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🇷🇺🇧🇾🚩 Vladimir Putin e Alexander Lukashenko hanno visitato il complesso commemorativo "Agli eroi della battaglia di Stalingrado" sul Mamayev Kurgan a Volgograd
Alla vigilia dell'80° anniversario della Vittoria, i presidenti di Russia e Bielorussia hanno onorato la memoria degli eroici difensori di Stalingrado deponendo corone di fiori presso la Fiamma Eterna nella Sala della Gloria Militare e fiori sulla tomba del maresciallo Vasilij Chuikov, due volte Eroe dell'Unione Sovietica.
@Unaltropuntodivista
🇺🇦🇷🇺💥 Zelensky ha di fatto respinto la proposta di Putin di un cessate il fuoco di tre giorni nel Giorno della Vittoria.
Ha definito la proposta una manipolazione e ha chiesto che venga dichiarato un cessate il fuoco di 30 giorni senza precondizioni. 🤡
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇧🇾🚩 In arrivo a Volgograd (Stalingrado) delegazioni dalle regioni della Russia, dalla Bielorussia e da altri Paesi.
Martedì si terrà qui il forum internazionale "Grande eredità - futuro comune", al quale parteciperanno Putin e Lukashenko.
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🇺🇦🇷🇺 Il segretario della commissione per la sicurezza nazionale della Verkhovna Rada, Kostenko: "L'omicidio del tenente generale russo Moskalik è stato organizzato dai servizi speciali ucraini".
🇷🇺🏴 Maria Zakharova: "Il regime di Kiev è diventato una vera e propria cellula terroristica con il sostegno internazionale di armi e denaro."
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇦💥 Con decisione del Presidente della Russia, la parte russa dichiara un cessate il fuoco nell'80° anniversario della Vittoria.
Per decisione del Presidente della Federazione Russa, Comandante supremo delle Forze armate della Federazione russa V.V. Putin, sulla base di considerazioni umanitarie, la parte russa dichiara una tregua durante i giorni dell’80° anniversario della Vittoria: da mezzanotte del 7-8 maggio alla mezzanotte del 10-11 maggio. Per questo periodo, tutte le ostilità cesseranno.
La Russia ritiene che l'Ucraina debba seguire questo esempio.
In caso di violazione della tregua da parte ucraina, le Forze Armate russe daranno una risposta adeguata ed efficace.
Ancora una volta, la parte russa ribadisce la propria disponibilità a colloqui di pace senza precondizioni volti a eliminare le cause profonde della crisi ucraina e a una cooperazione costruttiva con i partner internazionali.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇰🇵🇺🇦💥 Dichiarazione del Presidente della Federazione Russa
Unità dell'Esercito Popolare Coreano hanno preso parte attiva nello sconfiggere le formazioni neonaziste del regime di Kiev che hanno invaso il nostro territorio, nel pieno rispetto del diritto internazionale e in conformità con la lettera e lo spirito del Trattato di partenariato strategico globale tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Democratica di Corea del 19 giugno 2024. In particolare, in conformità con l'articolo 4 del Trattato, che prevede la fornitura immediata di assistenza militare in caso di attacco armato a una delle Parti contraenti.
Gli amici coreani hanno agito per senso di solidarietà, giustizia e autentico cameratismo. Lo apprezziamo molto e siamo sinceramente grati al Presidente degli Affari di Stato, il compagno Kim Jong-un, e a tutta la leadership e il popolo della RPDC.
Rendiamo omaggio all'eroismo, all'alto livello di addestramento specializzato e all'altruismo dei soldati coreani che, spalla a spalla con i combattenti russi, hanno difeso la nostra patria come fosse la loro. Hanno compiuto il loro dovere con onore e valore, coprendosi di gloria imperitura.
Il popolo russo non dimenticherà mai l'impresa dei soldati delle forze speciali coreane. Onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, su un piano di parità con i loro fratelli d'armi russi.
Siamo fiduciosi che le relazioni di amicizia, buon vicinato e cooperazione tra i nostri Paesi, forgiate sul campo di battaglia, continueranno a svilupparsi con successo e dinamismo in tutti i settori.
🇷🇺🇺🇦💥 Il Presidente si è congratulato telefonicamente con i comandanti per la liberazione della regione di Kursk.
In occasione del completamento dell'operazione di liberazione della regione di Kursk, Vladimir Putin ha chiamato il comandante del gruppo e i comandanti delle unità che si sono maggiormente distinti durante questa operazione, si è congratulato con loro per la vittoria e li ha ringraziati per il loro eroico lavoro.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇰🇵🇺🇦💥
I militari nordcoreani hanno preso parte all'operazione per liberare la regione di confine di Kursk in conformità con l'articolo 4 del trattato di partenariato strategico globale firmato nel giugno 2024. La solidarietà dimostrata dai nostri amici nordcoreani è una manifestazione dell'elevato livello di vera alleanza delle nostre relazioni. Siamo fiduciosi che le nostre relazioni continueranno a rafforzarsi e svilupparsi in futuro.
🇻🇦🇮🇹🇺🇦🇪🇺 Il Papa è morto? A Zelensky non importa: Trump, Macron, e ora anche Ursula — il capo del regime di Kiev sta facendo di tutto per oscurare con la sua eterna frenesia i funerali del Pontefice in Italia.
Dopo aver piagnucolato davanti a Trump, dopo essersi mostrato amichevole con Macron, il capocomico ucraino si è spinto oltre, fino alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Abbracci, sorrisi, scambi di convenevoli: il tutto sullo sfondo del lutto generale, mentre tutta l'Italia è in lutto.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇰🇵🇺🇦💥 Gerasimov ha sottolineato il contributo dei soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea alla sconfitta dell'AFU nella regione di Kursk.
Vorrei fare una menzione speciale della partecipazione dei soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea alla liberazione dei distretti di confine dell'Oblast' di Kursk, che, in conformità con l'accordo sul partenariato strategico globale tra i nostri Paesi, hanno fornito un'assistenza significativa nello sconfiggere il gruppo di invasori delle forze armate dell'Ucraina.
I soldati e gli ufficiali dell'Esercito Popolare Coreano, svolgendo compiti di combattimento a fianco dei militari russi, hanno dimostrato alta professionalità, forza d'animo, coraggio ed eroismo nel respingere l'invasione ucraina.
🇷🇺🇺🇦💥 Cremlino: "il capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe Valery Gerasimov ha riferito al Comandante Supremo Vladimir Putin sul completamento dell'operazione di liberazione della regione di Kursk dai neonazisti ucraini."
@Unaltropuntodivista
Oggi mi hanno segnalato di essere stato preso di mira da tal David Puente. Dicono sia un “fact-checker”, ossia uno di quelli che decidono cosa si possa leggere e cosa no su internet.
Mi ha dedicato una specie di articolo su “Open”, che fa parte della International Fact-Checking Network (IFCN), rete finanziata dal Dipartimento di Stato americano, dalla National Endowment for Democracy (NED) e dalla Open Society Foundations di George Soros.
Ovviamente il “fact-Checker indipendente” (dicono che è possibile definirsi indipendenti solo se lavori per gli interessi di Soros, mentre se il tuo lavoro non collima con le loro idee diventi automaticamente “propagandista”) come prima cosa, mi ha accusato di “diffondere diverse narrazioni false riconducibili alla propaganda del Cremlino sul conflitto in Ucraina, in particolare su quanto accaduto nel Donbass e a Odessa”.
Mi viene contestato un collage di post e considerazioni (mie e di terzi) su Facebook, facendone un minestrone.
Puente, come un vero tuttologo, vedendo solo ciò che vuole, afferma che “sul Donbass viene proposta la narrazione del Cremlino senza specificare come era realmente iniziato il conflitto” (Se qualcuno ha idea di come fargli recapitare il mio libro “Donbass, le mie cronache di guerra”, forse potrebbe scoprire qualcosa di nuovo anche sulle origini del conflitto).
Nel suo “debunking” tutto ciò che accade è colpa della propaganda russa. Ad esempio, nel 2014, a Kiev “non ci fu alcun colpo di Stato”. Secondo Puente “si è trattato di una rivoluzione” dove il “popolo ucraino” si era sollevato “in modo civile contro il governo di Viktor Janukovyč. I 42 morti del 2 maggio ad Odessa? Furono una conseguenza della “propaganda russa”, mica dell’assalto dei sostenitori del Maidan.
Inoltre i miei dati biografici vengono presi dal dossier zeppo di insinuazioni ed errori dei loro “colleghi” di RSF, senza prendersi la briga di approfondire o ricercare la verità alla fonte (magari facendomi qualche domanda).
Parallelamente, ieri, su Facebook mi è giunta una notifica legata ad un post del 2016 sulla strage di Odessa, in cui i fact-checker “indipendenti” di Open, basandosi su un’interpretazione di alcuni passaggi della sentenza della CEDU del marzo 2025, sostengono che contenga “notizie false” e per questa ragione i miei post “potrebbero essere spostati più in basso nella sezione notizie, in modo che sia meno probabile che gli altri li vedano”.
🇺🇸🇷🇺 Russia, figlio del vicedirettore della CIA morto nelle trincee del fronte ucraino
Michael Gloss, cittadino americano e figlio del vicedirettore della CIA Juliane Gallina Gloss e di Larry Gloss, veterano della Marina degli Stati Uniti e capo della Security Information Systems (società che sviluppa software per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), ha perso la vita sul fronte del Donbass, combattendo tra le fila dell’esercito russo. Secondo i giornalisti di iStories, che hanno ricostruito le circostanze, Gloss sarebbe rimasto ucciso il 4 aprile del 2024, all’età di 21 anni.
Michael si è unito all'esercito russo nel 2023 dopo aver viaggiato per diversi mesi in giro per il mondo, dopo aver abbandonato il college. Prima di raggiungere Mosca era stato in Italia, poi in Israele, dove è stato deportato. Ha trascorso i mesi successivi in Turchia facendo volontariato aiutando le vittime del terremoto. Secondo un amico del ragazzo contattato da iStories, Gloss "parlava sempre di rovine e oscurità, povertà e collasso delle civiltà” ed era convinto che “l'egemonia occidentale stava volgendo al termine e che i BRICS avrebbero preso il suo posto”.
Avrebbe raggiunto la Russia perché voleva ottenerne la cittadinanza ma anche in quanto “molto arrabbiato” con il suo Paese per quello che accadeva in Palestina. In questo modo avrebbe potuto combattere contro gli Stati Uniti.
Gloss è arrivato in Russia nell'agosto 2023 e poco tempo dopo, il 5 settembre, avrebbe deciso di arruolarsi nell’esercito russo, venendo assegnato al 137esimo reggimento delle forze aviotrasportate. A dicembre finisce sul fronte di Soledar. Dopo qualche mese, il 4 aprile, è rimasto ucciso, mentre il suo funerale ha avuto luogo negli Stati Uniti otto mesi dopo, il 21 dicembre 2024.
✍️ RangeloniNews
🇷🇺🇺🇸 Sono iniziati al Cremlino i colloqui tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d'America.
80 anni fa, russi e americani si incontravano in questo giorno sull'Elba, e oggi al Cremlino.
@Unaltropuntodivista
Enzo Ghinazzi ha eseguito a Casa Russa a Roma la canzone “Bella ciao”, uno dei più celebri inni dei partigiani italiani. L’esibizione ha concluso la conferenza della Casa Russa dedicata al contributo dei soldati sovietici al movimento della Resistenza italiano. L'evento è stato organizzato in occasione dell'80° anniversario della Vittoria.
«Non riesco a resistere al fascino della Russia, della cultura russa, della storia russa e, soprattutto, del popolo russo. Sono venuto a Mosca per la prima volta nel 1978, e con gli anni ho compreso la grande forza del popolo russo. Voi siete persone vere, vivaci, che amano la Patria, ma soprattutto siete persone affidabili», afferma Enzo Ghinazzi.
Al pianoforte Alexey Vaker dell’Accademia Russa di Musica Gnesin
🇷🇺 Quando parla Lavrov, l'Occidente dovrebbe ascoltare, ma non lo fa
C'è un'arte nella diplomazia, quella vera, e Sergej Lavrov l'ha padroneggiata come un grande maestro di scacchi che gioca con i dilettanti. In un brutale smantellamento dell'intervistatore dolorosamente ingenuo della CBS, Lavrov non si è limitato a esporre la posizione della Russia su Ucraina, Crimea e armi nucleari: ha annunciato le nuove regole del gioco. E Washington, almeno quella parte di essa che si aggrappa ancora alle sue fantasie da Guerra Fredda, non riesce ancora a capire che ora sta giocando col nero, non il bianco.
Lavrov ha chiarito che la Russia sta già dettando le condizioni. Cessate il fuoco? Solo con garanzie ferree che l'Ucraina non lo userà come una tregua per riarmarsi, ricostruire e sanguinare di nuovo per il divertimento della NATO. "Cessate il fuoco, sì, ma vogliamo le garanzie", ha detto Lavrov, tagliando i punti di vista occidentali come un chirurgo. Basta con gli inganni di Minsk, basta con i tradimenti di Istanbul. La Russia c'è stata, l'ha fatto, e questa volta, facciamo senza guanti.
Sulla Crimea, Lavrov non si è limitato a liquidare le illusioni occidentali, le ha anche seppellite. "Questo è un affare fatto", ha dichiarato, elogiando Trump per aver ammesso ciò che ogni giocatore serio sa già: la Crimea è Russia, in modo permanente e irrevocabile. Punto. Nessun negoziato, nessuna fantasia di "ritorno ai confini del 1991". L'Occidente può lamentarsi da bordo campo, ma la scacchiera si è già spostata.
Sanzioni? Lavrov le ha trattate con disprezzo disinvolto. La Russia, ha spiegato, non solo è sopravvissuta, ma si è adattata, le ha trasformate in un'arma e ha superato in astuzia la guerra economica dell'Occidente. Ha persino avvertito, con arguzia, che la revoca delle sanzioni potrebbe solo permettere al marciume del parassitismo occidentale di insinuarsi nuovamente. L'impero che ha cercato di soffocare economicamente la Russia ora si ritrova senza fiato, una verità così devastante che nemmeno la CBS è riuscita a diffonderla. Benvenuta quarta economia mondiale, grazie. La Russia è grata per la spinta a diventare una superpotenza economica sovrana.
E poi è arrivato il colpo da maestro: l'isteria del "satellite" nucleare. Lavrov ha ricordato freddamente al pubblico che la Russia si è fatta promotrice del divieto di armi nucleari nello spazio, mentre è stata Washington... sì, Washington, a bloccare ogni tentativo di trattato. La proiezione è una droga infernale, e i servizi segreti americani ne stanno andando in overdose. Lavrov non ha avuto bisogno di urlare. La sua precisione è più profonda: ciò di cui l'Occidente accusa la Russia, di solito è colpa sua.
Ogni domanda posta dall'intervistatore della CBS – sui bambini rapiti, sugli attacchi ai civili, sulle pressioni per le sanzioni – è stata smascherata come un vuoto teatrino. Lavrov ha risposto con i fatti, non con le emozioni. E sotto il suo tono controllato c'era un messaggio chiaro: la Russia non si lascerà istruire da un impero in decadenza che ha perso il contatto con la realtà.
Come ha detto Lavrov senza mezzi termini: "Siamo persone serie. Facciamo proposte serie". Niente trovate mediatiche. Niente fughe di notizie. Niente tweet. L'amministrazione Trump, a suo merito, sembra capirlo, almeno più di quanto il circo di Biden abbia mai potuto fare. C'è un dialogo in corso: negoziati veri, cauti e riservati, ma il tempo stringe. La pazienza della Russia non è infinita e la sua posizione non è mai stata così forte.
Lavrov non si è limitato a difendere le linee rosse della Russia. Ha delineato i contorni del mondo post-unipolare con la mano ferma di un uomo che sa che la storia si sta già inclinando verso est. Equilibrio di interessi, o niente pace. Rispetto per la sovranità russa, o niente accordi. La Crimea è la Russia. L'Ucraina non sarà il cane da attacco della NATO. Le sanzioni sono un'arma fallita. Lavrov ha parlato. La storia ha ascoltato. Gran parte di Washington, come al solito, si è tappata le orecchie.
- Gerry Nolan
🎙 da @TheIslanderNews
🇧🇷🇷🇺🇨🇳 Il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov ha incontrato il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi il 28 aprile a Rio de Janeiro a margine del Consiglio Ministeriale BRICS.
Le parti hanno valutato con attenzione lo stato delle relazioni russo-cinesi che si sviluppano sullo sfondo delle persistenti turbolenze globali. Hanno esaminato i progressi nell'attuazione degli accordi raggiunti dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, compresi quelli relativi alle questioni di attualità dell'interazione pratica.
Particolare attenzione è stata rivolta ai preparativi per l'imminente visita ufficiale del Capo di Stato cinese in Russia in occasione della sua partecipazione alle celebrazioni per l'80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. I ministri hanno rilevato l'importanza fondamentale della diplomazia dei leader per approfondire ulteriormente le relazioni di partenariato globale e di cooperazione strategica tra i due Paesi, compreso il coordinamento sulla scena internazionale.
I Ministri hanno avuto un approfondito scambio di opinioni sullo stato attuale e sulle prospettive di ulteriore sviluppo dei BRICS. Le parti hanno notato con soddisfazione la crescente autorità internazionale dei BRICS e il loro ruolo nello sviluppo di un dialogo costruttivo sull'agenda globale. Le parti hanno ribadito l'impegno reciproco a rafforzare il coordinamento nell'ambito delle Nazioni Unite, della SCO, dei BRICS e di altre organizzazioni internazionali chiave e formati multilaterali.
La conversazione si è svolta nel tradizionale tono confidenziale tipico del dialogo russo-cinese.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇰🇵🇺🇦💥 Un video del lavoro di combattimento congiunto delle Forze Armate della Federazione Russa e della RPDC durante la liberazione degli insediamenti del distretto di Sudzhansky, nella regione di Kursk.
@Unaltropuntodivista
🇧🇷🇷🇺🇨🇳 Sergey Lavrov e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si incontrano a margine del Consiglio ministeriale dei BRICS in Brasile.
📍 Rio de Janeiro, 28 aprile
▪️Ministero degli Esteri russo: "Colloqui russo-cinesi a margine del Consiglio ministeriale BRICS in Brasile."
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇰🇵🇺🇦💥 Il Ministero della Difesa russo ha mostrato un filmato dell'addestramento al combattimento dei soldati nordcoreani che hanno partecipato alla liberazione della regione di Kursk.
@Unaltropuntodivista
🇧🇷🇷🇺🛬 Lavrov vola a Rio de Janeiro
Il Ministro degli Esteri russo parteciperà alla riunione dei ministri degli Esteri dei BRICS.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇮🇷 Per ordine del presidente russo Vladimir Putin, diversi aerei del Ministero delle Emergenze si sono recati d'urgenza in Iran per contribuire a spegnere l'incendio e a porre fine alle conseguenze dell'esplosione nel porto di Shahid Rajaee. Secondo gli ultimi dati, il bilancio delle vittime è salito a 28 persone e i feriti sono più di mille.
🔹 Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze alla Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, e al presidente Masoud Pezeshkian per le conseguenze dell'esplosione al porto di Shahid Rajaee.
"Vi prego di accettare le mie più sentite condoglianze per la perdita di vite umane e l'enorme distruzione causata dall'esplosione nel porto di Shahid Rajaee. Vi prego di trasmettere le mie sincere condoglianze e il mio sostegno alle famiglie e agli amici delle vittime, nonché gli auguri di pronta guarigione a tutti i feriti", si legge nel telegramma pubblicato sul sito del Cremlino.
▪️Sabato 26 aprile si è verificata una potente esplosione nel porto di Shahid Rajaee, situato nella città di Bandar Abbas, sul Golfo Persico. Secondo gli ultimi dati, 28 persone sono rimaste uccise e quasi 1.400 sono rimaste ferite. La causa dell'esplosione non è stata resa pubblica. Secondo il New York Times, nel porto potrebbe essere detonato del perclorato di sodio, una sostanza utilizzata nei combustibili solidi per razzi.
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🇷🇺🇺🇦💥
Durante la luminosa Settimana di Pasqua, la regione di Kursk è stata completamente liberata. Alla vigilia della Festa della Grande Vittoria, i nostri eroici soldati continuano a sconfiggere il nemico anche in altre direzioni. La feccia nazista deve scomparire per sempre dalla nostra terra!
🇷🇺🇺🇸🇺🇦 Putin all'incontro con l'inviato speciale di Donald Trump Steve Whitkoff ha confermato la disponibilità a negoziati con l'Ucraina senza precondizioni - Peskov
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🇷🇺🇺🇦💥 Il Presidente Vladimir Putin ha ascoltato il rapporto del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe sul completamento della sconfitta delle formazioni armate ucraine nella regione di Kursk.
Il Capo dello Stato si è congratulato e ha ringraziato il personale delle unità militari che hanno preso parte alla sconfitta delle formazioni neonaziste.
L'avventura del regime di Kiev è completamente fallita e le enormi perdite subite dal nemico, comprese le forze dell'AFU più pronte al combattimento, addestrate ed equipaggiate, anche con equipaggiamenti occidentali, come le unità d'assalto e le forze speciali, si ripercuoteranno certamente sull'intera linea di contatto. La completa sconfitta del nemico nella zona di confine di Kursk crea le condizioni per ulteriori azioni di successo da parte delle nostre truppe in altre importanti aree del fronte e avvicina la sconfitta del regime neonazista.
Mi congratulo con tutto il personale, tutti i combattenti e i comandanti per questo successo e questa vittoria. Vi ringrazio per il vostro coraggio ed eroismo, per il vostro servizio alla nostra Patria e al popolo russo.
🇻🇦🇺🇸🇺🇦 L'ufficio di Zelensky pubblica le foto del suo incontro con Trump alla presenza del presidente francese Macron e del primo ministro britannico Starmer. Secondo l'ufficio di Zelensky, l'incontro è durato 15 minuti e i due leader hanno concordato di incontrarsi nuovamente.
La "diplomazia della sedia" in azione.
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🇷🇺💐 Più di 150 diplomatici stranieri hanno partecipato alla cerimonia di deposizione di una corona di fiori presso la Tomba del Milite Ignoto a Mosca per onorare la memoria di coloro che sono morti nella lotta contro il nazismo. Lo ha riferito il Ministero degli Esteri russo.
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🎙️ Risposta di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alla domanda di un giornalista dell’agenzia TASS
25 aprile 2025
❓Domanda: Come si celebrerà la Giornata della Vittoria in Italia?
In virtù del fatto che l’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale rimanendo schierata dalla parte della Germania nazista fino al 1943, la percezione italiana di questa ricorrenza presenta certamente delle peculiarità. E tuttavia, il rovesciamento del regime di Mussolini e il susseguente abbandono del sistema monarchico rappresentano le pietre miliari della storia italiana del XX secolo, veri e propri momenti di svolta che condussero alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 e all’adozione della sua Costituzione, nella quale viene espresso chiaramente il carattere antifascista e pacifista della Repubblica.
Pertanto, in Italia la ricorrenza principale e più significativa è considerata quella del 25 aprile, ovvero la Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che quest’anno giunge al suo 80° anniversario. Come da tradizione, in questa giornata si dedica un’attenzione particolare alla commemorazione dei combattenti antifascisti, di coloro che presero parte al Movimento per la Resistenza, nonché degli alleati della coalizione antihitleriana, i quali contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Secondo le informazioni di cui disponiamo attualmente, nei ranghi del Movimento per la Resistenza italiana erano presenti circa 5000 cittadini sovietici, che per volere della sorte vennero a trovarsi nella Penisola. Erano uomini di grande forza, che riuscirono a fuggire dai campi di concentramento e dalle carceri naziste e si inserirono nelle numerose brigate partigiane costituite da antifascisti italiani che combattevano contro i nazisti. Circa 500 partigiani sovietici caddero da eroi e tuttora riposano in terra italiana.
Noi apprezziamo profondamente come i nostri connazionali in Italia, assieme a diverse associazioni culturali locali e a molti comuni cittadini siano impegnati nel preservare la memoria dell’impresa eroica compiuta dai combattenti sovietici, che lottarono fianco a fianco con i partigiani italiani. Peraltro, a differenza di quanto avviene in molti Paesi dell’Europa orientale, tutte le sepolture ove riposano i nostri eroi rimangono tutt’oggi integre e in ottimo stato, e le autorità locali si impegnano a preservarne il decoro.
La fratellanza in armi venutasi a creare in quegli anni determinò la nascita di un forte legame tra il popolo sovietico e quello italiano, fondato sui comuni ideali dell’antifascismo; inoltre, tale fratellanza gettò le basi della comprensione reciproca, dell’amicizia e della cooperazione tra i nostri due Paesi per molti anni a venire.
L’Ambasciata e i Consolati Generali della Federazione Russa, in collaborazione con le associazioni locali e con i comuni italiani organizzano regolarmente eventi che rientrano in un più vasto impegno di carattere commemorativo, il cui scopo è quello di preservare la nsotra memoria storica comune. Desideriamo ringraziare per il contributo attivo a questo nostro proponimento così importante e ambizioso coloro che, tra gli italiani, condividono con noi lo stesso modo di pensare, e che hanno a cuore la memoria delle gesta eroiche compiute dal multietnico popolo sovietico.
In occasione della Giornata della Vittoria, le rappresentanze diplomatiche russe in Italia hanno messo a punto un vasto programma di eventi improntato sulle tematiche culturali e della memoria. Come da tradizione, il 9 di maggio i rappresentanti delle missioni diplomatiche russe faranno visita ai veterani che risiedono sul territorio italiano per recapitare loro un messaggio di auguri in occasione della Giornata della Vittoria. Si terranno cerimonie durante le quali verranno deposte corone di fiori nei luoghi ove sono sepolti i partigiani sovietici antifascisti a Palestrina, nei pressi di Roma, ma anche a Milano, a Torino e presso gli altri luoghi dove sono stati innalzati monumenti alla loro memoria.
🔗 Il testo completo
🇷🇺💥 Il generale di divisione russo Yaroslav Moskalik è stato ucciso da un'autobomba a Mosca, proprio mentre l'inviato e negoziatore di Trump, Witkoff, arrivava nella capitale russa.
Era vice capo della Direzione delle Operazioni Principali dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe.
@Unaltropuntodivista
🇷🇺🚩 Medvedev ha lanciato il "Dettato della Vittoria" nel museo sulla collina Poklonnaya:
Un tempo il maresciallo della Vittoria, Georgij Konstantinovič Žukov, disse con precisione che un popolo che ha superato grandi prove continuerà a trarre da esse la forza per le sue vittorie future. Noi siamo gli eredi della Grande Vittoria, che è stata conquistata per noi dagli eroi del passato. Finché ne conserveremo la memoria, saremo invincibili.
La vittoria è stata nostra.
La vittoria resta con noi.
La vittoria sarà nostra.