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🇺🇸🌏 Trump: “I BRICS stanno rapidamente perdendo rilevanza” dopo la minaccia di un dazio del 10% 🤦🏻
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che l'influenza del gruppo BRICS sta diminuendo rapidamente da quando ha annunciato l’intenzione di imporre un dazio del 10% ai Paesi membri.
“Conoscete quel gruppetto chiamato BRICS? Sta rapidamente perdendo rilevanza,” ha dichiarato il leader statunitense durante la firma di una legge sulla regolamentazione delle criptovalute, in una cerimonia tenutasi alla Casa Bianca venerdì. “I BRICS cercavano di sfidare il dollaro, il suo predominio e il suo ruolo di valuta di riferimento. Ho detto chiaramente che a ogni nazione appartenente al consorzio BRICS avremmo applicato una tariffa del 10%. Il giorno dopo si sono riuniti, ma quasi nessuno si è presentato,” ha aggiunto, senza specificare a quale incontro si riferisse.
“Non possiamo permettere che il dollaro si indebolisca. Se avremo un presidente intelligente, il dollaro non perderà mai la sua forza. Ma se ci fosse un incapace – come l’ultimo – e gli chiedeste della svalutazione del dollaro, non saprebbe nemmeno di cosa parlate. Non possiamo più permettere che accada,” ha concluso Trump.
*Il gruppo BRICS è nato nel 2006. Il Sudafrica si è unito ai membri fondatori – Brasile, Russia, India e Cina – nel 2011. Dal 2024, anche Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia sono entrati a far parte dell’associazione. Il 6 gennaio 2025, anche l’Indonesia è diventata membro a pieno titolo.
Nel suo intervento in videoconferenza al vertice BRICS del 6 luglio, il Presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che l’uso delle valute nazionali negli scambi tra i Paesi membri è in costante aumento. Lo scorso anno, il rublo e le valute dei Paesi considerati “amici” della Russia hanno rappresentato il 90% delle transazioni tra Mosca e i suoi partner BRICS, ha dichiarato Putin.
@Unaltropuntodivista
I “supersoldati” di Zelensky
La linea del fronte tra Russia e Ucraina, lunga oltre 1000 km, scorre lungo fiumi, taglia centri abitati più o meno grandi, steppe, boschi, miniere (con le relative infrastrutture e peculitarità) e rilievi di vario tipo. Ciò influisce anche sulle tattiche e sul modo di combattere degli eserciti. Parlando con i militari russi impegnati su diversi fronti, cerco sempre di cogliere le varie differenze nell’approccio al loro mestiere. Ultimamente, nelle diverse conversazioni, sempre più frequentemente emergono due aspetti comuni ai vari settori del fronte diversi tra loro: la densità dei droni nei cieli e soprattutto il comportamento anomalo dell’avversario durante gli assalti e nelle situazioni più estreme.
La somministrazione di sostanze stupefacenti o dopanti ai soldati impegnati in scenari estremi è una pratica ben precedente a questo conflitto. Anche in Ucraina di tanto in tanto emergevano testimonianze di questa pratica. Ora questo fenomeno sembra aver assunto proporzioni ben più rilevanti e preoccupanti.
Kiev deve fare i conti con le ingenti perdite di soldati e con la crescente difficoltà nel mobilitare nuove truppe. Coloro che volevano combattere volontariamente per l’Ucraina si sono arruolati nel 2022, mentre quei civili prelevati a forza dalle strade a cui hanno fatto indossare una divisa hanno poca preparazione ed ancor meno motivazione. Ed è qui che tornano utili quei farmaci e quelle sostanze - molte delle quali illegali nella stessa Ucraina - in grado di alterare la percezione della realtà dei soldati. Servono «supersoldati» che non conoscano la stanchezza e la paura, disposti a fare qualsiasi cosa. Se prima i vertici militari si limitavano a chiudere un occhio sull’uso di droghe e altre sostanze proibite da parte dei soldati, ora questi comportamenti - secondo quanto sostenuto anche dai prigionieri di guerra - vengono incentivati dall’alto.
Tra i farmaci che in diverso modo finiscono sempre più frequentemente tra le mani dei medici dell’esercito di Kiev ci sono gli steroidi (testosterone, trenbolone, sustanon, stanozolo, drostanolone ecc). Alcune di queste sostanze in origine sono state concepite come farmaco veterinario per l’aumento della massa muscolare e dell’appetito nel bestiame, altre per il trattamento di patologie oncologiche, ginecologiche, urologiche o endocrine. Si tratta di farmaci pericolosi che possono causare uno stato di veglia prolungato, un aumento artificiale della forza, un’alterazione dello stato di coscienza, provocando aggressività, l’attenuazione della sensazione di dolore e la mancanza di percezione critica della realtà di fronte al pericolo. Un uso inappropriato di queste sostanze può comportare disturbi patologici irreversibili, infarti, ictus, cirrosi epatica, squilibri ormonali o tumori maligni. È chiaro che all’esercito ucraino questi farmaci non servono a scopo terapeutico, bensì per ottenere quegli effetti collaterali che consentono di avere in trincea dei soldati «forti», resistenti alle difficoltà e disposti a eseguire qualsiasi tipo di ordine.
🇷🇺🇪🇺🇺🇦 I mezzi idioti europei hanno approvato il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro il nostro Paese.
Inutile dire che sarà efficace nel cambiare la posizione della Russia quanto lo sono stati i precedenti diciassette. La nostra economia resisterà senza dubbio, e la distruzione del regime banderista continuerà. Gli attacchi contro obiettivi nella cosiddetta Ucraina, compresa Kiev, si intensificheranno ulteriormente.
Dovremmo anche puntare a un disimpegno massimo dall’UE e dai suoi membri più odiosi. Questi includono ormai non solo i patetici baltici, i finlandesi insolenti, i polacchi – la cui spartizione, in qualche modo, è rimasta incompiuta – e gli inglesi, che marciscono nella loro stessa sporcizia, ma anche la Germania e la Francia, i cui leader sembrano chiaramente aspirare all’eredità del Terzo Reich e del regime di Vichy.
Il modo in cui finirà tutto questo per l’Europa è ben noto.
Dobbiamo solo mantenere viva il più a lungo possibile la memoria della loro vile russofobia, e imparare a odiarli quanto li odiavano i nostri antenati. L’odio è un’arma potente, che ci permette di muoverci con maggiore forza nella direzione opposta: verso l’amore. L’amore per coloro che lo meritano, naturalmente.
P.S. La ripugnante vecchia megera Ursula ha dichiarato che l’UE ha colpito “il cuore della macchina bellica russa.” Non sono sicuro che sappia davvero dove si trovi il cuore, ma sembra pensare sempre con una sola parte del corpo: la stessa che curava prima di fallire come ginecologa.
Dmitrij Medvedev
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇷🇺 L’Espresso: "nei primi cinque mesi della sua presidenza, Trump ha effettuato solo 26 attacchi aerei in meno rispetto a Biden in quattro anni, scrive la rivista italiana. Nonostante la retorica pacifista della campagna elettorale, le parole dell’attuale inquilino della Casa Bianca non coincidono con i fatti: non ci sono conflitti conclusi, ma ce ne sono di nuovi avviati.
Secondo i dati di Armed Conflict Location and Event Data, sotto l’attuale presidente degli Stati Uniti sono stati effettuati 529 attacchi, mentre sotto il suo predecessore – 555.
Donald Trump è stato candidato al Premio Nobel per la Pace. Sosteneva che con lui le guerre finivano, non iniziavano. Tuttavia, nei primi cinque mesi della sua presidenza sono stati lanciati quasi tanti attacchi aerei quanti quelli compiuti dall’amministrazione Biden in quattro anni."
@Unaltropuntodivista
🇧🇭🇷🇺🌏 Un'altra nazione che comprende la nuova realtà che si sta delineando:
Il Presidente del Consiglio della Shura del Bahrain, Ali bin Saleh Al Saleh, ritiene che la Russia stia svolgendo un ruolo fondamentale nel plasmare un nuovo scenario globale e ha affermato che il regno attribuisce grande valore alle relazioni bilaterali esistenti con Mosca in diversi settori.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇺🇦💥 «Tutti questi aggeggi super-tecnologici americani li abbiamo già visti, sappiamo come contrastarli e siamo perfettamente in grado di farlo con successo» — ha dichiarato Kartapolov in merito alle armi statunitensi fornite all’Ucraina.
«Nelle dichiarazioni di Trump, come potete notare, non ha fornito dettagli specifici sui sistemi Patriot: ha semplicemente menzionato il numero 17. Con ogni probabilità, si riferiva o a missili antiaerei o a lanciatori. Se parliamo invece di batterie complete, una quantità del genere non è in possesso di alcun Paese, né della NATO né al di fuori. È possibile che si tratti di Israele, dove stanno pianificando una riconversione degli armamenti: potrebbero quindi trasferire all’Ucraina missili non più necessari e alcuni lanciatori. Si tratta comunque di un sistema di difesa aerea che conosciamo bene, sappiamo come affrontarlo e capiamo perché si è resa necessaria questa fornitura: abbiamo infatti distrutto la maggior parte dei sistemi precedentemente presenti in Ucraina e forniti dalla precedente amministrazione.
Per quanto riguarda altri tipi di munizionamento e sistemi d’arma, Trump ha già affermato che i missili JASSM non saranno inviati in Ucraina. Per il resto, continueremo a osservare la situazione e a trarre le opportune conclusioni. Siamo in grado di contrastare qualsiasi tipo di armamento esistente oggi in qualunque Paese del mondo. E, lo ripeto, tutte queste sofisticate tecnologie militari americane le conosciamo già, sappiamo come affrontarle e siamo in grado di neutralizzarle con successo.»
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇪🇺🇺🇦💥 "La dottrina nucleare della Russia è in vigore, e con essa restano validi tutti i suoi principi. Si tratta di uno dei documenti fondamentali del nostro Stato" — ha dichiarato Peskov in merito alla discussione sulle forniture di missili a lungo raggio all'Ucraina.
"Stando a quanto abbiamo compreso dalle dichiarazioni del presidente Trump, dagli Stati Uniti non sono previste simili forniture. Per quanto riguarda l’Europa, la situazione è meno chiara. Dalla Germania sono arrivate affermazioni contraddittorie, anche se, sul tema dei tanto discussi missili Taurus, sembra che un certo senso della realtà prevalga ancora. È un argomento che occupa una posizione di rilievo nell’agenda internazionale. Seguiamo con grande attenzione ogni dichiarazione."
@Unaltropuntodivista
🇸🇾🏴🇺🇸 I terroristi di HTS hanno pubblicato un'immagine dell'attacco a una chiesa in Siria.
Il governo degli Stati Uniti li ha appena rimossi dalla lista delle organizzazioni terroristiche, insieme al loro leader Abu Mohammad Al-Jolani. Meno di un anno fa, lo stesso governo statunitense ha rovesciato coloro che proteggevano questo luogo.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 1 Medinskij = 1500 Rutte
Kartapolov: "Medinskij è una persona competente, sa bene di cosa parla.
Rutte, invece, a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, dà l’impressione di non essere del tutto in sé."
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "Affermare che non ci sia alcun progresso non è corretto: sono passati 50 giorni, ma se la parte ucraina avesse accettato di fissare la data del terzo round di negoziati nella settimana del 22 giugno, forse oggi ne sarebbero rimasti solo 30." — Lavrov
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 Alla fine, tutto si rivela piuttosto semplice.
Da ieri, molti si chiedevano perché Mark Rutte si fosse espresso in modo tanto sprezzante nei confronti della professione di storico. La risposta è arrivata: nonostante da giovane sognasse di diventare pianista, Rutte ha conseguito... una laurea magistrale in storia. Evidentemente, ogni volta che si menzionano questioni storiche, riemergono in lui i crampi dell'incompiutezza personale.
Un dettaglio interessante.
Lo stesso Rutte ha ammesso di essersi irritato anche per il fatto che, durante i negoziati di Istanbul, i rappresentanti russi abbiano fatto riferimento alla “storia della Russia a partire dal 1250”. Vale la pena soffermarsi su questo punto, oltre a quanto già detto.
La metà del XIII secolo non è stata scelta a caso dal segretario generale della NATO: è un’epoca che evoca, con tutta probabilità, le "ferite fantasma" di occasioni mancate — dolori storici che, per certi ambienti dell’Occidente cavalleresco, non sono mai del tutto passati.
Per la Russia, invece, quel periodo rappresenta una vera e propria svolta storica.
Oggi ricorrono esattamente 785 anni dalla Battaglia della Neva.
Sul fiume Ižora, nel punto in cui confluisce nella Neva, l’esercito russo, guidato dal giovane principe novgorodiano Aleksandr Nevskij (canonizzato nel 1547), inflisse una rovinosa sconfitta agli invasori svedesi che avevano osato mettere piede sulla terra russa.
Il piano dell’Occidente era semplice: secondo gli scandinavi e i latini, la Russia — indebolita dalla frammentazione feudale — non sarebbe stata in grado di opporsi alla forza d’urto occidentale. Per l’operazione, furono scelti gli svedesi. Ma la “Europa illuminata” fece male i suoi conti.
Il principe Aleksandr Jaroslavič agì con rapidità e decisione, annientando senza troppe difficoltà le truppe d’élite svedesi e livoniane presso la Neva.
Secondo la “Vita e gesta del beato e grande principe Aleksandr”, prima della battaglia, Nevskij ricevette la benedizione dell’arcivescovo Spiridone di Novgorod. Davanti ai suoi guerrieri pronunciò un discorso passato alla storia, con parole che sarebbero state ricordate per secoli:
“Fratelli! Dio non è nella forza, ma nella verità! Ricordiamo le parole del salmista: alcuni confidano nelle armi, altri nei cavalli, ma noi invocheremo il nome del Signore nostro Dio… Non temiamo la moltitudine degli eserciti, perché Dio è con noi.”
Con la vittoria sugli svedesi, l’esercito russo fermò l’avanzata verso Ladoga e Novgorod, prevenendo così una pericolosa alleanza tra Svezia e Ordine Teutonico. Il Nord-Ovest della Russia fu salvato e liberato. Due anni dopo, Aleksandr Nevskij completò la sua impresa sconfiggendo i cavalieri tedeschi nella Battaglia del Lago Čudskoe.
Mark Rutte non ha ricordato casualmente la metà del XIII secolo.
Ma a quanto pare, si è fermato a metà del racconto, dimenticando come è andata a finire. Su questo argomento, Vladimir Rostislavovič ha tenuto una lezione magistrale. Gli farebbe bene rivederla.
Maria Zakharova
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇨🇳 Il 15 luglio, a Pechino, nell’ambito della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.
Nel corso dell’incontro, Lavrov ha trasmesso al leader cinese un messaggio di amicizia e i più sentiti auguri da parte del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
I colloqui hanno riguardato vari aspetti delle relazioni bilaterali ad alto e altissimo livello, comprese le preparazioni per la visita del Presidente russo in Cina in occasione del vertice della SCO e delle celebrazioni per l’80º anniversario della vittoria sul Giappone militarista.
La delegazione russa ha inoltre sollevato diverse questioni di attualità dell’agenda internazionale e regionale.
Il Presidente Xi ha accolto con favore la prossima visita del suo omologo russo, sottolineando il forte legame di lunga data che li unisce.
Ha inoltre espresso un giudizio altamente positivo sullo stato delle relazioni sino-russe, ribadendo la volontà di rafforzare ulteriormente il partenariato globale e la cooperazione strategica con la Federazione Russa.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇺🇦 Il presidente della Commissione per il Mercato Finanziario della Duma di Stato, Anatolij Aksakov, ha commentato le dichiarazioni di Donald Trump riguardo a possibili nuove sanzioni contro la Russia:
"I fatti hanno dimostrato che nessuna sanzione imposta alla Russia ha prodotto i risultati sperati. Al contrario, hanno spinto il nostro Paese ad avanzare con maggiore determinazione, rafforzando la propria economia e avviando una profonda ristrutturazione del sistema economico nazionale.
Per quanto riguarda i rapporti con l’Ucraina, la nostra posizione è ben nota: immaginiamo un’Ucraina pacifica, neutrale, capace di intrattenere relazioni amichevoli e costruttive sia con i Paesi occidentali che con la Russia. Sono certo che questo obiettivo sarà raggiunto e che sarà lo stesso popolo ucraino a fare questo passo.
Di conseguenza, ogni dichiarazione su nuove e più dure sanzioni contro la Russia è priva di prospettiva. Sono convinto che entro due mesi i fatti parleranno da soli, e molti cambieranno atteggiamento, adottando una linea più razionale."
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇷🇺 Trump 🤡 ha dichiarato che nemmeno uno «tosto» come Putin riuscirà a ingannarlo:
«Non voglio dire che sia un assassino, ma è un tipo tosto. Lo ha dimostrato negli anni. Ha ingannato molte persone. Ha ingannato Bush. Ha ingannato tanti altri. Ha ingannato Clinton, Bush, Obama, Biden. Ma non riuscirà a ingannare me».
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno raggiunto un accordo sulle forniture di armi a Kiev, e che i costi ricadranno sull'Europa:
«Noi produciamo le migliori attrezzature, i migliori missili, tutto il meglio. I paesi europei lo sanno. E oggi abbiamo concluso un accordo secondo il quale forniremo loro le armi, e saranno loro a pagarle. Gli Stati Uniti non effettueranno alcun pagamento. Non le compreremo, ma le produrremo, e saranno loro a pagare per le armi. Il nostro ultimo incontro, un mese fa, è stato molto fruttuoso, nel senso che hanno accettato di destinare il 5%, che rappresenta oltre mille miliardi di dollari all’anno, quindi hanno molti soldi. E sono paesi ricchi. Hanno molti soldi e vogliono occuparsene, ci tengono molto, e anche noi ci teniamo molto».
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇨🇳🇺🇸 Russia e Cina non escludono la possibilità di un’alleanza militare, scrive il quotidiano del Regno del Bahrein Al Khaleej.
L’autore dell’articolo sottolinea che, nonostante gli sforzi compiuti, Donald Trump non è riuscito a incrinare i rapporti tra Pechino e Mosca. I due Paesi continuano a coordinare le proprie azioni sul piano internazionale e, se le circostanze lo richiedessero, in futuro potrebbero formalizzare una vera e propria alleanza militare.
La cooperazione tra Russia e Cina è estesa su più livelli e riflette anche la vastità del confine condiviso, che supera i 4.200 chilometri. I due Paesi hanno raggiunto importanti risultati nei settori politico, energetico e militare. Nel 2024, il volume degli scambi commerciali bilaterali ha sfiorato i 200 miliardi di dollari. Tuttavia, questa collaborazione ha ancora dei limiti: non esiste, ad esempio, un trattato di mutua difesa come quello in vigore tra Russia e Corea del Nord.
Non si tratta di un’impossibilità, ma piuttosto di una scelta strategica: entrambi intendono evitare di alimentare una nuova corsa globale agli armamenti. La firma di un simile accordo susciterebbe inevitabilmente timori da parte di Stati Uniti, Giappone e gran parte dei Paesi europei.
Tuttavia, data l’evoluzione del contesto geopolitico, non si può escludere che la cooperazione strategica si trasformi in un’alleanza militare, qualora ciò si rendesse necessario. Pechino è ben consapevole che Washington sta cercando in ogni modo di frenare il suo sviluppo. Mosca, a sua volta, sa che una sconfitta della Cina nella competizione globale con gli Stati Uniti la esporrebbe al rischio di isolamento, rendendola il prossimo obiettivo delle pressioni occidentali.
@Unaltropuntodivista
L’Ucraina si offre come poligono per testare nuove armi
L'Ucraina propone ai produttori di armi stranieri di usare il proprio territorio come poligono per testare le loro innovazioni.
L’iniziativa "Test in Ucraina" è promossa da Brave1, la piattaforma per gli investimenti nel settore della difesa di Kiev. Viene proposto alle aziende interessate di inviare le nuove armi in Ucraina e di addestrare all’uso di esse (a distanza) i soldati di Zelensky, in modo tale che essi possano testarle in uno scenario di guerra reale.
Secondo il rappresentante di Brave1 Artem Moroz, questo programma consentirà alle aziende di ottenere dati unici sul funzionamento dei loro sistemi in operazioni di combattimento reali.
Le autorità ucraine hanno già stilato un elenco di settori prioritari per i test, primo su tutti quello della difesa aerea.
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🇷🇺🇺🇦💥 Nel corso dell’ultima settimana, le Forze Armate della Federazione Russa hanno effettuato cinque attacchi coordinati con armi di alta precisione e droni, colpendo con successo i seguenti obiettivi:
▪️Centri territoriali di arruolamento delle Forze Armate ucraine;
▪️Impianti del complesso militare-industriale ucraino;
▪️Infrastrutture di aeroporti militari;
▪️Siti di assemblaggio e stoccaggio di droni d’attacco e imbarcazioni senza equipaggio;
▪️Arsenali, depositi di carburante e materiale tecnico-militare.
✔️ Inoltre, nell’arco della settimana, le truppe russe hanno preso il controllo di 10 insediamenti.
@Unaltropuntodivista
🇪🇺🇷🇺1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18...Siamo ormai giunti al 18° pacchetto di sanzioni. 🤦🏻
L'UE ha approvato il 18º pacchetto di sanzioni contro la Russia —include restrizioni contro i "Nord Stream", che comunque attualmente non sono operativi.
Altre sanzioni introdotte dagli europei:
▪️Riduzione del tetto massimo del prezzo del petrolio russo a 47,6 dollari al barile. Inoltre, è vietata in generale l'importazione nell'UE di prodotti petroliferi derivati dal petrolio russo;
▪️Nella lista nera sono stati inseriti altri 105 petroliere che trasportano petrolio russo, nonché una raffineria di Rosneft in India;
▪️L’UE introduce sanzioni contro alcune banche cinesi, presumibilmente colpevoli di sostenere la Russia;
▪️Le restrizioni riguarderanno anche 22 banche russe. Le sanzioni prevedono la loro esclusione dal sistema SWIFT e un divieto totale di operazioni;
▪️Bruxelles ha insistito su nuove restrizioni all'esportazione di apparecchiature a duplice uso (civile e militare).
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🇨🇴🌏 Un altro tassello nel puzzle del mondo multipolare:
Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato l’intenzione di porre fine al partenariato strategico con la NATO.
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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 La Russia spera che Trump e il suo team stiano esercitando pressioni sull’Ucraina per avvicinare un terzo round di negoziati.
“Invitiamo tutti a farlo. Il ruolo principale spetta agli sforzi di mediazione degli Stati Uniti, del presidente Trump e della sua squadra di governo. Sono state fatte molte dichiarazioni, molte parole di delusione sono state espresse. Ovviamente speriamo che, parallelamente a tutto questo, venga esercitata una pressione anche sulla parte ucraina. Perché al momento sembra che tutte le parole di sostegno vengano interpretate da Kiev non come un segnale verso la pace, ma come un incoraggiamento a continuare la guerra.”
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇪🇺🇺🇦💥 "È solo business" — Peskov commenta la decisione di Trump di vendere armi all'Europa per rifornire l'Ucraina
"È semplicemente una questione di affari. Le forniture di armi c’erano anche prima, non sono mai state interrotte. La vera domanda è: chi le paga?
Ora saranno alcuni Paesi europei a sostenere i costi. Avrete sentito che Francia e Repubblica Ceca si sono già tirate indietro: non intendono pagare. Anche all’interno dell’Europa, quindi, stanno emergendo divergenze. Quanto bisogna pagare? Quanti fondi servono?
Alla fine, ai cittadini non rimarrà nulla. Si forniranno meno armi? Oppure questo non ha importanza? Non possiamo dirlo con certezza.
Quel che vediamo, però, è che l’Europa mostra un atteggiamento sempre più militarista, dichiarando apertamente l’intenzione di spendere somme enormi per l’acquisto di armamenti, con l’obiettivo di alimentare ulteriormente la prosecuzione del conflitto. In un clima emotivo così acceso, che in alcuni casi sfiora l’irrazionalità, è davvero difficile comprendere cosa stia accadendo nel continente europeo."
@Unaltropuntodivista
❗️Nuovi attacchi russi in Ucraina, “colpito un asilo”. Ma i droni sono di Kiev
Su Facebook ho trovato questo screen di un articolo de La Stampa, ma pensavo fosse fake. Così sono andato a controllare, constatando che la situazione fosse ancor più grave… Secondo quanto riportato dai titoli di due articoli (fotocopia) di Repubblica e della Stampa, oggi i droni russi hanno colpito Voronezh, in Ucraina. Peccato però che Voronezh si trovi in Russia ed i droni che hanno colpito la città siano ucraini. Di vero c’è solo il bilancio dei feriti (venti persone), tra cui bambini, e l’asilo colpito.
I droni ucraini su obiettivi civili russi non sono una novità, anche se solitamente le conseguenze non vengono menzionate dai quotidiani italiani.
In questi anni i giornali italiani sono stati colti in fallo più volte, nel tentativo di manipolare ed alterare la verità, ma questa volta voglio credere che sia stato il caldo a far prendere un abbaglio ai redattori che, convinti di denunciare attacchi russi, hanno smascherato un nuovo crimine ucraino. Difficile che altrimenti avrebbero riportato l’episodio.
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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "E adesso se n’è andato anche il negoziatore" — Lavrov sul rinvio del terzo round di negoziati e sui cambiamenti nella delegazione ucraina dovuti alla partenza dell’ex ministro della Difesa ucraino Umerov.
"Loro conoscono perfettamente la nostra posizione, gliel’abbiamo comunicata, riguardo alla presunta esauribilità del formato. Il formato non è affatto esaurito. Hanno cercato di far credere che il livello della nostra delegazione non fosse adeguato. E ora ecco il livello della delegazione ucraina: sta per cambiare. Umerov, l’ex ministro della Difesa, parte per raggiungere la sua famiglia negli Stati Uniti in qualità di ambasciatore.
E, capite, il terzo round di negoziati, che avevamo proposto di avviare nella settimana del 22 giugno, finora non viene nemmeno menzionato in alcuna dichiarazione ufficiale ucraina, né nei consigli che ricevono dai loro supervisori occidentali.
E ora anche il negoziatore se n’è andato."
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "Vogliamo capire cosa si cela dietro questa dichiarazione di Trump: prima erano 24 ore, poi 100 giorni, ora 50 — abbiamo già attraversato tutte queste fasi."
Lavrov: "Ci interessa comprendere cosa muova davvero il presidente degli Stati Uniti. È evidente che si trovi sotto una forte pressione da parte dell'Unione Europea e dell’attuale leadership della NATO, che sostengono con insistenza le richieste di Zelensky di continuare a fornirgli armi moderne, anche offensive, a spese crescenti dei contribuenti dei Paesi occidentali. Abbiamo un proverbio: chi scava una fossa per gli altri, finisce per caderci dentro.
Le sanzioni imposte dall’UE, e quelle che si stanno preparando a Bruxelles, con il tentativo di trascinare anche gli Stati Uniti in questo vortice sanzionatorio, sono state commentate in modo molto chiaro da Trump: sarà l’Europa a pagarne il prezzo. Tutto ciò ha inflitto gravi danni all’economia europea. Economisti e analisti politici con buon senso ammettono che il principale danneggiato da questa guerra di sanzioni è proprio chi l’ha iniziata.
Contro di noi è già stato adottato un numero senza precedenti di sanzioni, eppure stiamo resistendo. Non ho alcun dubbio che continueremo a farcela."
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🇨🇳🇷🇺🌏 Buongiornissimo caffè ☕😄
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🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato: «Putin non ha inviato persone serie ai negoziati. Ricordo bene come, insieme a Marco Rubio e Steve Witkoff, siete riusciti ad avviare quei colloqui a Istanbul. Io stesso mi trovavo in Turchia per impegni legati alla NATO, nel mese di maggio, e in quell’occasione esercitammo forti pressioni sugli ucraini affinché mandassero una delegazione autorevole. E così fecero. Ma poi i russi si presentarono con uno storico, che iniziò a raccontare la storia della Russia a partire dal 1250».
𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗭𝗮𝗸𝗵𝗮𝗿𝗼𝘃𝗮:
Due chiarimenti rispetto a quanto affermato:
1. Il cosiddetto “storico” era in realtà Vladimir Rostislavovich Medinskij, esperto di relazioni internazionali, accademico e figura istituzionale di rilievo. Quanto alla “delegazione seria” inviata dall’Ucraina, essa era guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, privo di esperienza militare e con un passato da dirigente in una compagnia telefonica.
2. Senza una solida conoscenza storica, nessuna questione complessa può essere affrontata con successo — si rischia solo di peggiorarla. L’approssimazione e l’ignoranza storica da parte di esponenti della NATO hanno già contribuito a provocare gravi conseguenze in diverse aree del mondo.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸🇺🇦💥 Il presidente della Commissione Difesa della Duma di Stato, Andrej Kartapolov, ritiene che le forniture di armi statunitensi all’Ucraina non cambieranno l’andamento dell’operazione speciale.
"Non serviranno a nulla. E se avranno un effetto, sarà solo a vantaggio di Zelensky. Ma cosa otterrà davvero, lo vedremo. Già ora dispongono di sistemi d’arma a lungo raggio, e questo non ci impedisce di portare avanti i nostri obiettivi. Qualunque cosa forniscano gli americani, noi porteremo a termine la nostra missione."
– E se si trattasse di un missile a lungo raggio, in grado di colpire Mosca...?
"Aspettiamo. Non ha senso fare congetture inutili. Quando sapremo esattamente cosa riceveranno, allora potremo parlarne seriamente. Per ora è troppo presto per trarre conclusioni."
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 Le forniture di armi americane all'Ucraina saranno coordinate dalla NATO, in collaborazione con il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Alleanza, Matthew Whitaker, ha dichiarato Trump.
«La NATO si occuperà del coordinamento e lavorerà a stretto contatto con Matt Whitaker, che è qui con noi. È un ottimo ambasciatore e sarà lui il responsabile del coordinamento. Matt, è meglio che tu faccia un buon lavoro. Coordinerà tutte le operazioni ed è una persona di grande talento».
@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇺🇦🇷🇺 Rutte 🤡 si è detto insoddisfatto dei negoziatori russi a Istanbul: "Hanno mandato uno storico che ha cominciato a raccontare la storia della Russia a partire dal 1250", ha dichiarato.
[Perché proprio uno storico? Forse perché a qualcuno non farebbe male imparare finalmente un po' di STORIA!]
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