In molti mi domandano perché in Italia, spesso evito di partecipare a cortei pubblici e manifestazioni. Il numero di eventi di piazza cui ho preso parte in questi anni, è stato esiguo.
Ad ogni modo, quando in Italia inizieremo a manifestare come in Francia, mi vedrete in prima linea, col sorriso smagliante.
Garantisco.
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La robotica durezza dell'assistente digitale della società di telecomunicazioni che ho contattato nel pomeriggio, mi ha fatto rivalutare ogni sfumatura della flessibile intelligenza dell'operatore umano.
Oggi, c'è voluto un robot per farmi riflettere sulla gioia che si può provare nel parlare con un essere vivente.
L'accento del sud dell'impiegata del call center è quanto di più dolce e rassicurante potessi udire, dopo quindici minuti di ragionamenti sconclusionati con una macchina.
"La sua richiesta è complessa" continuava a ripetermi l'assistente digitale.
"Passami-un-operatore-umano" ho iniziato a replicare io, decisa a non annullarmi, di fronte a tanta idiozia.
A un certo punto, sembravamo due dischi rotti, ho provato pietà per entrambi.
Ma alla fine, per questa volta, ho vinto io.
È così emozionante, parlare con una persona viva.
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In queste settimane, ho capito che la satira è una delle armi più potenti che abbiamo e per questo è tra le prime ad essere presa di mira.
E così, Facebook mi comunica che il mio accounto è soggetto a restrizioni per 29 giorni a causa di un mio post satirico di alcuni mesi fa.
Mi comunicano una serie di azioni, per cui, per quattro settimane non potrò fare dirette, pubblicità, chiamate.
Mi comunicano anche che a causa di nuove "violazioni", il mio account sarà sottoposto a ulteriori restrizioni o disabilitato. In queste ore, mi sto domandando se sia anche in shadow banning, spero di no. La chiusura del profilo FB a partire dai miei post di satira divulgati negli ultimi mesi, unitamente alla perdita dei quasi 24.000 contatti, è dietro l'angolo.
A questo punto, voglio ringraziare di cuore tutti voi che siete interessati a mantenere un contatto con me e mi seguite su telegram, qui pubblico senza limitazioni e non mi pongo a priori il problema di divulgare materiale considerato a rischio.
Quando su telegram saremo in molti, bandiranno anche questo social, allora troveremo un altro spazio.
Ci tengo a tutti voi.
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Sulla festa del papà.
"Cinque o sei genitori sono venuti a lamentarsi da me perché non trovavano giusto che in quel giorno i loro figli, che non avevano il papà, venissero esclusi da quell’attività (il laboratorio per la festa del papà) e venissero indirizzati da un’altra parte (...). Pertanto dovrà essere organizzata un’altra attività con modalità diverse dove possano partecipare tutti i bambini accompagnati dal padre, dalla madre, da un nonno, da uno zio".
Queste le dichiarazioni della dirigente Barbara Caterini, che è stata investita da secchiate di sterco da un intero paese. Tra le firme nella battaglia contro la dirigente, Massimo Gramellini, fino a poco tempo fa impegnato a tessere le lodi dei bravi ragazzi del battaglione Az0v, oggi lo ritroviamo in veste di padre amorevole.
Personalmente, continuo a non cogliere perché il paese si sia così indignato.
Inclusività non significa levare a tutti per stare tutti peggio, ma dare a tutti, per stare tutti meglio. La dirigente di Viareggio non ha impedito di festeggiare i papà, ha semplicemente allargato la possibilità di festeggiare anche ai bambini che fino a quel momento erano stati esclusi, ognuno avrebbe potuto portare una figura affettiva di riferimento. Non ci vedo nulla di male.
So già che molti rideranno sotto i baffi, pronti a minimizzare, ma voglio precisare che i bambini senza un genitore vengono, più spesso di quel che si pensi, da situazioni familiari traumatiche, non semplici da gestire. Se si ritiene che bastino fantasia, ottimismo e buona volontà per gestire tali situazioni, a mio avviso si fa un peccato di ingenuità.
Ad ogni modo, la guerra l'han fatta solo gli adulti.
I bambini sono molto più solidali e lungimiranti di noi. Di norma, sono consapevoli del dolore che provano i coetanei e la maggior parte di loro, tra l'avere la classe divisa ma con i papà e la classe unita con tutti i compagni felici e le persone che si amano, papà compresi, preferirebbero la seconda opzione.
Abbiamo molto da imparare da loro.
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Un tempo, la maggioranza si vergognava di "praticare" l'islamofobia, essa era considerata una forma d'odio ostentata perlopiù da svitati, ai quali la maggioranza non voleva essere associata: molte persone covavano interiormente sentimenti razzisti, ma per pudore, spesso evitavano di esternali platealmente.
Oggi, al contrario, la russofobia viene sfoggiata come uno dei segni distintivi dalla classe intellettuale: "noi siamo liberi, loro no, noi abbiamo le migliori democrazie, loro no, loro fanno la guerra, noi no, le loro armi uccidono!" e le nostre?
Le nostre no.
Ne ho sentite dire di ogni. In diversi hanno anche cercato di convincermi che i russi, come individui, sono più violenti di noi. I discorsi più devastanti mi sono stati fatti da persone considerate colte.
In pratica, essere russofobici oggi, fa tendenza. Se non spari a zero contro la Federazione Russa, sei uno sfigato, ti guardano con sospetto, sei nella minoranza da ghettizzare.
Sono riusciti a rendere il sentimento di odio, superiorità e paura, un "segnale di democrazia" degno degli "spiriti critici".
Il ministro della propaganda del Terzo Reich, rispetto a costoro, fu un pivello.
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Tecniche di nobilitazione del n4z1sm0: il caso di Julia Paevska.
Durata del video: 45 secondi.
Soglia di attenzione richiesta: tarata su quella del lettore medio di Repubblica.
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Buonasera, agli amici torinesi comunico che questo venerdì interverrò a Torino al Polo del '900 dalle ore 18:00 per parlare di guerra e propaganda. Oltre a me, tra i relatori, Alberto Negri, Nico Piro, Gian Giacomo Migone (locandina nei commenti).
Questa sera, potete invece ascoltarmi dalle 21:00 sul 1984, canale Byoblu; tra gli ospiti, Peter Gomez, di nuovo Alberto Negri, Stefano Vaj e molti altri ancora.
Oggi, come donna, non sono in vena di festeggiamenti, considerando la gang internazionale di guerrafondaie al potere che, oltre ad essere pericolose, perché lo sono, teniamolo a mente, offrono una pessima immagine del genere femminile. Il mio augurio va però alle donne che, nell'osservare questi modelli negativi, impostano la propria vita secondo ideali e valori in netta opposizione.
A loro sì, vanno i miei migliori auguri per la festa internazionale della donna.
Poster "lunga vita alle donne lavoratrici di tutto il mondo".
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Buongiorno, oggi inauguro in questo canale la sezione "sondaggi". Iniziamo col primo.
Tra i grandi scoop del giornalismo, a proposito di conflitto ucraino, secondo voi, qual è stato quello più sensazionale?
Votate, selezionando l'emoticon dell'immagine corrispondente.
1)lo scoop del gatto scappato dall'Ucraina e ritrovato sano e salvo in Polonia: ❤️
2)lo scoop della nonna killer che avvelena i soldati russi con la torta: 🥰 (equivalente dell'abbraccio su Facebook)
3)lo scoop dei soldati russi che combattono la guerra con le pale: 👍
4)lo scoop dei gasdotti che i russi si fanno saltare da soli: sorpresa 😲
5)lo scoop delle armi di distruzione di massa... ah no, scusate, quella era un'altra guerra.
Via col voto! Seguitemi su @sarareginella
Conflitti tra donne.
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In 60 secondi, spiego come hanno ipnotizzato l'Italia.
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Su TikTok: sara.reginella" rel="nofollow">https://www.tiktok.com/@sara.reginella
In diversi non han colto, soprattutto su Facebook, il senso del mio ultimo post, basato su una citazione delle parole della stessa Schlein. Per render più chiaro, poiché le spiegazioni, a quanto pare, non sono mai abbastanza, rilancio il reel dal quale le parole sono tratte.
E per oggi, me ne torno a letto.
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Sono a casa con 38.5 di febbre, senza la capacità di concentrazione per leggere o scrivere, non riesco. Dunque, cosa potevo mettermi a fare se non cercare di capire come funziona TikTok?
Mi han detto che dovevo iscrivermi a tutti i costi e tornare pure su Instagram, frullato mentre mi trovavo a Mariupol, perché i gggiovani sono lì, non qui.
Nel mio primo video postato sul social cinese, ho l'incarnato cadaverico e l'arresa pacatezza di chi ha fatto qualcosa che reputerà inammissibile, non appena tornerà in condizioni di lucidità.
Link al canale: sara.reginella" rel="nofollow">https://www.tiktok.com/@sara.reginella
p.s.: metterò like o cuoricino a chiunque criticherà la mia scelta.
Buonasera, dopo Cuba e Venezuela con Telesur, l'autoproclamata Repubblica Popolare di Puglia decide di mandare in onda "Start Up a War. Psicologia di un conflitto".
Potete vederlo su Amica 9TV (canale 91 del digitale), questo sabato sera alle 20:00 e alle 23:30, domenica alle 20:00 e lunedì alle 11:00.
Per chi non vivesse tra Foggia e Santa Maria di Leuca, il documentario è comunque visibile sul canale YouTube "Sara Reginella Video Project".
Ringrazio Amica9Tv e DemosTv.
Seguitemi su @sarareginella.
Canale DemosTv: /channel/DemosTv24
Canale YouTube: SaraReginellaVideoProjects" rel="nofollow">https://www.youtube.com/@SaraReginellaVideoProjects
Quelli che sono arrivati a pensare che i "pizzini" nei miei libri, alla libreria di Milano, li abbia inseriti il libraio, non hanno più testa di quelli che hanno messo i pizzini stessi. Tornate nella realtà, vi prego.
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"Start Up a War" vietato ai minori di 18 anni. Ok.
Ho iniziato a caricare il materiale su YouTube, il primo link in italiano resta ancora "privato", in attesa che carichi anche le versioni con sottotitoli in russo e in inglese, che usciranno contemporaneamente.
Ho dovuto inserire come criterio che il video non fosse destinato ai bambini, a causa di alcune immagini forti che contiene. Personalmente, sono una sostenitrice del "parental control", anche se mi rendo conto di alcune limitazioni, nella fattispecie: per vedere Start Up a War, dovrete essere registrati a YouTube e avere un account a "dimostrazione" della vostra maggiore età, altrimenti nada.
Un appunto: il mio lavoro non è adatto ai piccolini, confermo, ma limitarlo ai minori di 18 anni, come fa la piattaforma esige, è comunque un eccesso che non condivido. Dai 14 in su, a mio avviso, sarebbe più che fruibile ma, a quanto pare, non vi è altra scelta. Questo aspetto limiterà le condivisioni.
Il mio canale è "Sara Reginella Video Projects".
@sarareginella
La pacifista con l'elmentto Ellie Schlein suona al piano Imagine di John Lennon, il quale dalla tomba ringrazia sentitamente per aver colto apppieno il significato antimilitarista del brano.
Proprio una brava ragazza.
Seguitemi sul mio social preferito, telegram: @sarareginella
Ieri festeggiavano la festa del papà, oggi festeggiamo i venti anni dall'inizio dell'invasione dell'Iraq per mano della più grande democrazia del mondo.
Coloro che lavorano alacremente per sostenere i più grandi esportatori di di guerre hanno nomi e cognomi, sarebbe ora di iniziare a farli, anziché ripararsi dietro concetti astratti quali la pace e il bene.
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Perdonate il pochissimo anticipo. Ad ogni modo, per chi fosse in zona Marino, Roma, tra poco parteciperò all'assemblea organizzata dal centro sociale I po'.
Parlerò di propaganda a un anno di fake sul conflitto ucraino. Ringrazio il ministro Crosetto per aver contribuito a rendere ancor più grottesca la lista degli "scoop": era già avvincente, ma ora è irresistibile, epica quasi ai livelli del recente action movie con Dario Nardella.
A tra poco.
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Taffo, scansati proprio.
"Le persone anziane hanno bisogno di attenzioni".
In Russia, la locandina pubblicitaria che invita a contattare un presunto centro assistenza anziani, utilizza l'immagine di Biden.
Ho fatto una ricerca su Yandex e il numero riprodotto risulta, in realtà, essere quello dell'ambasciata statunitense a Mosca, che sarà stata inondata di richieste.
Geni!
Un appunto, mi rivolgo ai puri di cuore che ragionano come l'algoritmo di TikTok: questo è un post satirico, non va contro anziani indifesi che han tutto il mio supporto, ma si rivolge a potenti geriatrici, che seminano terrore nel resto del mondo. Dunque, potete ridere liberamente anche voi, senza indiniarvi e senza denunziarci per reati di cattiveria.
Se chiamate per assistenza, ricordate che il prefisso dall'Italia è 007.
Link dell'Ambasciata: https://ru.usembassy.gov/u-s-citizen-services/emergency-contact/
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Cari amici, vi racconto quello che mi sta accadendo in questi giorni.
Nel mio profilo TikTok continua a verificarsi un fenomeno che deve farci riflettere: è già la seconda volta che un mio video viene rimosso e la mia attività cade in shadow ban. L'ultimo video frullato è quello che ho dedicato a Julia Paevska, recentemente premiata alla Casa Bianca per la sua attività, nel corso del conflitto.
Perché il mio video è stato inumato? TikTok mi comunica che esso violerebbe le linee guida della community, a causa di contenuti che rappresentano "attività criminali considerate illegali nella maggior parte degli Stati del mondo". Nella fattispecie, il mo video rientrerebbe, così mi comunicano, nella categoria "estremismo violento" legato alla "promozione di terrorismo, crimine o altri tipi di comportamento pericolosi".
Appare chiaro che la piattaforma cinese mi ha scambiata per un'invasata banderista e non ha colto la satira amara dietro ai miei contenuti di denuncia dell'attività criminale portata avanti, tra gli altri, dal battaglione Azov.
Dunque, è evidente che questa attività è considerata criminale in Cina, nonostante sia ben vista in paesi come l'Italia e gli U.S.A., che inviano armi e conferiscono onorificenze (si veda il caso della Paevska).
È possibile che la piattaforma cinese si sia lasciata ingannare anche dagli hashtag che ho usato, quali quelli contenenti la parola "azov" e abbia rapidamente bandito le mie pillole video.
Ho presentato ricorso alla piattaforma e, mentre attendo l'esito, posso dire che, se da un lato sono dispiaciuta per il fatto che non sia stato colto l'aspetto ironico e satirico, dall'altro sono sollevata dall'avere avuto l'ennesima prova che, nel resto del mondo, attività criminali che in Occidente sono premiate, vengono considerate alle stregua di attività t3rr0r1stiche.
Giova ripeterlo: non siamo il centro del mondo.
Mi prendo una pausa dalla produzione di pillole video, in attesa di capire come poter continuare a far satira senza che mi venga chiuso definitivamente il profilo.
@sarareginella
A breve, il mio contributo dedicato alla brava ragazza dell'Azov Julia Paevska, insignita alla Casa Bianca dell'International Women of Courage Award.
Peace and love.
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And the winner is: GUERRA A PALATE col 55% di reazioni su FB e 80% di reazioni su t3legram (7 marzo, ore 21:30).
Ci dispiace molto per nonna killer, Gatto Ucraino e per Put1n che, è ovvio che ha stato lui a farsi saltare da solo i gasdotti, ma dal sondaggio, la pala trionfa su tutto e tutti.
Una nota: non si esclude il fatto che le pale possano essere usate come arma, in guerr4. Quel che si contesta allo "scoop", è che si dica che i russi vadano all'assalto con le pale. All'assalto, sì. Francamente, ci pare una cazzata, tanto più se si aggiunge che lo farebbero perché mancano le munizioni.
Va be', buona serata e un saluto infelice agli stagisti ammacca bottoni, autori delle veline di Kiev, che poi ci sorbiamo noi.
Anche questa, purtroppo, è guerr4.
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Il consumismo non ha cuore.
Sfogliando i social, non faccio che imbattermi in post, in cui si chiede l'adozione di poveri cani o gatti, abbandonati da "padroni", mai termine sarebbe più azzeccato, per motivi sempre più futili: un classico, il trasferimento di casa. Io mi domando se questa gente che abbandona un essere vivente come fosse un ombrello rotto, non potrebbe essere, che ne so, sanzionata pesantemente. Una bella sanzione economica, che faccia da deterrente preventivo, a chi voglia prendersi un animale, dal momento che queste persone ci mostrano il peggio dell'umanità. Ho sentito di tutto: da quelli che prendono animali per far giocare i bambini, a quelli che, sperando in una miracolosa "pet therapy", li scaricano ad anziani dementi, che non sanno che farsene, a quelli che se li mettono in casa per un capriccio e poi, quando capiscono che l'amore e la cura richiedono impegno e sacrificio, se ne disfano in tutta tranquillità.
Il consumismo applicato anche al mondo animale.
Mostri.
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"Nella lotta dell'informazione, quanto è importante nascondere le cose? E capita anche a chi si occupa di prodotti audiovisivi, intontito da migliaia di prodotti inutili, che servono appunto a nascondere l'opera importante che può fare chiarezza sulle vicende storiche contemporanee... Una raffinata censura, che opera su tantissimi livelli (...).
E qui occorre diffondere e sostenere il lavoro dei puri come Sara Reginella che non si autocensurano pur di avere una vetrina, fanno il loro lavoro secondo l'etica della persona onesta che vuole semplicemente dire le cose come stanno".
Ringrazio il professor Andrea Caramanna, critico cinematografico, per la recensione a "Start Up a War. Psicologia di un conflitto", documentario di cui ha colto il cuore e l'essenza del sacrificio che c'è dietro.
Link canale YouTube: SaraReginellaVideoProjects" rel="nofollow">https://www.youtube.com/@SaraReginellaVideoProjects
Link recensione: http://farefilm.it/recensioni/start-war-psicologia-di-un-conflitto-di-sara-reginella-rompe-la-parete-della-propaganda-11529
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Uno degli aspetti più emozionanti di TikTok, a parte i milioni di gatti che lo popolano, sta nel fatto che si possano utilizzare per i propri reel da un minuto, brani musicali di grandi artisti, senza incorrere in problemi di copyright.
Per il resto, voglio dire a tutti: continuiamo ad acquistare dischi, libri e c.d.: non lasciamoci divorare dalla velocità e dall'evanescenza del sistema virtuale. La perdita del contatto con la materia e con la realtà rischia di precipitarci nell'alienazione culturale e relazionale.
Noi che abbiamo beneficiato della ricchezza dei rapporti e della conoscenza nell'era pre-internet, comunichiamo tutto questo ai più giovani, ce ne saranno grati.
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I mie auguri febbricitanti a Elly Schlein: è una donna, ama un'altra donna e a gennaio 2023 votava sì all'invio di armi a Kiev, insieme al resto del suo gruppo, dimostrandosi, col proprio voto, l'ennesima guerrafondaia. Donna.
Su tiktok il mio video augurale: sara.reginella" rel="nofollow">https://www.tiktok.com/@sara.reginella
Non amo un certo tipo di messaggi veicolati all'interno di molte manifestazioni per la pace: in alcuni casi, infiltrate e cooptate, al punto da diventare filo-ucraine, in altri casi sostenute da slogan caratterizzati dal filone dei "né... né", costituito da coloro che ci tengono a farci sapere che "non stanno" né con la Russia né con l'Ucraina.
Credo che il messaggio più bello sia, invece, quello veicolato da chi ha il coraggio di comunicare la propria amicizia a entrambi i popoli.
Per questo trovo meraviglioso il gesto dei berlinesi che, due giorni fa, hanno ricoperto di rose il carro armato russo, distrutto dall'esercito di Kiev, e portato in piazza a Berlino, come un macabro e barbarico trofeo di guerra.
Siamo amici di entrambi i popoli, ha detto un uomo tra le rose.
Questa è la vera pace che dovremmo costruire.
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Buongiorno, è online su YouTube la versione breve (52 min) di "Start Up a War. Psicologia di un conflitto", il mio documentario di gennaio 2018 sulle origini del conflitto ucraino.
C'è il divieto ai minori di 18 anni, probabilmente anche a causa delle immagini che ho inserito, sulle persone massacrate il 2 maggio a Odessa.
Per vedere "Start Up a War", occorre l'iscrizione alla piattaforma, come dimostrazione che siete "grandi". Appena ho un attimo di tempo, carico una versione anche qui su telegram.
Ringrazio tutti coloro che mi sostengono e coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto video, tutti citati nei credit finali.
Andiamo avanti con sempre maggiore determinazione per una pace reale, basata sulla ricostruzione dei fatti.
Buona visione.
Link:
ITA: https://www.youtube.com/watch?v=nkGI4YYxkTs
ENG: https://www.youtube.com/watch?v=4XbqS5hYqaU
RUS: https://www.youtube.com/watch?v=w_xGjXl2_Ec
"Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini", Heinrich Heine.
Mi hanno segnalato questi bigliettini nei miei libri alla Feltrinelli di Milano. Chi cerca di delegittimarmi, diffamarmi e zittirmi, in realtà mi irrobustisce.
Non devo aggiungere altro, se non ricordare che sta per uscire online "Start Up a war. Psicologia di un conflitto".
Link al mio canale: SaraReginellaVideoProjects" rel="nofollow">https://www.youtube.com/@SaraReginellaVideoProjects
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