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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 La Russia spera che Trump e il suo team stiano esercitando pressioni sull’Ucraina per avvicinare un terzo round di negoziati.

“Invitiamo tutti a farlo. Il ruolo principale spetta agli sforzi di mediazione degli Stati Uniti, del presidente Trump e della sua squadra di governo. Sono state fatte molte dichiarazioni, molte parole di delusione sono state espresse. Ovviamente speriamo che, parallelamente a tutto questo, venga esercitata una pressione anche sulla parte ucraina. Perché al momento sembra che tutte le parole di sostegno vengano interpretate da Kiev non come un segnale verso la pace, ma come un incoraggiamento a continuare la guerra.”


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🇷🇺🇺🇸🇪🇺🇺🇦💥 "È solo business" — Peskov commenta la decisione di Trump di vendere armi all'Europa per rifornire l'Ucraina

"È semplicemente una questione di affari. Le forniture di armi c’erano anche prima, non sono mai state interrotte. La vera domanda è: chi le paga?
Ora saranno alcuni Paesi europei a sostenere i costi. Avrete sentito che Francia e Repubblica Ceca si sono già tirate indietro: non intendono pagare. Anche all’interno dell’Europa, quindi, stanno emergendo divergenze. Quanto bisogna pagare? Quanti fondi servono?
Alla fine, ai cittadini non rimarrà nulla. Si forniranno meno armi? Oppure questo non ha importanza? Non possiamo dirlo con certezza.
Quel che vediamo, però, è che l’Europa mostra un atteggiamento sempre più militarista, dichiarando apertamente l’intenzione di spendere somme enormi per l’acquisto di armamenti, con l’obiettivo di alimentare ulteriormente la prosecuzione del conflitto. In un clima emotivo così acceso, che in alcuni casi sfiora l’irrazionalità, è davvero difficile comprendere cosa stia accadendo nel continente europeo."


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❗️Nuovi attacchi russi in Ucraina, “colpito un asilo”. Ma i droni sono di Kiev

Su Facebook ho trovato questo screen di un articolo de La Stampa, ma pensavo fosse fake. Così sono andato a controllare, constatando che la situazione fosse ancor più grave… Secondo quanto riportato dai titoli di due articoli (fotocopia) di Repubblica e della Stampa, oggi i droni russi hanno colpito Voronezh, in Ucraina. Peccato però che Voronezh si trovi in Russia ed i droni che hanno colpito la città siano ucraini. Di vero c’è solo il bilancio dei feriti (venti persone), tra cui bambini, e l’asilo colpito.

I droni ucraini su obiettivi civili russi non sono una novità, anche se solitamente le conseguenze non vengono menzionate dai quotidiani italiani.

In questi anni i giornali italiani sono stati colti in fallo più volte, nel tentativo di manipolare ed alterare la verità, ma questa volta voglio credere che sia stato il caldo a far prendere un abbaglio ai redattori che, convinti di denunciare attacchi russi, hanno smascherato un nuovo crimine ucraino. Difficile che altrimenti avrebbero riportato l’episodio.

/channel/vn_rangeloni

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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "E adesso se n’è andato anche il negoziatore" — Lavrov sul rinvio del terzo round di negoziati e sui cambiamenti nella delegazione ucraina dovuti alla partenza dell’ex ministro della Difesa ucraino Umerov.

"Loro conoscono perfettamente la nostra posizione, gliel’abbiamo comunicata, riguardo alla presunta esauribilità del formato. Il formato non è affatto esaurito. Hanno cercato di far credere che il livello della nostra delegazione non fosse adeguato. E ora ecco il livello della delegazione ucraina: sta per cambiare. Umerov, l’ex ministro della Difesa, parte per raggiungere la sua famiglia negli Stati Uniti in qualità di ambasciatore.

E, capite, il terzo round di negoziati, che avevamo proposto di avviare nella settimana del 22 giugno, finora non viene nemmeno menzionato in alcuna dichiarazione ufficiale ucraina, né nei consigli che ricevono dai loro supervisori occidentali.

E ora anche il negoziatore se n’è andato."


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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "Vogliamo capire cosa si cela dietro questa dichiarazione di Trump: prima erano 24 ore, poi 100 giorni, ora 50 — abbiamo già attraversato tutte queste fasi."

Lavrov: "Ci interessa comprendere cosa muova davvero il presidente degli Stati Uniti. È evidente che si trovi sotto una forte pressione da parte dell'Unione Europea e dell’attuale leadership della NATO, che sostengono con insistenza le richieste di Zelensky di continuare a fornirgli armi moderne, anche offensive, a spese crescenti dei contribuenti dei Paesi occidentali. Abbiamo un proverbio: chi scava una fossa per gli altri, finisce per caderci dentro.

Le sanzioni imposte dall’UE, e quelle che si stanno preparando a Bruxelles, con il tentativo di trascinare anche gli Stati Uniti in questo vortice sanzionatorio, sono state commentate in modo molto chiaro da Trump: sarà l’Europa a pagarne il prezzo. Tutto ciò ha inflitto gravi danni all’economia europea. Economisti e analisti politici con buon senso ammettono che il principale danneggiato da questa guerra di sanzioni è proprio chi l’ha iniziata.

Contro di noi è già stato adottato un numero senza precedenti di sanzioni, eppure stiamo resistendo. Non ho alcun dubbio che continueremo a farcela."


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🇨🇳🇷🇺🌏 Buongiornissimo caffè ☕😄

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🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato: «Putin non ha inviato persone serie ai negoziati. Ricordo bene come, insieme a Marco Rubio e Steve Witkoff, siete riusciti ad avviare quei colloqui a Istanbul. Io stesso mi trovavo in Turchia per impegni legati alla NATO, nel mese di maggio, e in quell’occasione esercitammo forti pressioni sugli ucraini affinché mandassero una delegazione autorevole. E così fecero. Ma poi i russi si presentarono con uno storico, che iniziò a raccontare la storia della Russia a partire dal 1250».

𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗭𝗮𝗸𝗵𝗮𝗿𝗼𝘃𝗮:

Due chiarimenti rispetto a quanto affermato:

1. Il cosiddetto “storico” era in realtà Vladimir Rostislavovich Medinskij, esperto di relazioni internazionali, accademico e figura istituzionale di rilievo. Quanto alla “delegazione seria” inviata dall’Ucraina, essa era guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, privo di esperienza militare e con un passato da dirigente in una compagnia telefonica.


2. Senza una solida conoscenza storica, nessuna questione complessa può essere affrontata con successo — si rischia solo di peggiorarla. L’approssimazione e l’ignoranza storica da parte di esponenti della NATO hanno già contribuito a provocare gravi conseguenze in diverse aree del mondo.


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🇷🇺🇺🇸🇺🇦💥 Il presidente della Commissione Difesa della Duma di Stato, Andrej Kartapolov, ritiene che le forniture di armi statunitensi all’Ucraina non cambieranno l’andamento dell’operazione speciale.

"Non serviranno a nulla. E se avranno un effetto, sarà solo a vantaggio di Zelensky. Ma cosa otterrà davvero, lo vedremo. Già ora dispongono di sistemi d’arma a lungo raggio, e questo non ci impedisce di portare avanti i nostri obiettivi. Qualunque cosa forniscano gli americani, noi porteremo a termine la nostra missione."

– E se si trattasse di un missile a lungo raggio, in grado di colpire Mosca...?

"Aspettiamo. Non ha senso fare congetture inutili. Quando sapremo esattamente cosa riceveranno, allora potremo parlarne seriamente. Per ora è troppo presto per trarre conclusioni."


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🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 Le forniture di armi americane all'Ucraina saranno coordinate dalla NATO, in collaborazione con il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Alleanza, Matthew Whitaker, ha dichiarato Trump.

«La NATO si occuperà del coordinamento e lavorerà a stretto contatto con Matt Whitaker, che è qui con noi. È un ottimo ambasciatore e sarà lui il responsabile del coordinamento. Matt, è meglio che tu faccia un buon lavoro. Coordinerà tutte le operazioni ed è una persona di grande talento».


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🇺🇸🇺🇦🇷🇺 Rutte 🤡 si è detto insoddisfatto dei negoziatori russi a Istanbul: "Hanno mandato uno storico che ha cominciato a raccontare la storia della Russia a partire dal 1250", ha dichiarato.

[Perché proprio uno storico? Forse perché a qualcuno non farebbe male imparare finalmente un po' di STORIA!]

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🇩🇪🇺🇲🇪🇺🇺🇦 I dazi del 30% imposti dagli Stati Uniti contro l'UE infliggeranno un duro colpo alle esportazioni tedesche, ha dichiarato il cancelliere tedesco Merz.

[Come risposta, i tedeschi acquisteranno più armi dagli americani e poi le doneranno al regime di Kiev.]

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🇷🇺 Le tensioni tra Russia e Occidente sono radicate nella geopolitica e non, come si è a lungo creduto, nell’ideologia comunista dell’Unione Sovietica. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista rilasciata al giornalista Pavel Zarubin dell’emittente VGTRK.

"Molti pensano – e lo pensavo anch’io – che le principali contraddizioni con l’Occidente derivassero dall’ideologia comunista sovietica", ha dichiarato Putin. "Ma oggi è chiaro che la mancanza di rispetto per gli interessi strategici della Federazione Russa è proseguita anche dopo la fine dell’URSS. È evidente che, pur avendo avuto un certo peso, l’ideologia non sia stata il fattore principale: le divergenze derivano essenzialmente da interessi geopolitici.

Fu allora che divenne chiaro che, finché non ci fossimo affermati come una potenza indipendente e sovrana, capace di difendere il proprio futuro, non saremmo mai stati presi sul serio."

▪️Il presidente russo ha inoltre spiegato al corrispondente Pavel Zarubin perché, 25 anni fa, disse all’allora capo di Stato Boris Yeltsin di non sentirsi pronto ad assumere la presidenza:

"Non è che non volessi farlo. Prima di tutto, fu qualcosa di completamente inaspettato per me. E poi, sì, probabilmente è vero che non volevo accettare, perché pensavo di non essere pronto. Questa era la vera ragione. In quel momento, il Paese si trovava ad affrontare problemi urgenti, complessi e, allo stesso tempo, fondamentali per la sua sopravvivenza e il suo sviluppo.

Per essere sincero, certo che ho riflettuto su cosa significasse per me, a livello personale, una decisione del genere. Ma prima di tutto mi sono concentrato su come affrontare le sfide che avevamo davanti. E mi chiedevo se ne fossi davvero all’altezza, se sarei stato in grado di farcela."


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🇺🇦🇷🇺💥 Zelensky ha annunciato nuovi attacchi a lungo raggio contro la Russia.

Ha affermato che le Forze Armate ucraine «faranno tutto il possibile per spostare la guerra sul territorio russo».


[In questo contesto, è probabile che presto si registrino nuovi record nei raid con i droni Geran-2 nelle città ucraine.]

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🇺🇸🇮🇱 Chi è Barak Ravid?

Barak Ravid è un ufficiale dell’intelligence israeliana che ha prestato servizio nell’intelligence dell’IDF e nell’unità 8200, specializzata nella manipolazione dell’opinione pubblica. Ha costruito un’intera carriera su articoli basati su fonti anonime secondo cui i presidenti degli Stati Uniti sarebbero sempre più "frustrati" con Netanyahu, facendo sembrare che gli Stati Uniti e Israele non siano coordinati nelle loro guerre. Ecco una selezione dei titoli dei suoi articoli durante le amministrazioni Biden e Trump.

👉🏻 https://www.instagram.com/agentedelkgb?igsh=Yjh0dHhsZzQ5aHRv

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🇷🇺🇺🇦💥 Questa mattina, l’edificio del centro di reclutamento militare nella città di Samar, nella regione di Dnepropetrovsk, è stato attaccato con droni Geran.

Più tardi, l’unità dei droni ha pubblicato una foto con il seguente messaggio:

"Per il centro di mobilitazione, da parte degli abitanti della città di Samar". 😉


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🇷🇺🇺🇸🇪🇺🇺🇦💥 "La dottrina nucleare della Russia è in vigore, e con essa restano validi tutti i suoi principi. Si tratta di uno dei documenti fondamentali del nostro Stato" — ha dichiarato Peskov in merito alla discussione sulle forniture di missili a lungo raggio all'Ucraina.

"Stando a quanto abbiamo compreso dalle dichiarazioni del presidente Trump, dagli Stati Uniti non sono previste simili forniture. Per quanto riguarda l’Europa, la situazione è meno chiara. Dalla Germania sono arrivate affermazioni contraddittorie, anche se, sul tema dei tanto discussi missili Taurus, sembra che un certo senso della realtà prevalga ancora. È un argomento che occupa una posizione di rilievo nell’agenda internazionale. Seguiamo con grande attenzione ogni dichiarazione."


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🇸🇾🏴🇺🇸 I terroristi di HTS hanno pubblicato un'immagine dell'attacco a una chiesa in Siria.

Il governo degli Stati Uniti li ha appena rimossi dalla lista delle organizzazioni terroristiche, insieme al loro leader Abu Mohammad Al-Jolani. Meno di un anno fa, lo stesso governo statunitense ha rovesciato coloro che proteggevano questo luogo.


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🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 1 Medinskij = 1500 Rutte

Kartapolov: "Medinskij è una persona competente, sa bene di cosa parla.
Rutte, invece, a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, dà l’impressione di non essere del tutto in sé."


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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 "Affermare che non ci sia alcun progresso non è corretto: sono passati 50 giorni, ma se la parte ucraina avesse accettato di fissare la data del terzo round di negoziati nella settimana del 22 giugno, forse oggi ne sarebbero rimasti solo 30." — Lavrov

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🇷🇺🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦 Alla fine, tutto si rivela piuttosto semplice.

Da ieri, molti si chiedevano perché Mark Rutte si fosse espresso in modo tanto sprezzante nei confronti della professione di storico. La risposta è arrivata: nonostante da giovane sognasse di diventare pianista, Rutte ha conseguito... una laurea magistrale in storia. Evidentemente, ogni volta che si menzionano questioni storiche, riemergono in lui i crampi dell'incompiutezza personale.

Un dettaglio interessante.
Lo stesso Rutte ha ammesso di essersi irritato anche per il fatto che, durante i negoziati di Istanbul, i rappresentanti russi abbiano fatto riferimento alla “storia della Russia a partire dal 1250”. Vale la pena soffermarsi su questo punto, oltre a quanto già detto.

La metà del XIII secolo non è stata scelta a caso dal segretario generale della NATO: è un’epoca che evoca, con tutta probabilità, le "ferite fantasma" di occasioni mancate — dolori storici che, per certi ambienti dell’Occidente cavalleresco, non sono mai del tutto passati.
Per la Russia, invece, quel periodo rappresenta una vera e propria svolta storica.

Oggi ricorrono esattamente 785 anni dalla Battaglia della Neva.

Sul fiume Ižora, nel punto in cui confluisce nella Neva, l’esercito russo, guidato dal giovane principe novgorodiano Aleksandr Nevskij (canonizzato nel 1547), inflisse una rovinosa sconfitta agli invasori svedesi che avevano osato mettere piede sulla terra russa.

Il piano dell’Occidente era semplice: secondo gli scandinavi e i latini, la Russia — indebolita dalla frammentazione feudale — non sarebbe stata in grado di opporsi alla forza d’urto occidentale. Per l’operazione, furono scelti gli svedesi. Ma la “Europa illuminata” fece male i suoi conti.

Il principe Aleksandr Jaroslavič agì con rapidità e decisione, annientando senza troppe difficoltà le truppe d’élite svedesi e livoniane presso la Neva.

Secondo la “Vita e gesta del beato e grande principe Aleksandr”, prima della battaglia, Nevskij ricevette la benedizione dell’arcivescovo Spiridone di Novgorod. Davanti ai suoi guerrieri pronunciò un discorso passato alla storia, con parole che sarebbero state ricordate per secoli:

“Fratelli! Dio non è nella forza, ma nella verità! Ricordiamo le parole del salmista: alcuni confidano nelle armi, altri nei cavalli, ma noi invocheremo il nome del Signore nostro Dio… Non temiamo la moltitudine degli eserciti, perché Dio è con noi.”

Con la vittoria sugli svedesi, l’esercito russo fermò l’avanzata verso Ladoga e Novgorod, prevenendo così una pericolosa alleanza tra Svezia e Ordine Teutonico. Il Nord-Ovest della Russia fu salvato e liberato. Due anni dopo, Aleksandr Nevskij completò la sua impresa sconfiggendo i cavalieri tedeschi nella Battaglia del Lago Čudskoe.

Mark Rutte non ha ricordato casualmente la metà del XIII secolo.
Ma a quanto pare, si è fermato a metà del racconto, dimenticando come è andata a finire. Su questo argomento, Vladimir Rostislavovič ha tenuto una lezione magistrale. Gli farebbe bene rivederla.

Maria Zakharova


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🇷🇺🇨🇳 Il 15 luglio, a Pechino, nell’ambito della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.

Nel corso dell’incontro, Lavrov ha trasmesso al leader cinese un messaggio di amicizia e i più sentiti auguri da parte del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

I colloqui hanno riguardato vari aspetti delle relazioni bilaterali ad alto e altissimo livello, comprese le preparazioni per la visita del Presidente russo in Cina in occasione del vertice della SCO e delle celebrazioni per l’80º anniversario della vittoria sul Giappone militarista.

La delegazione russa ha inoltre sollevato diverse questioni di attualità dell’agenda internazionale e regionale.

Il Presidente Xi ha accolto con favore la prossima visita del suo omologo russo, sottolineando il forte legame di lunga data che li unisce.

Ha inoltre espresso un giudizio altamente positivo sullo stato delle relazioni sino-russe, ribadendo la volontà di rafforzare ulteriormente il partenariato globale e la cooperazione strategica con la Federazione Russa.


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🇷🇺🇺🇸🇺🇦 Il presidente della Commissione per il Mercato Finanziario della Duma di Stato, Anatolij Aksakov, ha commentato le dichiarazioni di Donald Trump riguardo a possibili nuove sanzioni contro la Russia:

"I fatti hanno dimostrato che nessuna sanzione imposta alla Russia ha prodotto i risultati sperati. Al contrario, hanno spinto il nostro Paese ad avanzare con maggiore determinazione, rafforzando la propria economia e avviando una profonda ristrutturazione del sistema economico nazionale.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Ucraina, la nostra posizione è ben nota: immaginiamo un’Ucraina pacifica, neutrale, capace di intrattenere relazioni amichevoli e costruttive sia con i Paesi occidentali che con la Russia. Sono certo che questo obiettivo sarà raggiunto e che sarà lo stesso popolo ucraino a fare questo passo.

Di conseguenza, ogni dichiarazione su nuove e più dure sanzioni contro la Russia è priva di prospettiva. Sono convinto che entro due mesi i fatti parleranno da soli, e molti cambieranno atteggiamento, adottando una linea più razionale."


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🇺🇸🇷🇺 Trump 🤡 ha dichiarato che nemmeno uno «tosto» come Putin riuscirà a ingannarlo:

«Non voglio dire che sia un assassino, ma è un tipo tosto. Lo ha dimostrato negli anni. Ha ingannato molte persone. Ha ingannato Bush. Ha ingannato tanti altri. Ha ingannato Clinton, Bush, Obama, Biden. Ma non riuscirà a ingannare me».


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🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno raggiunto un accordo sulle forniture di armi a Kiev, e che i costi ricadranno sull'Europa:

«Noi produciamo le migliori attrezzature, i migliori missili, tutto il meglio. I paesi europei lo sanno. E oggi abbiamo concluso un accordo secondo il quale forniremo loro le armi, e saranno loro a pagarle. Gli Stati Uniti non effettueranno alcun pagamento. Non le compreremo, ma le produrremo, e saranno loro a pagare per le armi. Il nostro ultimo incontro, un mese fa, è stato molto fruttuoso, nel senso che hanno accettato di destinare il 5%, che rappresenta oltre mille miliardi di dollari all’anno, quindi hanno molti soldi. E sono paesi ricchi. Hanno molti soldi e vogliono occuparsene, ci tengono molto, e anche noi ci teniamo molto».


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🇺🇸🇷🇺 Trump 🤡 e il noto annuncio sulla Russia:
«Sono estremamente insoddisfatto della Russia. Intendiamo introdurre dazi molto severi: se entro 50 giorni non verrà raggiunto un accordo, i dazi saliranno fino al 100%. Si potrebbero definire dazi secondari.»


Per quanto riguarda il commercio tra Russia e Stati Uniti: «è praticamente inesistente» (cit.)

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🇺🇸🇺🇦🇷🇺💥 «Non spenderemo un centesimo. Ma forniremo armi: per noi è un affare» — Trump sulla disponibilità a inviare all’Ucraina armamenti avanzati, compresi i sistemi Patriot.
«Intendiamo consegnare loro diverse tipologie di equipaggiamento militare all’avanguardia, e ci pagheranno il 100% del valore».


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🇪🇺🇫🇷🇷🇺 Macron si è rivolto alle forze armate francesi, affermando che la Russia rappresenta la principale minaccia per l’Europa.

«Per la prima volta dal 1945, la libertà si trova ad affrontare una minaccia così grave». 🤡


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🇺🇸🇺🇦🇷🇺💥 L’Ucraina potrebbe ricevere una quantità record di armi statunitensi acquistate con fondi europei, mentre gli Stati Uniti pianificano di utilizzare i beni russi congelati e approvare un nuovo pacchetto di sanzioni. Lo ha dichiarato il senatore Lindsey Graham in un’intervista a CBS News.

"Mi aspetto che nei prossimi giorni assisteremo a un afflusso senza precedenti di armi destinate ad aiutare l’Ucraina a difendersi", ha affermato Graham.

A proposito delle dichiarazioni annunciate da Donald Trump per lunedì, Graham ha aggiunto:

"Aspettate l’annuncio di domani. Non voglio anticipare il presidente, ma tenete d’occhio le notizie sui beni sequestrati. Gli europei vogliono limitarne i proventi destinati all’Ucraina, mentre la segretaria al Tesoro americana Janet Yellen vuole spingersi oltre."

Il senatore ha poi espresso fiducia sull’approvazione imminente di un disegno di legge che impone dazi ai Paesi che continuano ad acquistare petrolio e altre risorse dalla Russia.

"Il Congresso è vicino ad approvare il più ampio pacchetto di sanzioni della storia americana. Questo darà al presidente Trump strumenti che attualmente non possiede: una vera e propria mazza. I principali responsabili? Cina, India e Brasile. L’India acquista petrolio russo a basso costo e lo rivende — è inaccettabile. Ne ho parlato con il presidente Trump, e la settimana scorsa mi ha detto che è giunto il momento di agire", ha concluso Graham.


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🇷🇺🇮🇷 Sulle fughe di notizie dei media occidentali sul programma nucleare iraniano

I media occidentali continuano a rivelare la loro vera natura: strumenti nelle mani delle élite politiche, delle agenzie di intelligence e del cosiddetto "deep state", che non esitano a ricorrere a ogni mezzo, incluse provocazioni dirette e la diffusione di notizie false.

Uno degli attori principali nella diffusione di disinformazione mirata è recentemente diventato il sito Axios, con sede ad Arlington, proprio dall’altra parte del fiume Potomac rispetto a Washington, nelle immediate vicinanze del Pentagono, della sede della CIA e di numerosi think tank influenti.

Difficile dire chi ci sia dietro questa volta, ma una delle ultime pubblicazioni del sito – intitolata «Esclusiva: Putin esorta l'Iran ad accettare un accordo con gli USA che prevede 'zero arricchimento'» – appare chiaramente come l’ennesima campagna politica manipolata, volta a intensificare la tensione attorno alla questione del nucleare iraniano.

👉 La posizione della Russia su questo tema, anche alla luce degli attacchi statunitensi e israeliani contro il territorio iraniano, è ben nota.

Mosca ha costantemente ribadito la necessità di risolvere la crisi sul programma nucleare iraniano esclusivamente con mezzi politici e diplomatici, e ha espresso più volte la propria disponibilità a facilitare il dialogo per trovare soluzioni reciprocamente accettabili.

A beneficio dei «giornalisti», segnaliamo una selezione di materiali di riferimento in lingua inglese:

👉 Consulta i documenti
https://mid.ru/ru/press_service/publikacii-i-oproverzenia/oproverzenia1/nedostovernie-publikacii/2035797/#sel=7:1:tAk,17:14:ao5

Non vi è alcuna "esclusiva" o notizia sensazionale in queste dichiarazioni: solo la linea coerente di un attore responsabile della comunità internazionale, impegnato per una risoluzione equilibrata della crisi. Certo, da questo non si può ricavare un titolo acchiappaclick, ma è proprio questa la differenza tra il vero giornalismo e il lavoro su commissione, tra l’informazione seria e i tentativi scorretti di creare clamore dal nulla.

❗️ Invitiamo i media seri e responsabili a basarsi su fonti ufficiali, ad approfondire i temi trattati con competenza e a non contribuire alla diffusione di fake news.

Ministero degli esteri della Federazione Russa


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🇷🇺🇺🇦💥 Le Forze Armate russe hanno liberato la località di Karl Marks, situata nella Repubblica Popolare di Donetsk, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa della Federazione Russa.

Dopo la liberazione di Poddúbnoye e Tolstói, le unità di ricognizione del raggruppamento di truppe dell’Est hanno fatto irruzione a Karl Marks (nota anche come Mírnoye), eliminando completamente la presenza delle formazioni ucraine. Con questa operazione è caduto un importante nodo difensivo dell’esercito ucraino, che Kiev aveva cercato di utilizzare per rallentare l’avanzata russa dopo la perdita di Komar.

Le truppe russe hanno inoltre preso il controllo delle fasce boscose circostanti, garantendo così le condizioni per un ulteriore avanzamento verso Aleksandrograd e Voskresenka. In totale sono stati liberati 2,6 chilometri quadrati di territorio e oltre 400 edifici.

Nei combattimenti per il controllo di Karl Marks, le forze ucraine hanno perso più di una compagnia di uomini. I soldati russi hanno issato la bandiera nazionale in diversi punti della località. L’offensiva verso ovest prosegue, con le truppe d’assalto impegnate a consolidare le nuove posizioni.


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