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🇷🇺🇪🇺🇩🇪 Lavrov sulle minacce dell’Europa nei confronti della Russia

«Quando i discendenti di quei tedeschi che oggi occupano posizioni di vertice nella moderna Repubblica Federale, indipendentemente dalle loro origini, non solo portano avanti certe idee, ma arrivano perfino a esprimere con orgoglio rivendicazioni nello spirito, ormai, del Quarto Reich, questo fa inevitabilmente pensare che un simile ritorno del nazismo non debba assolutamente essere permesso.

E sono convinto che i popoli dei Paesi europei — inclusa la parte sana del popolo tedesco — lo comprendano perfettamente. Qualsiasi tentativo ostile, come quelli con cui ora veniamo minacciati — ad esempio, il ministro della Difesa tedesco che dichiara di essere pronto a uccidere soldati russi, oppure i vertici della NATO che affermano di poter presto annientare preventivamente l’oblast di Kaliningrad — rappresenta, per qualsiasi persona normale (sottolineo: normale), un segnale estremamente allarmante su quali piani stiano maturando a Bruxelles, a Berlino e, ovviamente, anche a Parigi e a Londra.»


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🇷🇺🇮🇷 ⚓ Le esercitazioni navali congiunte russo-iraniane della durata di tre giorni, denominate CASAREX-2025, sono iniziate nel Mar Caspio.

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🇭🇺🇷🇸🇷🇺 Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha confermato che l’Ungheria, insieme a Russia e Serbia, costruirà un proprio oleodotto, senza tenere conto delle decisioni di Bruxelles. 😎

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🇷🇺 ⚓ Putin ha firmato un decreto "Sulle particolarità dell’ingresso delle navi nei porti marittimi della Federazione Russa".

D’ora in poi, le navi che arrivano da porti stranieri potranno entrare nei porti marittimi russi solo previo accordo con l’FSB.


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🇷🇺 «Kurchatov, Korolev e Stalin vivono nel tuo DNA»: per la prima volta sugli schermi — il dietro le quinte della produzione dei leggendari droni kamikaze russi "Geran-2".

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🇩🇪🇺🇦🇷🇺💥 Il generale di divisione delle forze armate tedesche, Christian Freuding, ha proposto di colpire gli aeroporti e le infrastrutture russe al fine di sostenere l'Ucraina.

«Si può influire indirettamente affinché il potenziale offensivo delle truppe russe non si manifesti pienamente, e mi vengono in mente due opzioni. La prima è, naturalmente, quella di intraprendere direttamente misure controaeree offensive, ovvero, con l’uso di mezzi a lungo raggio e di guerra aerea, combattere gli aerei e gli aeroporti nelle fasi iniziali, prima che questi mezzi possano essere utilizzati; ovviamente anche colpendo le capacità produttive dell’industria della difesa. Questa è una possibilità. E naturalmente, quando parliamo di come i russi siano riusciti ad aumentare così tanto la produzione dei loro missili balistici e da crociera, e in particolare dell’industria dei droni, dobbiamo chiederci se le misure economiche finora adottate siano sufficienti. E dove possiamo ancora trovare leve per ridurre la produzione russa, soprattutto in questo settore».


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🇷🇺🇮🇷 Putin ha ricevuto al Cremlino Ali Larijani — alto consigliere del leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei

🔹 Hanno discusso dell’escalation in Medio Oriente e della situazione legata al programma nucleare iraniano.

🔹 Putin si è detto favorevole alla stabilizzazione della regione e a una soluzione politica della questione nucleare iraniana.


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🇷🇺🌏 I Paesi BRICS stanno compiendo passi concreti verso l’adozione delle valute nazionali nei propri scambi commerciali, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov. Ha sottolineato che la Russia, nei pagamenti con i partner del gruppo, ha già superato la soglia del 90% delle transazioni effettuate in valute locali.

«Il presidente Putin ha più volte ricordato che, negli ultimi tempi, la Federazione Russa si è trovata in una condizione in cui è stata privata della possibilità di utilizzare il dollaro in diversi tipi di operazioni. In effetti, in moltissimi casi, questa possibilità non esiste più a causa delle sanzioni di tipo bloccante. Qual è la conseguenza? Dovremmo forse fare marcia indietro e tornare a un passato che, chiaramente, non può e non deve tornare? Questa non è un’opzione praticabile.

L’unica strada percorribile è quella della ricerca di alternative: meccanismi di regolamento reciproco che siano sufficientemente resilienti alle pressioni esterne e capaci, se vogliamo, di sviluppare una sorta di immunità a interferenze di questo tipo. Una delle alternative più concrete è proprio il passaggio ai pagamenti in valute nazionali.

Avete perfettamente ragione nel dire che questa è la direzione intrapresa all’interno del BRICS. In particolare, la Federazione Russa ha già superato la soglia del 90% delle transazioni con i partner del gruppo effettuate in valute nazionali.»


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❗️Donetsk, ancora razzi americani sparati dall’esercito di Kiev sul centro della città

Questo pomeriggio due razzi lanciati dai sistemi Himars forniti dagli USA a Kiev hanno colpito il centro di Donetsk. Uno dei razzi si è schiantato sull’asfalto della via Universitetskaya, una delle arterie principali della città, ai piedi di una palazzina residenziale, mentre il secondo è esploso nel cortile dell’ospedale.

Nel corso degli ultimi anni questa struttura ospedaliera era stata colpita più volte dall’artiglieria ucraina. A pochi passi dalla voragine provocata dall’esplosione di uno dei due Himars, legati ad una albero a bordo strada ci sono ancora i fiori in ricordo delle nove persone uccise due anni fa da uno di questi bombardamenti ucraini. Miracolosamente questa volta i razzi non hanno raggiunto l’ospedale e non si sono registrate vittime.

/channel/vn_rangeloni

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🇷🇺🇨🇳🇺🇸 Russia e Cina non escludono la possibilità di un’alleanza militare, scrive il quotidiano del Regno del Bahrein Al Khaleej.

L’autore dell’articolo sottolinea che, nonostante gli sforzi compiuti, Donald Trump non è riuscito a incrinare i rapporti tra Pechino e Mosca. I due Paesi continuano a coordinare le proprie azioni sul piano internazionale e, se le circostanze lo richiedessero, in futuro potrebbero formalizzare una vera e propria alleanza militare.

La cooperazione tra Russia e Cina è estesa su più livelli e riflette anche la vastità del confine condiviso, che supera i 4.200 chilometri. I due Paesi hanno raggiunto importanti risultati nei settori politico, energetico e militare. Nel 2024, il volume degli scambi commerciali bilaterali ha sfiorato i 200 miliardi di dollari. Tuttavia, questa collaborazione ha ancora dei limiti: non esiste, ad esempio, un trattato di mutua difesa come quello in vigore tra Russia e Corea del Nord.
Non si tratta di un’impossibilità, ma piuttosto di una scelta strategica: entrambi intendono evitare di alimentare una nuova corsa globale agli armamenti. La firma di un simile accordo susciterebbe inevitabilmente timori da parte di Stati Uniti, Giappone e gran parte dei Paesi europei.

Tuttavia, data l’evoluzione del contesto geopolitico, non si può escludere che la cooperazione strategica si trasformi in un’alleanza militare, qualora ciò si rendesse necessario. Pechino è ben consapevole che Washington sta cercando in ogni modo di frenare il suo sviluppo. Mosca, a sua volta, sa che una sconfitta della Cina nella competizione globale con gli Stati Uniti la esporrebbe al rischio di isolamento, rendendola il prossimo obiettivo delle pressioni occidentali.


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L’Ucraina si offre come poligono per testare nuove armi

L'Ucraina propone ai produttori di armi stranieri di usare il proprio territorio come poligono per testare le loro innovazioni.

L’iniziativa "Test in Ucraina" è promossa da Brave1, la piattaforma per gli investimenti nel settore della difesa di Kiev. Viene proposto alle aziende interessate di inviare le nuove armi in Ucraina e di addestrare all’uso di esse (a distanza) i soldati di Zelensky, in modo tale che essi possano testarle in uno scenario di guerra reale.

Secondo il rappresentante di Brave1 Artem Moroz, questo programma consentirà alle aziende di ottenere dati unici sul funzionamento dei loro sistemi in operazioni di combattimento reali.

Le autorità ucraine hanno già stilato un elenco di settori prioritari per i test, primo su tutti quello della difesa aerea.

/channel/vn_rangeloni

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🇷🇺🇺🇦💥 Nel corso dell’ultima settimana, le Forze Armate della Federazione Russa hanno effettuato cinque attacchi coordinati con armi di alta precisione e droni, colpendo con successo i seguenti obiettivi:

▪️Centri territoriali di arruolamento delle Forze Armate ucraine;
▪️Impianti del complesso militare-industriale ucraino;
▪️Infrastrutture di aeroporti militari;
▪️Siti di assemblaggio e stoccaggio di droni d’attacco e imbarcazioni senza equipaggio;
▪️Arsenali, depositi di carburante e materiale tecnico-militare.

✔️ Inoltre, nell’arco della settimana, le truppe russe hanno preso il controllo di 10 insediamenti.


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🇪🇺🇷🇺1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18...Siamo ormai giunti al 18° pacchetto di sanzioni. 🤦🏻

L'UE ha approvato il 18º pacchetto di sanzioni contro la Russia —include restrizioni contro i "Nord Stream", che comunque attualmente non sono operativi.

Altre sanzioni introdotte dagli europei:

▪️Riduzione del tetto massimo del prezzo del petrolio russo a 47,6 dollari al barile. Inoltre, è vietata in generale l'importazione nell'UE di prodotti petroliferi derivati dal petrolio russo;

▪️Nella lista nera sono stati inseriti altri 105 petroliere che trasportano petrolio russo, nonché una raffineria di Rosneft in India;

▪️L’UE introduce sanzioni contro alcune banche cinesi, presumibilmente colpevoli di sostenere la Russia;

▪️Le restrizioni riguarderanno anche 22 banche russe. Le sanzioni prevedono la loro esclusione dal sistema SWIFT e un divieto totale di operazioni;

▪️Bruxelles ha insistito su nuove restrizioni all'esportazione di apparecchiature a duplice uso (civile e militare).


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🇨🇴🌏 Un altro tassello nel puzzle del mondo multipolare:

Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato l’intenzione di porre fine al partenariato strategico con la NATO.


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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 La Russia spera che Trump e il suo team stiano esercitando pressioni sull’Ucraina per avvicinare un terzo round di negoziati.

“Invitiamo tutti a farlo. Il ruolo principale spetta agli sforzi di mediazione degli Stati Uniti, del presidente Trump e della sua squadra di governo. Sono state fatte molte dichiarazioni, molte parole di delusione sono state espresse. Ovviamente speriamo che, parallelamente a tutto questo, venga esercitata una pressione anche sulla parte ucraina. Perché al momento sembra che tutte le parole di sostegno vengano interpretate da Kiev non come un segnale verso la pace, ma come un incoraggiamento a continuare la guerra.”


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🇷🇺🇪🇺 Lavrov: "L’Europa è impazzita dalla rabbia ed è diventata parte dell’arroganza globale contro la Russia"

«L’Europa è impazzita dalla rabbia, non riesco a trovare un’altra parola. Anzi, verrebbe quasi da fare un gioco di parole: oggi fa parte dell’“arroganza globale” nei confronti della Federazione Russa. Incitano i loro popoli in ogni modo, inculcando loro — nello spirito della propaganda di Goebbels — l’idea che la Russia sia il nemico eterno, una minaccia esistenziale, pronta ad attaccare l’Europa da un momento all’altro.

Per questo motivo, invitano a dimenticare i problemi sociali, i fallimenti economici, il processo di deindustrializzazione che si osserva anche in Germania e in altri Paesi europei. Tutte le forze, tutte le risorse, tutte le imposte vengono destinate esclusivamente alla militarizzazione dell’Europa.

Ed è una cosa triste. Le lezioni della storia non devono essere dimenticate, ma evidentemente le attuali generazioni — in Germania, in Francia e in altri Paesi europei — non le hanno imparate bene.»


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🇩🇪🇺🇦🇷🇺💥 La Germania contribuirà alla fornitura di cinque sistemi Patriot e fornirà munizioni per le unità antiaeree Gepard all'Ucraina — ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.

«I primi sistemi saranno consegnati alle Forze Armate ucraine nei prossimi giorni e messi immediatamente in funzione».

"FINO ALL'ULTIMO UCRAINO!" Cit.


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🎙️Risposte di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alle domande dell’Agenzia Nova (21 luglio 2025)

Punti chiave

Relazioni russo-italiane

Purtroppo, nulla cambia. Il governo Meloni continua a mostrare di non essere interessato al dialogo e alle relazioni con la Russia. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca e la fine del “tabù” dei contatti con Mosca non hanno avuto effetti sulla posizione dell’establishment politico italiano, che invece resta allineato a Washington in tutto il resto. Una posizione miope e dannosa.

Al contrario, riceviamo moltissime richieste da parte di imprenditori, scienziati, intellettuali e società civile italiani per avviare nuovi contatti con i partner russi. Circa 270 aziende italiane sono attive in Russia, ci sono nuovi progetti in corso, anche in campo culturale, nonostante gli incessanti tentativi di "cancellare" il nostro Paese. Scienziati e ricercatori italiani mantengono canali di dialogo e cooperano dove possibile. Le prospettive delle relazioni dipenderanno dalla capacità delle autorità italiane di tornare al buon senso e al pragmatismo e ascoltare i propri cittadini e i propri elettori.

Guardate i dati dell’export italiano in Russia: stanno arrivando a zero. E questo proprio mentre il sistema commerciale globale rischia la frammentazione (anche per le tensioni tariffarie USA-UE), e Roma invita le sue imprese a cercare nuovi mercati oltre Washington. In queste condizioni, il potenziale del mercato russo sarebbe prezioso! Ma no: grazie a Bruxelles e Palazzo Chigi, gli imprenditori italiani non hanno più questa possibilità. Come diciamo in Russia: “chi semina, raccoglie”.

Ucraina
Ci aspettiamo che un giorno il governo italiano dica a Zelensky: “stop! basta!” e lo spinga a sedersi al tavolo dei negoziati. Solo allora si apriranno reali prospettive di pace e di un accordo che comprenda il ritiro completo delle truppe ucraine da Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye, il riconoscimento del loro attuale status giuridico come regioni russe a pieno titolo, la demilitarizzazione dell’Ucraina, il suo status neutrale, fuori da blocchi militari e senza armi nucleari, l’adozione da parte del parlamento ucraino di una legge che vieti l’ideologia nazista in ogni sua forma, il ritiro di tutte le denunce legali, la completa cancellazione delle sanzioni occidentali contro la Russia. E, cosa importante, l’abolizione delle leggi discriminatorie contro la lingua russa e la fine dell’oppressione di tutte le minoranze etniche e religiose.

Conferenza internazionale di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina

• A proposito, a differenza di quanto avvenuto in altre tre conferenze precedenti, quella di Roma ha incluso discussioni proprio sulle forniture militari. Roma si è così guadagnata un primato discutibile del quale non è proprio il caso di andare orgogliosi. Ambasciatori di molti Paesi del mondo, con i quali sono in contatto, non comprendono le intenzioni degli organizzatori. Parlare di ricostruzione in una fase di azioni belliche attive e senza definire parametri per il futuro dell’Ucraina – che difatto è uno Stato fallito – appare privo di senso.

Medio Oriente
• Quel che accade oggi a Gaza è una vergogna per l’Occidente, frutto di decenni di politiche distruttive in Medio Oriente.

• La Russia, al contrario dell’Occidente, non ha interessi egoistici. La nostra posizione si basa sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che prevedono la creazione di due Stati sovrani: Israele e Palestina. Questa è l’unica via per una pace solida e duratura.

🔗 Il testo completo

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⚡️Commento dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia

Suscitano sgomento gli spropositati toni polemici e la retorica aggressiva sulla stampa italiana relativi all’invito che le autorità della Regione Campania e la direzione del Festival “Un’Estate da Re” hanno rivolto al Maestro russo Valerij Gergiev – direttore d’orchestra di fama mondiale – chiamato a dirigere, il 27 luglio 2025, nella Reggia di Caserta, l’Orchestra Filarmonica di Salerno. Il programma comprende opere di Čajkovskij e altri compositori russi.

In Russia non erano certo passate inosservate le dichiarazioni con cui, di recente, si sono espresse le più alte cariche italiane contro le politiche di “cancellazione” della cultura russa, sempre più diffuse in Occidente. Nel 2022, quando l’opera lirica “Boris Godunov” di Modest Musorgskij è stata portata in scena, in apertura di stagione lirica, al Teatro La Scala, era stato in persona Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, a sottolineare che

“La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare…”.

A fare eco alle sue parole era stata Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, la quale, con grande convinzione, aveva ribadito quanto segue:
“Storicamente, le relazioni tra l’Italia e la Russia, e in particolar modo sul piano culturale, sono sempre state solide. Per questo io ho appoggiato la decisione del Teatro La Scala di inaugurare la nuova stagione portando in scena un’opera russa...”.


In codesto contesto, appare decisamente inopportuno e fuori luogo il clamore scandalistico che si è voluto deliberatamente suscitare in merito al concerto in programma per il 27 luglio, che prevedeva si esibissero al Festival di Caserta il Maestro Valerij Gergiev e quattro solisti dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. La polemica ha dato chiara prova del fatto che in Italia, favorite dalla totale condiscendenza delle autorità locali, sono all’opera forze distruttive e prorompenti, la cui entità numerica è irrisoria, ma che, ciononostante, si adoperano attivamente, per promuovere una percezione negativa dell’Italia in Russia e della Russia in Italia e che, in sostanza, mirano a dividere i popoli dei nostri due Paesi, i russi e gli italiani. <...>

Invece, anziché accogliere la gioia e i buoni sentimenti che da sempre accompagnano le esibizioni del Maestro – incoraggiati da alcune personalità politiche che rivelano grettezza e ottusità, così come dagli ormai onnipresenti nazionalisti ucraini – i media italiani hanno dato pieno spazio a una vergognosa campagna diffamatoria contro il grande musicista. A una campagna fondata su speculazioni, congetture e evidenti menzogne sul presunto “ruolo particolare” che il Maestro Valerij Gergiev rivestirebbe nella “macchina della propaganda russa”, così come ad attacchi di natura personale sul suo conto.
<...>

Non riesco a credere che, con questa loro decisione, i vertici italiani abbiano smentito le loro stesse affermazioni, esprimendo la loro reale posizione sulla cosiddetta “cultura della cancellazione” e dimostrandosi disposti ad “attraversare il Rubicone”, a rinunciare in toto a intrattenere legami di carattere culturale con la Russia.

È triste osservare un’Italia il cui governo, contrariamente alle sue promesse di difendere la sovranità e gli interessi nazionali, si piega alle richieste di immigrati ucraini e di altri gruppi, e del loro lobbismo politico.

Chi pensa che la cancellazione del concerto del Maestro Valerij Gergiev danneggerà la Russia si sbaglia. <...> Piuttosto, è all’Italia stessa che ciò arreca danno, in quanto il Paese sta compromettendo in tal modo la propria credibilità e dà motivo di dubitare dello spirito di apertura e accoglienza nei confronti di chi – con talento, professionalità e franchezza – dona al mondo il senso del bello e dell’eterno.

🔗 Il testo completo

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🇦🇿🇺🇦🇷🇺💥 Al presidente dell'Azerbaigian, Aliyev 🤡, che ieri ha consigliato agli ucraini di “non accettare l’occupazione”, sono state regalate delle mostrine dell’Esercito ucraino.

👉🏻 Subito dopo arriverà il furgoncino del centro di reclutamento... 😅

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🇩🇪🇺🇦🇷🇺💥 «Partiamo dal presupposto che la potenza sia aumentata del 50%»: il maggior generale delle Forze Armate tedesche, Christian Freuding, ha dichiarato che la Russia ha significativamente potenziato la forza degli attacchi aerei contro l’Ucraina, e per Kiev sta diventando sempre più difficile respingerli, anche con l’uso dei sistemi di difesa aerea occidentali.

«La Russia effettua attacchi aerei a intervalli di tre, quattro o cinque giorni, utilizzando fino a 700–800 droni nei momenti di picco, insieme a diverse decine di missili da crociera, concentrandosi su un solo obiettivo.
Inoltre, la qualità dei droni è notevolmente migliorata: sono stati ricreati sulla base di modelli iraniani e ora possono trasportare carichi esplosivi più potenti. Riteniamo che la loro potenza sia aumentata del 50%.
Sono protetti contro i sistemi di guerra elettronica e in parte equipaggiati con motori a reazione, il che li rende più difficili da intercettare. Osserviamo che vengono raggruppati in sciami in momenti successivi, volano a quote più elevate, rendendo più difficile la loro intercettazione da parte della difesa aerea, ad esempio da parte del nostro collaudato Gepard. Le unità mobili di fuoco, che pattugliano le strade di Kiev, non sono più così efficaci con le loro mitragliatrici.
E quando volano più in alto, attaccano con una traiettoria più ripida verso l'obiettivo, rendendo ancora più difficile la loro intercettazione. Tutto questo rappresenta un peggioramento della situazione aerea che stiamo osservando nelle ultime settimane».


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🇦🇿🇺🇦🇷🇺💥 Il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev 🤡, ha dichiarato che «l’Ucraina non deve accettare l’occupazione».

«Qualche anno fa, durante un evento, ebbi l’occasione di rispondere a una domanda simile posta da un rappresentante ucraino. La mia risposta di allora resta valida anche oggi. Credo rifletta le aspirazioni del popolo ucraino: non bisogna mai scendere a compromessi con l’occupazione. Questo è il consiglio più importante. È esattamente ciò che abbiamo fatto anche noi».


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🇷🇺🇺🇦💥 Il vice ministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov, ha parlato delle origini della crisi ucraina, sottolineando la determinazione della Russia nel perseguire gli obiettivi dell’operazione militare speciale.

«Le cause e le radici di quanto sta accadendo oggi risiedono negli eventi che hanno preceduto la tragica svolta in Ucraina e l’inizio dell’operazione militare speciale. Per molto tempo abbiamo cercato soluzioni alternative, ma ogni tentativo si è concluso con un fallimento. Per quanto riguarda gli accordi di Minsk, l'altra parte non li ha mai rispettati. In tema di sicurezza europea, per decenni l’Occidente — guidato dagli Stati Uniti e dalla NATO — si è rifiutato categoricamente di fare anche il minimo passo incontro. Non siamo stati noi ad avvicinarci alla NATO, è la NATO che si è avvicinata a noi. Da parte nostra è stato come correre sul posto. Tutto ciò è sfociato in un esito tragico e doloroso.

La determinazione a raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale resta assoluta, compreso il cambiamento di un elemento centrale — anzi, del vero e proprio fulcro — della politica dell’attuale governo di Kiev, profondamente ostile alla Russia e, per sua natura, antirussa. Chiamando le cose con il loro nome, questa impostazione politica resta immutata.»


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🇺🇸🌏 Trump: “I BRICS stanno rapidamente perdendo rilevanza” dopo la minaccia di un dazio del 10% 🤦🏻

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che l'influenza del gruppo BRICS sta diminuendo rapidamente da quando ha annunciato l’intenzione di imporre un dazio del 10% ai Paesi membri.

“Conoscete quel gruppetto chiamato BRICS? Sta rapidamente perdendo rilevanza,” ha dichiarato il leader statunitense durante la firma di una legge sulla regolamentazione delle criptovalute, in una cerimonia tenutasi alla Casa Bianca venerdì. “I BRICS cercavano di sfidare il dollaro, il suo predominio e il suo ruolo di valuta di riferimento. Ho detto chiaramente che a ogni nazione appartenente al consorzio BRICS avremmo applicato una tariffa del 10%. Il giorno dopo si sono riuniti, ma quasi nessuno si è presentato,” ha aggiunto, senza specificare a quale incontro si riferisse.

“Non possiamo permettere che il dollaro si indebolisca. Se avremo un presidente intelligente, il dollaro non perderà mai la sua forza. Ma se ci fosse un incapace – come l’ultimo – e gli chiedeste della svalutazione del dollaro, non saprebbe nemmeno di cosa parlate. Non possiamo più permettere che accada,” ha concluso Trump.

*Il gruppo BRICS è nato nel 2006. Il Sudafrica si è unito ai membri fondatori – Brasile, Russia, India e Cina – nel 2011. Dal 2024, anche Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia sono entrati a far parte dell’associazione. Il 6 gennaio 2025, anche l’Indonesia è diventata membro a pieno titolo.

Nel suo intervento in videoconferenza al vertice BRICS del 6 luglio, il Presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che l’uso delle valute nazionali negli scambi tra i Paesi membri è in costante aumento. Lo scorso anno, il rublo e le valute dei Paesi considerati “amici” della Russia hanno rappresentato il 90% delle transazioni tra Mosca e i suoi partner BRICS, ha dichiarato Putin.


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I “supersoldati” di Zelensky

La linea del fronte tra Russia e Ucraina, lunga oltre 1000 km, scorre lungo fiumi, taglia centri abitati più o meno grandi, steppe, boschi, miniere (con le relative infrastrutture e peculitarità) e rilievi di vario tipo. Ciò influisce anche sulle tattiche e sul modo di combattere degli eserciti. Parlando con i militari russi impegnati su diversi fronti, cerco sempre di cogliere le varie differenze nell’approccio al loro mestiere. Ultimamente, nelle diverse conversazioni, sempre più frequentemente emergono due aspetti comuni ai vari settori del fronte diversi tra loro: la densità dei droni nei cieli e soprattutto il comportamento anomalo dell’avversario durante gli assalti e nelle situazioni più estreme.

La somministrazione di sostanze stupefacenti o dopanti ai soldati impegnati in scenari estremi è una pratica ben precedente a questo conflitto. Anche in Ucraina di tanto in tanto emergevano testimonianze di questa pratica. Ora questo fenomeno sembra aver assunto proporzioni ben più rilevanti e preoccupanti.

Kiev deve fare i conti con le ingenti perdite di soldati e con la crescente difficoltà nel mobilitare nuove truppe. Coloro che volevano combattere volontariamente per l’Ucraina si sono arruolati nel 2022, mentre quei civili prelevati a forza dalle strade a cui hanno fatto indossare una divisa hanno poca preparazione ed ancor meno motivazione. Ed è qui che tornano utili quei farmaci e quelle sostanze - molte delle quali illegali nella stessa Ucraina - in grado di alterare la percezione della realtà dei soldati. Servono «supersoldati» che non conoscano la stanchezza e la paura, disposti a fare qualsiasi cosa. Se prima i vertici militari si limitavano a chiudere un occhio sull’uso di droghe e altre sostanze proibite da parte dei soldati, ora questi comportamenti - secondo quanto sostenuto anche dai prigionieri di guerra - vengono incentivati dall’alto.

Tra i farmaci che in diverso modo finiscono sempre più frequentemente tra le mani dei medici dell’esercito di Kiev ci sono gli steroidi (testosterone, trenbolone, sustanon, stanozolo, drostanolone ecc). Alcune di queste sostanze in origine sono state concepite come farmaco veterinario per l’aumento della massa muscolare e dell’appetito nel bestiame, altre per il trattamento di patologie oncologiche, ginecologiche, urologiche o endocrine. Si tratta di farmaci pericolosi che possono causare uno stato di veglia prolungato, un aumento artificiale della forza, un’alterazione dello stato di coscienza, provocando aggressività, l’attenuazione della sensazione di dolore e la mancanza di percezione critica della realtà di fronte al pericolo. Un uso inappropriato di queste sostanze può comportare disturbi patologici irreversibili, infarti, ictus, cirrosi epatica, squilibri ormonali o tumori maligni. È chiaro che all’esercito ucraino questi farmaci non servono a scopo terapeutico, bensì per ottenere quegli effetti collaterali che consentono di avere in trincea dei soldati «forti», resistenti alle difficoltà e disposti a eseguire qualsiasi tipo di ordine.

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🇷🇺🇪🇺🇺🇦 I mezzi idioti europei hanno approvato il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro il nostro Paese.

Inutile dire che sarà efficace nel cambiare la posizione della Russia quanto lo sono stati i precedenti diciassette. La nostra economia resisterà senza dubbio, e la distruzione del regime banderista continuerà. Gli attacchi contro obiettivi nella cosiddetta Ucraina, compresa Kiev, si intensificheranno ulteriormente.

Dovremmo anche puntare a un disimpegno massimo dall’UE e dai suoi membri più odiosi. Questi includono ormai non solo i patetici baltici, i finlandesi insolenti, i polacchi – la cui spartizione, in qualche modo, è rimasta incompiuta – e gli inglesi, che marciscono nella loro stessa sporcizia, ma anche la Germania e la Francia, i cui leader sembrano chiaramente aspirare all’eredità del Terzo Reich e del regime di Vichy.

Il modo in cui finirà tutto questo per l’Europa è ben noto.

Dobbiamo solo mantenere viva il più a lungo possibile la memoria della loro vile russofobia, e imparare a odiarli quanto li odiavano i nostri antenati. L’odio è un’arma potente, che ci permette di muoverci con maggiore forza nella direzione opposta: verso l’amore. L’amore per coloro che lo meritano, naturalmente.

P.S. La ripugnante vecchia megera Ursula ha dichiarato che l’UE ha colpito “il cuore della macchina bellica russa.” Non sono sicuro che sappia davvero dove si trovi il cuore, ma sembra pensare sempre con una sola parte del corpo: la stessa che curava prima di fallire come ginecologa.

Dmitrij Medvedev


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🇺🇸🇷🇺 L’Espresso: "nei primi cinque mesi della sua presidenza, Trump ha effettuato solo 26 attacchi aerei in meno rispetto a Biden in quattro anni, scrive la rivista italiana. Nonostante la retorica pacifista della campagna elettorale, le parole dell’attuale inquilino della Casa Bianca non coincidono con i fatti: non ci sono conflitti conclusi, ma ce ne sono di nuovi avviati.

Secondo i dati di Armed Conflict Location and Event Data, sotto l’attuale presidente degli Stati Uniti sono stati effettuati 529 attacchi, mentre sotto il suo predecessore – 555.

Donald Trump è stato candidato al Premio Nobel per la Pace. Sosteneva che con lui le guerre finivano, non iniziavano. Tuttavia, nei primi cinque mesi della sua presidenza sono stati lanciati quasi tanti attacchi aerei quanti quelli compiuti dall’amministrazione Biden in quattro anni."


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🇧🇭🇷🇺🌏 Un'altra nazione che comprende la nuova realtà che si sta delineando:

Il Presidente del Consiglio della Shura del Bahrain, Ali bin Saleh Al Saleh, ritiene che la Russia stia svolgendo un ruolo fondamentale nel plasmare un nuovo scenario globale e ha affermato che il regno attribuisce grande valore alle relazioni bilaterali esistenti con Mosca in diversi settori.


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Un altro punto di vista

🇷🇺🇺🇸🇺🇦💥 «Tutti questi aggeggi super-tecnologici americani li abbiamo già visti, sappiamo come contrastarli e siamo perfettamente in grado di farlo con successo» — ha dichiarato Kartapolov in merito alle armi statunitensi fornite all’Ucraina.

«Nelle dichiarazioni di Trump, come potete notare, non ha fornito dettagli specifici sui sistemi Patriot: ha semplicemente menzionato il numero 17. Con ogni probabilità, si riferiva o a missili antiaerei o a lanciatori. Se parliamo invece di batterie complete, una quantità del genere non è in possesso di alcun Paese, né della NATO né al di fuori. È possibile che si tratti di Israele, dove stanno pianificando una riconversione degli armamenti: potrebbero quindi trasferire all’Ucraina missili non più necessari e alcuni lanciatori. Si tratta comunque di un sistema di difesa aerea che conosciamo bene, sappiamo come affrontarlo e capiamo perché si è resa necessaria questa fornitura: abbiamo infatti distrutto la maggior parte dei sistemi precedentemente presenti in Ucraina e forniti dalla precedente amministrazione.

Per quanto riguarda altri tipi di munizionamento e sistemi d’arma, Trump ha già affermato che i missili JASSM non saranno inviati in Ucraina. Per il resto, continueremo a osservare la situazione e a trarre le opportune conclusioni. Siamo in grado di contrastare qualsiasi tipo di armamento esistente oggi in qualunque Paese del mondo. E, lo ripeto, tutte queste sofisticate tecnologie militari americane le conosciamo già, sappiamo come affrontarle e siamo in grado di neutralizzarle con successo.»


@Unaltropuntodivista

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Un altro punto di vista

🇷🇺🇺🇸🇪🇺🇺🇦💥 "La dottrina nucleare della Russia è in vigore, e con essa restano validi tutti i suoi principi. Si tratta di uno dei documenti fondamentali del nostro Stato" — ha dichiarato Peskov in merito alla discussione sulle forniture di missili a lungo raggio all'Ucraina.

"Stando a quanto abbiamo compreso dalle dichiarazioni del presidente Trump, dagli Stati Uniti non sono previste simili forniture. Per quanto riguarda l’Europa, la situazione è meno chiara. Dalla Germania sono arrivate affermazioni contraddittorie, anche se, sul tema dei tanto discussi missili Taurus, sembra che un certo senso della realtà prevalga ancora. È un argomento che occupa una posizione di rilievo nell’agenda internazionale. Seguiamo con grande attenzione ogni dichiarazione."


@Unaltropuntodivista

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