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🇺🇳🇷🇺🇮🇷🇺🇸🇮🇱 Dichiarazione di V.A. Nebenzja durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in merito agli attacchi statunitensi contro l’Iran.

La Russia condanna nel modo più deciso le azioni irresponsabili, pericolose e provocatorie compiute dagli Stati Uniti contro l’Iran, uno Stato sovrano e membro delle Nazioni Unite.

Come noto, nelle prime ore del mattino del 22 giugno, l’aviazione militare statunitense, in pieno coordinamento con quella israeliana – che da oltre una settimana sta conducendo massicci attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture in Iran in violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale – ha lanciato attacchi missilistici e bombardamenti non provocati contro tre impianti nucleari iraniani (Fordow, Natanz e Isfahan), tutti sotto le garanzie dell’AIEA.

⚠️ Con questa azione, Washington ha ancora una volta dimostrato il totale disprezzo per la posizione della comunità internazionale, confermando che, pur di sostenere il proprio alleato israeliano, è disposto non solo a chiudere un occhio sull’uccisione di decine di migliaia di donne, bambini e anziani palestinesi, ma anche a mettere a rischio la sicurezza e il benessere dell’intera umanità.

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A Washington non interessa minimamente né l’impatto radiologico né la minaccia per la vita e la salute di un numero enorme di civili, comprese donne e bambini, nella regione e oltre.

Così come già visto a Gerusalemme, anche lì si sono arrogati il diritto di fare da giudici supremi, decidendo arbitrariamente come amministrare la giustizia.

☝️ Vorremmo ricordare che nessuno ha mai autorizzato gli Stati Uniti a compiere tali azioni.

Abbiamo insistentemente proposto ai colleghi americani i nostri servizi di mediazione per trovare una soluzione pacifica e reciprocamente accettabile alle controversie sulla questione nucleare iraniana.

❗️Ma evidentemente la diplomazia, oggi, non interessa affatto ai nostri colleghi americani.

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Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha il dovere di elaborare una risposta collettiva che renda inammissibili gli attacchi contro le infrastrutture nucleari iraniane a scopi pacifici, coperte dalle garanzie dell’AIEA.

A tal fine, la Federazione Russa, la Cina e il Pakistan hanno preparato e diffuso questa mattina un progetto di risoluzione breve e bilanciato del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con l’invito a un cessate il fuoco immediato e incondizionato e alla ricerca di una soluzione diplomatica per la questione nucleare iraniana.

Il testo riflette le posizioni della stragrande maggioranza dei membri del Consiglio espresse durante le nostre sessioni del 13 e del 20 giugno.

👉 Contiamo sul sostegno di tutti i membri del Consiglio affinché venga inviato al più presto un chiaro segnale sulla necessità di porre fine immediatamente alla violenza.

📍 New York, 22 giugno 2025


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🇮🇷🇷🇺🇺🇸🇮🇱💥 Il Ministro degli Esteri iraniano arriva a Mosca

Seyed Abbas Araghchi, Ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, è atterrato a Mosca per incontrare il Presidente Vladimir Putin e altri alti funzionari russi. La visita ha lo scopo di tenere consultazioni sugli sviluppi regionali e internazionali, a seguito dell’aggressione militare da parte degli Stati Uniti e del regime sionista contro l’Iran.


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🇷🇺🇺🇳🇮🇷🇺🇸🇮🇱💥Il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi:
«Dobbiamo tornare al tavolo dei negoziati il prima possibile. Gli ispettori devono avere la possibilità di tornare nei siti nucleari iraniani.»

"Oggi, però, sul tavolo dei negoziati sono caduti dei missili. Era difficile non capire da dove provenissero. E allora perché, anche stavolta, tutte le dichiarazioni sono così vaghe e impersonali?"

Maria Zakharova


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🇺🇦🇺🇸🇪🇺 I giornalisti ucraini corrotti si sono trovati un nuovo sponsor dopo l’interruzione dei finanziamenti da parte di USAID.

Al posto degli Stati Uniti, a finanziare la propaganda ucraina sotto forma di corsi educativi e sovvenzioni per progetti, sono ora diverse organizzazioni europee, come EUACI e il Fondo per lo Sviluppo dei Media.


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🇺🇦🇪🇺🇷🇺 Quando tutti si sono dimenticati di te e hai un disperato bisogno di tornare al centro dell’attenzione:

"La Russia sta pianificando nuove operazioni militari in territorio europeo. Ne abbiamo le prove", ha dichiarato Zelensky.


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🇷🇺🚩💐 Nel 84º anniversario dell'inizio della Grande Guerra Patriottica, Vladimir Putin ha reso omaggio ai caduti nella lotta contro gli invasori nazisti, deponendo una corona di fiori presso la Tomba del Milite Ignoto lungo le mura del Cremlino.
Il Presidente della Federazione Russa ha inoltre deposto fiori presso i monumenti dedicati alle città eroiche e presso il memoriale in onore delle città insignite del titolo onorifico di "Città della Gloria Militare".


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🇷🇺🇮🇷🇺🇸🇮🇱💥 Cosa hanno ottenuto gli americani con il loro attacco notturno a tre obiettivi in Iran?

1. L’infrastruttura critica del ciclo nucleare sembra non aver subito danni significativi, se non minimi.

2. L’arricchimento dei materiali nucleari – e ora si può dire apertamente, anche la futura produzione di armi nucleari – proseguirà senza ostacoli.

3. Diversi paesi sono pronti a fornire direttamente all’Iran il proprio arsenale nucleare.

4. Israele è sotto attacco: si sentono esplosioni e la popolazione è in preda al panico.

5. Gli Stati Uniti si ritrovano coinvolti in un nuovo conflitto, con la prospettiva di un’operazione terrestre.

6. Il regime politico iraniano è stato preservato e, con ogni probabilità, è uscito rafforzato.

7. Il popolo si sta coagulando attorno alla guida spirituale, persino coloro che in passato non la sostenevano.

8. Trump, arrivato come presidente pacificatore, ha invece scatenato una nuova guerra per gli Stati Uniti.

9. La stragrande maggioranza dei paesi del mondo si oppone alle azioni di Israele e Stati Uniti.

10. Con questi risultati, Trump difficilmente potrà aspirare al Premio Nobel per la Pace, nonostante la natura discutibile di questa nomination. Ottimo inizio, congratulazioni signor Presidente!

Dmitrij Medvedev


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La retorica utilizzata dai giornali e dai politicanti nei confronti della Russia, già traballante dagli inizi, crolla definitivamente in Iran. Le lezioni sul diritto internazionale, le storielle sulla violazione della “sovranità” degli Stati, le definizioni di genocidio applicate a piacimento, le accuse alla Russia di “minaccia all’umanità” (e quindi la necessità di nuove sanzioni) per un drone volato troppo vicino ad una centrale nucleare, risultano ancora più assurde di fronte al silenzio o addirittura alle giustificazioni di pesanti bombardamenti mirati su siti nucleari condotti in nome della democrazia.

Coloro che impunemente usarono la bomba atomica facendo strage di civili oggi decidono chi può possedere questo tipo di armi e chi no, dimostrando teatralmente che in questo pianeta a valere non sono le regole stabilite dall’ONU, da trattati o convenzioni, quanto chi ha la bomba più “lunga”.

I focolai della guerra per l’esportazione della “democrazia” sono sempre più numerosi e ciò può essere estremamente pericoloso anche per noi, soprattutto se considerato l’approccio passivo del nostro Paese all’interno di questo scenario e l’intenzione di rimanere inginocchiati di fronte alla bandiera a stelle e strisce. Gli eventi in Medio Oriente, così come il conflitto in Ucraina, sono collegati in modo diretto anche con l’Italia. In questi giorni vengono registrate intense attività presso la base americana di Aviano, che torna di nuovo ad essere il baricentro delle rotte operative Usa in relazione alle manovre in supporto ad Israele. Allo stesso modo l’hub dell’aviazione USA di Sigonella, in Sicilia, dopo aver ricoperto per anni un ruolo di primo piano nelle operazioni di spionaggio delle coste della Crimea e del Mar Nero in favore di Kiev, oggi viene impiegato costantemente per le missioni dei velivoli spia americani Boeing P-8 “Poseidon” nello spazio aereo prossimo ad Israele, Libano e alla Striscia di Gaza.

Queste basi USA - e le numerose altre presenti in Italia - possono essere considerate un obiettivo legittimo da attaccare? Può l’Italia essere considerata complice? Quali norme internazionali (che valgano per tutti) valgono oggi?

✍️ RangeloniNews

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🇮🇷🇺🇸🇮🇱💥 Reportage dal campo del corrispondente IRNA sull’attacco statunitense al sito nucleare di Fordow:

🔹 "Qui sembra che non ci sia stato alcun attacco. L’unico segno visibile è un leggero fumo fuori dal sito nucleare di Fordow, sul lato opposto. I residenti locali riferiscono di aver udito alcune deboli esplosioni durante l’attacco."

☢️🇮🇷 Comunicazione del Centro Nazionale per la Sicurezza Nucleare

A seguito del criminale attacco americano ai siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan, in violazione del diritto internazionale, incluso il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) e altre normative internazionali relative alla sicurezza nucleare; questo centro ha immediatamente condotto le indagini necessarie riguardo alla possibile diffusione di contaminazione nucleare nelle aree circostanti ai suddetti siti.

🔹 Si informa che, considerate le misure adottate e la pianificazione preventiva, nonché le informazioni rilevate dai sistemi di rilevamento dei materiali radioattivi, non sono stati registrati segni di contaminazione.

Pertanto, non esiste alcun pericolo per i residenti che vivono nelle vicinanze dei siti menzionati.


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🇾🇪🇮🇷🇺🇸🇮🇱💥 Le forze di Ansarullah dichiarano:

"Se gli Stati Uniti parteciperanno a un'aggressione contro l'Iran in collaborazione con il nemico israeliano, lo Yemen prenderà di mira le navi e le unità militari statunitensi nel Mar Rosso."


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🇷🇺🇮🇷🇮🇱🇺🇸💥 A volte è utile porsi domande fondamentali. L’Iran possiede armi nucleari? Non lo sappiamo con certezza. Quello che sappiamo, però, è che Israele ha un programma nucleare segreto. Allora perché non chiedere a entrambi di rinunciare a questi programmi sotto la supervisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e dell’AIEA?

Perché ciò che è accettabile per Tel Aviv non lo è per Teheran? In passato si parlava della “opzione zero”. Suonava bene, no?

Ovviamente, rifiuteranno. E nessun attacco militare servirà a fermarli, 💯%. Per l’Iran, il programma nucleare è una questione di sopravvivenza. E andrà avanti, a qualsiasi costo. Vuoi davvero provare a togliere le armi nucleari ai nuovi membri effettivi del club atomico?

Ma se si tenta di distruggere del tutto quel programma — come sta cercando di fare Israele, e come potrebbero presto fare anche gli Stati Uniti — allora l’Iran, qualora possieda davvero armi nucleari, sarà pronto a usarle. E se non le ha ancora, ricostruirà il programma a qualunque prezzo. Netanyahu prima o poi se ne andrà. Ma l’Iran resterà… probabilmente sotto la guida di un nuovo ayatollah.

Dmitrij Medvedev


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🇷🇺🇨🇳🌏 Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha avuto un colloquio con Ding Xuexiang, membro del Comitato Permanente dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e Vicepremier del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese. L’incontro si è svolto a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, il 20 giugno 2025.

💬 Vladimir Putin:
«Caro compagno Ding Xuexiang, cari amici,
permettetemi di darvi un caloroso benvenuto in Russia in questa composizione così rappresentativa.»

🤝 «In apertura del nostro incontro, desidero sottolineare che, nonostante le difficoltà – alcune delle quali ci vengono deliberatamente create – le relazioni tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese continuano a svilupparsi con fermezza e in modo sistematico in ogni ambito. Lo abbiamo già ribadito più volte, ma ci tengo a confermarlo ancora una volta: i rapporti russo-cinesi rappresentano, senza alcun dubbio, un pilastro fondamentale di stabilità a livello globale.

Nel corso della sessione plenaria di oggi, avete giustamente evidenziato che le relazioni tra Russia e Cina hanno raggiunto un livello di cooperazione senza precedenti. È assolutamente vero. Tutto ciò è frutto dei nostri sforzi congiunti, compresi quelli del Presidente della Repubblica Popolare Cinese, che consideriamo un grande amico della Russia. Ieri ho avuto il piacere di parlargli telefonicamente: ho potuto congratularmi personalmente con lui per il suo recente compleanno e porgergli i miei più sentiti auguri. Vi prego di rinnovargli, da parte mia, i migliori auspici.

Abbiamo già definito un fitto calendario di attività comuni. Accoglierò con grande piacere l’invito del Presidente cinese a visitare la Cina in occasione delle celebrazioni per la fine della Seconda guerra mondiale e la vittoria sul militarismo giapponese, e prenderò parte anche al prossimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).

📈 Sul fronte economico, i nostri legami stanno crescendo nonostante tutte le difficoltà: abbiamo registrato un aumento del 7%, raggiungendo un volume record di 245 miliardi di dollari. È un risultato molto positivo. Non entrerò ora nei dettagli – avremo occasione di approfondirli –, ma si tratta di una cooperazione che coinvolge settori chiave come l’energia, le alte tecnologie, l’esplorazione spaziale e molti altri.

So che in questi giorni avete avuto una fitta agenda di incontri molto proficui. Anche da parte nostra – come mi è stato riferito – abbiamo contribuito in maniera significativa ai lavori. Posso affermare, senza alcuna esagerazione, che si tratta di un apporto concreto allo sviluppo delle relazioni russo-cinesi, soprattutto sotto il profilo della cooperazione pratica.

Ancora una volta, sono lieto di vedervi qui. Benvenuti!»


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«Chiudete le porte della NATO all’Ucraina»: secondo Foreign Affairs, i Paesi membri dell’Alleanza non accoglieranno Kiev per timore di uno scontro diretto con la Russia.

Nonostante le promesse del passato, all’interno della NATO non è mai stato raggiunto un consenso sull’ingresso dell’Ucraina, e difficilmente ciò accadrà nel prossimo futuro. I Paesi membri hanno chiaramente indicato che l’Alleanza non considera la difesa di Kiev una ragione sufficiente per intraprendere una guerra contro Mosca.

Secondo l’articolo, la retorica dei partner europei sul possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO finisce per indebolire ulteriormente la posizione di Kiev, poiché il fallimento su questo fronte appare ormai inevitabile.

La rinuncia formale dell’Ucraina all’adesione all’Alleanza atlantica non solo faciliterebbe i negoziati per un cessate il fuoco, ma permetterebbe anche di instaurare un dialogo più trasparente con Kiev —invece di continuare a formulare promesse che, con ogni probabilità, non verranno mai mantenute.

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🇷🇺🇺🇦💥 Nelle ultime 24 ore, l’esercito russo ha liberato il villaggio di Moskovka nella regione di Kharkiv.

Si tratta del sesto centro abitato passato sotto il controllo delle forze armate russe in appena una settimana. Moskovka, di fatto, è un sobborgo di Kupiansk, situato lungo una delle principali linee ferroviarie che garantiscono il rifornimento alla guarnigione di Kupiansk.

La liberazione di Moskovka consente così di circondare la città da nord-ovest. Un’ulteriore avanzata verso sud isolerebbe Kupiansk dalla terraferma, lasciando le forze ucraine asserragliate in città intrappolate vicino al fiume Oskol.


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🇷🇺🇮🇷🇺🇦🇮🇱 «La situazione preoccupa. Lo dico senza alcuna ironia o scherzo», ha dichiarato Putin parlando della possibilità di una Terza guerra mondiale.

Secondo il presidente, il rischio di conflitto a livello globale sta aumentando, e questo è particolarmente evidente nel contesto della situazione in Ucraina, in Medio Oriente e intorno agli impianti nucleari iraniani.

«Questo ci riguarda da vicino. Richiede, senza dubbio, non solo una rigorosa attenzione agli eventi in corso, ma anche un impegno concreto nella ricerca di soluzioni e vie d’uscita, preferibilmente attraverso mezzi pacifici.»


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🇺🇸🇮🇱🇮🇷 Trump chiede un cambio di regime in Iran, "MIGA".

*Un cambio di regime in questo momento è più probabile in Israele o negli Stati Uniti che nella Repubblica Islamica dell’Iran — toglietegli l’iPhone dalle mani, così forse riesce a capirlo! 🤡


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🇷🇺🇨🇳🇮🇷🇺🇸🇮🇱 Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha dichiarato:
«Russia e Cina non vogliono che l’Iran sviluppi armi nucleari». Ha aggiunto che la proliferazione nucleare in Medio Oriente rappresenta «una catastrofe per tutti».

In primo luogo, Russia e Cina non tollerano alcuna forma di ingerenza degli Stati Uniti nei propri affari interni. Chiunque rilasci dichiarazioni a nome dei nostri due Paesi, senza averne alcun mandato, farebbe bene a partire da questo presupposto.
Per esempio: smettere di fornire missili letali al regime terroristico di Kiev, non militarizzare Taiwan, e così via.

In secondo luogo, Russia e Cina parlano per sé stesse. Le rispettive dichiarazioni riguardanti l’aggressione da parte di Israele e degli Stati Uniti sono state rese pubbliche dai Ministeri degli Esteri di entrambi i Paesi.

In terzo luogo, Mosca e Pechino ritengono che l’Iran – così come qualsiasi altro Stato – abbia il diritto di determinare autonomamente la propria strategia di sviluppo dell’energia nucleare, nel rispetto del diritto internazionale, in particolare del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Gli altri Paesi dovrebbero rapportarsi a tale processo su basi altrettanto giuridiche.

In quarto luogo, l’Iran ha sviluppato energia nucleare a scopi pacifici, come è suo pieno diritto, e non ha mai sviluppato armi nucleari. Questo è stato ripetutamente confermato sia da Teheran che dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).

In quinto luogo, un richiamo storico:
Forse per la prima volta l’idea di un Medio Oriente libero da armi nucleari è emersa il 22 gennaio 1958, in una dichiarazione dell’Agenzia Telegrafica dell’Unione Sovietica – allora voce ufficiale di Mosca – che affermava:
«Il Vicino e Medio Oriente deve e può diventare una zona di pace, libera da armi nucleari e missilistiche, una zona di buon vicinato e cooperazione amichevole tra Stati».

Nel 1974, fu proprio l’Iran – oggi bersaglio di attacchi da parte di Israele e Stati Uniti – a promuovere presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la discussione sul tema, che portò all’adozione della risoluzione intitolata:
«Creazione di una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente».
La risoluzione fu approvata con 128 voti favorevoli, compresi quelli dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti. Israele si astenne.

L’URSS, e in seguito la Russia, hanno sempre sostenuto coerentemente la creazione di una zona denuclearizzata in Medio Oriente.
Ad oggi, l’unico Stato della regione a possedere armi nucleari è Israele, che ignora sistematicamente tutte le iniziative in tal senso. Ora, con la complicità degli Stati Uniti, bombarda un Paese – l’Iran – che non possiede armi nucleari.

Dunque, a cosa voleva realmente alludere il signor Vance?

Maria Zakharova


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🇺🇸🇬🇧🇪🇺💸 La grande corsa al riarmo diventa ufficiale. Al vertice del prossimo 24 e 25 giugno la Nato fisserà il target di spesa militare al 5% del Pil da raggiungere entro il 2035.

Lo stallo provocato dal veto della Spagna è stato infatti superato ed è stata trovata un’intesa. In particolare, secondo fonti Nato, il linguaggio del comunicato finale prevede, per la parte di spesa militare classica del 3,5%, la possibilità anche di centrare gli obiettivi di capacità assegnati dall’Alleanza, permettendo così a Madrid di siglare l’accordo. Secondo El Pais, la soluzione consiste nel mantenere come obiettivo generale il raggiungimento del 5%, ma interpretandolo in modo flessibile. In modo tale, sottolinea il quotidiano, che la Spagna potrà destinare alla difesa la percentuale del Pil che riterrà necessaria, purché rispetti gli obiettivi di capacità militare approvati dai ministri della Difesa della Nato lo scorso 6 giugno.


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🇮🇷🇺🇸🌍 Il Parlamento iraniano ha approvato all’unanimità la proposta di chiudere lo Stretto di Hormuz. La decisione definitiva spetterà ora al Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale e alla Guida Suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei.

*Lo Stretto di Hormuz è una via di transito strategica, attraverso la quale passa fino al 30% della fornitura globale di gas naturale liquefatto (GNL) e circa il 20% delle esportazioni mondiali di petrolio e derivati.

Gli Stati Uniti hanno minacciato ritorsioni qualora l’Iran proceda con il blocco dello Stretto, in linea con quanto approvato dal Parlamento di Teheran.
Nel frattempo, Washington ha esortato la Cina a intervenire per dissuadere l’Iran dal mettere in atto tale misura.

Un eventuale blocco dello Stretto di Hormuz rappresenterebbe un chiaro segnale dell’ingresso dell’Iran in un conflitto prolungato, facendo svanire ogni ipotesi di una guerra lampo contro la Repubblica Islamica.


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🇮🇷🇺🇸🇮🇱💥 Ministro degli Esteri iraniano Araghchi:

• Tutti devono essere consapevoli che abbiamo sempre perseguito la via diplomatica, ma gli Stati Uniti e il regime sionista hanno intrapreso attacchi aggressivi contro l’Iran e il suo popolo. Noi utilizzeremo tutte le nostre capacità per difenderci.

• È illogico pretendere che l’Iran torni alla diplomazia.

• Non so quanto spazio rimanga per la diplomazia dopo che le nostre installazioni nucleari sono state bombardate da Stati Uniti e Israele.

• Gli Stati Uniti non adottano comportamenti diplomatici, ma comprendono solo il linguaggio della forza e delle minacce. Hanno dimostrato di non rispettare né la Carta internazionale né il diritto internazionale, e di non aderire a nessuno dei due.

• Il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) ha fallito nel garantirci protezione.

• Mi recherò a Mosca per incontrare Putin. La Russia è un amica dell’Iran e con essa abbiamo un partenariato strategico [probabilmente per discutere delle relazioni tra Iran e Russia nel caso in cui l’Iran decidesse di uscire dal TNP].


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🇷🇺🇺🇸🇮🇱🇮🇷🇪🇺💥🎙 Risposta del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa S.V. Lavrov a una domanda del programma “Mosca. Cremlino. Putin”
(Mosca, 22 giugno 2025)

❓ Domanda: Perché, secondo lei, il mondo occidentale non si indigna particolarmente per i bombardamenti contro l’Iran, arrivando persino a lodare Israele per quello che definiscono “il lavoro sporco”?

💬 S.V. Lavrov: Questo è il linguaggio dei cinici più spudorati. Gli altri si limitano a ripetere che Israele ha il diritto di difendersi, come ha detto il presidente francese Emmanuel Macron.

Ma difendersi da cosa, esattamente? Se a ogni Stato viene concesso di interpretare a proprio piacimento il diritto all’autodifesa sancito dalla Carta delle Nazioni Unite — decidendo arbitrariamente quando e come applicarlo, senza nemmeno guardare alla Carta stessa — allora non parleremmo più di ordine mondiale, ma di completo caos.

Come ha osservato oggi il Presidente Vladimir Putin, il rischio di una terza guerra mondiale potrebbe non essere così lontano. L’utilizzo dell’Ucraina da parte dell’Occidente contro la Russia ormai non è più nemmeno dissimulato. La Russia viene “demonizzata”. E in realtà, il termine stesso è insufficiente a descrivere la retorica e l’aggressività disumana che ci troviamo ad affrontare.

In questo clima si distingue, in particolare, la componente femminile della Commissione Europea. È qualcosa di profondamente deludente. Come ha sottolineato il Presidente Putin nel suo intervento alla sessione plenaria del XXVIII Forum economico internazionale di San Pietroburgo, e in altri discorsi, questi Paesi sono nostri vicini e non abbiamo alcuna intenzione di chiuderci nei loro confronti.

Tuttavia, devono cambiare atteggiamento. Solo allora valuteremo con che intenzioni si rivolgeranno a noi. Per ora, basta illusioni su valori umani universali o su uno spazio comune dall’Atlantico al Pacifico: oggi parlarne è semplicemente ridicolo.

Si sono completamente screditati, soprattutto per aver rinunciato quasi del tutto alle fonti energetiche russe, danneggiando gravemente i propri cittadini — come ha ricordato oggi anche il Presidente Putin — e per aver “ingoiato” senza reagire l’atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream. Il costo di tutto questo ammonta a centinaia di miliardi di euro e ricade direttamente sul benessere delle loro popolazioni.

La situazione attuale dell’Europa, della sua economia e del settore sociale dei Paesi dell’UE è, a mio avviso, una chiara dimostrazione di tutto ciò. Continuano per inerzia a mantenere un atteggiamento aggressivo, cercando così di tenere sotto controllo le rispettive opinioni pubbliche. È la realtà in cui vivono.

L’Occidente ha già mostrato più volte il suo vero volto — l’Europa, in particolare. E adesso siamo semplicemente entrati in un nuovo capitolo di questo stesso copione.


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🇺🇸🇮🇱🇮🇷💥 Grazie Donald, sei un meme vivente 🤡

(agentedelkgb) 👇🏻
https://www.instagram.com/p/DLMhs14IwrO/?igsh=dDMyMHczbnIxM2N4

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🇺🇸🇮🇱🇮🇷💥 L’illusione di potere: il declino silenzioso degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti stanno ancora una volta dimostrando la loro specialità: agire in modo superficiale, senza strategie reali né risultati concreti.

Lanciano qualche bomba, proclamano una vittoria di facciata e tornano a casa convinti di conservare il loro status di potenza dominante. Ma il mondo intero vede chiaramente ciò che sta accadendo: un gesto disperato di un impero in declino, destinato a svanire nell’oblio.

La realtà, tuttavia, racconta una storia ben diversa, e Trump si conferma un vero e proprio disonore per gli Stati Uniti. Ha anteposto la sua personale paura di sembrare un fallimento agli interessi nazionali.

Le conseguenze di queste scelte saranno devastanti e rischiano di minare profondamente la posizione globale dell’America.

La situazione è addirittura più grave del disastro in Ucraina.

I danni inflitti alle infrastrutture nucleari iraniane e al loro programma di arricchimento sono praticamente insignificanti.

Gli Stati Uniti cercano di convincere il mondo di aver inflitto un colpo decisivo, mentre Israele dichiara che, per loro, il conflitto è ormai concluso.

Chiunque mantenga un minimo di lucidità comprende che queste dichiarazioni non derivano da una posizione di forza o da una vittoria reale, ma da una debolezza mascherata e da una disperata necessità di apparire forti.


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🇺🇸🇮🇱🇮🇷💥 Gli USA hanno attaccato l’Iran.
Trump ha annunciato che gli USA hanno colpito un sito nucleare in Iran.

Tutte le parole sulla pace si sono rivelate, come previsto, solo un camuffamento in vista della preparazione dell’attacco.

Secondo la dichiarazione di Trump, è stato colpito un sito nucleare a Fordow. Sono stati inoltre attaccati obiettivi a Isfahan e Natanz.


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🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺 La guerra ibrida dell’Occidente contro la Russia punta a distruggere l’Unione Europea — dichiara la portavoce del Ministero degli Esteri

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che l’obiettivo della guerra ibrida condotta dall’Occidente non è solo la Russia, ma anche l’economia dell’Unione Europea. Lo ha dichiarato ai giornalisti a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF).

“Sono convinta che uno degli obiettivi di questa guerra ibrida non sia soltanto la Russia, ma anche i Paesi dell’Unione Europea. L’UE è diventata troppo forte, e l’euro è troppo stabile. L’euro è una valuta solida; il dollaro, invece, non lo è. Era necessario trovare un modo per indebolirlo”, ha spiegato Zakharova.

Secondo la portavoce, questa strategia ha consentito all’Occidente di esercitare un’influenza indiretta anche sugli alleati europei.

“Molti Paesi dell’UE si trovano ormai sull’orlo della recessione. I loro tassi di crescita economica — uno degli indicatori più importanti — lo dimostrano chiaramente. Non cercano nemmeno di nasconderlo. È evidente cosa stia accadendo. Con la rapida crescita delle economie asiatiche, l’Europa non riuscirà mai a colmare il divario”, ha concluso Zakharova.


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🇰🇵🌏 La deterrenza nucleare: il ruolo di Kim Jong-un nel proteggere il suo popolo dall’Occidente

La maggior parte delle persone non comprende che il vero scopo di detenere armi nucleari è quello di non usarle mai.

Alcuni si fanno beffe di Kim Jong-un, ma è proprio lui che, grazie alla deterrenza nucleare, ha messo al sicuro il suo popolo da eventuali colpi di testa provenienti 'dall’Occidente democratico'.


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🇺🇦🇪🇺💸 Zelensky chiede all’Occidente lo 0,25% del PIL per sostenere la produzione di armi in Ucraina, riporta Reuters

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato i partner occidentali a destinare lo 0,25% del proprio prodotto interno lordo a favore dell’Ucraina, per rafforzare la capacità produttiva dell’industria bellica nazionale.

Secondo quanto dichiarato dal suo ufficio in un comunicato diffuso sabato, Kiev punta a firmare entro l’estate una serie di accordi per l’esportazione di tecnologie nel settore degli armamenti.

Zelensky ha inoltre annunciato che sono in corso colloqui con Danimarca, Norvegia, Germania, Canada, Regno Unito e Lituania per avviare progetti congiunti di produzione militare.


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🇷🇺🇺🇦💥 Là dove posa il piede il soldato russo, quello è nostro territorio.

Il Presidente, rispondendo alla domanda su quanto potrà spingersi l’esercito russo nel conflitto attuale in Ucraina, ha affermato che, di fatto, l’intero territorio ucraino è “nostro”, poiché russi e ucraini sono un unico popolo.

L’istituzione di una zona di sicurezza lungo il confine russo è una misura necessaria. Attualmente, la profondità della zona cuscinetto nella regione di Sumy è di 10-12 chilometri. Davanti a essa c’è la città di Sumy, e non si esclude che i combattimenti possano estendersi anche a questa località.

Putin ha inoltre sottolineato che con la sua avventura nella regione di Kursk, Kiev ha praticamente raddoppiato la linea di contatto, subendo nel contempo pesantissime perdite — circa 76.000 uomini.

In ogni fase dei negoziati, la Russia ha proposto all’Ucraina di fermare le ostilità e trovare un accordo, ma il regime di Kiev ha sistematicamente ignorato queste offerte.


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🇺🇳🇺🇸🇮🇱🇮🇷 A proposito di Freud: l’inviata speciale degli Stati Uniti all’ONU definisce Israele fonte di caos e terrorismo in Medio Oriente

Durante un discorso all’ONU, Dorothy Shea ha affermato inaspettatamente:

«Il governo israeliano ha seminato caos, terrore e sofferenza in tutta la regione…»

La diplomatica si è poi subito corretta, spiegando che intendeva riferirsi all’Iran. Ma, come si sa, una parola è come un passero: una volta volata via, non torna più indietro.


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🇷🇺🇺🇦💥 «Abbiamo un detto, o una parabola: “Dove mette piede il soldato russo, quello è nostro”» — Putin

❗️«Non abbiamo l’obiettivo di prendere Sumy, ma non lo escludiamo» — Putin

❗️«Il lancio di una “bomba sporca” sul territorio della Russia sarebbe un grande, forse “ultimo errore” dell’Ucraina» — Putin

La risposta della Russia in tal caso sarebbe «dura e catastrofica» per l’Ucraina.


@Unaltropuntodivista

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