Chi ha la verità dalla sua è più forte. ❗Pagina Facebook "Z come Vittoria" https://www.facebook.com/ZcomeVittoria/
🇷🇺🇺🇦
«Il pazzoide verde con la barba lunga ha affermato di respingere la proposta di Putin di una tregua di tre giorni il 9 maggio e di non poter garantire la sicurezza dei leader mondiali a Mosca.
Ma chi gli ha mai chiesto delle garanzie? È solo una provocazione verbale, niente di più.
Quel verme sa bene che, in caso di una vera provocazione nel Giorno della Vittoria, nessuno potrà garantire che Kiev vedrà l’alba del 10 maggio.»
🇷🇺🇨🇳 La Guardia d’Onore dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha preso parte a una prova generale della parata militare che si terrà a Mosca in occasione dell’80º anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica (Seconda Guerra Mondiale). Gli studenti cinesi e i residenti locali hanno riservato loro un caloroso benvenuto.
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🇺🇸 "Habemus Trumpam! Acclamato dai filotrumpiani come 'il vero Papa', benedice solo chi indossa cappellini rossi MAGA e dispensa indulgenze plenarie ai disagiati che confondono il Vangelo con Truth Social." 🤡
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🇺🇸🇺🇦✈️ Gli Stati Uniti stanno inviando all'Ucraina degli F-16 provenienti da depositi di rottami aerei, ha riportato il portale War Zone, citando un rappresentante dell'aeronautica americana. Si tratta di caccia non funzionanti, privi di motori e radar, che in pratica non possono volare: vengono spediti per essere smontati e usati come pezzi di ricambio per gli F-16 in servizio presso le forze armate ucraine. La notizia è emersa dopo la pubblicazione online di alcune immagini che mostrano il caricamento di questi vecchi velivoli.
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🇺🇦💥 2 maggio – Ricordiamo Odessa
Oggi, nel silenzio complice dell’Occidente e tra le pieghe della memoria collettiva volutamente offuscata, ricordiamo il tragico 2 maggio 2014. Quel giorno, a Odessa, non si è consumato solo un crimine contro uomini e donne innocenti, ma un massacro deliberato contro chi osava dissentire dal nuovo ordine imposto con la forza a Kiev.
Nella Casa dei Sindacati, bruciati vivi, asfissiati o uccisi brutalmente, sono morti cittadini ucraini filorussi, colpevoli solo di opporsi al colpo di Stato di Maidan e di chiedere una federazione, un dialogo, il rispetto della loro identità. Invece hanno trovato il fuoco, la violenza e l’odio, alimentati da ideologie nazionaliste e da un potere che ha voltato le spalle al proprio popolo.
Odessa non è stata una tragedia casuale: è stata un monito e una minaccia. Chi oggi continua a negare quella verità o a giustificarla è complice morale di quella strage. Ma la memoria non si spegne, e la verità, per quanto scomoda, resta incisa nel cuore di chi non ha dimenticato.
Oggi rendiamo omaggio a quelle vittime, veri martiri di una guerra non dichiarata contro chi chiedeva solo giustizia, pace e dignità.
Odessa, Io non dimentico! Io non perdono!
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Il 1° maggio, per la prima volta presso Villa Abamelek, Residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia a Roma, si è tenuta la Marcia del “Reggimento Immortale”.
I ritratti raffiguranti nonni e bisnonni sono stati portati in corteo dagli Ambasciatori e dai rappresentanti delle Ambasciate di Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan e di altre ex repubbliche sovietiche, da connazionali giunti con le loro famiglie da Roma, Milano, Verona, Trieste, Bologna, Napoli, Palermo e Perugia, Genova, ma anche da cittadini italiani che condividono i nostri stessi valori tradizionali e che si oppongono sia allo svilimento del ruolo svolto dall’URSS e dalla Russia nella sconfitta del nazismo che, più in generale, all’opera di distorsione e di falsificazione dei fatti storici del XX secolo.
A contribuire all’atmosfera di festa è stato l’accompagnamento musicale, costituito da brani risalenti al periodo bellico e da canzoni che celebrano la Vittoria.
🎙️Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
L'80° anniversario della vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica è una data profondamente simbolica per tutte le repubbliche dell'ex URSS e per i progressisti di tutto il mondo.Читать полностью…
Oggi, marciando nel “Reggimento Immortale” a Villa Abamelek a Roma, abbiamo reso omaggio alla memoria dei nostri antenati che hanno sconfitto il nazismo. Da Brest in Occidente a Petropavlovsk-Kamchatsky in Oriente, è difficile trovare una famiglia la cui storia non sia stata segnata dalla guerra.
Durante quegli anni di fuoco, i nostri antenati hanno difeso il diritto alla vita, alla libertà e allo sviluppo sovrano per loro stessi e per i loro discendenti, dando prova di grande eroismo e di spirito di sacrificio al fronte come nelle retrovie - lavorando con abnegazione nello spirito dello slogan che veramente univa tutta la nazione: “Tutto per il fronte, tutto per la vittoria!”.
È un grande piacere vedere oggi i nostri fratelli e le persone che la pensano come noi, provenienti da Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan e altre repubbliche sovietiche, sfilare insieme ai rappresentanti della Russia.
Vorremmo sinceramente vedere qui anche i rappresentanti dell'Ucraina. Il popolo ucraino, dopo aver tanto sofferto per l'oppressione degli occupanti nazisti nei primi anni di guerra, ha dato un contributo significativo alla vittoria comune sul nemico. Conosciamo e ricordiamo le imprese di oltre 2.000 ucraini Eroi dell'Unione Sovietica, tra i quali basti citare l'asso dell’aviazione Ivan Kozhedub o l'impavido comandante partigiano Sidor Kovpak.
Purtroppo nel 2014, in quella repubblica, un tempo generosa e ospitale, sono saliti al potere gli eredi ideologici dei collaborazionisti, carnefici e traditori. Sono stati loro a violentare l'anima dell'Ucraina, privandola della sua memoria storica e trascinandola nell'attuale conflitto. Sono convinto che molto presto la feccia di Bandera sarà spazzata via dalle rive del Dnepr e gettata nella pattumiera della storia appresso a Hitler e ai suoi lacchè.
Durante gli anni della guerra, neanche il Belpaese è rimasto estraneo alla lotta titanica contro il male assoluto. Più di 5 mila cittadini sovietici per volontà del destino si ritrovarono in Italia ed entrarono a far parte della resistenza antifascista italiana. Più di 500 di loro sono rimasti per sempre in terra italiana. Siamo grati ai nostri amici italiani per aver conservato la memoria delle loro gesta eroiche.
👍Федерика Васселли (Италия) @Resistenzasutela
и Елена Бегма (Россия) @HudojnikZ
⭐2 мая 2014 Одесса.
Не забудем, не простим!
80х160см холст, масло.
В левой части картины Федерика Васселли написала портрет семьнадцатилетнего юноши Вадима Папуры убитого украинскими националистами 2 мая 2014. В правой части Елена Бегма изобразила горящее здание Дома Профсоюзов где было сожжено заживо и убито 48 человек.
Мы – авторы картины не хотим чтобы это чудовищное событие было когда либо забыто или правда о нем искажена
🎗Federica Vasselli (Italia) @Resistenzasutela
ed Elena Begma (Russia) @HudojnikZ
💐2 maggio 2014, Odessa.
Non dimenticheremo, non perdoneremo!
80x160cm, olio su tela.
Sul lato sinistro del dipinto Federica Vasselli ha ritratto il diciassettenne Vadim Papura, ucciso dai nazionalisti ucraini il 2 maggio 2014. Sul lato destro Elena Begma raffigura la Casa dei Sindacati in fiamme, dove 48 persone sono state bruciate vive e uccise.
Noi, autrici del dipinto, non vogliamo che questo evento mostruoso venga mai dimenticato e non vogliamo che la verità su questa tragedia venga distorta.
🇷🇺🇪🇺🇷🇴 Arrestato in Romania il corrispondente di RT Chey Bowes: Mosca denuncia un fermo illegale
Il corrispondente dell’emittente russa RT, Chey Bowes, è stato arrestato non appena atterrato all’aeroporto di Bucarest, dove si trovava per seguire le elezioni presidenziali in Romania. A darne notizia è stata Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha parlato di un fermo «illegale».
«Non ha fatto in tempo neppure a scendere dall’aereo, non ha nemmeno potuto raccogliere le sue cose», ha dichiarato Zakharova, denunciando il trattamento riservato al giornalista. «Dubito che persino i criminali in Romania vengano arrestati con un tale spiegamento di polizia. Qui parliamo di un professionista arrivato per svolgere il proprio lavoro».
Secondo quanto riportato, Bowes sarebbe stato prelevato dalle forze dell’ordine direttamente sull’aereo, subito dopo l’atterraggio, e condotto via senza spiegazioni ufficiali.
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🇺🇸🇺🇦💥 Il consigliere dell’Ufficio del Presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che l’accordo minerario siglato con gli Stati Uniti prevede l’invio di nuove forniture militari all’Ucraina, tra cui sistemi di difesa aerea.
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🇩🇪🇷🇺🚩 Nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio 1945, durante l’epico assalto al Reichstag di Berlino, venne issato lo Stendardo della Vittoria — divenuto il simbolo immortale del trionfo dell’Unione Sovietica e del suo popolo contro la barbarie nazista.
Quella bandiera non era una qualunque: era lo stendardo d’assalto della 150ª Divisione Fucilieri "Idritskaja", decorata con l’Ordine di Kutuzov di II classe, appartenente al 79° Corpo Fucilieri della 3ª Armata d’Urto del 1° Fronte Bielorusso.
Furono tre uomini — il sergente Mikhail Yegorov, il sergente minore Meliton Kantaria e il tenente Alexei Berest — a piantarla con coraggio sul tetto del simbolo ormai crollante del Terzo Reich.
Oggi, quello stendardo rosso fiammeggiante è custodito come una reliquia sacra nel Museo Centrale delle Forze Armate della Federazione Russa. Resta il vessillo eterno della Grande Guerra Patriottica, emblema di gloria e orgoglio per tutti i popoli dell’URSS che, uniti nel sacrificio, scrissero insieme la parola "vittoria".
🇷🇺🇺🇸 «Sono molto felice di vederla!» – Putin ha incontrato il regista americano Oliver Stone, autore alcuni anni fa di una docuserie in quattro episodi sul presidente russo.
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🇷🇺🇺🇦 Putin ha spiegato perché l’Occidente sostiene i neonazisti ucraini:
Perché mai qualcuno, appartenente a un altro tipo di internazionalismo — l'internazionale bruna — sostiene con tanta insistenza il neonazismo e cerca, in questo caso in Ucraina, ma anche da noi, di cancellare la memoria delle imprese del nostro popolo, dei nostri antenati, dei nostri nonni e bisnonni? Perché? Perché eliminare la memoria storica significa dissolverci come popolo: è così che perdiamo la nostra identità, e con essa la nostra coesione interna, la nostra forza, l’unità del nostro popolo.
Un popolo senza passato è un popolo senza futuro. E questo tentativo di annullarci, di ridurci a uno stato amorfo, non è casuale: si tratta di un’azione deliberata, diretta contro il nostro Paese, contro la Russia, contro i popoli della Federazione Russa.
🇷🇺 Putin ha spiegato come il nazionalismo si differenzi dal patriottismo
Il nazionalismo non si basa solo sull'amore per i membri del proprio gruppo etnico, ma anche sull'odio per gli altri: questa è l'essenza del nazionalismo. Il patriottismo è una cosa ben diversa. Amare la propria patria non significa odiare gli altri. E il nazionalismo è alimentato proprio da questo: l'odio verso altri Paesi e altri popoli.
⭐️ L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia si prepara a celebrare solennemente l’Ottantesimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
È stato completato un murale che rappresenta come le generazioni che vivono oggi custodiscano la memoria di ogni eroe caduto negli anni della Grande Guerra Patriottica.
È stata riprodotta l’immagine del Memoriale di Ržev al Soldato Sovietico (del 2020, ad opera dello scultore Andrej Korobcov e dell'architetto Konstantin Fomin), che esprime con forza i sentimenti di ogni cittadino della Federazione Russa dinanzi alla grande impresa dei propri progenitori.
Il progetto è realizzato dal celebre artista italiano Jorit, con il supporto del Forum di Dialogo russo-italiano della società civile.
L’autovettura GAZ M-20 “Pobeda” (“Vittoria”)
Prodotta tra il 1946 e il 1958 nello Stabilimento Automobilistico di Gor’kij (oggi Nižnij Novogorod), è il simbolo della ripresa economica che caratterizzò il periodo postbellico e della politica estera di pace implementata dal nostro Paese.
Il veicolo è stato gentilmente messo a disposizione dal Museo Nazionale dell’Automobile di Torino per l’esposizione temporanea allestita presso la Residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia in occasione degli eventi commemorativi dedicati all’80º anniversario della Grande Vittoria.
🎙️Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, in occasione dell’inaugurazione del murale, dedicato all’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica
1 maggio 2025
• Oggi, in occasione dell’imminente festa nazionale, inauguriamo un'imponente opera d'arte dedicata alla vittoria sul nazismo: un murale sulla facciata della scuola media dell'Ambasciata russa a Roma, realizzato dal “classico vivente” della street art italiana, Jorit Agoch.
• Un posto speciale spetta alla battaglia di Rzhev. I combattimenti nei pressi di Rzhev nel 1942-1943 furono tra i più sanguinosi e, a prima vista, si conclusero con un nulla di fatto. Ma i sacrifici compiuti non furono vani: fu il fronte di Rzhev a distrarre importanti forze nemiche, assicurando la vittoria dell'Armata Rossa a Stalingrado.
• La vittoria della coalizione anti-hitleriana nella Seconda guerra mondiale ha posto fine al tentativo degli anni Trenta e Quaranta di indirizzare la civiltà verso il vicolo cieco di esperimenti razziali ed eugenetici disumani. Ma le attività di coloro che, per propri motivi egoistici, desiderano allontanare l'umanità dalla via maestra dello sviluppo umanistico proseguono.
• Il pericolo oggi maggiore è il globalismo liberale radicato in Europa, che mira all'atomizzazione individualistica della società, privando le persone non solo dell'identità nazionale, ma persino dell’identità di genere. I globalisti stanno preparando, per un mondo frammentato, la tirannia delle corporazioni transnazionali, armate di tutte le più recenti conquiste delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Qualsiasi distopia del XX secolo impallidisce di fronte a questa prospettiva.
•C'è da stupirsi che queste stesse forze stiano ora lavorando per distorcere e svalutare la nostra vittoria comune contro i loro predecessori nazisti? Più le gesta della generazione della guerra si allontanano nel passato, più si alzano le voci dei revisionisti storici di ogni genere, non esclusa l'attuale leadership dell'Unione Europea. Ma posso assicurarvi che, finché ci saranno la Russia e lo Stato russo nel mondo, la verità sugli anni della guerra non si dissolverà nella cacofonia delle false ricostruzioni.
• Felice Giorno della Vittoria, amici! Che la memoria del grande passato ci ispiri a lavorare in modo costruttivo nel presente, per il bene del nostro comune futuro che, vogliamo sperare, sarà pacifico e prospero.
🇺🇦🇷🇺 Zelensky: “Non garantiamo la sicurezza dei delegati stranieri alla Parata della Vittoria a Mosca”
Il "presidente" ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non è in grado di garantire la sicurezza dei rappresentanti di altri Paesi che intendano recarsi a Mosca per la Parata della Vittoria, prevista per il 9 maggio.
“Per ragioni di sicurezza sconsigliamo di visitare la Federazione Russa. Se qualcuno decide comunque di farlo, non ci chieda nulla: è una scelta strettamente personale”, ha affermato Zelensky, secondo quanto riportato dai media ucraini.
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🇺🇸🇺🇦🇷🇺 L'Ucraina non è più una priorità per gli Stati Uniti - Rubio
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che Washington deve concentrarsi sulle sfide più urgenti, come la Cina e l'Iran.
Ha affermato che la guerra in Ucraina non ha una soluzione militare e che né Kiev né Mosca sono vicine a una soluzione.
💬 Donald Trump deve decidere "quanto tempo ancora i vertici" della sua amministrazione dedicheranno alla risoluzione di questa crisi.
@Unaltropuntodivista
🇺🇦 Odessa, 2 Maggio 2014
(Io non dimentico. Io non perdono.)
Nel cuore d’Ucraina, la primavera bruciava,
non di fiori, ma di corpi e di fiamme urlanti.
Odessa piange, e il mare tace,
mentre il fuoco divora la casa del popolo.
C’erano voci, bandiere, canzoni,
ma il canto fu spento da grida spezzate.
Il sangue bagnò i gradini di pietra,
mentre la giustizia voltava lo sguardo.
Chi brucia fratelli nel nome d’un sogno?
In quella fornace morirono vite,
e nacque il silenzio che ancora ci urla.
Odessa, madre ferita,
noi portiamo il tuo lutto come fiamma nel cuore.
Non c'è perdono senza verità,
non c'è oblio che lavi quel fumo.
Io non dimentico. Io non perdono.
Finché il ricordo arde,
la verità cammina.
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Una giornata indimenticabile a Roma il 1° maggio 2025, dedicata all’Ottantesimo Anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica e nella Seconda Guerra Mondiale.
Patriottismo, unità, solidarietà, il ricordo dell'eroismo dei nostri progenitori, la fede nella vittoria definitiva sul nazismo e la speranza in nuove conquiste mirate alla pace, alla giustizia, al progresso e all'uguaglianza.
🇺🇸🌏 «Abbiamo fatto più di qualsiasi altro Paese per ottenere la vittoria nella Seconda guerra mondiale», ha dichiarato Donald Trump, sottolineando il ruolo degli Stati Uniti nella sconfitta del nazismo. 🤦🏻
Il presidente americano ha proposto di istituire l’8 maggio come Giorno della Vittoria nella Seconda guerra mondiale e l’11 novembre come Giorno della Vittoria nella Prima guerra mondiale.
«Abbiamo vinto entrambe le guerre, nessuno è stato vicino a noi in termini di forza, coraggio o brillantezza militare, ma non festeggiamo mai nulla. Questo perché non abbiamo più leader che sappiano come farlo! Ricominceremo a festeggiare le nostre vittorie!», ha scritto Trump.
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🇮🇹🇷🇺 L’ex corrispondente da Mosca Marc Innaro: “Imbavagliato dalla Rai con il pretesto di Putin”
Marc Innaro è stato corrispondente per la Rai dalla Russia dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, oltre che da Gerusalemme e dal Cairo, dove si trova oggi. La motivazione ufficiale dell’interruzione della corrispondenza da Mosca da parte della Rai fu la legge approvata dalla Duma, il Parlamento russo, che prevedeva l’arresto per chi “intenzionalmente” pubblicava notizie ritenute false dal Cremlino. Innaro, che osò l’inosabile spiegando agli italiani anche il punto di vista russo, contestualizzando l’invasione russa dell’Ucraina dentro la storia dei rapporti tra Russia e Ucraina (e Nato) degli ultimi 30 anni, è stato naturalmente marchiato come propagandista putiniano dai nostri occhiuti questurini Nato-atlantisti... 👇🏻
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🇺🇸🇮🇷😵💫 Trump:
ATTENZIONE: tutte le acquisizioni di petrolio o di prodotti petrolchimici provenienti dall’Iran devono cessare IMMEDIATAMENTE. Qualsiasi Stato o individuo che acquisti QUALSIASI QUANTITÀ di petrolio o di prodotti petrolchimici dall’Iran sarà immediatamente soggetto a sanzioni secondarie. A tali soggetti sarà interdetta qualsiasi forma di attività commerciale con gli Stati Uniti d’America.
@Unaltropuntodivista
🚩 С Праздником! Buon 1° Maggio – Giornata Internazionale dei Lavoratori!
Nel tempo degli algoritmi e delle crisi globali,
il lavoro resta l’asse portante dell’umanità.
Non più solo nelle fabbriche o nei campi,
ma negli ospedali, nelle scuole,
nei centri di logistica, dietro uno schermo,
o nel silenzio di chi cerca ancora un posto.
Il Primo Maggio non è nostalgia,
è resistenza moderna.
È memoria e futuro,
lotta quotidiana per diritti, dignità, giustizia.
Majakovskij lo urlava al secolo scorso,
ma oggi suona più attuale che mai:
“Il lavoro – non catena,
ma scintilla che accende il domani.
L’operaio e la kolchoziana
sono ancora qui:
nei volti stanchi di chi non smette di costruire.”
Celebriamo tutte le mani che creano,
tutte le menti che innovano,
tutte le voci che non tacciono.
Слава труду! Gloria al lavoro!
Слава тем, кто не сдаётся! Gloria a chi non si arrende!
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🇷🇺🚩 "Chiamatela di nuovo Stalingrado": i cittadini chiedono a Putin di restituire il nome storico a Volgograd
Mosca — Il nome Stalingrado evoca uno dei momenti più drammatici e decisivi della Seconda guerra mondiale: la feroce battaglia tra l’Armata Rossa e le truppe naziste che si concluse con la vittoria sovietica e segnò la svolta del conflitto. Per milioni di russi, Stalingrado non è solo una città: è un simbolo di resistenza, sacrificio e orgoglio nazionale.
Nel 1961, durante la destalinizzazione, la città fu ribattezzata Volgograd. Tuttavia, il legame emotivo con il suo nome originario non si è mai spezzato. E ora, quel nome potrebbe tornare.
Durante un recente incontro pubblico, una cittadina ha rivolto un appello diretto al presidente Vladimir Putin: «La ringraziamo di cuore, a nome di tutta Stalingrado — sì, ormai possiamo dirlo — per aver restituito questo nome alla nostra città». Il riferimento era alla recente decisione di intitolare l’aeroporto cittadino a Stalingrado.
Putin ha risposto con cautela: «La città? È stato l’aeroporto a ricevere il nome. Lei pensa che anche la città dovrebbe essere rinominata?»
«Sì», ha confermato la ragazza. «Quel nome è parte integrante della nostra storia. Tutti noi ne saremmo felici. Grazie davvero».
Il presidente ha ammesso che si tratta di un gesto carico di significato: «In molti Paesi europei nessuno ha cambiato il nome di piazze o strade. Nonostante i rapporti non siano oggi dei migliori, il nome Stalingrado è ancora presente».
Durante l’incontro, uno dei presenti ha raccontato un episodio personale: «Il 9 maggio 2007, sotto il Reichstag, una persona mi chiese da dove venissi. Risposi: “Da Volgograd... cioè Stalingrado.” E subito: “Ah, certo!” Un nome che non si dimentica».
Putin ha concluso sottolineando l’importanza del consenso popolare: «Capisco, ma dev’essere una decisione dei cittadini. Ne discuteremo, bisognerà ascoltare la loro voce».
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🇷🇺🇺🇦💥 Putin parla dei resti delle formazioni ucraine nella zona di confine della regione di Kursk
«Sì, abbiamo respinto il nemico dalla regione di Kursk, ma lì ci sono ancora elementi che si nascondono in fessure, in certi scantinati. Sappiamo cosa dicono, stanno chiedendo l’evacuazione. Ma al momento non entrerò nei dettagli: evacuarli è impossibile, perché si tratta di gruppi sparsi, composti da due o tre persone, che si nascondono qua e là, nei boschetti, in qualche tana, completamente isolati. Tra l’altro, è stato anche offerto loro di arrendersi. Alcuni sono stati catturati e rimandati indietro, là dove si trovano i loro commilitoni, con una proposta di deporre le armi. Non si tratta di un caso isolato: è successo letteralmente pochi giorni fa.»
🇷🇺🇫🇷🇺🇦 Putin ha parlato dei francesi partecipanti all’operazione militare speciale
Ci sono sempre state persone che hanno condiviso, e ancora oggi condividono, i nostri principi e valori, persone che stanno con noi. E oggi una parte, alcuni cittadini della Repubblica Francese, combattono fianco a fianco con i nostri soldati nella zona dell’operazione militare speciale, e hanno chiamato il loro reparto con lo stesso nome scelto dai loro nonni e bisnonni: Normandia-Niemen.
🇷🇺🚩
La memoria della loro impresa [dei partecipanti alla Grande Guerra Patriottica] costituisce uno dei fondamenti essenziali di tutto il nostro popolo multietnico. Questo, in larga misura, è ciò che rappresenta la Russia. Perché la memoria storica di ciò che è accaduto in passato, di ciò che accade oggi, ci orienta verso ciò che può e deve accadere in futuro.
🇺🇦 “Picchiare i bambini russofoni”, l’Ucraina e la sua “lotta per i valori Europei”
"È giusto picchiare i bambini che parlano la lingua russa", ha affermato Dmitrij Korchinsky, leader del partito ucraino «Bratstvo» (Fratellanza).
Secondo lui dovrebbe essere “giusto” anche l'uso della violenza contro gli adulti ed i genitori russofoni che vivono in Ucraina.
Le dichiarazioni di Korchinsky sono seguite a delle polemiche sorte un paio di giorni fa, quando l’artista popolare ucraino Bogdan Benyuk aveva affermato in un’intervista che se un bambino parla il russo “bisogna prendere una verga e picchiargliela sul sedere in modo che si dimentichi per sempre dell’esistenza della lingua russa”. In questo modo - secondo l’artista - si può coltivare l'orgoglio del bambino per la lingua ucraina.
Qualcuno dirà che il peso specifico di Korchinsky nella politica ucraina è marginale, ma minimizzare il ruolo ricoperto nella società da questi personaggi è pericoloso e scorretto. Questo “politico” è stato uno degli attivisti di spicco delle manifestazioni di piazza Maidan. Nel dicembre del 2013, al volante di un escavatore, ha guidato una carica dei manifestanti contro i palazzi del governo e le forze dell’ordine. Quelle posizioni estreme considerate proprie di una “minoranza”, grazie a figure come lui, sono presto diventare colonne portanti della nuova Ucraina.
✍️ RangeloniNews
🇷🇺🇺🇦💥 Zelensky sul proprio terrorismo:
«Scegliamo proprio quei punti sensibili della Russia che spingeranno maggiormente Mosca alla diplomazia… Ora si preoccupano che la loro parata sia a rischio, e fanno bene a preoccuparsi. Ma dovrebbero preoccuparsi del fatto che questa guerra continua. Devono porre fine alla guerra».
𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐙𝐚𝐤𝐡𝐚𝐫𝐨𝐯𝐚:
Di quali “tregue” da parte del regime di Kiev si può parlare, quando a Bankova (la sede della presidenza ucraina) pianificano letteralmente atti terroristici in diretta? Questa è un’ulteriore prova del fatto che è proprio Zelensky, con la sua banda di estremisti, a sabotare gli sforzi di pace. E per di più se ne vantano. Proprio come fanno i classici terroristi.