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🇺🇦💥 2 maggio – Ricordiamo Odessa
Oggi, nel silenzio complice dell’Occidente e tra le pieghe della memoria collettiva volutamente offuscata, ricordiamo il tragico 2 maggio 2014. Quel giorno, a Odessa, non si è consumato solo un crimine contro uomini e donne innocenti, ma un massacro deliberato contro chi osava dissentire dal nuovo ordine imposto con la forza a Kiev.
Nella Casa dei Sindacati, bruciati vivi, asfissiati o uccisi brutalmente, sono morti cittadini ucraini filorussi, colpevoli solo di opporsi al colpo di Stato di Maidan e di chiedere una federazione, un dialogo, il rispetto della loro identità. Invece hanno trovato il fuoco, la violenza e l’odio, alimentati da ideologie nazionaliste e da un potere che ha voltato le spalle al proprio popolo.
Odessa non è stata una tragedia casuale: è stata un monito e una minaccia. Chi oggi continua a negare quella verità o a giustificarla è complice morale di quella strage. Ma la memoria non si spegne, e la verità, per quanto scomoda, resta incisa nel cuore di chi non ha dimenticato.
Oggi rendiamo omaggio a quelle vittime, veri martiri di una guerra non dichiarata contro chi chiedeva solo giustizia, pace e dignità.
Odessa, Io non dimentico! Io non perdono!
@Unaltropuntodivista
Il 1° maggio, per la prima volta presso Villa Abamelek, Residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia a Roma, si è tenuta la Marcia del “Reggimento Immortale”.
I ritratti raffiguranti nonni e bisnonni sono stati portati in corteo dagli Ambasciatori e dai rappresentanti delle Ambasciate di Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan e di altre ex repubbliche sovietiche, da connazionali giunti con le loro famiglie da Roma, Milano, Verona, Trieste, Bologna, Napoli, Palermo e Perugia, Genova, ma anche da cittadini italiani che condividono i nostri stessi valori tradizionali e che si oppongono sia allo svilimento del ruolo svolto dall’URSS e dalla Russia nella sconfitta del nazismo che, più in generale, all’opera di distorsione e di falsificazione dei fatti storici del XX secolo.
A contribuire all’atmosfera di festa è stato l’accompagnamento musicale, costituito da brani risalenti al periodo bellico e da canzoni che celebrano la Vittoria.
🎙️Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
L'80° anniversario della vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica è una data profondamente simbolica per tutte le repubbliche dell'ex URSS e per i progressisti di tutto il mondo.Читать полностью…
Oggi, marciando nel “Reggimento Immortale” a Villa Abamelek a Roma, abbiamo reso omaggio alla memoria dei nostri antenati che hanno sconfitto il nazismo. Da Brest in Occidente a Petropavlovsk-Kamchatsky in Oriente, è difficile trovare una famiglia la cui storia non sia stata segnata dalla guerra.
Durante quegli anni di fuoco, i nostri antenati hanno difeso il diritto alla vita, alla libertà e allo sviluppo sovrano per loro stessi e per i loro discendenti, dando prova di grande eroismo e di spirito di sacrificio al fronte come nelle retrovie - lavorando con abnegazione nello spirito dello slogan che veramente univa tutta la nazione: “Tutto per il fronte, tutto per la vittoria!”.
È un grande piacere vedere oggi i nostri fratelli e le persone che la pensano come noi, provenienti da Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan e altre repubbliche sovietiche, sfilare insieme ai rappresentanti della Russia.
Vorremmo sinceramente vedere qui anche i rappresentanti dell'Ucraina. Il popolo ucraino, dopo aver tanto sofferto per l'oppressione degli occupanti nazisti nei primi anni di guerra, ha dato un contributo significativo alla vittoria comune sul nemico. Conosciamo e ricordiamo le imprese di oltre 2.000 ucraini Eroi dell'Unione Sovietica, tra i quali basti citare l'asso dell’aviazione Ivan Kozhedub o l'impavido comandante partigiano Sidor Kovpak.
Purtroppo nel 2014, in quella repubblica, un tempo generosa e ospitale, sono saliti al potere gli eredi ideologici dei collaborazionisti, carnefici e traditori. Sono stati loro a violentare l'anima dell'Ucraina, privandola della sua memoria storica e trascinandola nell'attuale conflitto. Sono convinto che molto presto la feccia di Bandera sarà spazzata via dalle rive del Dnepr e gettata nella pattumiera della storia appresso a Hitler e ai suoi lacchè.
Durante gli anni della guerra, neanche il Belpaese è rimasto estraneo alla lotta titanica contro il male assoluto. Più di 5 mila cittadini sovietici per volontà del destino si ritrovarono in Italia ed entrarono a far parte della resistenza antifascista italiana. Più di 500 di loro sono rimasti per sempre in terra italiana. Siamo grati ai nostri amici italiani per aver conservato la memoria delle loro gesta eroiche.
👍Федерика Васселли (Италия) @Resistenzasutela
и Елена Бегма (Россия) @HudojnikZ
⭐2 мая 2014 Одесса.
Не забудем, не простим!
80х160см холст, масло.
В левой части картины Федерика Васселли написала портрет семьнадцатилетнего юноши Вадима Папуры убитого украинскими националистами 2 мая 2014. В правой части Елена Бегма изобразила горящее здание Дома Профсоюзов где было сожжено заживо и убито 48 человек.
Мы – авторы картины не хотим чтобы это чудовищное событие было когда либо забыто или правда о нем искажена
🎗Federica Vasselli (Italia) @Resistenzasutela
ed Elena Begma (Russia) @HudojnikZ
💐2 maggio 2014, Odessa.
Non dimenticheremo, non perdoneremo!
80x160cm, olio su tela.
Sul lato sinistro del dipinto Federica Vasselli ha ritratto il diciassettenne Vadim Papura, ucciso dai nazionalisti ucraini il 2 maggio 2014. Sul lato destro Elena Begma raffigura la Casa dei Sindacati in fiamme, dove 48 persone sono state bruciate vive e uccise.
Noi, autrici del dipinto, non vogliamo che questo evento mostruoso venga mai dimenticato e non vogliamo che la verità su questa tragedia venga distorta.
🇷🇺🇪🇺🇷🇴 Arrestato in Romania il corrispondente di RT Chey Bowes: Mosca denuncia un fermo illegale
Il corrispondente dell’emittente russa RT, Chey Bowes, è stato arrestato non appena atterrato all’aeroporto di Bucarest, dove si trovava per seguire le elezioni presidenziali in Romania. A darne notizia è stata Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha parlato di un fermo «illegale».
«Non ha fatto in tempo neppure a scendere dall’aereo, non ha nemmeno potuto raccogliere le sue cose», ha dichiarato Zakharova, denunciando il trattamento riservato al giornalista. «Dubito che persino i criminali in Romania vengano arrestati con un tale spiegamento di polizia. Qui parliamo di un professionista arrivato per svolgere il proprio lavoro».
Secondo quanto riportato, Bowes sarebbe stato prelevato dalle forze dell’ordine direttamente sull’aereo, subito dopo l’atterraggio, e condotto via senza spiegazioni ufficiali.
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇺🇦💥 Il consigliere dell’Ufficio del Presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che l’accordo minerario siglato con gli Stati Uniti prevede l’invio di nuove forniture militari all’Ucraina, tra cui sistemi di difesa aerea.
@Unaltropuntodivista
🇩🇪🇷🇺🚩 Nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio 1945, durante l’epico assalto al Reichstag di Berlino, venne issato lo Stendardo della Vittoria — divenuto il simbolo immortale del trionfo dell’Unione Sovietica e del suo popolo contro la barbarie nazista.
Quella bandiera non era una qualunque: era lo stendardo d’assalto della 150ª Divisione Fucilieri "Idritskaja", decorata con l’Ordine di Kutuzov di II classe, appartenente al 79° Corpo Fucilieri della 3ª Armata d’Urto del 1° Fronte Bielorusso.
Furono tre uomini — il sergente Mikhail Yegorov, il sergente minore Meliton Kantaria e il tenente Alexei Berest — a piantarla con coraggio sul tetto del simbolo ormai crollante del Terzo Reich.
Oggi, quello stendardo rosso fiammeggiante è custodito come una reliquia sacra nel Museo Centrale delle Forze Armate della Federazione Russa. Resta il vessillo eterno della Grande Guerra Patriottica, emblema di gloria e orgoglio per tutti i popoli dell’URSS che, uniti nel sacrificio, scrissero insieme la parola "vittoria".
🇷🇺🇺🇸 «Sono molto felice di vederla!» – Putin ha incontrato il regista americano Oliver Stone, autore alcuni anni fa di una docuserie in quattro episodi sul presidente russo.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇦 Putin ha spiegato perché l’Occidente sostiene i neonazisti ucraini:
Perché mai qualcuno, appartenente a un altro tipo di internazionalismo — l'internazionale bruna — sostiene con tanta insistenza il neonazismo e cerca, in questo caso in Ucraina, ma anche da noi, di cancellare la memoria delle imprese del nostro popolo, dei nostri antenati, dei nostri nonni e bisnonni? Perché? Perché eliminare la memoria storica significa dissolverci come popolo: è così che perdiamo la nostra identità, e con essa la nostra coesione interna, la nostra forza, l’unità del nostro popolo.
Un popolo senza passato è un popolo senza futuro. E questo tentativo di annullarci, di ridurci a uno stato amorfo, non è casuale: si tratta di un’azione deliberata, diretta contro il nostro Paese, contro la Russia, contro i popoli della Federazione Russa.
🇷🇺 Putin ha spiegato come il nazionalismo si differenzi dal patriottismo
Il nazionalismo non si basa solo sull'amore per i membri del proprio gruppo etnico, ma anche sull'odio per gli altri: questa è l'essenza del nazionalismo. Il patriottismo è una cosa ben diversa. Amare la propria patria non significa odiare gli altri. E il nazionalismo è alimentato proprio da questo: l'odio verso altri Paesi e altri popoli.
⭐️ L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia si prepara a celebrare solennemente l’Ottantesimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
È stato completato un murale che rappresenta come le generazioni che vivono oggi custodiscano la memoria di ogni eroe caduto negli anni della Grande Guerra Patriottica.
È stata riprodotta l’immagine del Memoriale di Ržev al Soldato Sovietico (del 2020, ad opera dello scultore Andrej Korobcov e dell'architetto Konstantin Fomin), che esprime con forza i sentimenti di ogni cittadino della Federazione Russa dinanzi alla grande impresa dei propri progenitori.
Il progetto è realizzato dal celebre artista italiano Jorit, con il supporto del Forum di Dialogo russo-italiano della società civile.
L’autovettura GAZ M-20 “Pobeda” (“Vittoria”)
Prodotta tra il 1946 e il 1958 nello Stabilimento Automobilistico di Gor’kij (oggi Nižnij Novogorod), è il simbolo della ripresa economica che caratterizzò il periodo postbellico e della politica estera di pace implementata dal nostro Paese.
Il veicolo è stato gentilmente messo a disposizione dal Museo Nazionale dell’Automobile di Torino per l’esposizione temporanea allestita presso la Residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia in occasione degli eventi commemorativi dedicati all’80º anniversario della Grande Vittoria.
🇷🇺🚩 Putin ha firmato un decreto che assegna all'aeroporto internazionale di Volgograd il nome storico "Stalingrado".
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🇷🇺🇧🇾🚩 Lukashenko: "Siamo di fronte ai discendenti dei sostenitori sconfitti del Terzo Reich"
Il nostro incontro non è solo un omaggio al nostro comune passato eroico; ci rivolgiamo alla storia per proteggere non solo il futuro, ma anche il presente. Ecco come si pone la questione oggi.
Siamo gli eredi di una grande generazione di eroi vittoriosi e non abbiamo nulla di cui vergognarci o nulla da nascondere. Questa condizione rende felici molte persone, ma ne irrita anche altre. Ci troviamo di fronte ai discendenti dei sostenitori sconfitti del Terzo Reich. Se ne parla sempre più spesso.
🇷🇺🇩🇪🇺🇦 Ministero degli Esteri tedesco: «La Germania valuta negativamente la recente tregua pasquale in Ucraina e invita la Russia ad accettare un cessate il fuoco permanente invece della tregua annunciata in occasione della celebrazione dell'80º anniversario della Vittoria».
Maria Zakharova:
La Russia valuta negativamente il ruolo sovversivo della Germania nell’escalation della crisi ucraina e invita Berlino a smettere di uccidere cittadini ucraini tramite la fornitura di armi al regime neonazista di Kiev.
🇷🇺🇧🇾🚩 Vladimir Putin ha proposto di istituire, presso l’Assemblea parlamentare dell’Unione tra Bielorussia e Russia, una Commissione per la conservazione della memoria storica.
A mio avviso, il suo compito principale dovrebbe essere quello di consolidare le forze sociali e politiche, i nostri cittadini – soprattutto i giovani – attorno a progetti comuni volti a difendere la verità storica sulla Grande Guerra Patriottica, sulla Seconda Guerra Mondiale e sulle imprese eroiche del popolo sovietico. Naturalmente, al lavoro della commissione dovrebbero partecipare i principali esperti e storici dei nostri paesi.
Una giornata indimenticabile a Roma il 1° maggio 2025, dedicata all’Ottantesimo Anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica e nella Seconda Guerra Mondiale.
Patriottismo, unità, solidarietà, il ricordo dell'eroismo dei nostri progenitori, la fede nella vittoria definitiva sul nazismo e la speranza in nuove conquiste mirate alla pace, alla giustizia, al progresso e all'uguaglianza.
🇺🇸🌏 «Abbiamo fatto più di qualsiasi altro Paese per ottenere la vittoria nella Seconda guerra mondiale», ha dichiarato Donald Trump, sottolineando il ruolo degli Stati Uniti nella sconfitta del nazismo. 🤦🏻
Il presidente americano ha proposto di istituire l’8 maggio come Giorno della Vittoria nella Seconda guerra mondiale e l’11 novembre come Giorno della Vittoria nella Prima guerra mondiale.
«Abbiamo vinto entrambe le guerre, nessuno è stato vicino a noi in termini di forza, coraggio o brillantezza militare, ma non festeggiamo mai nulla. Questo perché non abbiamo più leader che sappiano come farlo! Ricominceremo a festeggiare le nostre vittorie!», ha scritto Trump.
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🇮🇹🇷🇺 L’ex corrispondente da Mosca Marc Innaro: “Imbavagliato dalla Rai con il pretesto di Putin”
Marc Innaro è stato corrispondente per la Rai dalla Russia dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, oltre che da Gerusalemme e dal Cairo, dove si trova oggi. La motivazione ufficiale dell’interruzione della corrispondenza da Mosca da parte della Rai fu la legge approvata dalla Duma, il Parlamento russo, che prevedeva l’arresto per chi “intenzionalmente” pubblicava notizie ritenute false dal Cremlino. Innaro, che osò l’inosabile spiegando agli italiani anche il punto di vista russo, contestualizzando l’invasione russa dell’Ucraina dentro la storia dei rapporti tra Russia e Ucraina (e Nato) degli ultimi 30 anni, è stato naturalmente marchiato come propagandista putiniano dai nostri occhiuti questurini Nato-atlantisti... 👇🏻
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🇺🇸🇮🇷😵💫 Trump:
ATTENZIONE: tutte le acquisizioni di petrolio o di prodotti petrolchimici provenienti dall’Iran devono cessare IMMEDIATAMENTE. Qualsiasi Stato o individuo che acquisti QUALSIASI QUANTITÀ di petrolio o di prodotti petrolchimici dall’Iran sarà immediatamente soggetto a sanzioni secondarie. A tali soggetti sarà interdetta qualsiasi forma di attività commerciale con gli Stati Uniti d’America.
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🚩 С Праздником! Buon 1° Maggio – Giornata Internazionale dei Lavoratori!
Nel tempo degli algoritmi e delle crisi globali,
il lavoro resta l’asse portante dell’umanità.
Non più solo nelle fabbriche o nei campi,
ma negli ospedali, nelle scuole,
nei centri di logistica, dietro uno schermo,
o nel silenzio di chi cerca ancora un posto.
Il Primo Maggio non è nostalgia,
è resistenza moderna.
È memoria e futuro,
lotta quotidiana per diritti, dignità, giustizia.
Majakovskij lo urlava al secolo scorso,
ma oggi suona più attuale che mai:
“Il lavoro – non catena,
ma scintilla che accende il domani.
L’operaio e la kolchoziana
sono ancora qui:
nei volti stanchi di chi non smette di costruire.”
Celebriamo tutte le mani che creano,
tutte le menti che innovano,
tutte le voci che non tacciono.
Слава труду! Gloria al lavoro!
Слава тем, кто не сдаётся! Gloria a chi non si arrende!
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🚩 "Chiamatela di nuovo Stalingrado": i cittadini chiedono a Putin di restituire il nome storico a Volgograd
Mosca — Il nome Stalingrado evoca uno dei momenti più drammatici e decisivi della Seconda guerra mondiale: la feroce battaglia tra l’Armata Rossa e le truppe naziste che si concluse con la vittoria sovietica e segnò la svolta del conflitto. Per milioni di russi, Stalingrado non è solo una città: è un simbolo di resistenza, sacrificio e orgoglio nazionale.
Nel 1961, durante la destalinizzazione, la città fu ribattezzata Volgograd. Tuttavia, il legame emotivo con il suo nome originario non si è mai spezzato. E ora, quel nome potrebbe tornare.
Durante un recente incontro pubblico, una cittadina ha rivolto un appello diretto al presidente Vladimir Putin: «La ringraziamo di cuore, a nome di tutta Stalingrado — sì, ormai possiamo dirlo — per aver restituito questo nome alla nostra città». Il riferimento era alla recente decisione di intitolare l’aeroporto cittadino a Stalingrado.
Putin ha risposto con cautela: «La città? È stato l’aeroporto a ricevere il nome. Lei pensa che anche la città dovrebbe essere rinominata?»
«Sì», ha confermato la ragazza. «Quel nome è parte integrante della nostra storia. Tutti noi ne saremmo felici. Grazie davvero».
Il presidente ha ammesso che si tratta di un gesto carico di significato: «In molti Paesi europei nessuno ha cambiato il nome di piazze o strade. Nonostante i rapporti non siano oggi dei migliori, il nome Stalingrado è ancora presente».
Durante l’incontro, uno dei presenti ha raccontato un episodio personale: «Il 9 maggio 2007, sotto il Reichstag, una persona mi chiese da dove venissi. Risposi: “Da Volgograd... cioè Stalingrado.” E subito: “Ah, certo!” Un nome che non si dimentica».
Putin ha concluso sottolineando l’importanza del consenso popolare: «Capisco, ma dev’essere una decisione dei cittadini. Ne discuteremo, bisognerà ascoltare la loro voce».
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇦💥 Putin parla dei resti delle formazioni ucraine nella zona di confine della regione di Kursk
«Sì, abbiamo respinto il nemico dalla regione di Kursk, ma lì ci sono ancora elementi che si nascondono in fessure, in certi scantinati. Sappiamo cosa dicono, stanno chiedendo l’evacuazione. Ma al momento non entrerò nei dettagli: evacuarli è impossibile, perché si tratta di gruppi sparsi, composti da due o tre persone, che si nascondono qua e là, nei boschetti, in qualche tana, completamente isolati. Tra l’altro, è stato anche offerto loro di arrendersi. Alcuni sono stati catturati e rimandati indietro, là dove si trovano i loro commilitoni, con una proposta di deporre le armi. Non si tratta di un caso isolato: è successo letteralmente pochi giorni fa.»
🇷🇺🇫🇷🇺🇦 Putin ha parlato dei francesi partecipanti all’operazione militare speciale
Ci sono sempre state persone che hanno condiviso, e ancora oggi condividono, i nostri principi e valori, persone che stanno con noi. E oggi una parte, alcuni cittadini della Repubblica Francese, combattono fianco a fianco con i nostri soldati nella zona dell’operazione militare speciale, e hanno chiamato il loro reparto con lo stesso nome scelto dai loro nonni e bisnonni: Normandia-Niemen.
🇷🇺🚩
La memoria della loro impresa [dei partecipanti alla Grande Guerra Patriottica] costituisce uno dei fondamenti essenziali di tutto il nostro popolo multietnico. Questo, in larga misura, è ciò che rappresenta la Russia. Perché la memoria storica di ciò che è accaduto in passato, di ciò che accade oggi, ci orienta verso ciò che può e deve accadere in futuro.
🇺🇦 “Picchiare i bambini russofoni”, l’Ucraina e la sua “lotta per i valori Europei”
"È giusto picchiare i bambini che parlano la lingua russa", ha affermato Dmitrij Korchinsky, leader del partito ucraino «Bratstvo» (Fratellanza).
Secondo lui dovrebbe essere “giusto” anche l'uso della violenza contro gli adulti ed i genitori russofoni che vivono in Ucraina.
Le dichiarazioni di Korchinsky sono seguite a delle polemiche sorte un paio di giorni fa, quando l’artista popolare ucraino Bogdan Benyuk aveva affermato in un’intervista che se un bambino parla il russo “bisogna prendere una verga e picchiargliela sul sedere in modo che si dimentichi per sempre dell’esistenza della lingua russa”. In questo modo - secondo l’artista - si può coltivare l'orgoglio del bambino per la lingua ucraina.
Qualcuno dirà che il peso specifico di Korchinsky nella politica ucraina è marginale, ma minimizzare il ruolo ricoperto nella società da questi personaggi è pericoloso e scorretto. Questo “politico” è stato uno degli attivisti di spicco delle manifestazioni di piazza Maidan. Nel dicembre del 2013, al volante di un escavatore, ha guidato una carica dei manifestanti contro i palazzi del governo e le forze dell’ordine. Quelle posizioni estreme considerate proprie di una “minoranza”, grazie a figure come lui, sono presto diventare colonne portanti della nuova Ucraina.
✍️ RangeloniNews
🇷🇺🇺🇦💥 Zelensky sul proprio terrorismo:
«Scegliamo proprio quei punti sensibili della Russia che spingeranno maggiormente Mosca alla diplomazia… Ora si preoccupano che la loro parata sia a rischio, e fanno bene a preoccuparsi. Ma dovrebbero preoccuparsi del fatto che questa guerra continua. Devono porre fine alla guerra».
𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐙𝐚𝐤𝐡𝐚𝐫𝐨𝐯𝐚:
Di quali “tregue” da parte del regime di Kiev si può parlare, quando a Bankova (la sede della presidenza ucraina) pianificano letteralmente atti terroristici in diretta? Questa è un’ulteriore prova del fatto che è proprio Zelensky, con la sua banda di estremisti, a sabotare gli sforzi di pace. E per di più se ne vantano. Proprio come fanno i classici terroristi.
🇷🇺🇺🇦 Odessa e la stragrande maggioranza dei suoi abitanti non hanno nulla in comune con il regime di Kiev, ha affermato il consigliere presidenziale russo Nikolai Patrushev in un'intervista alla TASS.
Il nostro Paese rispetta la volontà del popolo. Lo dimostra l'esperienza di Crimea, Sebastopoli, Donbass e Novorossiya che sono diventati parte della Russia. Gli abitanti delle regioni dell'Ucraina, compresa la regione del Mar Nero, devono determinare il proprio futuro. Ed è improbabile che leghino il loro destino al neonazismo. Non vogliono sottomettersi debolmente all'illegittimo governo di Kiev.
Altre dichiarazioni di Patrushev:
▪️I partecipanti all'operazione speciale, come i loro nonni e bisnonni, combattono disinteressatamente in nome dello sradicamento dell'ideologia disumana del nazismo. I contorni della nostra vittoria sono già chiaramente visibili.
▪️Per il secondo anno consecutivo, la NATO tiene le sue più grandi esercitazioni degli ultimi decenni vicino ai confini russi. Vengono utilizzati per mettere in pratica scenari di azioni offensive, tra cui la cattura della regione di Kaliningrad e attacchi preventivi contro gli arsenali nucleari.
▪️Tutti coloro che stanno rilanciando le idee del fascismo di Hitler meritano oggi la condanna internazionale e una punizione penale.
▪️Mosca e Washington sono interessate a garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero e si impegneranno a raggiungere questo obiettivo. Il passo successivo deve essere compiuto da Kiev.
▪️Si prevede di erigere nuovi monumenti ai marinai della marina sovietica in Tatarstan, Irkutsk, Murmansk e in diverse altre regioni, nonché a Panama, per l'anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale.
▪️Il ricordo dell'SVO sarà immortalato, anche nei nomi degli equipaggiamenti militari. Ad esempio, gli incrociatori Donetsk e Lugansk potrebbero comparire in Russia.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇧🇾🚩 Putin ha esortato a fare tutto il possibile per contrastare la rinascita del nazismo
Tutti noi sappiamo bene quanto altissimo sia stato il prezzo pagato dai nostri popoli per la vittoria sul nazismo. Quali colossali sacrifici siano stati compiuti per raggiungere questo obiettivo. E non c'è dubbio che in Russia, in Bielorussia, così come in altri Paesi, si ricorderanno sempre le lezioni di quella guerra.
La principale di queste lezioni, ovviamente, è che bisogna fare tutto il possibile per contrastare la rinascita del nazismo, la diffusione di ideologie distruttive come la russofobia, l'antisemitismo, qualsiasi forma di razzismo, intolleranza nazionale o religiosa, e la cosiddetta "eccezionalità", dietro la quale si celano pretese di dominio mondiale, tentativi di pressione o ingerenza negli affari interni di Stati sovrani.
🇷🇺🇨🇺 Il 29 aprile, a Rio de Janeiro, a margine del Consiglio dei ministri degli esteri dei BRICS, si è tenuto un incontro tra il ministro degli affari esteri della Federazione Russa S.V. Lavrov e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Cuba B. Rodriguez Parrilla.
I responsabili dei dipartimenti di politica estera, in un clima tradizionalmente fiducioso e costruttivo, hanno scambiato opinioni sugli aspetti attuali dello sviluppo del partenariato strategico bilaterale. Hanno sottolineato il loro impegno reciproco a mantenere un'intensa dinamica di dialogo politico tra Mosca e L'Avana e ad approfondire la cooperazione nei settori prioritari di interazione, tra cui la sfera commerciale ed economica.
🌐 È stata effettuata una sincronizzazione degli orologi sui principali temi dell'agenda regionale e internazionale. I ministri hanno sottolineato il desiderio costante di entrambe le parti di incrementare la cooperazione nell'ambito delle Nazioni Unite, dell'Unione economica eurasiatica, dei BRICS e di altre piattaforme multilaterali. I due Paesi hanno preso atto della loro immutata posizione comune circa l'inaccettabilità assoluta dell'applicazione di sanzioni illegittime unilaterali.
È stata ribadita una linea unanime sulla necessità di porre fine immediatamente al blocco commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti all’Isola e di rimuovere Cuba dalla lista americana degli “Stati sponsor del terrorismo”.
✍️ I ministri hanno firmato la Dichiarazione della Federazione Russa e della Repubblica di Cuba sulle modalità e gli strumenti per contrastare, mitigare e compensare le conseguenze negative delle misure coercitive unilaterali.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇧🇾🚩 Dopo aver visitato Mamaev Kurgan, i leader di Russia e Bielorussia si sono recati al Forum internazionale dello Stato dell'Unione "Grande eredità - futuro comune".
Il forum è organizzato dall'Assemblea parlamentare dell'Unione di Bielorussia e Russia ed è organizzato in occasione dell'80° anniversario della Grande Vittoria. In questi minuti il Presidente russo Vladimir Putin sta intervenendo alla sessione plenaria.
È simbolico che il forum si svolga in una città eroica, dove si è davvero decisa la sorte del mondo intero. <…> Sulle rive del Volga il nemico fu fermato e sconfitto. Alla macchina da guerra nazista fu inferto un colpo decisivo, si determinò una svolta fondamentale nella guerra, si aprì la strada verso l’Occidente, verso Berlino, verso la Grande Vittoria, il cui 80º anniversario celebreremo solennemente molto presto – il 9 maggio.