporta un accumulo di grasso nella maggior parte dei casi nelle gambe, glutei e fianchi ma può anche colpire le braccia. Si tratta di una patologia invalidante, che comporta diversi sintomi, tra cui gonfiore e dolore agli arti. Elenoire Bernardi è una truccatrice e ha il Lipedema: ci ha portato con sé in una giornata tipo, raccontandoci le abitudini e strumenti che adotta per la patologia e mostrandoci le difficoltà che incontra nel trovare capi adatti a lei nei negozi.
Purtroppo, il Lipedema è una malattia sottodiagnosticata perché è ancora poco conosciuta, i cui sintomi spesso vengono sottovalutati; per questo, in caso di dubbio, è importante trovare centri e medici specializzati in questa patologia che possano supportare più correttamente nel percorso di diagnosi
Fonte: https://facebook.com/freedamedia/videos/835917718167406?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v